
"Cara Lauretta, cara cugina come me orfana e come me allevata dalla inflessibile nonna nel culto della nostra nobilissima stirpe, perdonerai mai all'autrice di avere scritto questo libro sui nostri antenati? Di averne rivelato i segreti e i peccati più insospettabili a partire dal lontano Cinquecento, quando una firma del Viceré su una pergamena rese blu il nostro sangue che prima era rosso come quello di tutti gli altri abitanti di Ordalè e di Donora? Adesso che abbiamo quasi quarant'anni, che abbiamo vissuto la liberazione sessuale e le sfrenatezze del Sessantotto, che abbiamo messo la testa a partito, non ci dovrebbe risultare così difficile accettare che anche i nostri antenati, e specie le antenate, abbiano avuto le loro storie di letto, e non sempre esemplari. Lo so che per chiunque è difficile pensare che i propri genitori hanno avuto una vita sessuale, e che se così non fosse noi non saremmo qui... E i nostri nonni, come immaginarli a rotolarsi peccaminosamente tra le lenzuola? Ma con i bisnonni non dovrebbe essere così impossibile, specie se sappiamo che hanno messo al mondo quindici figli. Per non parlare dei trisnonni e dei quadrisnonni. Senza l'attività sessuale dei nostri antenati il genere umano si sarebbe estinto. Eppure tu, Lauretta, quando accenno a questo argomento ti turi le orecchie e strilli: "Bisogna essere proprio dei maniaci sessuali per pensare a certe cose"...
Quando il treno ad alta velocità Milano-Roma entra alla stazione Termini la polizia ferroviaria ha una terribile sorpresa: i passeggeri della carrozza Top, il vagone più esclusivo e costoso, sono tutti morti. La prima a entrare nella carrozza è Colomba Caselli, vicequestore dai muscoli d'acciaio e l'anima fragile. I primi indizi portano verso il terrorismo islamico, arriva anche un video in cui due uomini rivendicano l'attentato in nome dell'Isis. Ma Colomba capisce che qualcosa non va. E si rende conto che l'unica cosa che può fare è chiedere l'aiuto della sola persona che riesce a vedere attraverso la nebbia di bugie e depistaggi: Dante Torre. Colomba e Dante non si parlano da mesi, da quando lui, dopo la morte del suo aguzzino, l'uomo che si faceva chiamare "Il Padre", si è perso dietro ai suoi fantasmi. Convinto che ci sia un complotto ai suoi danni, è ossessionato dalla ricerca dei mandanti del Padre e del fantomatico individuo che gli ha telefonato dicendo di essere suo fratello. Un individuo alla cui esistenza crede soltanto lui. Basta incontrarsi, a Dante e Colomba, per superare le incomprensioni. E la sensazione di lei era giusta: l'Isis non c'entra e l'attentato è solo l'ultimo episodio di una lunga serie di carneficine. Dietro la scia di morti c'è una misteriosa figura femminile, che non lascia tracce se non un nome: Giltiné, l'angelo lituano dei defunti, bellissima e letale. Dante e Colomba intraprendono così un'indagine che dalla stazione Termini li porterà a Berlino e a Venezia, per la resa dei conti.
Maddalena ha 26 anni, vive ancora con i genitori e dorme con un pupazzo di Gesù con cui a volte si ritrova a parlare. Niente di troppo strano, dal momento che siamo in Italia e che suo padre è uno psicoterapeuta cattolico amatissimo dal pubblico televisivo e tanto gradito al Vaticano. Sua madre, poi, è una devota donna di parrocchia, anche se l'aggravarsi del suo disturbo ossessivo-compulsivo l'ha trasformata in una fervente adepta del fitness. Il problema è che Maddalena pensa che se Dio avesse creato il cibo non avrebbe creato anche le calorie, Maddalena odia le suore con le quali ha studiato, ha una vita sentimentale fuori dagli schemi e ha sviluppato una passione alla quale sta dedicando addirittura la propria tesi di laurea: il porno. Del porno le interessa tutto: gli aspetti rituali, i feticci, ma in particolare le vite vere delle star, di cui conosce ogni dettaglio. Insomma, a Maddalena la sua vita fa schifo ed è alla ricerca di quel tassello mancante che, è convinta, le permetterà di essere felice. Le sembra che quasi tutti, intorno a lei, lo abbiano trovato. Così, quando incontra Simone, crede che il suo momento sia arrivato: lui è un cattolico convinto, uno dei pochi maschi al mondo a non aver mai visto un porno, un ragazzo serio e affascinante. Simone potrebbe essere Quello Giusto, intorno a cui tutto trova un ordine e un senso...
Durante un'inchiesta su operazioni finanziarie sospette in Europa, Pierre G Bosco, giornalista della rete televisiva ENN, deve confrontarsi con tre domande che mettono a dura prova il suo idealismo europeista. L'euro, una necessità che nessuno ama, è destinato a unire l'UE, oppure a provocarne la disintegrazione? La Germania, oggi superpotenza continentale, salverà l'Europa, oppure finirà per distruggerla per la terza volta in un secolo? L'Occidente, assediato dall'imperialismo russo, dall'Islam radicale e dall'espansionismo cinese, riuscirà a mantenere l'egemonia strategica sul pianeta? In un racconto ricco di colpi di scena, dove s'intrecciano realtà e fantasia, storia e cronaca, il lettore accompagna il protagonista in incontri segreti nelle sedi del potere mondiale: dalla BCE alla Commissione di Bruxelles, dall'Eliseo al Parlamento europeo, dalla Cancelleria tedesca alla Casa Bianca, dal palazzo del governo di Riyad al Giardino dei Giardini a Pechino. Intanto la coraggiosa, e sempre più complessa, inchiesta di Bosco è segnata da una misteriosa scia di sangue: che cosa ha scoperto il giornalista di così scottante per essere colpito negli affetti più cari e diventare a sua volta vittima di attentati e ricatti? In un affresco incredibile, dove convergono varie trame totalmente credibili, Antonio Maria Costa raffigura lo scenario mondiale odierno - che conosce personalmente, per aver lavorato al vertice di diverse istituzioni internazionali...
Anno Domini 476. Il re barbaro Odoacre depone l'ultimo imperatore romano, il tredicenne Romolo Augustolo, e il sipario cala definitivamente sulla civiltà di Roma. Ma non tutto è perduto: un pugno di legionari sembra risorgere dal campo di battaglia, decisi a liberare Romolo Augustolo a ogni costo. Ha inizio così una caccia all'uomo senza esclusione di colpi, una lotta disperata in cui l'intelligenza, le astuzie, il coraggio di quattro soldati proteggeranno e guideranno l'ultimo Cesare attraverso un'Italia e un'Europa devastate, fino all'ultimo approdo, fino all'ultima resa dei conti agli estremi confini del mondo.
C'è un poeta che conosce gli alberi. Li cerca per i boschi e le foreste di tutto il mondo, li studia, li ascolta. E poi scrive libri come questo. A chi gli chiede come sta risponde sempre la stessa cosa: "Mi distendo nel paesaggio". È un uomo raffinato e autentico/malinconico come forse lo sono alcuni alberi. Dopo aver scritto libri per cercatori d'alberi secolari e raccolte di poesie, Tiziano Fratus coniuga per la prima volta la sua competenza naturalistica e la sua potenza letteraria. Il suo alter ego Silvano, che ha maturato in vita quattrocento milioni di respiri e un miliardo e mezzo di battiti del cuore, accompagna il lettore in una camminata dentro un bosco, quello che lui chiama "il Magistero del Disordine". Incontra qualche rara persona: "Abitanti di una vita diversa, gente che spezza il pane senza dire una parola". E poi castagni, cervi volanti, foglie, ruscelli. Da ciascuno di loro trae spunto per una meditazione, una visione, un volo del pensiero. "Ogni albero è un poeta" è un libro in cui addentrarsi come in un bosco. Nel quale camminare con lo spirito in pace, ma pronti a ogni passo a farsi sopraffare dalla meraviglia. Pronti a sentirsi affondare le radici dentro la terra, a innalzare le fronde al cielo.
La grande saga dei Peruzzi, emigrati dal Polesine in Agro Pontino dopo la bonifica, continua con il suo tono epico e corale, dagli anni finali della guerra - dopo lo sbarco degli americani e la ritirata tedesca - fino ai primi anni Sessanta con l'esplosione del benessere. Figlio di Modigliana e di padre ignoto, figlio spurio, "vitello di seconda classe" (perché, a differenza della velenosa gemella Bissola, Modigliana era buona con tutti e non si sapeva a chi avesse regalato quel momento d'amore), Diomede Peruzzi è l'eroe di questo nuovo momento della storia italiana. L'ascesa di Diomede, che esce con una carriola di banconote dalla sede della Banca d'Italia bombardata dagli americani nella memorabile scena d'apertura del romanzo.
Il senatore Publio Aurelio Stazio ha appena deciso di mettere la testa a partito rinunciando alle sue numerose eccentricità per mostrarsi ligio alle convenzioni - o almeno per fingersi tale - quando l'Urbe viene insanguinata da una serie di omicidi esplicitamente dedicati a lui, le cui vittime sono tutte donne con cui in passato era stato in rapporti intimi. Non volendo ammettere alcuna responsabilità nella tragica fine delle donne uccise - diversissime per aspetto, carattere, ceto sociale e stile di vita - il patrizio reagisce cercando ostinatamente un legame capace di unire le vittime al di là della sua persona, scavando a fondo nel passato di ciascuna, fino a portare alla luce molti inconfessabili e antichi segreti. Ma intanto i suoi avversari approfittano della situazione e della malattia del suo vecchio amico Claudio, ora imperatore di Roma, per estrometterlo dal Senato, accusarlo dei delitti e farlo dichiarare con false prove nemico di Roma, aspettandosi che si tolga di mezzo da solo dandosi dignitosamente la morte. Ma Aurelio è risoluto a vendere cara la pelle...
"Questo libro è una novità nel percorso della Mazzantini. Il suo stile si è prosciugato mettendo in rilievo l'essenziale; le frasi, brevi o brevissime, spesso aforistiche, hanno un grande potenziale emotivo. Ognuna ci colpisce, e va ben meditata e assimilata. La narrazione, fotografando visioni di forte impatto simbolico, ci lascia immagini inconsuete e non dimenticabili." (Cesare Segre, Corriere della Sera) "Un piccolo libro su un'immensa catastrofe, una testimonianza del nostro tempo, piena di poesia." (BuchMarkt) "Come sempre Mazzantini trova le parole per esprimere il dolore e la sofferenza dei vinti, i dimenticati ai margini della Storia." (LeMonde) "'Mare al mattino' evita il facile sentimentalismo che spesso accompagna il dramma dell'emigrazione." (El Pais)
"Il primo a partire fu Carmine Leto, il nonno paterno di cui porto il nome." Comincia così la nuova saga di Carmine Abate che abbraccia quattro generazioni della famiglia Leto, più di un secolo di storie e tre continenti. Come "La collina del vento" era la storia di una famiglia che rimane e resiste, così "La felicità dell'attesa" racconta i destini - più che mai attuali - di quanti lasciarono le sponde del Mediterraneo per cercare fortuna altrove, approdando nella "Merica Bona": una terra dura eppure favolosa, di polvere e grattacieli, sfide e trionfi. È qui, negli States, che un ragazzo partito nel 1903 dal paese arbëresh di Carfizzi, la mitica Hora di Abate, può diventare un campione di bowling noto in tutto il mondo: Andy "The Greek" Varipapa. Proprio lui è il mentore di Jon Leto, l'uomo che parte tre volte: per vendetta, per amore e per lavoro. A Los Angeles, grazie a Andy, Jon incontrerà una giovane donna circonfusa di un fascino magnetico, come il neo ammaliatore sulla sua guancia sinistra: Norma Jeane, non ancora nota con il nome che la renderà un mito... Carmine Abate dà vita a una grandiosa epopea tra l'Italia e il "mondo grande", che ancora una volta scava nella nostra memoria, collettiva e ci racconta di uomini e donne coraggiosi: dal capostipite Carmine Leto, con la sua moglie americana, al figlio Jon e al nipote Carmine, il narratore della storia, che segue le tracce segrete del proprio padre...
Da dietro il crinale della collina si vede arrivare il piccolo corteo, preceduto dal suonatore di fisarmonica e dal mescitore di vino. Lo sposo e la sposa sono in cammino dall'alba, raggiungeranno la chiesa non proprio freschissimi e poi, dopo la cerimonia, riprenderanno la strada insieme agli altri, di nuovo per mulattiere, pronti a godersi un pranzo e una cena con l'appetito rinvigorito dalla scarpinata. Un matrimonio oggi inimmaginabile, che era perfettamente normale quando il piccolo Francesco Guccini vi prendeva parte, portando in dono agli sposi un dono veramente prezioso... E ancora: il funerale del mitico Gigi dell'Orbo, il sarto sempre ubriaco, il tenore lirico appassionato di ciclismo, la contadina poetessa, l'uomo che era convinto di dover reggere il cielo e tante altre "istantanee", colme di ironia e appena velate di malinconia, di un tempo andato che non ritornerà. Qualche volta, tra queste pagine, la pellicola della memoria dell'autore resta impressionata da figure sfuggenti, sornione come gatti, dolci come il ricordo di chi se n'è andato, o forse un po' beffarde come fantasmi... Questi racconti sono un viaggio attraverso il tempo e i registri narrativi, e riportano in vita per noi esistenze minime, destinate a essere dimenticate se non giungessero le parole a rievocarle.
Anno 2053. Vittima di un incidente stradale dalla dinamica quantomeno grottesca, Antonio Martignoni si ritrova in Paradiso dove, accudito da una bellissima signora in blu ed esaminato da un burocrate celeste con le sembianze di Jean-Paul Sartre, inizia a poco a poco a familiarizzare con la sua nuova ed eterna condizione. Finché la Direzione decide di affidargli un "compito importante": raccontare per iscritto, in un file Word, la storia della propria vita, che diventerà uno dei "messaggi nella bottiglia" lanciati dal Cielo agli uomini rimasti sulla Terra. Grazie al fortunoso ritrovamento del file, sepolto in un vecchio computer, apprendiamo che Martignoni, all'età di 36 anni, pensava di farla finita. In preda alla disperazione, aveva intrapreso la sua ultima escursione nelle montagne tanto amate, quando un altro tragico e provvidenziale incidente gli apre una breccia verso il futuro, nella quale si lancia d'istinto: travolto dal desiderio di "spiare Dio da vicino", decide di trascorrere la seconda parte della sua vita come finto prete. Prima parroco di una sparuta comunità di montanari devoti e turisti ai piedi del Monte Rosa, poi pastore di 3500 anime in una Milano sospesa, surreale, angosciata per la misteriosa sparizione dei propri cittadini più anziani, "don" Antonio vive la sua missione tormentato dal senso di colpa, ma anche animato dalla ferma volontà di non tradire il suo fiducioso e inconsapevole gregge...