
«Dentro ognuno di noi c’è una voce che ci critica e punta a sminuirci. Spesso ci spinge a fare paragoni tra la nostra vita e quella degli altri, e vuole farci sentire invidiosi. Gli altri sembrano avere di più, l’auto più nuova, un lavoro più interessante, maggiori possibilità economiche, ci appaiono più sicuri di sé, o più fortunati.
Per far tacere quella voce, basta ricordare a sé stessi che i pensieri negativi danneggiano una sola persona: voi. Quel che si può fare invece è un elenco di tre cose belle che vi sono successe nella giornata.
Io l’ho fatto, e una volta iniziato, ho realizzato che ne avevo molte di più: ho lasciato passare un’auto in coda e l’autista mi ha sorriso, ho dato un morso a una mela fragrante, ho chiamato il tecnico per la lavastoviglie dopo mesi di rinvii, ho regalato un mazzo di fiori a una persona che li ha apprezzati tantissimo... E la vostra lista di piccoli piaceri potrebbe essere anche più lunga.
Il profumo di pane appena sfornato, una passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia, dormire in lenzuola fresche di bucato, un bambino che affida la sua mano nella vostra, comprarsi un paio di scarpe, uscire una sera con le amiche, sfogliare una rivista. Siamo circondati da una rete di piccoli miracoli e meravigliose delizie. Il segreto è aprire le braccia e accoglierle.»
Inghilterra, 1176. I resti riportati alla luce dall’incendio appiccato all’abbazia di Glastonbury risalgono a un tempo lontano, i cui confini si perdono nella leggenda. Lo scheletro più grande, imponente per altezza e dal cranio sfondato, fa pensare a un grande condottiero ucciso in battaglia da un nemico spietato. Accanto a quello, un altro più piccolo, forse di donna, che reca le tracce di un’orrenda mutilazione.
Il ritrovamento dei due scheletri in un’unica bara accende la fantasia popolare: in molti ritengono che possa trattarsi delle spoglie di Artù e Ginevra. Se la voce si rivelasse vera, sarebbe la fine per le speranze dei ribelli gallesi, i quali, restii a riconoscere l’autorità dei dominatori inglesi, attendono ancora il ritorno di re Artù che, secondo il mito, non sarebbe morto, ma riposerebbe ad Avalon, pronto a ricomparire per scacciare i nuovi invasori. Ovvio, quindi, che il re inglese Enrico II non veda l’ora di esporre pubblicamente la salma come prova della morte di Artù, per soffocare le insurrezioni una volta per tutte. Prima, però, deve accertarsi che le ossa appartengano davvero al suo lontano predecessore. E c’è solo una persona cui può affidare quel compito: Adelia Aguilar, “signora dell’arte della morte”.
Esperta di anatomia e dissezione, più di una volta Adelia si è rivelata fondamentale per la risoluzione di delitti insidiosi per la Corona. Tuttavia, questa volta le si prospetta una missione più ardua del solito: non solo perché non dispone di mezzi utili alla datazione degli scheletri, ma soprattutto perché quei resti potrebbero celare misteri ben più recenti e inconfessabili di quelli avvolti nella leggenda. E qualcuno potrebbe arrivare a uccidere pur di lasciare sepolta la verità.
Ernest Pettigrew, ex maggiore dell’esercito britannico, è un uomo tutto d’un pezzo. Non perde tempo in frivolezze, né in inutili chiacchiere di paese. Ama la vita tranquilla, retta da valori solidi e intramontabili: decoro, senso del dovere e una tazza di tè fatto come Dio comanda. Ma la morte del fratello sembra aprire una breccia nel suo cuore, ed è allora che si abbandona all’amicizia per Jasmina Ali: la signora di origini pachistane che gestisce l’emporio del villaggio.
Mentre tutti intorno a lui si perdono in convenevoli o in accese discussioni sull’eredità, lei lo conquista con la sua generosità spontanea e la sua schiettezza. Ad accomunarli non è solo lo stato civile (sono entrambi vedovi), ma anche la passione per la lettura. E così, il tè della domenica pomeriggio nella biblioteca del maggiore Pettigrew diventa ben presto un appuntamento fisso, atteso con trepidazione per tutta la settimana. Letto da Mrs Ali, Kipling è tutta un’altra cosa.
Tuttavia, quando dalle amabili chiacchierate sui libri preferiti si accende qualcosa di più di una semplice amicizia, l’insolita coppia si ritrova al centro dei pettegolezzi e dei pregiudizi della piccola comunità di campagna. Perché, anche se Mrs Ali è nata a Cambridge e non si è mai spinta più in là dell’Isola di Wight, agli occhi di quel mondo chiuso resta sempre una straniera. Per non parlare del biasimo delle rispettive famiglie: il figlio del maggiore, preoccupato per la successione; il nipote fondamentalista di Mrs Ali, che vorrebbe relegare la zia alla cura della casa e dei parenti.
A quel punto, starà al maggiore Pettigrew scegliere se piegarsi sobriamente alle tradizioni o combattere un’ultima, decisiva battaglia. Ma stavolta in nome dell’amore.
Justice ama giocare a calcio, tifa per il Manchester e vive in Ghana. Ha solo quattordici anni quando lascia il villaggio dove è cresciuto per trovare un po’ di quella giustizia che porta nel nome. Non sa dove è diretto. Non lo sa quando salta su una carovana del deserto, puntando al confine algerino. Non lo sa quando attraversa lo spietato deserto del Niger, costellato dalle ossa dei tanti che non ce l’hanno fatta. Né quando apre un varco nel muro nella terribile prigione di Qatrun, per tirare fuori i suoi amici rinchiusi come clandestini. Anche in Libia, dove il suo tempo si fa attesa, dove viene arrestato e torturato, non gli è chiaro dove sta andando. E non lo diventa quando, insieme a decine di altre persone, viene stipato su una barca. Né quando i mercanti di uomini lo abbandonano in mezzo al mare. Dopo giorni e notti trascorsi attaccati alle reti per i tonni, qualcuno finalmente si decide a soccorrere chi è sopravvissuto, e dice: «Là si prenderanno cura di voi. È un’isola italiana». Ma neanche allora Justice sa dove è diretto. È partito per il suo viaggio verso la Terra Promessa, ma dove sia questa terra, non lo sa.
Il viaggio di Justice è durato quattro anni, tanti ce sono voluti per attraversare un continente, per fare a piedi o con mezzi di fortuna le migliaia di chilometri che lo separavano dalla speranza di una vita migliore. Non è che un ragazzo, con la saggezza di chi ha vissuto mille anni. Ha conosciuto la paura e la speranza, la fame e il freddo, la solidarietà e la solitudine, l’innocenza e la violenza. Ma il suo viaggio, come quello di milioni di ragazzi come lui, non è ancora finito.
Un’odissea indimenticabile e di stringente attualità, che avvince e commuove con la forza implacabile della verità.
Luglio 1815. Quando Daniel Connor, giovane e brillante studente di medicina, lascia Edimburgo alla volta di Parigi, immagina il suo destino come una strada che punta dritta verso un futuro radioso. Nella capitale francese, ritornata accessibile dopo la caduta di Napoleone a Waterloo, potrà seguire la sua vocazione di uomo di scienza, diventando assistente del famoso Georges Cuvier, professore di anatomia comparata. Daniel è ancora ignaro delle insidie che minano ogni cammino, dei meandri e delle deviazioni possibili, capaci di scardinare certezze e offrire prospettive inaspettate.
Nel suo caso, l’imprevisto ha le sembianze seducenti di una donna: Lucienne, dalla voce profonda e i tratti esotici, sua compagna di viaggio per lo spazio di una notte. Nella carrozza che percorre le ultime miglia prima dell’arrivo, la donna gli parla di filosofia e di scienza, dell’origine della terra e del mutare delle specie. E sembra conoscere dettagli della vita di Daniel senza che lui glieli abbia mai rivelati. Cullato da quella voce suadente, Daniel si addormenta. Ma al suo risveglio scopre che la donna è sparita e, con lei, il bagaglio in cui il giovane custodiva preziosi appunti raccolti in anni di studi, lettere di presentazione e doni per Cuvier, tra cui tre rari fossili di corallo.
Da quel momento, il destino di Daniel seguirà una nuova traiettoria. Il suo ingresso a Parigi coinciderà con una discesa in una spirale di passione e ossessione, sulle tracce della ladra misteriosa. E in quella città labirintica e sotterranea, popolata da pensatori audaci tacciati di eresia, il giovane dovrà mettere in gioco la sua carriera, le sue convinzioni e la sua libertà.
May insegna letteratura inglese in un’università di Baghdad, un corso per sole ragazze. E anche se niente parrebbe più lontano da ciò che la circonda, lei esce di casa tutti i giorni per parlare di Jane Austen alle sue alunne. Scaramucce d’altri tempi contro la guerra vera. Per il resto, May vive una vita quasi normale, va al bazar a fare shopping e dal parrucchiere. Solo che lo fa sfidando le bombe, la corrente elettrica a intermittenza, il mercato nero e la repressione del governo, che colpisce soprattutto gli intellettuali come lei e suo marito.
Bee fa la giornalista a Londra, e la sua sfida maggiore è gestire tre figli, un marito giramondo e le riunioni di redazione.
May e Bee non potrebbero essere più diverse. Cultura, religione, chilometri, tutto le separa. Eppure, quando una mail le mette in contatto, diventano amiche. Si raccontano le loro giornate, e i resoconti di May diventano una sorta di diario travagliato dell’Iraq di oggi. Un paese schizofrenico dove le ragazze si truccano e si sciolgono i capelli appena arrivano a scuola, per poi ricomporsi prima di uscire, e una figlia può venire ripudiata per aver sposato un uomo più giovane e di condizione inferiore. Un paese in cui Jane Austen non è così incomprensibile, tutto sommato.
Sul filo dei giorni, però, le parole di May perdono il tono leggero per far spazio alla paura. Le milizie fanno strage dei sunniti, come suo marito, e l’unica salvezza per loro è abbandonare il paese. Ha inizio così una lotta contro il tempo, che farà scoprire a May e Bee di essere ancora più amiche di quanto credessero.
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Lusso, champagne, party e decine di scarpe tacco 12. La vita di Cassie Cavanagh è al cento per cento glamour. Una casa a Londra, un fidanzato che la ricopre di regali, e un lavoro nella City che le permette di togliersi qualche sfizio. Una vita troppo bella per essere vera.
E infatti quando un giorno Cassie perde il lavoro e subito dopo viene mollata dal fidanzato Dan, che l’ha ripetutamente tradita con una donna più vecchia di lei, il mondo le crolla addosso. Solo un’irrefrenabile pazzia può risollevarle il morale e Cassie non ci pensa due volte, in questi casi il rimedio è uno solo: shopping sfrenato. Purtroppo però bastano poche ore di follia e lei si ritrova irrimediabilmente sul lastrico: conto corrente e carta di credito azzerati.
Ora la strada è davvero in salita e Cassie deve correre ai ripari. Ma come? Trovare un nuovo lavoro durante una crisi economica mondiale non è per nulla semplice. Ci vorrebbe una drastica inversione di rotta per ricominciare tutto da capo. E così, grazie a un manuale strategico per il risparmio, un’amica con delle idee niente affatto glamour, ma decisamente pratiche, e un aggressivo piano Ammazza-crisi, Cassie comincia a intravedere la luce in fondo al tunnel. Certo, le vecchie abitudini sono dure a morire e per Cassie passare tutta la giornata inzuppando le scarpe da tennis nel fango per portare a spasso un branco di cani inferociti – il suo nuovo lavoro – non è facile. Ma è un primo passo verso un nuovo stile di vita che le insegnerà a distinguere i veri amici e i veri fidanzati dalle false imitazioni, a riscoprire i suoi più intimi desideri e a ritrovare la felicità, lasciandosi alle spalle una vita che non le apparteneva, senza però rinunciare ai tacchi a spillo.
Una grigia giornata di febbraio, Sioux sta passeggiando con il cane sulla spiaggia di Warden Bay, nel Kent, quando una scheggia improvvisa di colore attira la sua attenzione. Una bottiglia a forma di lacrima di un blu brillante. Arrivata a casa, la apre. Ne scivolano fuori un piccolo rotolo di carta e due ciocche di capelli intrecciate. Sul foglio, una lettera scritta in francese: l'amica Karen la aiuterà a tradurla. Sono le parole di una madre che si rivolge al figlio tredicenne Maurice, "scivolato fuori dalla vita in un eccesso di desideri". Una dichiarazione d'amore senza limiti, una preghiera a tutte le navi in mare, a tutti i porti, a ogni madre e a ogni sconosciuto perché ascoltino ciò che ha da dire. Madre a sua volta di un bambino piccolo, Karen rimane sconvolta. Si immedesima in quella donna senza nome provata dalla vita, comincia a chiedersi che aspetto ha, cosa sia successo al figlio, cosa ne è stato di lei dopo aver affidato la bottiglia alle onde. Inizia a fare delle ricerche, prima sporadiche, poi sempre più serrate. Invano. Dopo anni di tentativi, in cui è costretta ad analizzare a fondo anche se stessa per capire da dove nasce quel bisogno di sapere, decide di rinunciare. Forse la lettera deve tornare alle divinità del mare, a cui era destinata. Invece... una telefonata dal continente rimette tutto in gioco.
Generose manciate di spezie per lenire la nostalgia di casa; curry bollente in cui dissolvere la vergogna per un errore inconfessabile; croccanti frittelle contro l’incertezza del futuro: è in cucina che Sarna esercita la sua magia. Incantatrice di aromi, sa come annegare i brutti ricordi in fragranze inebrianti. Si ribella così alle parole della madre, che l’aveva ammonita: «Solo due cose non si possono nascondere: ishq e mushq, l’amore e il profumo». Perché Sarna sa che, se usato con astuzia, il secondo può mascherare vecchi fantasmi d’amore.
Quando è partita dall’India, si è portata appresso una montagna di spezie, utensili e manghi (la sua passione proibita), incorrendo nelle lamentele di Karam, il suo neo sposo, per quel bagaglio costoso e ingombrante oltremisura. Ma Karam era ignaro del fardello che Sarna si portava dentro: un carico di ricordi ben più pesante e sgradito, per via di un amore sbagliato che aveva rischiato di disonorare per sempre lei e la sua famiglia.
Anche lui, tuttavia, aveva qualcosa da nascondere: un episodio umiliante rimasto sepolto nel caos della separazione tra India e Pakistan, lo sfondo non esattamente romantico che aveva incorniciato il suo incontro con Sarna. Divisi dai segreti, uniti dal desiderio di fuga, i due hanno lasciato l’India per ripartire da zero, diventando compagni di un turbolento viaggio lungo una vita. Destinazione finale: l’Inghilterra.
Ma proprio là, a migliaia di chilometri dal passato, una lettera arriverà a sconvolgere l’equilibrio precario della loro unione, ridando corpo a una verità impossibile da cancellare. E a quel punto Sarna dovrà inventarsi un antidoto ben più forte della più piccante delle spezie.
Ogni mattina Christine si sveglia senza ricordi. Non sa a chi appartenga la casa in cui si trova, l'uomo che le dorme accanto le è totalmente estraneo, e anche il suo viso, riflesso nello specchio del bagno, non solo non le è familiare, ma le sembra molto meno giovane di quanto secondo lei dovrebbe essere. È suo marito a darle quotidianamente le coordinate della sua vita, a spiegarle chi è lui, chi è lei, e che cosa le è successo anni prima, un incidente che ha modificato radicalmente la sua vita, privandola dei ricordi e costringendola a ricominciare ogni giorno in un difficile apprendimento dell'esistere. Ma Ben le dice tutto? E se è così, perché non le ha parlato del dottor Nash, un giovane neuropsichiatra deciso a studiare il suo caso, con cui Christine si incontra di tanto in tanto e che la spinge a tenere un diario? E perché su una pagina di questo diario Christine ha scritto "non fidarti di Ben"? Giorno dopo giorno, con l'aiuto del dottor Nash, lampi di memoria attraversano la mente di Christine, tessere baluginanti di un mosaico che fatica a ricomporsi nella sua interezza e che, con il passare del tempo, le sembra sempre più minaccioso e inquietante. Finché dal passato emergerà il vero pericolo, quello che senza che lei ne sia consapevole si è appropriato della sua vita.
Da quando sua sorella Kate è morta, aggredita a Parigi da uno sconosciuto, la vita di Julia Plummer non è più la stessa: la stabilità che si era conquistata è in pericolo, e lei sente il richiamo del suo vecchio insidioso nemico, l'alcol. L'unica persona con cui Julia può parlare di Kate è Anna, la coinquilina di Parigi, la persona che forse conosceva Kate meglio di tutti. È lei a confidarle una cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere mille vite. Andava on-line fingendosi una persona diversa ogni volta, conosceva uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste alla tentazione e, usando le credenziali della sorella, decide di provarci anche lei, e vivere per una volta la vita, almeno quella virtuale, di Kate, per capire cosa può esserle successo. È così che, protetta dal nome falso di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli ultimi amanti di sua sorella. All'inizio, lo tratta con sospetto, poi pian piano tra i due nasce qualcosa che Julia scambia per amore. Finché, quando Lukas comincia a cambiare, Julia sarà costretta a domandarsi se le mani che adesso la toccano, con dolcezza ma anche con violenza, non siano le stesse che hanno fatto del male a sua sorella...
La luna è nuova, una sottile striscia argentea che emerge a tratti dalla nebbia gettando sulle pietre una luce spettrale. Mancano otto giorni al solstizio d'estate e la vittima è pronta per il sacrificio. Un'offerta che gli dei attendono da tempo, il Maestro di Stonehenge ne è consapevole. Per questo non ha indugi quando abbatte la scure sul cranio dell'uomo davanti agli sguardi veneranti dei discepoli, giunti qui da ogni parte del globo. A poche ore di distanza, uno dei più insigni studiosi di antichità e noto cacciatore di tesori si uccide con un colpo di pistola nella sua dimora di campagna. Un suicidio inspiegabile, soprattutto agli occhi del figlio, il giovane archeologo Gideon Chase, a cui l'uomo lascia una lettera dal contenuto enigmatico. Insieme all'ispettrice Megan Baker, incaricata del caso, Gideon si imbatte ben presto nelle tracce di una società segreta legata al mistero di Stonehenge. Chiusi nel loro santuario segreto, una sorta di cattedrale sotterranea che risale alla preistoria, i seguaci temono che il professor Chase, in vita membro eccellente della congregazione, si stia trasformando da morto nel loro peggior nemico. Perché dietro il suo gesto estremo si nasconde una grave minaccia che potrebbe mandare in fumo i loro piani. Ora è indispensabile impedire che suo figlio prosegua nelle indagini e si affacci su un mistero cui solo pochi sono ammessi. Perché, questa volta, gli dei non tollereranno una sconfitta.