
Quasi ogni epoca si è riconosciuta nel Principe con argomenti sempre diversi. E anche oggi i motivi "attualizzanti" di questo breve classico non sembrano mancare: soprattutto il conflitto tra il desiderio di dominare razionalisticamente la realtà politica e la percezione del momento oscuro della storia, catena di eventi non predeterminabile, appare un legame privilegiato tra Machiavelli e i nostri tempi. Il volume contiene il testo critico del Principe messo a punto da Giorgio Inglese. Inoltre, un commento a pié di pagina assai ricco, con ausili letterali, chiarimenti storico-politici, rimandi culturali e spunti interpretativi a più livelli di lettura.
Un ragazzo esce nottetempo di casa, eludendo la sorveglianza dei genitori, per recarsi nella bottega di un librario che passa le notti a leggere. Il ragazzo s'innamora di questa figura e grazie a lui assorbe le mille storie che nei libri sono custodite. Quando un giorno gli abitanti del villaggio, mossi dall'odio e dall'invidia, bruciano la libreria, si accorgono con terrore che con le parole spariscono anche le cose che queste nominavano. Il librario è introvabile, forse morto nel rogo. Sarà il ragazzo a scoprire dentro di sé la sua voce perduta e quando vicino al tempio vede le proprie parole farsi pagina sul mare, capisce che queste sono ancora vive e che le cose si salveranno. La storia è ispirata al testo di una sua canzone.
Mario Rigoni Stern racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Prima di tutto, bisogna fare provviste, accumulare e conservare cibo: i prodotti dell'orto, le patate ammucchiate in cantina, la farina da polenta. E poi bisogna badare al freddo: la legna di faggio è la migliore perché non sporca il camino, e la temperatura si tiene d'occhio controllando che l'acqua lasciata in un secchio non geli. Non mancano neanche i consigli per restare in buona salute: la grappa scaccia l'influenza, il miele di salvia fa bene alle vie respiratorie. E ciò che emerge da tanti consigli pratici è il ritratto di un'esistenza vissuta secondo ritmi antichi, ritmi che permettono di vivere in armonia con la natura e di dedicarsi allo spirito perché resta il tempo per riflettere e per leggere. In attesa della primavera.
"Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia. Una pioggia fitta, sottile… una pioggia di lacrime. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo." L’appassionata esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera...
Il libro
L’appassionata esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera.
In un Messico quanto mai reale e al tempo stesso immaginifico, Pino Cacucci mette in scena la sintesi infuocata di un’esistenza, la parabola di una grande pittrice la cui opera continua a ottenere altissimi ed entusiastici riconoscimenti.
È capodanno e Napoli carica le batterie per la pirotecnica finale. In una stanza giocano a tombola in due, fratello e sorella, ma apparecchiano per quattro. E le presenze arrivano, da un oltremare del tempo.
Maurizio Maggiani ha una predilezione per l'oralità, gli piace sentire e far sentire come il racconto nasca dalla voce, dall'ascolto, dal rapporto che si crea tra la logica dei fatti e l'eco profonda della parola che li restituisce. E questo un segno decisivo dei suoi romanzi e degli incontri con il pubblico dei lettori. Ebbene, qui Maggiani fa un passo avanti e imbocca con rabbia e ardore la via dell'invettiva, un'oralità che sale di volume e di passione oratoria, perché, senza meno, deve ottenere un risultato: andare a segno. L'attenzione si sposta dalla leggenda delle cose accadute allo scacco delle promesse non mantenute. Le promesse fatte dalla sua generazione. Non poteva ben considerarsi beata la gioventù di un dopoguerra che si apriva provvido di speranze, di ideali, di futuro, e di un'alimentazione equilibrata? E allora? Che cosa succede ai figli del privilegio? Che cosa dissipano mentre disegnano un mondo nuovo? Oltre il confine della battaglia combattuta si apre il cedere del sogno, la traduzione dei ribelli in mediocri esecutori, manager, reggicoda di molti poteri. Maggiani amministra colpi con generosità, li chiama maledizioni. E tali sono, maledizioni. Perché i destinatari dell'invettiva e quelli che, pur fuori dal tiro generazionale, si riconoscono, sappiano almeno fare i conti con la vergogna del fallimento.
Che cosa fa di un uomo un poeta? E che cos'è un poeta? E un bambino? Un provocatore? Un folle? Un profeta? Un cretino? Siamo a Pietroburgo nel 1912: percorriamo la prospettiva Nevskij con Sasa e Pasa e sentiamo che tutto si muove, sta cambiando. Non solo: si mangia pane e poesia e la parola d'ordine è Avanguardia, gettare il passato dal vapore Modernità. Sasa e Pasa arrivano dalla provincia e vogliono studiare matematica, ma non c'è tempo: bisogna pubblicare il libro che rivoluzionerà la sorte della poesia russa. Le sbornie e gli incontri all'osteria della Capra vanno di pari passo alle sbornie e agli incontri dello spirito. Corrono parallele alle comiche vicissitudini di Sasa e Pasa quelle drammatiche di Velimir Chlebnikov, il poeta per eccellenza.
Buenos Aires, 1965. In una sanguinosa rapina una banda di delinquenti si impadronisce di una gran quantità di soldi. Freddano spietatamente il tesoriere di una banca, l'autista del furgone portavalori e una delle guardie di scorta. Sono i testimoni oculari a raccontare a stampa e polizia la loro versione dei fatti. Intanto i rapinatori - e, tra questi, particolarmente legati l'uno all'altro sono il Nene Brignone e il Gaucho Dorda, detti non a caso"! gemelli" - scappano alla volta dell'Uruguay. Vengono rintracciati in un appartamento di Montevideo dove si sono rifugiati e qui si difendono sparando tutti i loro colpi sulla squadra di polizia, e in un estremo gesto di sfida danno anche fuoco alle mazzette di denaro. Ricardo Piglia parte da un fatto di cronaca per raccontare una vicenda dalle molte sfaccettature e verità: ciascuno infatti, compreso il commissario Silva incaricato delle indagini, ha cose diverse da dichiarare, spesso in contraddizione tra loro.
La storia degli anni d'oro della casa editrice Einaudi attraverso il racconto di uno dei suoi più prestigiosi collaboratori. Una sequenza di ritratti di figure come Natalia Ginzburg, Cesare Pavese, Italo Calvino, Davide Lajolo, Carlo Emilio Gadda, Leonardo Sciascia, Primo Levi, Gianfranco Contini, Delio Cantimori, Carlo Dionisotti. Le speranze, le ambizioni, le passioni di un editore. "I migliori anni della nostra vita" è a suo modo un libro epico, e come tutti gli epos si porta appresso un valore di esemplarità cui le nuove generazioni hanno diritto di accedere. Ferrero, saggista e scrittore, è stato direttore editoriale di Einaudi e Garzanti, e direttore letterario di Mondadori. Dal 1998 è direttore della Fiera del Libro di Torino.
Credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? Michele Serra si adopera perché nessuno debba, perché nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. Torna il Breviario umano, sociale e politico di Michele Serra. In una nuova edizione più vasta, più ricca, ancora più tragicamente comica.
Il libro
Di quando Berlusconi regalò alla regina d'Inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. Di quando venne finalmente chiarito che "cariche dello stato" non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima Repubblica. E di quando il Pd diede in affido i suoi elettori a chi garantiva di trattarli con umanità.
Torna il Breviario umano, sociale e politico di Michele Serra. In una nuova edizione più vasta, più ricca, ancora più tragicamente comica.
Tu dici California e pensi al Golden Gate di San Francisco, alle spiagge sabbiose di Malibu, agli studi cinematografici di Hollywood. E invece, appena più giù, c’è un’altra California, che a metà Ottocento seppe resistere all’avanzata delle truppe statunitensi e conservare la propria integrità e indipendenza. È la Baja California, la California messicana: la più lunga penisola del mondo, quasi duemila chilometri conficcati nel cuore dell’Oceano Pacifico.
Pino Cacucci è ritornato nel “suo” Messico per attraversarla e per raccontarla, da sud a nord, da La Paz alla frontiera di Tijuana. Lungo la Carretera Federal 1, detta anche Transpeninsular, ha raccolto storie di pirati e tesori sepolti, di gesuiti e missioni abbandonate, di indios e viaggiatori perduti. Sulle orme di Steinbeck, che qui viaggiò nel 1940, ha riscoperto leggende di regine e perle giganti. E ovviamente si è immerso nella strepitosa natura della Baja, nelle sterminate distese di cactus, nel paesaggio lunare delle saline, nelle montagne che hanno forma di donna. E nelle baie d’incanto dove le balene si avvicinano allegre per giocare con le barche dei pescatori. Perché il Messico fu il primo paese, più di sessant’anni fa, a creare riserve protette per questi animali dall’intelligenza misteriosa, e loro lo sanno – lo hanno certamente capito – che gli uomini non sono tutti assassini, e che da queste parti vive un’umanità più autentica e amichevole.
Gilgul, nella Qabbalah ebraica, è il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo è dovuta a circostanze ingiuste o dolorose. Tanto violenti possono essere i conflitti che attendono gli spiriti rimasti sulla terra, che la tradizione parla addirittura di "scintille d'anime" prodotte dalla loro frantumazione. Gad Lerner si addentra nel suo gilgul familiare, nelle "scintille d'anime" della sua storia personale. Suo padre Moshé reca il trauma della Galizia yiddish spazzata via dalla furia della guerra. Dietro di lui si staglia enigmatica la figura di nonna Teta, incompresa e dileggiata perché estranea alla raffinatezza levantina della Beirut in cui è cresciuta Tali, la moglie di Moshé. Ma anche la Beirut degli anni Quaranta si rivela un recinto di beatitudine illusoria. Vano è il tentativo di rimuovere lo sterminio degli ebrei d'Europa e la Guerra d'indipendenza nella nativa Palestina: anche se taciuti, questi eventi si ripercuotono nella vicenda familiare generando malessere e inconsapevolezza. Un'indagine sulla memoria e sui conflitti familiari si rivela occasione per un viaggio nel mondo contemporaneo minato dalla crisi dei nazionalismi. Una storia sospesa tra biografia e reportage.