
"Vi racconterò cosa è successo perché è un buon modo per presentarvi mio fratello. Si chiama Simon. È un tipo che vi piacerà. A me almeno piace un sacco. Solo che tra qualche pagina sarà morto. Non è più stato lo stesso, dopo." Ci sono momenti che ti cambiano la vita. Per Matthew Homes, nove anni, il primo è stato l'incontro con Annabelle, l'estate della vacanza a Ocean Cove. Il secondo la morte di suo fratello Simon, quello con la faccia tonda e sorridente, tonda come la luna. Da quel giorno niente è più stato come prima. Matt, costretto ad affrontare un segreto così enorme e terribile da non poterlo confessare a nessuno, avrà solo un pensiero in cui trovare conforto e grazie al quale ricominciare a lottare: il ricordo della faccia tonda e sorridente di suo fratello, tonda come la luna. Una grande avventura, la storia di un ragazzo che trova il coraggio di lottare contro i propri demoni e di diventare uomo. Un viaggio all'interno della mente umana e della sua follia. Un romanzo che ci ricorda che ci sono cose da tenere strette mentre la vita scorre via, mettendoci di fronte ostacoli che ci fanno venir voglia di dimenticare. Cose da custodire con cura. Perché è grazie a loro che si diventa grandi.
L'Exposition universelle et internationale de Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la Seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al culmine. In piena Guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d'intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del club Britannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra, Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un intrigo internazionale di cui diventa un'inconsapevole pedina. In un fuoco di fila di esilaranti colpi di scena, il racconto corre su due binari paralleli egualmente coinvolgenti: i turbamenti amorosi del giovane Thomas e una spy story pervasa dal proverbiale umorismo di Coe.
"Tom, me ne vado, ma non ti lascio. Tu continua pure come sempre. Con amore, Hayley". È questo il messaggio che Tom, trentenne londinese, trova la sera del 12 giugno, la sera in cui scopre che la sua ragazza non c'è più, ma non lo ha lasciato. Che cosa significa? Hayley se n'è andata oppure no? Tornerà? Quando? E cosa diavolo dovrebbe fare lui nel frattempo? Ansioso di trovare risposte, Tom si mette sulle tracce di Hayley. E nel farlo si imbatte in un eccentrico gruppo di persone che hanno deciso di risolvere i loro problemi esistenziali dedicandosi a un hobby tanto insolito quanto contagioso. Un attimo dopo si accorge di essere pedinato, ma non sa da chi. E poi rischia di perdere il lavoro in radio quando, con tutta Londra in ascolto, dimentica il microfono acceso durante una conversazione privata decisamente imbarazzante. Ma per Tom l'importante è capire cosa sta succedendo alla sua vita e chi sono le persone che gli stanno intorno. Chi è Hayley in realtà? E chi è quella ragazza carina che lo segue al supermercato? E perché, quando si ha un problema, non si può semplicemente trovare qualcuno che l'abbia già risolto e fare un bel copia-e-incolla?
I primi quattro racconti di questa raccolta sono percorsi da una vena di ironica malinconia per le occasioni mancate e per il passaggio inesorabile del tempo. In Nona e Tredicesima un musicista di piano-bar sogna ciò che avrebbe potuto essere; in V.O. Versione originale un regista della giuria di un festival dell’horror e del fantasy tentenna tra due rapporti possibili per ripiombare nell’inconcludenza di una vita mediocre; in Ai ferri corti una coppia di pensionati vive nella solitudine rassegnata di una casa sul mare alla quale non sono riusciti a dare un nome, neppure dopo anni di lunghe discussioni; in Leida una donna spiega la nostalgia a un giovane ammiratore. I successivi tre racconti sono storie compiute e allo stesso tempo – come dice l’autore nella nota introduttiva – schizzi e frammenti per un’opera di più ampio respiro intitolata Unrest, che traccia la storia di una famiglia borghese nella seconda metà del Ventesimo secolo. In Ivy e le sue sciocchezze l’io narrante è il figlio più piccolo, che a dieci anni, mentre la famiglia allargata è riunita per Natale, vede il fantasma di un uomo assassinato dalla moglie che cerca di uccidere la nonna. In Pentatonica assistiamo alla prima frattura di un matrimonio che rivela la fondamentale diversità nel sentire dei coniugi, durante il saggio a scuola della figlia. E in Rotary Park una donna scompare proprio alla vigilia di Natale nell’impossibilità di porre rimedio al senso di inquietudine che domina il suo matrimonio. Infine, Billy Wilder. Diario di un’ossessione, il racconto che chiude la raccolta, evoca la vera ossessione dell’autore per un film amato di Billy Wilder, La vita di Sherlock Holmes, e in particolare per la colonna sonora.
Tutti i racconti di Jonathan Coe e un diario della sua ossessione per Billy Wilder scritto per i “Cahiers du Cinéma”.
L'undicesimo romanzo di Jonathan Coe è una storia dei nostri tempi: dal suicidio di David Kelly, lo scienziato britannico che aveva rivelato le bugie sulla guerra in Iraq, agli anni austeri della Gran Bretagna che conosciamo oggi. È un romanzo su quell'infinità di piccole connessioni tra la sfera pubblica e quella privata, e su come queste connessioni finiscano per toccarci, tutti. È un romanzo sui lasciti della guerra e sulla fine dell'innocenza. È un romanzo su come spettacolo e politica si disputino la nostra attenzione, e su come alla fine probabilmente è lo spettacolo ad avere la meglio. È un romanzo su come 140 caratteri possono fare di tutti noi degli zimbelli. È un romanzo su cosa significhi vivere in una città dove i banchieri hanno bisogno di cinema nelle loro cantine e altri di banche del cibo all'angolo della strada. È un romanzo in cui Coe sfodera tutta la sua ingegnosità, il suo acuto senso della satira e la sua capacità di osservazione per mostrarci, come in uno specchio, il nuovo, assurdo e inquietante mondo in cui viviamo.
Kent, 1940. "Tutti gli uomini sono in guerra, perciò il coro dovrà essere sciolto." È questo il messaggio che le signore di Chilbury trovano affisso nella sala dove il coro è solito riunirsi. Non ci sono più voci maschili, e il vicario pensa che un coro di sole donne non sia appropriato. Ma l'arrivo di una nuova insegnante di canto, Miss Prim, porta una ventata di aria fresca nel piccolo villaggio inglese, provato dalla paura dei tedeschi, dai primi tragici lutti, dai razionamenti e dall'urlo delle sirene antiaeree nella notte. In breve la decisione è presa: il coro di Chilbury non verrà messo a tacere, anzi servirà a risollevare gli animi demoralizzati della comunità. L'infermiera Mrs Tilling, vedova e con un figlio appena partito per il fronte, vede il coro come un'opportunità per riempire il vuoto che le attanaglia il cuore. Per Miss Kitty Winthrop, la precoce figlia del ricco proprietario di Chilbury Manor, il canto è un modo per oscurare la stella della sua affascinante sorella Venetia, decisa più che mai a conquistare ogni scapolo rimasto. Intanto Edwina Paltry, una levatrice di pochi scrupoli, intravede l'occasione per arricchirsi in fretta e non esita a stringere un patto con il diavolo. Attraverso le lettere e i diari delle protagoniste si dipana la storia di un gruppo indomito di donne e di una piccola comunità messa alla prova dagli orrori della guerra. Un romanzo che, fra intrighi, sospetti e gustosi pettegolezzi, racconta come la grande storia si riverberi sulle vite dei singoli e come, nei momenti difficili, la sopravvivenza non dipenda solo dal coraggio, ma anche dall'amicizia e dallo spirito di gruppo.
Nel 1947, dopo dieci anni di lavoro e rifiuti editoriali, di sbornie furiose e disavventure assortite (compreso un incendio dove il manoscritto rischiò di andare perduto), usciva sul mercato anglosassone il secondo libro di uno scrittore inglese poco noto. L’autore era Malcolm Lowry e il romanzo s’intitolava Sotto il vulcano. Venne subito acclamato come un capolavoro e, nel giro di poco tempo, diventò prima un classico moderno e poi un film di John Huston. Raccontava la storia maledetta di un ex Console britannico di stanza in una città immaginaria del Messico e delle sue ultime ore di vita – nel Giorno dei Morti del 1938 – insieme a una moglie, innamorata ma infedele, e a un fratellastro, idealista ma sleale. Ma soprattutto, con uno stile epico e modernista insieme, raccontava una vita in compagnia dei demoni dell’alcol e dei fantasmi del passato, all’ombra di un minaccioso vulcano e del fatalismo messicano. Dopo anni, questo libro di culto, un grande romanzo di amore e di morte, lirico e abissale come solo le opere di Melville o Joyce hanno saputo essere, torna nelle librerie, per ammaliare e commuovere una nuova generazione di lettori.
M.R.
“‘Ma davvero ti piace?’ gli domandò Laruelle, mentre il Console, succhiando una scorza, sentiva il fuoco della tequila scorrergli lungo la spina dorsale come un fulmine che colpisce un albero e un attimo dopo l’albero, come per miracolo, fiorisce.”
Malcolm Lowry, nato a Birkenhead, in Inghilterra, nel 1909, da una ricca e morigerata famiglia di commercianti metodisti, nutrì da subito la passione per la vita di mare e per la letteratura marinaresca. A diciott’anni fece un viaggio in Cina e da qui trasse ispirazione per il suo primo romanzo, Ultramarina (1932). Si laureò a Cambridge. Viaggiò molto e soprattutto in Messico, a Hollywood, in Canada. Lowry cominciò a scrivere Sotto il vulcano nel 1936, ma lo pubblicò solo nella sua terza stesura nel 1947. Morì improvvisamente nel 1957, per un attacco di etilismo. Feltrinelli ha pubblicato Sotto il vulcano (1961; nuova traduzione, 2018), Ultramarina (1963), Ascoltaci Signore (1969), oltre a Malcolm Lowry: Salmi e Canti (2004).
Li chiamano "i brocchi". Sono gli uomini di Jackson Lamb, un branco di perdenti, di cavalli azzoppati. Una manica di alcolizzati, drogati, disadattati, gente che, a un certo punto della propria vita, ha imboccato lo svincolo sbagliato e ha deragliato, incasinando tutto. Sono gli agenti segreti di serie B, quelli di cui l'intelligence si vergogna, agenti masticati e risputati fuori dal sistema perché macchiati da una qualche incancellabile colpa e ora parcheggiati lontano da Regent's Park in una specie di prigione per falliti, a svolgere inani fatiche di Sisifo - interminabili controlli di vecchi elenchi telefonici o di scartoffie impolverate - in attesa che si sfiniscano da soli e mollino il colpo. Solo che nessuno di loro ha smesso di sognare di tornare al servizio attivo. Quando un ragazzo musulmano viene rapito, con la minaccia di decapitarlo in diretta sul web e su tutti i telegiornali, i brocchi fiutano l'occasione per riscattarsi. Il rapimento fa parte di un piano molto più articolato e sventarlo non sarà né facile né privo di rischi e di vittime. Tuttavia Jackson Lamb sa fin troppo bene che c'è sempre un costo da pagare e che di perdenti è pieno il mondo. Presto ne arriveranno di nuovi a riempire le file della sua squadra.
"Il Vangelo dei bugiardi" è la storia a quattro voci di un ebreo di nome Yehoshua di Nazareth, profeta e guaritore, che attraversa i territori di Israele schiacciati dall'occupazione romana predicando un credo visionario in tempi di guerra, "Ama il nemico tuo come te stesso". Nelle parole di chi l'ha conosciuto, ma il cui punto di vista è assente nel racconto degli evangelisti, la madre abbandonata che lo ha messo al mondo, il discepolo che l'ha tradito, il sommo sacerdote che lo ha accusato di blasfemia e il ribelle che si salva al suo posto, viene ricostruita la sua vita. Il ritratto di un figlio ostinato e silenzioso in cerca di un padre nel regno dei cieli, un amico vanesio che si lascia blandire dalla gloria, un folle che porta disturbo alla quiete del sacro Tempio e un alleato da conquistare alla lotta contro l'oppressore. Se, come dice Naomi Alderman intrecciando mito e fede, "ogni racconto è almeno in parte una bugia", questi vangeli moderni rendono inedita una vicenda che pensiamo di conoscere, ricostruiscono un miracolo umano di sangue e polvere, la storia possibile di un uomo mortale dopo il quale il mondo non è stato più lo stesso.
Per scrivere una grande biografia servono due ingredienti: una storia unica da raccontare e un brillante scrittore che sappia raccontarla. B.S. Johnson romanziere sperimentale inglese degli anni sessanta e settanta - è stato un uomo difficile: arrogante, caratterialmente instabile, insicuro e per questo motivo ancor più spigoloso. Appartenente alla classe operaia e con alle spalle una formazione poco ortodossa (abbandonò la scuola giovanissimo per andare a lavorare in banca), B.S. Johnson dimostrò fin da subito un approccio alla letteratura molto particolare. Per lui raccontare una storia equivaleva a raccontare bugie, e se proprio si doveva scrivere, allora bisognava cominciare dall'esperienza personale. Accanto a questo rifiuto dell'immaginazione, B.S. Johnson reclamava la supremazia della sperimentazione (ed ecco quindi il romanzo formato da ventisette capitoli sciolti che ogni volta creano una storia diversa, oppure il libro con le pagine bucate cosicché il lettore potesse "vedere nel futuro"). Ma prima della letteratura c'è la vita, e quella di B.S. Johnson è un labirinto intricatissimo, dove a ogni svolta la prospettiva cambia e il terreno sembra franare sotto i piedi. Jonathan Coe si trasforma in un indagatore dell'animo umano che seleziona centosessanta frammenti della vita di B.S. Johnson: annotazioni, appunti, dichiarazioni di amici e conoscenti, brani tratti dai romanzi, lettere. Con rigore, con passione, Jonathan Coe accumula indizi fino all'ultimo decisivo frammento.
Siamo in Paradiso, prima della Divisione fra angeli e demoni: gli angeli Gahan e Dhalissia sono innamorati e felici, anche se lui è insofferente per il troppo tempo che lei passa a lavorare al grande Progetto con l'architetto Jehovah, mentre lei non approva gli amici di Gahan. Per il suo Progetto, però, Jehovah ha bisogno di un nemico, perché non può esistere il Bene senza il Male. La potenza divina scaraventa allora una schiera di angeli fuori dal Paradiso, creando una barriera che non potranno oltrepassare. Gahan fa parte del gruppo di angeli condannati all'esilio: non vedrà mai più Dhalissia?
"Malcolm Lowry: salmi e canti" è un libro composito nato dall'appassionato lavoro di Margerie Lowry vedova di Malcolm, che, oltre a raccogliere alcuni scritti sparsi del grande autore inglese, ha anche inteso ricordarne l'itinerario artistico e dare, nello stesso tempo, un ritratto realistico dell'uomo. I Salmi del titolo si riferiscono alle parti narrative d'autore, mentre i Canti sono saggi, rievocazioni, ricordi scritti da amici e critici. I canti su Malcolm, scritti da Conrad Aiken, suo mentore, poeta e romanziere, da Clarissa Lorenz, da James Stern, Clarisse Francillon, la sua traduttrice francese e altri, oltre a essere autentiche testimonianze, contribuiscono a rendere più accessibili i meandri esistenziali dello scrittore.