
"…parliamo a voce bassa di donna Marina e di quello che aveva in cuore"
La protagonista indiscussa di questo grande romanzo d'amore e follia è la giovane, oscuramente affascinante, Marina Crusnelli di Malombra, ospitata dallo zio, il conte Cesare d'Ormengo, in una magnifica villa sul Lago di Como. Venuta in possesso di un autografo dell'antenata Cecilia, apparentemente portata alla morte dal marito, padre dell'attuale conte, si convince di esserne la reincarnazione e di avere l'obbligo di vendicarne l'assassinio. Quando alla villa giunge lo sconosciuto scrittore Corrado Silla, orfano di una cara amica del conte Cesare, i due giovani vengono subito travolti da un amore tormentato ma assoluto. Un amore destinato tuttavia, a causa della crescente pazzia di Marina, a essere trascinato verso un gorgo inevitabile. Un testo fondamentale dell'Ottocento italiano, uno straordinario romanzo romantico, molto amato anche da autori poeticamente distanti come Verga.
"Altri libertini" ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale ("con formula ampia"), è stato contemporaneamente giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero. I sei episodi, storie di gruppi più che di individui, legittimano l'adozione di una vera e propria soggettività plurale, di un Noi narrativo che fa del romanzo un ritratto generazionale. Il libro viene ora riproposto in edizione speciale per i cinquant'anni della casa editrice.
Che fine ha fatto la casalinga di Voghera? C'è ancora? Ha ancora diritto di parola? Ebbene sì. L'eternamente giovane Arbasino prende a prestito la ritmica del rap per satireggiare, sbeffeggiare, giudicare, cantare, miscelare cultura, prendersela con l'Election Day, la Devolution Way e il Cavaliere, in una giostra che, nulla risparmiando a nessuno, diventa un concerto scatenato di improvvisazioni su quel che passa dal brulicante convento che è diventata la realtà. Arbasino piega i canoni dei musicisti rap per rappresentare il bestiario epocale del presente. Evoca tutti i fantasmi italici con disincanto e ferocia, facendo rimare irriverenza con intelligenza.
Le ragazze vestono secondo le mode dell'ultimo minuto. I ragazzi girano con i loro scooter o, meglio, con la BMW lunga, magari rubata al papà. Le ragazze si preparano ad incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, Stefano, detto Step, e Babi si incontrano. Lei ottima studentessa, lui ottimo picchiatore, violento, passa i pomeriggi in piazza davanti al bar o in palestra, la sera in moto o nella bisca dove gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Un romanzo di vite quotidiane, di noia, di fatica, di adrenalina e di violenza.
Carlo e Alice sono compagni di scuola: stessa classe, stessi professori e, a volte, lo stesso banco. Nei cinque anni che hanno passato assieme hanno condiviso una silenziosa amicizia, fatta di sguardi e sorrisi. Carlo è "naturalmente" imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere. Alice si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Entrambi si consumano pensando all'amore ma hanno un cuore ancora poco addestrato e - come vuole l'adolescenza - "sbagliano".
Ormai varcata la soglia dell'età adulta, i figli cresciuti si raccontano ai genitori, per dare voce al travaglio emotivo che ha accompagnato il processo della loro emancipazione. I guasti prodotti dall'incomprensione e dalla latitanza degli adulti, così come gli effetti positivi della loro adeguatezza di educatori, vengono analizzati e descritti attraverso il filtro delle parole di quei figli, ormai cresciuti, che hanno sviluppato un'autonomia di giudizio e, talvolta, sono giunti a formulare un'impietosa condanna. Ivana Castoldi, psicologa e psicoterapeuta, ha operato per diversi anni presso il Centro per lo studio e la terapia della famiglia dell'Ospedale Niguarda-Cà Granda. Attualmente esercita la libera professione.
Avanti e indietro nel tempo. Due linee narrative. Una racconta la frenetica storia on the road che trascina un gruppo di amici per le strade di Spagna sfuggendo, inseguendo qualcosa, qualcuno. L'altra racconta il viaggio che ha portato Benedetto in Spagna dalla nativa Busseto. I personaggi giocano con la mitologia di se stessi: Benedetto coinvolto per amore in avventure più grandi di lui; Zas dark lady della migliore tradizione, di tutti e di nessuno, senza scrupoli e fiondata nel vento verso il suo obiettivo; Adelmo, il contraddittorio fratello-soccorritore che in realtà coinvolge Benedetto in un'azione ad altissimo tasso di pericolo. E poi gangster, giocatori, fan di Elvis, creature della notte.
A Roma, in una casa dei quartieri alti, una ragazza s'ammala d'una crisi depressiva. Il bel volto dalle labbra sigillate, il corpo ancora quasi adolescente abbandonato inerte nella penombra, appaiono ai famigliari come un rimprovero, muto, severo, che non sanno spiegarsi. Affiorano allora in superficie, tra i famigliari, conflitti sopiti, gelosie infantili, rimorsi, sentimenti repressi. Da questo interno a più voci, si alza e prende forma il racconto, che essenzialmente è la storia d'un rapporto tra padre e figlia: un rapporto ansioso, doloroso, fatto di ruvide carezze, di confessioni subito interrotte, di reciproca pietà. (Natalia Ginzburg)
Un giovane, che gira il mondo zaino in spalla e si guadagna da vivere con piccoli lavori che gli consentono di continuare a viaggiare, si imbarca un giorno con dei pescatori di coralli e approda su un'isola semideserta. Lì decide di fermarsi. Sull'isola il giovane si trova di fronte una comunità a suo modo felice, che lo accoglie e lo integra velocemente. La vita prosegue serena fino a quando l'acqua nei pozzi comincia a scarseggiare e poi si esaurisce completamente. Nell'isola c'è anche un padrone, che vive in una villa al centro dell'isola. Il suo pozzo è l'unico ancora pieno. Per ottenere l'acqua della sopravvivenza, il villaggio decide di vendergli tutti i pozzi vuoti. Una storia che ricostruisce la parabola del "progresso".
"Mentre camminava per Regent's Park - lungo un viale che sempre sceglieva, tra i tanti - Jasper Gwyn ebbe d'un tratto la limpida sensazione che quanto faceva ogni giorno per guadagnarsi da vivere non era più adatto a lui. Già altre volte lo aveva sfiorato quel pensiero, ma mai con simile pulizia e tanto garbo."
Il libro
Jasper Gwyn è uno scrittore. Vive a Londra e verosimilmente è un uomo che ama la vita.
Tutt'a un tratto ha voglia di smettere.
Forse di smettere di scrivere, ma la sua non è la crisi che affligge gli scrittori senza ispirazione. Jasper Gwyn sembra voler cambiare prospettiva, arrivare al nocciolo di una magia.
Gli fa da spalla, da complice, da assistente una ragazza che raccoglie, con rabbiosa devozione, quello che progressivamente diventa il mistero di Mr Gwyn.
Alessandro Baricco entra nelle simmetrie segrete di questo mistero con il passo sicuro e sciolto di chi sa e ama i sentieri che percorre. Muove due formidabili personaggi che a metà romanzo si passano il testimone, e se a Mr Gwyn tocca mischiare le carte del mistero, la ragazza ha il compito di ricomporne la sequenza per arrivare a una ardita e luminosa evidenza.
Gaia Convento Bruni è una donna con le idee chiare. Si è creata una sorta di mondo perfetto dove gestisce con mano ferma marito e figlio e il ruolo della famiglia in paese. Si ritiene una persona di buon senso e non si ferma di fronte a nulla pur di evitare che qualcosa possa turbare la quiete della sua esistenza. Quando scopre che il marito vuole lasciarla per un'altra, Gaia non si dispera ma reagisce per salvare il suo matrimonio. Non tanto perché ami alla follia il marito, ma perché nella sua visione del mondo la separazione non è ammessa. I progetti di vita reali sono stritolati dalle convenzioni e le persone cercano alternative nella doppiezza, nel replicare clandestinamente affetti e relazioni per reggere la condanna a un'ineluttabile infelicità. Gaia ne è consapevole ed è convinta che imporre il suo modello sia l'unica maniera per salvare le persone che ama. Il problema è che Gaia non fa sconti e soprattutto non si rende conto di essere circondata da vittime, anche se non del tutto innocenti. Famiglia, amiche e amici. E amanti. Questo è il mondo che Gaia riunisce nel suo giardino per testimoniare al paese la perfezione del suo modello.
Sono le dieci di sera, dentro e fuori del Museo di Anne Frank, ad Amsterdam. Per tutto il giorno, come ogni giorno dell'anno, migliaia di persone si sono assiepate davanti alla casa nascondiglio di Anne Frank, per poterla visitare. Sono turisti da tutto il mondo arrivati fin lì con le guide in mano: bambini che reclamano i mulini a vento invece del solito museo, adolescenti annoiati, maestre di scuola con in borsa il diario più popolare del mondo, famiglie, single, cani sciolti. Sono le dieci di sera, e si avvicina l'ora della chiusura. Uno dopo l'altro, i visitatori si avviano verso l'uscita, mentre una voce, in tutte le lingue, avvisa la gentile clientela che è giunto il momento di recuperare giacche e borse e avviarsi verso la porta che si affaccia su Prinsengracht 263. Eppure, nonostante i richiami, ci sono tre persone che non raggiungono l'uscita. Sono un padre e una bambina che si sono persi, e un ragazzo arrabbiato con i genitori e col mondo. Le porte si chiudono, e loro restano lì, dentro quel posto in cui si è nascosta la Storia, e in cui ora sono loro a essere intrappolati. Soltanto loro tre, tra i fantasmi di ieri e le loro presenze in carne e ossa di oggi. E la notte sembra non finire mai. Con l'adattamento di Sergio Ferrentino.