
La vita di un paese sulle rive di un lago, raccontata attraverso le storie dei suoi abitanti e le loro improbabili avventure che si trasformano in epopee intorno al tavolo dell'unico bar, tra sigarette e ricordi, parole e liquori, fantasmi e visioni di terre promesse. C'è chi ha cercato fortuna in America, chi ha combattuto guerre nascosto in una cantina, chi si è improvvisato rapinatore guardando una pistola "made in China", chi è finito in manicomio circondato da angeli coi camici bianchi, chi ha aspettato inutilmente l'arrivo di un meccanico che gli riparasse gli ingranaggi di un sogno inceppato... Davide Van de Sfroos è in realtà Davide Bernasconi, nato a Monza nel 1965.
"È il mio primo libro. L'ho scritto a 27-28 anni, nel 1929-1930, al mio paese, mentre mio padre moriva di cirrosi epatica [...] Mentre lui agonizzava io scrivevo. Scrivevo a mano. Scrivevo anche di notte, a ritmo variabile: a volte ho delle prontezze prodigiose e la roba mi viene subito, altre volte continuo a scrivere e rivedere. Non so perché mi sono messo a lavorare a Parliamo tanto di me: forse era un modo per fare comunque il mio mestiere, nonostante le circostanze; forse era una rivolta di vita contro il morire di mio padre; o semplicemente c'era in me, senza che lo sapessi, una natura di scrittore." Il libro fu un successo clamoroso e segnò l'inizio della fortunata carriera letteraria di Zavattini.
Nora, restauratrice, è sposata, ha una figlia adolescente e il sospetto di un mondo di bugie intorno a lei. Suo marito, avvocato di grido del foro milanese, forse la tradisce. È l'estate del 2005, e Nora ha deciso di restare accanto alla madre, gravemente ammalata, nelle ultime settimane di vita che le restano. Ma tornando nella casa della sua infanzia, la donna trova per caso il certificato di nascita di una bambina con il suo stesso cognome ma con nome diverso. Una sorella sconosciuta, uccisa alla nascita? Sua madre, ora, dovrà stare ad ascoltarla e darle delle risposte...
Il protagonista del libro è un uomo che si avvicina alla vecchiaia, e vive felicemente da molti anni con l'amata moglie Maria nel paesino di Cantarana, sulla riva di un fiume. Improvvisamente, una notte gli viene in mente un compagno di scuola che quarant'anni prima gli aveva posto una domanda importante. Per trovare la risposta parte e si mette alla ricerca dell'amico. Inizia un viaggio ricco di incontri, ricordi e avventure: uno strano paese dove tutti hanno perduto la memoria, un uomo cannone e un mago girovago, la piena di un fiume e l'epica resistenza degli abitanti minacciati dalle acque, e altro ancora nelle pagine di questo libro, che solo nelle ultime righe svela la domanda, guida e movente di questo viaggio.
Giovanni arriva a Los Angeles carico di sogni e aspettative: lo attendono gli amici Ron e Tracy c la speranza di un futuro nel cinema. La città degli angeli lo accoglie però con freddezza e lui cerca di arrangiarsi passando da un mestiere all'altro, nella tristezza e solitudine degli alberghi con vista autostrada. Fino all'incontro con Marsha, attrice bella e famosa, che gli aprirà le porte di Hollywood nella notte più luminosa della sua vita.
"Caro Andrea... in questo tuo libro c'è tutto: la qualità brillante della scrittura e l'autenticità vitale del contenuto, il distacco e la passione romantica, l'ingenuità e la consapevolezza sconcertante di sapere così poco del mondo e di noi stessi, di quello che stiamo cercando. È l'avventura della scoperta, il viaggio vertiginoso in cui tutto viene messo in gioco, tra stupore, divertimento, paura..." (Federico Fellini)
"Siamo in qualche modo dentro un film mentre viene fatto; il racconto procede per salti di montaggio e cambi di angolazione della cinepresa, in un clima di stasi agitata. È bella questa assorta, incantata evocazione di sfumature atmosferiche, e c'è una curiosa autenticità in questo sottile e affascinante romanzo. Così appare il mondo mentre il millennio evapora: una serie di stanze d'albergo e siti turistici a cui arriviamo frastornati dal viaggio. Abbiamo perso contatto con il perché delle cose, e quello che resta è fast-food per i sensi e per il cervello." (John Updike)
La sanguinosa epopea delle armi da fuoco in un affresco storico sull'eclissi dell'età eroica. La fine del mondo cavalleresco e l'avvento della guerra moderna nel Rinascimento dei Borgia, di Savonarola e degli ultimi grandi capitani di ventura. Una misteriosa confraternita di uomini in armi che si oppone con ogni mezzo al tramonto delle aristocrazie guerriere e alla marcia inarrestabile della storia.
Un inviato di guerra divorziato e pessimista, una giovane e colta interprete indiana intrisa di miti e religiosità, un bambino abbandonato nel cuore del Kashmir, avvolto da un alone di mistero: questi i protagonisti della storia d'amore e di terrorismo che si dipana tra Kashmir e Italia toccando Stati Uniti e Islanda, e che s'intreccia con la preparazione di un attentato islamista al Papa.
Conosciuto ai più come compositore delle "Quattro Stagioni" e celebrato ovunque come esecutore inarrivabile, Antonio Vivaldi fu anche impresario teatrale e protagonista di primo piano di un mondo operistico, nel quale il successo si misura con gli incassi e con ogni spregiudicatezza. In questa biografia vengono ripercorse vita, carriera e alterne fortune del prete rosso, manager indiscusso dello spettacolo e protagonista di un ambiente artistico in cui i testi si manipolano a uso e consumo dei potenti e dell'audience. Sullo sfondo, la quotidianità della vita lagunare e gli incontri con i potenti del tempo: da papa Benedetto XIII a Ferdinando di Baviera, da Federico Cristiano di Sassonia a Carlo VI.
2010. Ivo Barrocciai, industriale fallito, scopre di avere un cancro. Caterina è una ragazzina esaurita perché il suo fidanzato ha pubblicato su Internet un video che li ritraeva in intimità. I due partono insieme perché Ivo vuole recuperare il suo sperma, congelato nel corso dei tentativi di avere un figlio con la ex moglie. Vorrebbe ingravidare Caterina e in cambio le darebbe il ricavato della vendita all'asta di una testina di bascon salvata dal fallimento. I due procedono come in un sogno in cui passato e presente si mischiano, raccontando il declino italiano e l'età dell'oro, un passato che non può più tornare. Un passato individuale, ma anche collettivo che assomma tutte le speranze degli italiani traditi dalla crescita industriale.
"Che gli scandali avvengano", dice Gesù (Vangelo di San Matteo, 18, 7) intendendo che essi smaschereranno i malvagi che li provocano. E Luca Canali penetra nei recessi più segreti di vittime e colpevoli, protagonisti di moderni scandali in una silloge di racconti e personaggi tutti diversi ma tutti accomunati da una stessa complicità (l'alto burocrate, la bella e sensuale cinquantenne, il mediocre politico, il ragazzo che non riesce ad amare, l'omosessuale avventuroso e sereno, l'usuraio per vendetta ecc.), che svelano dove si annida il Male, e spesso ottengono una laica redenzione oppure il verdetto finale della morte.