
Nel 1897 Jack London lasciò San Francisco per l'Alaska sulla scia della febbre dell'oro scoppiata in quegli anni. Tra mille peripezie raggiunse il Klondike, e proseguì al di là delle montagne, fino a Dawson City in Canada e lungo il fiume Yukon. Non trovò l'oro che cercava ma riportò a casa qualcosa di più prezioso: un immenso tesoro di osservazioni e di ricordi che trasformò poi nelle sue opere più famose. È così che nascono alcuni dei suoi capolavori "Il richiamo della foresta", "Zanna Bianca", "Farsi un fuoco", "Baitard" dove in uno scenario di sterminate distese di neve, fiumi gelati, foreste brulle e tetre, si muovono uomini e animali legati indissolubilmente dalle leggi di natura che li costringono a lottare per la vita, uccidere per non essere uccisi, giocare d'astuzia, combattere gli istinti più selvaggi.
1989, ultimo dell'anno. Il Muro di Berlino è caduto, la Guerra Fredda sta per concludersi e presto l'America non avrà più nemici. Ma sarà davvero così? Jack Reacher se lo chiede, ma soprattutto si domanda: perché è stato trasferito nel North Carolina da Panama dove si trovava impegnato nella cattura del dittatore Noriega? Pochi minuti dopo la mezzanotte arriva la notizia di un militare morto in un motel a luci rosse. Come investigatore della polizia militare, Reacher sarebbe lieto di passare il caso alla polizia locale. Dopotutto sembra un decesso accidentale. Ma il morto è un generale che, in quel momento, avrebbe dovuto trovarsi in Europa e dalla stanza è sparita una valigetta contenente importanti documenti.
Seppur non manchino spettri e stregate visioni, non è il soprannaturale di per sé il segno forte di questi racconti di Dickens, ma piuttosto il mistero: mistero di passioni devastanti e maniacali ossessioni, oscuri ed enigmatici presagi di un destino incombente o torturanti memorie di un passato lontano. E ancora, mistero di parole che tornano implacabili a scandire i tempi della vita e i percorsi del racconto, mistero di sguardi e gesti indecifrabili - coprirsi gli occhi con un braccio, seguire compulsivamente con la mano le fibre di una stuoia -, di strani anomali personaggi e di ambigue storie in cui si sfuma il confine tra realtà e allucinazione, ragione e follia, vita e morte. Storie tanto più inquietanti quanto più calate in quel contesto, e linguaggio, “realistico”, di cui Dickens è maestro insuperabile, che puntualmente viene smantellato nelle sue labili, illusorie certezze. Alla forza immaginativa di questo contrasto contribuisce il particolare genere di molti dei testi qui presentati, che sono brevi narrazioni in sé compiute inserite nei romanzi (Il Circolo Pickwick, La piccola Dorrit, Un racconto di due città), con la funzione di spezzare il flusso del reale e, quasi inavvertitamente, passare il testimone da personaggi realistici, comici o convenzionali, a cupe, spettrali figure della trasgressione: pazzi, assassini, padri maledetti e crudeli, spose dementi e disperate. Unico racconto autonomo a tutti gli effetti è lo splendido Linea secondaria nr. 1. Il casellante, da molti considerato il più bello di Dickens: il tetro buco nero della galleria ferroviaria sul quale balugina a tratti una tetra luce rossa a segnalare un pericolo sconosciuto e palpabile, fantasmatico e reale, può ben essere assunto a immagine-simbolo dello spazio in cui si muovono questi racconti, e in cui vertiginosamente si confondono le nostre luci e le nostre ombre.
Partendo dal cuore di un piccolo uccellino, un colibrì, Richard Bach va alla ricerca della verità che da sempre conosce. Il suo viaggio di apprendimento può portarvi dovunque, accanto a chi desiderate. Chi ha volato con "Il gabbiano Jonathan Livingston" troverà qui tante idee da condividere. Ed è bello pensare che la vera amicizia non è schiava del tempo e dello spazio. In questa edizione, le illustrazioni a colori di H. Lee Shapiro accompagnano il lettore in un viaggio breve ma intenso, al termine del quale si arriverà a comprendere la forza dei sentimenti veri.
Edward Rutherfurd celebra la più grande città d’America in questa appassionante saga, unendo con abilità fiction e storia. Dagli inizi del Nuovo Mondo – quando New York era solo un piccolissimo villaggio di pescatori Indiani sull’isola di Manna Hata – alla New York moderna dei grattacieli, l’autore ricostruisce l’intera storia di questa straordinaria metropoli. Passando attraverso la guerra civile, l’immigrazione, il boom economico e l’attacco alle Torri Gemelle, Rutherfurd mescola l’impeccabile ricerca storica al bellissimo racconto dei destini intrecciati di numerose famiglie, ricche e povere, bianche e nere, immigrate e non, ricostruendo, attraverso le loro peripezie, quattro secoli di storia americana.
IL LIBRO
In quel posto incredibile che si chiama Stati Uniti esistono, fra le mille stranezze, due piccole città: si trovano in Colorado e una si chiama Hope, l’altra, a pochi chilometri di distanza, si chiama Despair. «Speranza» e «disperazione»: due opposti che non sembrano creare alcun problema a Jack Reacher, in fondo lui vuole soltanto un caffè prima di rimettersi in viaggio. A Despair, però, nessuno vuole stranieri tra i piedi e Reacher si ritrova prima in cella, poi espulso.
Per vederci chiaro, per capire che cosa nasconda di così oscuro e minaccioso quel piccolo paese nel nulla, Reacher ha bisogno di un alleato. Lo trova in una poliziotta di Hope, Vaughan, una donna tanto bella quanto determinata che, come lui, vuole scoprire la verità. E, forse, riuscire così a dare un senso al dolore che la attanaglia... Jack Reacher non ha legami, non ha una casa, non ha particolari speranze ma non è nemmeno disperato, non ha un passato e del futuro non si preoccupa mai. Ha però una debolezza, forse l’unica che può permettersi... Ma l’amore è un lusso, per chi non ha niente da perdere.
I GIUDIZI
"Colossale. Travolgente. Stupendo."
The New York Times
"Il duro ma umanissimo Jack Reacher è uno dei personaggi più affascinanti tra quelli in circolazione."
Stephen King
"Reacher è uno di quei protagonisti che suscitano l'ammirazione degli uomini e la passione delle donne."
Daily Express
UN BRANO
"Reacher lasciò la strada granulosa di Despair e si incamminò su una distesa di sabbia crostosa verso una roccia piatta grande quanto un’automobile. Vi salì, si stese con le mani dietro la testa e guardò il cielo. Era azzurro chiaro, ornato di nubi alte, lunghe e soffici, forse vecchie scie di vapore degli aerei notturni che andavano da costa a costa. In passato, quando fumava, si sarebbe forse acceso una sigaretta per passare il tempo, ma non fumava più. Fumare comportava portarsi dietro almeno un pacchetto e una confezione di fiammiferi, e Reacher aveva smesso da un pezzo di portarsi dietro le cose di cui non aveva bisogno. In tasca non aveva niente tranne un po’ di contanti, un passaporto scaduto, un bancomat e uno spazzolino pieghevole. Non aveva nemmeno qualcosa che lo attendesse, da nessuna parte. Nessun box in affitto, nulla di affidato agli amici. Possedeva le cose che aveva in tasca, gli abiti che indossava e le scarpe che calzava. Quello era tutto e gli bastava: tutto il necessario, nulla di inutile".
L'AUTORE
Lee Child è nato a Coventry, in Inghilterra, nel 1954. Dopo aver lavorato per vent’anni come autore di programmi televisivi, nel 1997 ha deciso di dedicarsi alla narrativa: il suo primo libro Zona pericolosa è stato salutato da un notevole successo di pubblico e critica, e lo stesso è accaduto per gli altri romanzi d’azione incentrati sulla figura di Jack Reacher, personaggio definito dal suo autore come «un vero duro, un ex militare addestrato a pensare e ad agire con assoluta rapidità e determinazione, ma anche dotato di un profondo senso dell’onore e della giustizia». Lee Child vive negli Stati Uniti dal 1998.
Intorno alla chiesa di St Frideswide, dall'alto del suo campanile gotico, a Oxford North, si vede scorrere la vita di quel pezzo di provincia inglese. Il reverendo Lawson è tiepido nella fede come lo è in tutto, tranne che nella raccolta delle offerte; la piacente Brenda Josephs sfoga la sua inquietudine con l'organista Paul Morris distratto dall'erotismo delle sue giovani allieve; il marito di Brenda, Harry Josephs, sagrestano, non trova pace negli umilianti, per lui ex ufficiale, lavoretti che trova da disoccupato; uno strano barbone entra ed esce dalla canonica; qualche vecchia beghina sa qualcosa; una donna formosa attrae l'attenzione, forse volontariamente. In questo clima sensuale e ipocrita qualcuno di loro è un assassino, qualcuno di loro sarà una vittima: e i delitti avvengono in un trascinamento impercettibile delle azioni umane, quasi che fosse l'ambiente a contenere un magnetismo che muove i protagonisti. La chiave della suspense dello scrittore Colin Dexter, ultimo e innovatore rappresentante del giallo classico inglese, è infatti nella capacità di far derivare lo strappo della violenza omicida dalla ordinarietà delle circostanze: una trama costruita particolare dietro particolare già a partire dal soffermarsi dell'occhio narrativo sugli oggetti che designano i luoghi; personaggi non simpatici, tutti abbastanza gretti ma nessuno totalmente privo di bontà e buoni sentimenti; un sussiego scostante da città universitaria di livello prestigioso, quale Oxford.
Douglas e Connie si conoscono alla fine degli anni Ottanta, quando il muro di Berlino era ancora in piedi. Trent'anni e dottore in biochimica, Douglas trascorreva allora i giorni feriali e gran parte del weekend in laboratorio a studiare il moscerino della frutta. Connie, invece, divideva il suo tempo con una "combriccola di artistoidi", come li chiamavano i genitori di Douglas: aspiranti attori, commediografi e poeti, musicisti e giovani brillanti che rincorrevano carriere improbabili, facevano tardi la sera e si radunavano a volte a casa di Karen, la sorella di Douglas piuttosto promiscua in fatto di amicizie, a bere e discutere animatamente. Ed è durante una festa nell'appartamento di Karen, che Douglas si imbatte per la prima volta in Connie: capelli ben tagliati e lucenti, un viso stupendo, una voce sensuale, distinta ed elegante con i suoi vestiti vintage cuciti su misura, attillati e perfetti. Sono trascorsi più di vent'anni da allora e Douglas e Connie sono sposati da decenni e hanno un figlio, Albie. Douglas ha cinquantaquattro anni e la sensazione di scivolare verso la vecchiaia come la neve che cade dal tetto. Connie è sempre attraente e Douglas la ama cosi tanto che non sa nemmeno come dirglielo, e dà per scontato che concluderanno le loro vite insieme. Una sera, però, a letto, Connie proferisce le parole che Douglas non avrebbe mai voluto sentire: "Il nostro matrimonio è arrivato al capolinea, Douglas. Penso che ti lascerò".
Su un altissimo grattacielo londinese, la notte di San Silvestro, mentre imperversano botti e festeggiamenti, un presentatore televisivo in crisi matrimoniale e professionale decide di suicidarsi buttandosi giù dall'ultimo piano. Ma al momento decisivo si accorge di non essere da solo su quel grattacielo: c'è vicino a lui una donna disperata, senza lavoro e senza marito, alle prese con un figlio autistico. Anche lei sta per buttarsi giù. Ma spuntano anche una ragazzina di 15 anni, sedotta e poi lasciata da un ragazzo, e un musicista americano fallito, ora cameriere in una pizzeria, pure lui abbandonato dalla ragazza. Anche loro vogliono suicidarsi. Forse sono un po' troppi...
Quando il segreto di una donna uccide
È sera. Sally Thorning ha appena messo a letto i bambini. Sta guardando la televisione con il marito quando all’improvviso riconosce un nome che non avrebbe più voluto sentire: Mark Bretherick. La notizia è dell’ultima ora. L’uomo ha appena perso la moglie e la figlia. Sono state trovate morte, si sospetta un omicidio-suicidio. Un brivido le percorre la schiena: Sally conosce Mark Bretherick. Quell’uomo è il suo unico segreto, l’unica macchia nella sua vita di moglie e madre perfetta. Con lui ha tradito, ma ha giurato a sé stessa di non farlo mai più. Sullo schermo scorrono le foto della donna e della bambina, la voce fuori campo racconta i dettagli della vita di Mark. Tutto corrisponde, tranne un particolare fondamentale: il suo aspetto. Sally è senza parole... quell’uomo dal viso stravolto non è Mark Bretherick. Ne è sicura, non è lui. Ma allora con chi è stata veramente Sally? Chi è il vero Mark Bretherick? E come è possibile che la moglie di Mark le somigli così tanto? A occuparsi del caso è il detective Simon Waterhouse, che, giorno dopo giorno, diventa sempre più scettico riguardo all’ipotesi del suicidio. E mentre le domande si rincorrono l’una dopo l’altra, Sally sente di essere in pericolo, ma ha paura a rivolgersi alla polizia: il suo tradimento verrebbe scoperto, la sua famiglia si sfascerebbe.
Ma quando nel giardino dei Bretherick vengono trovati altri due corpi, Sally capisce di dover raccontare tutto. Anche se forse è davvero troppo tardi…
Balzato in cima alle classifiche a poche settimane dall’uscita, Non è lui ha venduto oltre 200.000 copie in un mese, riconfermando la fama di Sophie Hannah come l’unica nuova stella del giallo inglese. Proclamato dalla stampa come il suo romanzo meglio riuscito, Non è lui è una storia di menzogne e di identità nascoste, segreti e ossessioni, che esplora le radici del male umano.
«L’avevamo elevata nell’olimpo dei grandi con Non è mia figlia, ma ora con Non è lui ha raggiunto davvero livelli clamorosi. La tensione non molla mai fino all’ultima pagina e alla rivelazione finale, scioccante, disturbante, terrificante.»
«Daily Express»
«Sophie Hannah non tradisce la sua reputazione: ormai è lei la più grande scrittrice di thriller in Inghilterra. Inquietante e geniale: non riuscirete più a separarvene.»
«Elle»
«Libro dopo libro Sophie Hannah diventa sempre più brava: le trame sono completamente imprevedibili.»
«The Guardian»
«I gialli di Sophie Hannah sono costruiti in maniera così ingegnosa che è davvero impossibile intuire come andranno a finire.»
«Daily Telegraph»