
Una giovane e avvenente storica, un onesto console romano. In mezzo, duemila anni di storia. Un avvincente giallo sullo sfondo del mare delle isole Eolie, perfetta scenografia di un'avventura densa di colpi di scena, tra i misteri della storia antica e i segreti nascosti nel più recente passato. Il quinto relitto. Relitti e delitti nel mare delle Eolie.
Il romanzo è ambientato in Sicilia nel 1593. Un vescovo e un Capitano di Giustizia arrivano in un paese dell'entroterra dedito con eccessivo fervore alla lussuria. Per le leggi del tempo, l'adulterio è peccato ma anche reato. Una nobildonna, al centro di trame e tradimenti, rischia l'infamante imputazione.
A Roma, Andrea vede vicino a un semaforo un uomo suonare la chitarra. Poco dopo, ritrova lo stesso uomo, misterioso e taciturno, su un treno diretto in Sicilia. È Dorival, che all'improvviso e in modo del tutto inaspettato irrompe nella vita di Andrea e in breve tempo sconvolge l'equilibrio precario delle sue relazioni affettive. Un passo alla volta Dorival porta Andrea a ripensare profondamente la sua esistenza, spingendolo a cercare un senso più profondo ai giorni che si succedono apparentemente sempre uguali e senza più grandi ideali. Ma chi è davvero Dorival, talentuoso e raffinato musicista che condivide con Andrea l'amore per il samba e la bossanova? Il segreto che cela la sua identità nasconde anche il significato autentico del suo sapersi donare agli altri con inusuale generosità e del suo saper amare con sincerità.
Don Filippo La Ferla, "esiliato" a Cala Xibet dal vescovo di Catania, si ritrova coinvolto nella ricerca del tesoro che il re Pietro II d'Aragona, nel 1342, in fin di vita lasciò in dote alla Cappella Palatina lì da lui costituita ad espiazione dei propri peccati. Ma, alla fine del Cinquecento possiamo scoprire, dopo tanto tempo, chi prese in consegna le monete del re? E chi le ha tenute nascoste? E il tesoro esiste ancora? O si è perduto per umana ingordigia e ambizione o per svagata o dolosa amministrazione? Sono passati due secoli e mezzo. Possiamo ritrovarle? Don Filippo La Ferla, da parroco intraprendente, accetta di tentare l'avventura. Prova e riprova, e coglie ogni occasione. Gli girano attorno, ad aiutarlo o ad infastidirlo, signore distinte e bene educate. Hanno ambigui comportamenti o sono allusivamente disponibili. Lui, indifeso, se ne compiace, e serenamente rispetta le leggi di natura. I denari del re? Egli spera di trovarli. Ha fantasia sufficiente per impiegarli secondo coscienza.
Il romanzo, ambientato negli anni Trenta, narra la storia d'amore tra una ragazzina figlia di un contadino e un ragazzo figlio del Barone di Roccasalva.
Questo e' un libro che parla contemporaneamente alla testa e al cuore. Un romanzo semplice, molto scorrevole.
Siamo a Roma, a partire dall'anno 800 dopo Cristo quando, nella notte di Natale, Leone incorona Carlo Magno, è questo lo sfondo delle vicende narrate da Beniamino Baldacci. Con rapidi tratti sulla complessa scena di una Roma altomedievale si affacciano molteplici personaggi che fanno rivivere un mondo dove ancora si mescolano l'eredità romana, il dominio longobardo e l'arrivo dei nuovi signori franchi, le vicende di corte e la quotidianità del popolo, gli intrighi politici e le passioni più genuinamente umane. In un susseguirsi di scene e di episodi dal ritmo sincopato, quasi convulso, si avvicendano personaggi molto umani e molto concreti, a partire dallo stesso Leone III, un papa tanto importante quanto controverso, poco amato dalla nobiltà locale e fatto oggetto persino di un attentato, di un processo e di un tentativo di deposizione. Così nel libro le congiure e i giochi di potere di conti e prelati si intrecciano con la quotidiana avventura della vita di Ottavia, Lucia, Lucrezia, Tullia, Flavia, tutte personalità forti capaci di sfidare a testa alta il destino avverso e la difficile condizione di donna, diventando addirittura chi guerriera, chi abile imprenditrice, chi saggia governante. Tanto che saranno le donne a chiudere il libro, guidando davanti a cardinali e a principi il corteo funebre di Leone.
Di recente si è riacceso il dibattito sul ruolo della Chiesa nella società civile e, con esso, il tentativo di fare un bilancio dell'azione ecclesiastica in età moderna, complice anche il cinquecentenario dell'apertura del Concilio Vaticano II. Al di là del significato politico e delle inevitabili conseguenze elettorali della discussione in atto, non si può evitare di interrogarsi sull'importanza della dimensione storica, addirittura identitaria, della "vexata quaestio" nella cultura italiana. Una proficua meditazione sul tema è quanto i curatori si propongono di realizzare con questo volume, senza limitazioni di carattere cronologico sulla scelta di autori (e di testi letterari), da Dante a Manzoni, da Gioberti a Rebora.
Una ventata progressista scuote il Vaticano. Un piccolo gruppo di religiosi opera in sordina per rinnovare la Chiesa, liberarla dal rigido conservatorismo elitario che la immobilizza e la tiene lontana dai bisogni della gente: due giovani preti e una sorella laica, che sotto l'insegna di "Chiesa rinata" favoriscono contro tutti l'elezione di papa Roncalli e la spinta riformatrice del Concilio Vaticano II. Ma la loro impresa è ostacolata negli anni dalle forze oscure che albergano nella Chiesa. Decennio dopo decennio Marco, Michel, Catherine, e in seguito anche Patrick, un sacerdote americano che ha conosciuto l'abominio della pedofilia, vedranno il Vaticano avvinto dalle spire della finanza deviata, della corruzione politica, della massoneria e della malavita organizzata. Assisteranno a crimini e delitti, tra cui quello clamoroso, e fallito, di papa Wojtyla. Un giornalista incaricato di seguirne le indagini, tra Roma, Istanbul e Sofia, incrocerà il loro cammino e, ugualmente sgomento, dovrà divincolarsi tra ricatti, depistaggi, spie e cospirazioni internazionali. Per scoprire, in fondo all'inchiesta, che come spesso accade la verità, quando è troppo vicina, rischia di sfuggire.
Il racconto di un viaggio unico: 4000 chilometri nel cuore della Grecia, a bordo di pullman, treni, traghetti... e camminando. Da Atene fino al monte Athos. Questo libro mostra la Grecia che i giornali e la tv non raccontano. Un paese distante anni luce dalle architetture finanziarie di Bruxelles e dai diktat dell'Europa. Personaggi e storie incredibili. Dai commercianti di Volos che usano il Tem, nuova moneta locale al posto dell'euro, fino alla culla della spiritualità ortodossa, il monte Athos, attraversando la Tracia orientale, verso Orestiada e Edirne, sul fiume Evros, estrema periferia d'Occidente al confine con Bulgaria e Turchia. I racconti degli eremiti, l'equilibrio perfetto tra fede e campagna, un modo nuovo di resistere alla crisi, la generosità di sconosciuti muftì, l'inganno della frontiera. Un viaggio per conoscere l'Europa dei popoli, non quella delle banche centrali.
Un'autobiografia in forma di saggi e di racconti. Per la prima volta ecco il laboratorio creativo di Andrea Camilleri (con una parte dedicata a Montalbano e alla sua Vigata) attraverso un percorso ricco di personaggi, luoghi, piccoli e grandi eventi, e con incursioni nella letteratura, nella filosofia, nella politica. Che bellezza leggere i suoi ricordi di ragazzo, le "controstorie" della sua Sicilia, e poi recuperare l'Italia di ieri e di oggi, intrattenuti dalla sua inesauribile vena critica e ironica. Un ritratto a colori vivacissimi di come siamo e cosa pensiamo. Una scoperta.