
Roma 63 a.C. Catilina sta preparando la sua congiura. Cicerone, che è console, la sta scoprendo, grazie a una spia. Cesare diventa Pontefice Massimo. Crasso, che è già ricco, si arricchisce ancora di più. I due si alleano, unendo abilità politica e denaro. Contemporaneamente, a Gerusalemme, Pompeo il Grande sconfigge i Giudei ed entra, primo Romano a farlo, nel Sancta Sanctorum del Tempio. Accanto a questi personaggi celebri, che si incontrano nelle loro case e tessono le loro trame con dialoghi spregiudicati, assai diversi dalle tesi sostenute nell'ufficialità, c'è il popolo che si raduna nelle osterie e nelle botteghe di barbiere. Qui commenta i fatti degli uomini illustri in modo adeguato, cioè con un controcanto demistifcante, degno di un coro pettegolo e malevolo, ma spesso veritiero.
Il racconto di una vita che attraversa la seconda metà del "secolo di ieri". Testimone di un'Italia che non esiste più, quella delle montagne bergamasche negli anni '40 e '50, l'autore ripercorre l'esperienza del Seminario, poi quella degli studi, della militanza politica nel crogiolo del Sessantotto e oltre. "C'è un'intesa segreta fra le generazioni passate e la nostra." Sulla scia di Walter Benjamin, con le parole e con le opere Cominelli vuole rendere giustizia a coloro che ieri non avevano parola o ne sono rimasti sulla soglia: la sua gente. E conclude ricongiungendosi all'inizio, dove tutto è cominciato. "Quando già l'ombra della notte si attenua, e l'alba avanza leggera con il suo cesto di promesse pronte a sbocciare, torno a raccogliere il viso tra le mani, come molti anni fa di fronte al tabernacolo, osservo dal monte Tabor le valli e le pianure, da cui si levano i rumori e le voci del nuovo giorno che viene..." Una vicenda umana, intellettuale e politica che è al contempo di un individuo e di una generazione.
Occultismo, astrologia, esoterismo e alchimia: questi gli elementi che hanno costituito la fissazione del nazismo e dato origine a una serie di simboli e rituali pagani in grado di innalzare il Terzo Reich alla gloria eterna. Nel 1935, il giovane Hugo, appartenente all'Ahnerbe, la divisione delle SS adibita alla ricerca dell'eredità ancestrale, viene inviato sulle tracce del Santo Graal, già cercato dai Cavalieri Teutonici e Templari e forse situato nella chiesa di Santa Maria Isana Vercellese; la paleontologa Eva invece, alla ricerca della Lancia di Longino, viene derubata del manoscritto originale de I Maestri Cantori di Norimberga di Richard Wagner, contenente un segreto capace di sovvertire l'ordine del mondo. Ma un gesuita, zio di Himmler... Prefazione di Paolo Gulisano.
In un futuro non troppo lontano fatto di cyborg e veicoli volanti, la Chiesa cattolica è cambiata, trasformata da una riforma interreligiosa e umanitaria che ha vietato il segno della croce e la preghiera alla Madonna in nome dell’ecumenismo, della tolleranza e della fratellanza universale. La teologia è smart, proliferano i papi emeriti che si ritirano a vita privata, la basilica di San Pietro è divenuta il Tempio Numero Uno, i preti possono sposarsi con altri uomini e si sono visti riconosciuto canonicamente il diritto ad avere dei figli. Il nuovo corso della Chiesa del dialogo e della misericordia nasconde però un volto spietato e crudele: da qui nasce l’alleanza tra un monsignore, un giornalista e il comandante delle guardie svizzere per rovesciare una situazione ormai intollerabile. Riuscirà questo “piccolo gregge” di fedeli, alle soglie di un nuovo conclave, a combattere la buona battaglia e salvare la vera fede sulla terra?
Che cosa unisce il delitto di una matrona romana del I secolo d.c. all'uccisione di una castellana dell'Inghilterra medioevale? E il delitto di una principessa cinese nel XIV secolo d.c. a quello della moglie francese di un ufficiale nazista? Un sottile filo nel tempo tinto di sangue, un'indagine delicata che si dipana attraverso i secoli. A condurla un uomo, sempre diverso, ma sempre uguale, alla ricerca non solo dell'assassino, ma anche di se stesso, della sua libertà, per non rimanere prigioniero di un destino immutabile e per capire che cosa significhi essere felice.
In un regno sorto dopo il Secondo Diluvio Universale, il re vieta di piangere. Qual è il mistero di una lacrima? Perché i bambini nascono piangendo? Da queste domande hanno inizio gli amori, le avventure, i sogni di donne, uomini, angeli e animali che vanno alla ricerca della sorgente del pianto. Attraverso un cammino di conoscenza di sé, Camilla scopre una nuova strada per salvare l'umanità e ricondurla nel primo giardino dell'Eden.
Maria e Giorgio si incontrano casualmente durante una conferenza scientifica e, nei reciproci sguardi, i loro occhi parlano di cielo per lui, e di profonda sensibilità per lei. La conoscenza li porterà a comprendere quanto siano, nel loro sentire, profondi e complementari i sentimenti che li uniscono.
Maria nasconde, nel proprio io, un modello di vita che è in antitesi con la realtà della società in cui si trova a vivere. Comprende che il gioco è pesante , ma ha una formidabile arma regalatale dalla natura: la bellezza.
Nella quotidianità della vita sente che la bellezza, per lei, comincia ad essere un punto di frizione fra l'amore sessuale e l'amore governato dalla spiritualità. Giorgio vede in quegli occhi di cielo, che tanto lo hanno colpito, un inno alla semplicità dei sentimenti che scuoteranno Maria dal profondo.
Lei, nel comprendere la bellezza dell'amore quando è libero di volare oltre il richiamo della passione, si trova inesorabilmente a combattere contro il proprio passato. La lotta può divenire aspra, se l'ideale che ci si prefigge di raggiungere non è scelto liberamente, ma l'amore, se è vero, è libertà e vince su tutta la passione umana perché si ammanta di sacralità. Buttando alle ortiche un passato che per amore di Giorgio riuscirà a spegnere, Maria, rigenerata nella luce della verità, sposa, come Maddalena, il sogno d'amore per l'immortalità.
Massimo e Barbara, insieme al piccolo Leone, decollano alla volta del Kenya per andare a conoscere il nuovo membro della famiglia: Baby Tom. Li attende una permanenza di nove mesi, come richiede la procedura di adozione. Un tempo durante il quale si perderanno nella bellezza di una natura primordiale, ma dovranno anche confrontarsi con tutte le fatiche che l'Africa impone. Un tempo in cui Massimo si ritroverà a fare i conti con una paura imprevista e sconcertante: che questa avventura, anziché allargare la famiglia, possa finire per sfasciarla. "Il bambino promesso" è il romanzo di una crisi, l'autobiografia di un viaggio che - sulle tracce di autori come Emmanuel Carrère, Paul Collins e Lawrence Osborne - si fa racconto universale. Un memoir pudico e spietatamente sincero, un manuale di autoaiuto per chi s'imbarca in un'adozione internazionale e, più in generale, un gesto d'incoraggiamento rivolto a tutti i genitori: perché, alla fine, la fragilità di quattro persone che si cercano diventa la forza di una famiglia.
I "Poemi cristiani" sono l'estremo fiore della poesia latina di Pascoli e tra le creazioni più originali del primo '900 italiano. Il lettore non ha ragione di temere una sperimentazione erudita: sono piccoli capolavori, un miracolo di fantasia, di freschezza, di penetrazione storica, e paradossalmente il primo vero atto di indipendenza da una sovrastante cultura classica. Nascono in un latino materno, del cuore, pieno di echi del cristianesimo familiare e dei poeti amati, rifuso in un'esecuzione tutta personale e moderna. Poesia latina a pieno diritto, e poesia cristiana non meno delle "Georgiche cristiane" di Francis Jammes o dei" Quattro quartetti" di T. S. Eliot, e a noi più vicina e familiare. I "Poemi cristiani" sono riproposti in questo volume in una nuova edizione riveduta e ampliata.
Questo volume raccoglie gran parte degli scritti e delle lettere sulla psicoanalisi di Umberto Saba. Come è noto, Saba è stato insieme a Svevo lo scrittore italiano che più precocemente si è interessato alla scienza freudiana. Ma per Saba, a differenza di Svevo, la psicoanalisi non ha soltanto costituito un interesse speculativo, bensì è stata un'esperienza esistenziale diretta (fu in analisi con Edoardo Weiss). Il nucleo centrale, e finora inedito, di questo libro è nel carteggio che tra il 1946 e il 1949 il poeta tenne con Joachim Flescher, psicoanalista e direttore, a quel tempo, di "Psicoanalisi", organo ufficiale della Società italiana di psicoanalisi. L'oggetto della discussione non è di quelli che permettono impassibilità e distacco da parte degli interlocutori, e soprattutto da parte di Saba. Come bene spiega nella sua lucidissima postfazione Arrigo Stara, curatore del volume, dopo un'iniziale disamina di questioni generali legate alla teoria freudiana, presto "nelle pagine che Saba scrive a Flescher, le memorie dell'infanzia, le immagini, le "storielle" e le argomentazioni ricavate dalla sua prima educazione sotto la tutela della legge ebraica materna (che veniva a spezzare il "paradiso" degli anni in cui era stato affidato alla balia) si affollano e danno corpo a quell'ostilità che, ancora come forma vuota, egli aveva riversato sullo psicoanalista; Flescher diventa a sua volta la sagoma, il bersaglio sostitutivo, sul quale ricadono-le accuse.
"Bibbia pagana" è la mitologia in forma di romanzo. Invece di sviluppare il racconto attraverso tante storie indipendenti una dall'altra e che hanno per protagonisti una volta Zeus, un'altra Afrodite o Ulisse, Giorgio Dell'Arti si cimenta in un'impresa mai tentata prima da nessuno: assemblare in un vero romanzo - che ha un inizio, uno sviluppo e una fine - i vari miti. Il risultato è un racconto forte, scritto in un linguaggio completamente nuovo per la letteratura italiana, popolare e colto insieme, e una narrazione incontenibile, complessa ma anche immediata come tutti i miti, piena di luci e colori, che descrive una società primitiva, selvaggia e bellicosa, in cui gli dèi e gli uomini si mescolano tra di loro, combattendo e facendo l'amore. Si comincia in un'epoca lontanissima, in cui non sono ancora stati scoperti né il grano né il vino, e in cui si praticano ancora i sacrifici umani nella convinzione che il sangue delle vittime sia utile per fertilizzare i campi. E si finisce in una notte di 3500 anni fa, quando Elena e Paride, di nascosto, fuggono dal palazzo di re Menelao.
«Il fiume simbolo della linea di confine fra una "libera Chiesa" e un "libero Stato" era ormai ridotto a una palude malsana in cui sguazzavano lietamente cardinali, vescovi e prelati di ogni ordine e specie assieme a esponenti politici, banchieri e industriali a piede libero nonostante le marcate caratteristiche delinquenziali». Se il Vaticano, a giudizio di una «insospettabile» commissione internazionale, non aveva colpe nel più grave dissesto bancario della storia d'Italia, perché ha accettato di risarcire i creditori del Banco Ambrosiano?

