
La vicenda di Petruccio, l'avventuriero veronese che sposa e riesce a soggiogare l'intrattabile Caterina, attirato soprattutto dalla sua ricca dote, è al centro di questo testo dalla comicità irresistibile, ricco di dialoghi arguti e spavaldi, resi con un linguaggio diretto e irriverente. La coppia dei due futuri sposi sa dispiegare una verve teatrale travolgente. Le loro liti furibonde, le loro diatribe, i loro diverbi fanno della Bisbetica domata una delle commedie più riuscite del repertorio shakespeariano.
Per sopravvivere a Snuggstown, turbolento sobborgo di Dublino, ci sono due possibilità: pagare il pizzo alla mala, oppure riscuoterlo per suo conto. E per un poliziotto, ce n'è una sola: chiudere entrambi gli occhi. Ma se nella chiassosa cittadina ti capita di nascere con il talento per la boxe, forse al destino c'è una via di scampo. È questo ciò che pensano i fans del venticinquenne Anthony "Sparrow" McCabe, il miglior pugile irlandese dei pesi leggeri, in una calda sera del 1982, mentre assistono o ascoltano alla radio la finale europea di categoria in corso al palazzetto dello sport Sanmartino di Madrid. All'ottavo round l'avversario di McCabe è alle corde e per la vittoria manca solo l'ultimo pugno, quello del knock-out. Ma Sparrow quel pugno a un avversario impotente e umiliato non riesce proprio a sferrarlo, vorrebbe ma non può, potrebbe ma non vuole... e il sogno finisce. Come succede per i grandi eventi, a Snuggstown quattordici anni dopo tutti ricordano ancora quel giorno, ricordano dov'erano e cosa stavano facendo nel momento della sconfitta di Sparrow: lo ricorda Kieran Clancy, che da giovane diplomato all'accademia di polizia è nel frattempo diventato sergente ispettore, intenzionato a tenere ben aperti gli occhi sulla malavita. Così come lo ricordano i fratelli Morgan e il loro capo, Simon "Semplice" Williams, intraprendente gangster diventato il boss della città, che risolve ogni contesa "semplicemente" suggerendo ai suoi sgherri di spargere sangue...
In un'area industriale semiabbandonata della periferia londinese vengono scoperti i cadaveri di cinque donne mutilate e seviziate. Scattano immediatamente le indagini che vengono affidate al giovane ispettore Jack Caffery. Egli comprende all'istante che i delitti sono opera di un maniaco: le vittime sono state infatti sottoposte a procedure chirurgiche amatoriali per la riduzione del seno e sono state pettinate e truccate in modo da ricordare delle bambole. La morte tuttavia non è stata causata dalle orrende ferite, bensì da un'iniezione letale; inoltre il killer ha inserito nel petto delle vittime e cucito accanto al cuore un uccellino vivo, simbolo e firma del suo macabro operato.
Stazione di Petersborough, binario Sette, quattro del mattino: Lisa Evans è determinata a capire perché si ritrova in quel luogo deserto. Perché è lì? Lisa non se lo ricorda. Però una cosa la sa: lei è morta, ed è morta lì, investita da un treno al binario Sette. ma come siano davvero andate le cose, Lisa non riesce a capirlo. Nella solitudine della notte, assiste a un altro «incidente»: un uomo solo, anch’egli travolto da un treno di passaggio. Lo choc fa riaffiorare, un tassello dopo l’altro, le vicende e le persone del suo passato.
Su tutte, Matthew, il fidanzato. Medico affascinante e premuroso, Matthew è andato a vivere con lei dopo poche settimane di appuntamenti romantici e passionali. I suoi genitori lo adorano, è quello giusto. Potrebbe essere la relazione perfetta solo che, come spesso accade, non lo è. Matthew arriva sempre in ritardo, ma detesta quando lo fa Lisa. Le dice che lei è solo sua, ed è ossessionato dai suoi fidanzati passati, per scherzo. Le controlla il cellulare e conosce le sue password. Tanto per provare, quando sono a letto insieme, le chiede di fingere di essere morta. Giorno dopo giorno, un senso di soffocamento e allo stesso tempo di colpa si insinua nella vita di Lisa.
C’è qualcosa che non funziona, ed è sicuramente lei il problema. A meno che non sia Matthew.
Mentre il ricordo della relazione si fa sempre più vivido, una domanda tormenta Lisa: si è suicidata su quel binario, o qualcuno l’ha spinta sotto al treno? Perché il suo spirito continua a vagare per la stazione, come se avesse qualcosa di irrisolto da portare alla luce prima di potersi abbandonare in pace all’eternità? Tra le vicende dei frequentatori abituali della stazione, che può osservare dalla sua postazione privilegiata, e le immagini che le tornano alla mente, Lisa capisce di non essere sola, e che può ancora fare qualcosa per riportare a galla la sua terribile verità.
Binario Sette è insieme un page turner e un’indagine sui risvolti oscuri che avvolgono relazioni apparentemente «normali».
Con il passo di un thriller, Louise Doughty ci accompagna in un viaggio alla scoperta della presenza del mistero nei luoghi più insospettabili.
Billy Summers è un sicario, il migliore sulla piazza, ma ha una sua etica: accetta l'incarico solo se il bersaglio è un uomo davvero spregevole. Ora ha deciso di uscire dal giro, ma prima deve portare a termine un'ultima missione. Veterano decorato della guerra in Iraq, Billy è tra i più abili cecchini al mondo: non ha mai sbagliato un colpo, non si è mai fatto beccare - una specie di Houdini quanto si tratta di svanire nel nulla a lavoro compiuto. Cosa potrebbe andare storto? Stavolta, praticamente tutto.
Scritta nel 1891, pochi mesi prima della morte del suo autore e pubblicata postuma, "Billy Budd" è una storia di mare ambientata su una nave da guerra inglese alla fine del Settecento. William Budd, mozzo ventenne, ingiustamente accusato dal maestro d'armi Claggart, viene impiccato, ma rimarrà nella memoria degli altri marinai con la vivida forza dei martiri. Come sempre in Melville, la narrazione si spinge molto al di là dei semplici fatti, e la vicenda, potente e assoluta, si configura come simbolica rappresentazione di una condizione esistenziale in cui il bene e il male, il giusto e l'ingiusto hanno la stessa forza di realtà: la verità del racconto, che è anche quella della vita, accarezza la purezza della vittima innocente, l'austero rigore del capitano De Vere (che condanna Billy pur riconoscendolo senza colpa), ma anche la criminosa follia del mefistofelico Claggart. L'ampia introduzione di Claudio Gorlier chiarisce contenuti e simboli di questo racconto straordinariamente "moderno", e la magistrale traduzione di Eugenio Montale restituisce intatta a questo capolavoro la sua perfezione poetica.
Scritta nel 1891, pochi mesi prima della morte del suo autore e pubblicata postuma, "Billy Budd" è una storia di mare ambientata su una nave da guerra inglese alla fine del Settecento. William Budd, mozzo ventenne, ingiustamente accusato dal maestro d'armi Claggart, viene impiccato, ma rimarrà nella memoria degli altri marinai con la vivida forza dei martiri. Come sempre in Melville, la narrazione si spinge molto al di là dei semplici fatti, e la vicenda, potente e assoluta, si configura come simbolica rappresentazione di una condizione esistenziale in cui il bene e il male, il giusto e l'ingiusto hanno la stessa forza di realtà: la verità del racconto, che è anche quella della vita, accarezza la purezza della vittima innocente, l'austero rigore del capitano De Vere (che condanna Billy pur riconoscendolo senza colpa), ma anche la criminosa follia del mefistofelico Claggart. L'ampia introduzione di Claudio Gorlier chiarisce contenuti e simboli di questo racconto straordinariamente "moderno", e la magistrale traduzione di Eugenio Montale restituisce intatta a questo capolavoro la sua perfezione poetica.
Chicago anni Trenta. In un fumoso locale dove suona un musicista nero di blues, il boss Al Capone arriva a sfidare il più grande giocatore di biliardo in circolazione rimanendone sconfitto, il chitarrista John Lee Hooker ne trarrà un importante insegnamento. New York anni Sessanta. Il sassofonista Max Coleman viene picchiato selvaggiamente da un boss del contrabbando locale, al termine di una notte d'amore con la donna del boss, non essendo riuscito a trattenerla e avendo così perso l'occasione della sua vita, decide di smettere di bere e di suonare per sempre. Las Vegas anni Ottanta. Willcox, professionista del poker sfida con il suo partner un pericoloso mafioso, vinceranno con un decisivo bluff, ma Willcox deciderà di non giocare mai più.
Un crudele e imprevedibile serial killer, soprannominato il Seviziatore, mette a dura prova le capacità investigative dell'anatomopatologa e psichiatra Giuditta Licari, alla quale è affidato il caso. Specialmente quando il pericoloso omicida dimostra di poter arrivare molto vicino a lei. Fredda, razionale e distaccata, come e forse più del killer, la dottoressa dovrà leggere la realtà con gli occhi dell'assassino, in un continuo e sempre più inquietante rovesciamento di ruoli tra vittime e carnefici, fino all'inaspettato finale.
Nella folla dell'ora di punta, in una stazione della metropolitana parigina, una giovane donna crede di riconoscere la madre, che non vede da quando era piccola. Inizia a seguirla, attratta irresistibilmente dal suo cappotto giallo. Si apre così una delle indagini più incerte e commoventi che sia mai stata narrata. È la storia di un abbandono, della ricerca malinconica di un "paese natale" a cui far ritorno, di una solitudine che nessuna amicizia riesce a spezzare. La bambina che aveva recitato al fianco della madre, la piccola attrice cui era stato dato il nome d'arte di Bijou, è diventata adulta, apparentemente libera di vivere la propria vita.