
Com'è possibile restituire alle pagine la voce di una scrittrice? Nadia Fusini, la più importante studiosa italiana di Virginia Woolf, lo fa ricorrendo alle sue opere, ai romanzi ma anche ai saggi, ai diari, ai frammenti autobiografici e alle lettere: dà voce alla voce della scrittrice, ricreandone la vita e la passione per l'esistenza. Come in un'autobiografia che, facendo affidamento sulla memoria, non può seguire una cronologia, Fusini ricostruisce l'infanzia della Woolf, la figura del padre Leslie, e poi insegue la malattia, gli anni di Bloomsbury, le passioni, il marito Leonard e il legame con Vita, la battaglia femminista e il pacifismo, in un intrecciarsi di tempi che rendono ancora più vivido il quadro della sua esistenza. Poiché, come scrive Fusini, "Virginia non crede che il senso dell'esistenza individuale si racchiuda in una trama di eventi: è piuttosto una caccia al tesoro. Perché riconosce che la vita assomiglia, sì, a un romanzo, ma solo quando il romanzo non pecchi di arroganza e non voglia imporre all'esperienza un ordine estraneo". Più che una biografia, dunque, questo è un lungo, incalzante racconto in presa diretta.
"L'amante di Lady Chatterley" è il libro forse più scandaloso della letteratura inglese del Novecento. Scritto in Italia tra il 1926 e il 1928, venne proibito in Inghilterra per oscenità e pubblicato solamente nel 1960 dopo un lungo processo che fece epoca. Ambientato nella profonda Inghilterra, vuole rappresentare il contrasto irriducibile tra il vitalismo dei sensi e l'atrofizzazione della società industrializzata, una moderna riproposizione del classico contrasto fra "natura e cultura". Lo fa attraverso tre figure chiave: Sir Clifford, reso invalido e impotente dalla Prima guerra mondiale, bloccato su una sedia a rotelle, Lady Connie e il guardiacaccia Mellors. Questi ultimi intrecciano una relazione sempre più appassionata e sensuale, quasi una vera e propria iniziazione a quella serie di valori "naturali" che invece la civiltà delle macchine tende inesorabilmente a cancellare. È la figura di Lady Chatterley a scuotere nel profondo la morale vittoriana ancora imperante nell'Inghilterra degli anni trenta. Con il suo rifiuto verso le convenzioni sociali e morali, Connie disvela una ribellione più profonda. Nel portare alle estreme conseguenze la sua storia d'amore, Lady Chatterley diventa suo malgrado un personaggio rivoluzionario, per incarnare infine le più profonde ansie sociali dell'universo femminile di quegli anni.
"Jane Eyre racconta la storia dell'educazione sentimentale di una giovane istitutrice inglese, orfana e di umili origini, che ottiene alla fine, dopo molte peripezie, la felicità in amore unendosi all'ardente, impetuoso Edward Rochester, suo padrone; con questa si intreccia una precedente e tragica storia d'amore e follia che ha avuto per protagonisti Edward e Bertha, la donna strappata alla sua terra caraibica e relegata come pazza in una soffitta nella grande magione di Rochester: Thornfield Hall. Il romanzo è stato accolto con grande favore dal pubblico e da buona parte dei critici. E il favore e la popolarità sono durati a lungo e durano tuttora: ne fanno fede le molte edizioni, le traduzioni in tutte le lingue e la serie di adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali e musicali; basti qui ricordare i numerosi film e le serie televisive prodotte dalla BBC." (Dalla Postfazione di Remo Ceserani)
Jane Austen è una delle poche, autentiche grandi scrittrici che hanno saputo fare breccia nei cuori e nelle menti di tutti i lettori, senza eccezioni. Fra i suoi tanti capolavori, "Orgoglio e pregiudizio" (pubblicato nel 1813) è sicuramente il più popolare e amato: le cinque figlie dell'indimenticabile Mrs Bennet, tutte in cerca di un'adeguata sistemazione matrimoniale, offrono l'occasione per tracciare un quadro frizzante e profondo della vita nella campagna inglese di fine Settecento. I destini di Elizabeth, Jane, Mr Bingley e dell'ombroso Mr Darcy intrecciano un balletto irresistibile, una danza psicologica che getta luce sulla multiforme imprendibilità dell'animo umano, specie quando si trova alle prese con l'amore o qualcosa che all'amore somiglia.
In Cimbelino Shakespeare compie un tentativo consapevole di unire la storia romana con l'inizio di quella inglese nei suoi primordi celtici. Quando, appoggiato se non spinto dalla regina e dal figlio di lei Cloten, Cimbelino rifiuta di pagare il tributo a Roma, il suo gesto afferma con forza una prima identità nazionale britannica. Per provarsi tale, essa ha bisogno di combattere e vincere la guerra contro la spedizione punitiva romana. La pace che segue ha però un esito sorprendente: Cimbelino decide autonomamente di riprendere a versare il tributo e di sottomettersi a Cesare Augusto, e soprattutto fa marciare assieme in trionfo, verso Londra, bandiere unite nel vento, le truppe britanniche e quelle romane, che ratificheranno l'unione nel tempio di Giove.
Fu solo nel 1937 che il pubblico poté leggere "Gli anni", la cronaca della storia di una famiglia della upper middle class inglese, i Pargiter, dal 1880 ai primi anni trenta. Era dal 1931 che la Hogarth Press, la casa editrice dei coniugi Woolf, non dava alle stampe un romanzo di Virginia. Gli anni fu quello di maggior successo, l'unico che entrò nella classifica del "New York Times" dei libri più venduti. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la crescente fama della romanziera e la sua maggior partecipazione alla vita pubblica. Ma un motivo non trascurabile sembra essere il genere al quale più facilmente è ascrivibile l'opera, il romanzo di famiglia. Una famiglia in cui le relazioni più frequentemente prese in esame non sono quelle dirette, come tra padri e figli per esempio, ma quelle tra fratelli e sorelle, tra cugini, o tra zie e nipoti, spesso non sposati. Gli anni, pur essendo stato concepito già nel 1931, sembra risentire dell'atmosfera di pericolo incombente che la salita al potere dei movimenti fascisti in Europa stava portando con sé. Negli stessi anni in cui Joyce stava completando il suo testamento narrativo, Finnegans Wake, Virginia Woolf scriveva dunque la propria "capsula del tempo" da consegnare ai posteri.
"La Ballata del Vecchio Marinaio" venne concepita nell'anno (primavera 1797 autunno 1798) della straordinaria simbiosi poetica con William Wordsworth. Con questo capolavoro del Romanticismo, il viaggio per mare (e la bonaccia, l'angoscia, l'attesa dei venti favorevoli) diviene la ricerca estrema del senso, l'avventura capace di restituire pienezza alla vita dell'uomo. Andare per mare acquista il significato di un'impresa metafisica. La poesia "Kubla Khan" (in appendice a questa edizione), palesa le immense potenzialità dell'immaginazione, suprema facoltà intellettiva e visionaria di Coleridge.
Il romano Caio Marzio, detto Coriolano perché eroe della battaglia di Corioli, è personaggio chiuso nel proprio orgoglio ed egocentrismo, cieco al mondo e incapace di comunicare con gli altri: una volta bandito dal suo popolo aizzatogli contro dagli avversari, si rifugia dai nemici volsci guidati da Tullo Aufidio, si mette alla loro testa contro Roma per trovare la morte per mano dei cospiratori volsci.
Questi due saggi di Oscar Wilde sono dei veri e propri testi letterari e fanno parte della raccolta "Intentions" del 1891. "Il critico come artista" (1890) è scritto in forma di dialogo tra due amanti in una notte stellata: Gilbert (che impersona le idee di Wilde) ed Ernest discutono sul significato della critica d'arte. Il discorso si trasforma in un elogio dell'arte e dei suoi fini. L'arte e la critica, per Wilde, hanno un valore eversivo e sono in contrapposizione alla società. Da qui nasce il secondo saggio, "L'anima dell'uomo sotto il socialismo" (1891), dove si esprimono, forse in risposta al socialismo di George Bernard Shaw, le idee anarchiche di Wilde. Introduzione di Silvio Perrella.
"Persuasione" è l'ultimo romanzo scritto da Jane Austen; iniziato nel 1815, fu pubblicato postumo nel 1818. Al centro della vicenda Sir Walter Elliot, uomo orgoglioso e pieno di sé, e le sue tre figlie, Elizabeth, Anne e Mary. Rimasto vedovo assai presto, Sir Walter affida la giovane figlia Anne alla sua tutrice perché ne curi l'educazione. Ma, innamoratasi di un giovane ufficiale di Marina, su sollecitazione della sua mentore che ne sottolinea di continuo la mancanza di mezzi Anne rompe il fidanzamento. Otto anni dopo però lo rincontra. Amaramente pentitasi del passo compiuto a suo tempo, decide quindi di giocarsi ogni possibilità. Anne diventa così sempre più consapevole dei propri desideri. "Persuasione" ci racconta la presa di parola di una donna, che riconosce finalmente il desiderio più profondo del proprio cuore ed evolve di pari passo con la propria consapevolezza. Deliziosa satira sociale dell'Inghilterra di inizio Ottocento, il libro è una struggente storia d'amore di due amanti separati da differenze di classe, nonché il romanzo della piena maturità letteraria di Jane Austen. Prefazione di Sara Poledrelli.
Complessa è la genesi letteraria di questa tragedia, scritta da Shakespeare nel 1602. Tra le opere ispiratrici si possono rintracciare sia il "Troilo e Criseide" di Geoffrey Chaucer sia il "Filostrato" di Boccaccio, oltre a lavori quasi contemporanei allo stesso Shakespeare quali quello scritto dallo scozzese Robert Henryson (1593). In realtà, la vicenda originaria non si trova nella mitologia greca quanto in quella medievale, in particolare nel "Roman de Troie" di Benoit de Saint-Maure. La trama è presto detta: nel corso della Guerra troiana Troilo, principe troiano (figlio di Priapo), amoreggia con Cressida, a cui giura eterno amore, poco prima che venga mandata nel campo acheo nel quadro di uno scambio di ostaggi e prigionieri. Desideroso di rivederla, Troilo si introduce di nascosto nel campo avverso e lì la vede amoreggiare con Diomede, il grande eroe acheo che avrebbe in seguito duellato con Enea. A quel punto Troilo la bolla come prostituta. La vicenda fornisce il quadro per una serie di digressioni sui temi della libertà sessuale e del pacifismo, cosa che rese per molti secoli l'opera irrappresentabile e mal digeribile dalla morale in vigore. Sarà solo nel Ventesimo secolo, in particolare a partire dagli anni Sessanta, che la tragedia andrà incontro a una più felice accoglienza da parte del pubblico. Non a caso è considerata, fra le tragedie di Shakespeare, una fra le più moderne.
Pubblicato nel 1854, "Tempi difficili" fu fin da subito uno dei libri più discussi del grande romanziere inglese, anche per la decisa vena anti-utilitarista che ispira la trama. Duramente criticato da autori "conservatori" come Maculay, fu però valorizzato da autori più sensibili alla questione sociale, come John Ruskin e in seguito George Orwell, che ne esaltò "la generosa rabbia". Ispirato dalle osservazioni fatte dall'autore sulle condizioni di vita operaie e gli scioperi scoppiati nella cittadina di Preston, nei pressi di Manchester (in quegli anni già al centro del resoconto di Engels sulla condizione della classe operaia), il libro è ambientato in una città di fantasia, Coketown (la città del coke, del carbone). Al centro della vicenda il credo di Thomas Gradgrind, un industriale fiducioso "solamente nelle statistiche" e che educa di conseguenza i suoi due figli, Louisa e Tom, dei quali reprime con metodo ogni lato fantasioso e idealistico. La figlia, difatti, viene data in sposa a un altro avido capitalista della cittadina, Josiah Bounderby, un tipo avaro e impostore, di ben trent'anni più anziano della ragazza. Lei accetta, fino all'amaro epilogo, quando, ritornata dal padre, questi si renderà conto della follia del suo sistema educativo.