
L'ho detto ai carabinieri, l'ho detto al Procuratore, l'ho detto a tutti quelli che mi hanno chiesto "cosa avete visto?": l'albero, abbiamo visto, l'albero ghiacciato. È stata la prima cosa che abbiamo visto, appena arrivati al bosco - e anche dopo, quando abbiamo visto il resto, è rimasto l'unica cosa intera che abbiamo visto. L'albero. Era lì, al suo posto, all'imboccatura del bosco, cristallizzato come sempre nel suo cappotto di ghiaccio, la cui trasparenza era offuscata dalla neve fresca - ma era rosso. Era rosso, sì, come se Beppe Formento, nell'atto di ghiacciarlo, avesse messo dello sciroppo di amarena nel cannone. In quel bianco fatale era l'unica cosa che mantenesse una forma, e sembrava - non esagero - acceso, pulsante di quell'intima luce aurorale che ancora oggi mi ritrovo a sognare. Sogno quella trasparenza rossa, sì, ancora oggi, e la sogno senza più l'albero, ormai, senza nemmeno più la forma dell'albero: sogno quel colore e nient'altro. Un tramonto imprigionato in un cielo di gelatina, un sipario di quarzo rosso che cala sul mio sonno, un'immensa caramella Charms che si mangia il mondo, ho continuato a sognare quella trasparenza rossa e continuo a farlo, perché è ciò che abbiamo visto, quando siamo arrivati al bosco. Cosa avete visto? Abbiamo visto l'albero ghiacciato intriso di sangue.
Nel quadro dei ricevimenti organizzati dal loro esclusivissimo "club", alcune signore della migliore società americana hanno invitato il romanziere Osric Dane, quello, cioè, che bisogna assolutamente aver letto. Preziose e ridicole, queste signore circondano il romanziere con le loro attenzioni e con i loro commenti insipidi, tanto che lo scrittore non si perita di punzecchiarle. Ma, in maniera del tutto inaspettata, ecco che una di esse rovescia la situazione e mette a mal partito il celebre romanziere domandandogli cosa pensa di Xingu. Chi è dunque questo Xingu che tutti sembrano conoscere?
Dal 25 gennaio al 24 marzo 2020, sessanta giorni, sessanta capitoli pubblicati online. Dai primi momenti di incertezza alla speranza, passando per le ore più difficili, Fang Fang ha messo nero su bianco la vita durante la prima quarantena mondiale, quando l'Occidente guardava ancora a Wuhan come a un caso eccezionale e lontano. Che non lo riguardava. Mentre l'autrice documenta l'inizio della crisi sanitaria globale in tempo reale, ci troviamo a riconoscere chiaramente, quasi fossimo di fronte a uno stupefacente ritorno al futuro, le fasi che tutti abbiamo vissuto, con poche settimane di scarto. Le difficoltà e le emozioni, potenti e impreviste. Fino al giorno in cui la libertà sembra spuntare in lontananza. Il giorno in cui, chiudendo il diario, Fang Fang cita San Paolo: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede". Postfazione di Michael Berry.
"Questa versione del 'Woyzeck' è nata, come altre mie versioni - di Ibsen, Schnitzler o Kleist - in vista di uno specifico allestimento scenico, avendo cioè presente la sua realizzazione spettacolare ed anche gli attori che avrebbero dato voce alle battute ed alle parole, il regista che avrebbe mosso i loro gesti, lo stile e l'atmosfera della scena che avrebbe fatto loro da cassa di risonanza" (dalla nota del traduttore, Claudio Magris).
Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l'aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com'è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l'ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.
Il cofanetto contiene i tre scritti di Woody Allen: Rivincite; Senza piume; Effetti collaterali. I tre volumi sono curato da Daniele Luttazzi.
L’Inghilterra all’inizio del 1500 è in un vicolo cieco, a un passo dal disastro. Se il re morisse senza un erede maschio, il Paese sarebbe condannato a una guerra civile. Enrico VIII vorrebbe annullare il suo matrimonio e sposare Anna Bolena, ma il Papa e la maggioranza dei regnanti d’Europa si oppongono. Sarà Thomas Cromwell ad occuparsi di questa impasse: figlio di un fabbro di Putney, uomo capace di redigere un contratto come di addestrare un falco, disegnare una mappa e sedare una rissa, arredare una casa così come di corrompere una giuria. Architetto machiavellico del regno di Enrico VIII e artefice dei destini della dinastia dei Tudor, il protagonista del pluripremiato romanzo di Hilary Mantel emerge in tutta la sua contraddittoria umanità: nonostante le sue umili origini, quest’uomo venuto dal nulla, dedito ai mestieri più disparati - mercenario in Francia, banchiere a Firenze, commerciante di tessuti ad Anversa – in virtù delle sole doti intellettuali sarà in grado di rompere le rigide regole della società inglese e rialzarsi da una drammatica situazione personale, e di lui si servirà il re per ottenere il divorzio da Caterina d’Aragona e unirsi ad Anna Bolena, dando così un nuovo corso alla storia della chiesa d’Inghilterra.
Hilary Mantel è nata a Glossop, nel Derbyshire, nel 1952. Scrittrice prolifica, ha esordito nel 1985 con Every Day is Mother's Day e molti dei suoi romanzi sono stati finalisti a importanti premi letterari, primo tra tutti l’Orange Prize (Beyond Black, di prossima pubblicazione per Fazi Editore). Wolf Hall è stato insignito nel 2009 di uno dei più importanti premi letterari del mondo, il Man Booker Prize, ed è stato finalista al Costa Novel Award 2009 e all’Orange Prize for Fiction 2010. Di Wolf Hall Hilary Mantel sta scrivendo un sequel, The Mirror and the Night.
Whit e sua sorella Wlsty sono due ragazzi come tanti, due fratelli normali che hanno sempre rispettato le regole imposte dal Nuovo Ordine, il regime autoritario che, dopo aver abrogato le leggi democratiche, ha istituito una ferrea censura su qualsiasi forma di espressione: musica, film, libri, arte, televisione... Eppure, una notte, la loro esistenza viene sconvolta da un avvenimento incredibile. Le guardie del governo irrompono nella loro casa e li accusano di un reato gravissimo, punibile addirittura con l'impiccagione: stregoneria. Ma ciò che sconcerta di più i ragazzi è la reazione dei genitori. Invece di protestare per quell'assurdità, infatti, consegnano ai figli due strani oggetti: una bacchetta da batteria a Wisty, che non ha mai suonato in vita sua, e un libro dalle pagine completamente bianche a Whit. Solo molti giorni dopo, rinchiusi nel braccio della morte, i due fratelli capiscono l'importanza di quei doni. Giocherellando con la bacchetta, Wisty scopre di possedere davvero dei poteri magici, mentre Whit, a poco a poco, riesce a far apparire le parole scritte nel libro. Perché quel volume, in realtà, è un manuale di magia, un manuale che potrebbe aiutare Whit e Wisty a evadere di prigione e a liberare il mondo dal giogo del Nuovo Ordine...
I personaggi di un libro come Winesburg, Ohio, una volta trovati, ti accompagnano come un coro di voci. Ti parlano del loro luogo d'origine, come i viaggiatori che capita di incontrare in treno ti parlano del loro paese, ma bisogna avere anche la fortuna di imbattersi in qualcuno che te la sappia raccontare bene quella storia.
Nello stile di Sherwood Anderson c'è la grande letteratura americana, c'è tutto quello che si ama del mestiere di scrivere. Conciso, neutrale agli eventi, sa come fare arrivare le luci e le ombre delle case, l'odore dei campi, il fieno tagliato, il profumo di pioggia, dell'erba da raccogliere. Le radici nella terra all'alba della modernità.
Il suo stile maestro si concentra in quest'opera su uno dei soggetti che personalmente amo di più.
La storia di un paese, di una comunità.
È un argomento in cui è facile trovare del proprio, pure nel lontano fascino dell'America preindustriale, dove i più anziani ancora raccontano della guerra civile. È anzi un'America che viene da sentire più vicina, perché parte di tutte le civiltà contadine nel momento del passaggio che le estingue.
dalla prefazione di Vinicio Capossela
«Anderson è stato il piú bravo a giocare con le parole come fossero pietre, o pezzi di roba da mangiare»
Charles Bukowski
Willy Melodia nasce nella Catania poverissima del 1910, a otto anni abbandona la scuola e per guadagnarsi un piatto di pasta aiuta il sacrestano del Crocefisso della Buona Morte. Qui scopre di avere l'orecchio assoluto: le sue dita scorrono veloci e fatate sui tasti dell'organo. Comincia a suonare nelle feste del vicinato: l'abilità, l'avvenenza e la protezione di un boss mafioso gli procurano ingaggi nelle sale cinematografiche e nel più famoso bordello cittadino. A Catania assiste a un omicidio e per scansare l'arresto viene spedito da Cosa Nostra a New York. Sulla nave s'innamora della diciassettenne Rosa. Inizia a lavorare in diversi locali tra Chicago e New York: Frank Costello lo ingaggia al piano bar dell'Hollywood, entra nelle grazie di Luciano. Per Willy sembrano spalancarsi le porte del paradiso. Ma Rosa da alla luce Turiduzzu e pretende che il marito si liberi dall'invadente tutela dei compari. Luciano e Costello lo fanno suonare durante le loro partite a poker e nelle grandi orge organizzate per politici e industriali. Sono tanti dollari in più ai quali Willy non vuole rinunciare, ma che gli costano un inferno familiare. Con l'arresto di Luciano la situazione sembra precipitare; ma sono ancora molte le avventure, sentimentali e di mafia, che attendono Willy prima del suo rientro in Italia.
Una rocambolesca e forsennata corsa a bordo di una mitica Fulvia coupé per liberare i fratelli dalle grinfie di malvagi rapitori che ne chiedono il riscatto. Riuscirà Thani, una teenager in giro per il mondo, a salvarli? Uno strampalato professore di letteratura inglese le darà una mano nel suo disperato tentativo contro il tempo. Insieme affronteranno rischi d'ogni sorta, attraversando praterie innevate, periferie metropolitane e orridi precipizi. Sullo sfondo, arroccato tra inaccessibili guglie di roccia, il misterioso Castello della Pietra e William Shakespeare con la sua arte immortale. Un racconto per tutti, un "mystery thriller" che terrà i lettori col fiato sospeso fino all'ultima pagina, in compagnia di Giulietta e Romeo, Amleto, Falstaff e tanti altri famosi personaggi creati dalla straordinario talento poetico di William Shakespeare. Età di lettura: da 9 anni.