
Questo volume nasce da un'interessante esperienza svolta dal teatro stabile di Bolzano: è da questo contesto operativo che Giorgio Dal Piai ha maturato la decisione di scrivere questo manuale che si occupa delle "difficoltà del dire corretto nella lingua italiana". Quindi non di grammatica, non di sintassi o di lessico ma semplicemente di come si pronunciano correttamente le parole. Il volume - diventato ormai un piccolo classico, più e più volte ristampato - si propone a un pubblico di attori e operatori dello spettacolo, di insegnanti e di studenti, di lettori e di speaker, o anche solo di curiosi, come utensile indispensabile per orientarsi nella pronuncia della nostra lingua.
«L'opera del Meier costituisce la biblioteca fondamentale sulla nascita, la vita e la morte di Gesù per il prossimo millennio» (B.L. Visotzky).
Il terzo volume allarga la luce dei riflettori dallo stesso Gesù ai vari gruppi attorno a lui, che includono i suoi seguaci (le folle, i discepoli, il circolo dei Dodici), e i suoi antagonisti (i farisei, i sadducei, gli esseni e i qumraniti, i samaritani, gli scribi, gli erodiani e gli zeloti).
Dalla quarta di copertina:
Compagni e antagonisti costituisce il terzo volume dell’opera monumentale del biblista cattolico nordamericano John Meier, Un Ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico, che rappresenta una trattazione dettagliata e critica di tutte le principali questioni che ruotano attorno al tema del Gesù storico.
Il primo volume ha esposto il metodo da utilizzare nel perseguire una ricerca critica sul Gesù storico e ha delineato il background culturale, politico e familiare di Gesù. Il secondo volume si è focalizzato su Giovanni il Battista, sul messaggio di Gesù del Regno di Dio, e sugli atti straordinari e sorprendenti di Gesù, ritenuti miracoli da lui stesso e dai suoi seguaci. Il terzo volume allarga la luce dei riflettori dallo stesso Gesù ai vari gruppi attorno a lui, che includono i suoi seguaci (le folle, i discepoli, il circolo dei Dodici), e i suoi antagonisti (i farisei, i sadducei, gli esseni e i qumraniti, i samaritani, gli scribi, gli erodiani e gli zeloti).
In questo processo emergono importanti approfondimenti su come Gesù disegnò il suo ministero. Contrariamente ad una certa idea diffusa, secondo la quale egli sarebbe stato una specie di filosofo egualitario, affine alla scuola cinica, e con nessun interesse per le strutture, Gesù fornì chiaramente forme e struttura al suo movimento. I suoi seguaci constavano approssimativamente di tre circoli concentrici. Nel circolo esterno vi erano le folle curiose che andavano e venivano. Nel circolo mediano vi erano i discepoli che Gesù stesso scelse per condividere con loro i suoi viaggi. Il circolo più interno era costituito dai Dodici, e cioè i dodici discepoli che Gesù scelse a simboleggiare e iniziare il grande processo della riunione delle dodici tribù di Israele alla fine dei tempi. Gesù si assicurò che i discepoli che facevano parte del suo movimento si distinguessero per un comportamento e per una preghiera caratteristici. Il suo movimento era tutt’altro che un’amorfa massa egualitaria. Una delle ragioni per cui Gesù era così intento a creare strutture e segni di identità fu che egli era consapevolmente in competizione con movimenti rivali di tipo religioso e politico, tutti contendenti tra loro per ottenere influenza nell’ambito della società.
Il volume presenta i risultati delle ricerche di Emilia Ferreiro, che hanno provocato profondi cambiamenti nel modo di intendere l'alfabetizzazione infantile. Nei suoi scritti emerge, con molta chiarezza, il modo in cui i bambini costruiscono le loro conoscenze nell'ambito della lettura e della scrittura assimilando, rifiutando, ignorando o modificando le diverse informazioni ricevute. Tutto ciò comporta una riflessione critica sulle possibilità e sui limiti delle pratiche educative e con essa una loro potenziale trasformazione.
Dalla Spagna alla Scandinavia, Merry E. Wiesner racconta la vita delle donne europee, dal 1500 al 1750, facendo il punto degli studi sulla condizione femminile nell'Europa moderna. Il volume, la cui edizione italiana è introdotta da un'autorevole studiosa di genere come Angela Groppi, si rivolge a studenti di diverse discipline che si avvicinano alla storia secondo una prospettiva di genere.
Questo Manuale di Criminologia è frutto dell' esperienza dell' Autore nel campo della Psicologia criminale, esperienza maturata nell' ambito della Polizia di Stato italiana.L' opera è dedicata, oltre che agli investigatori, ai Criminologi, ai Medici di base, agli Psicologi, agli Avvocati, ai Sociologi, agli Educatori e a tutti quelli che per motivi professionali o per interesse scientifico intendono acquisire delle tecniche per analizzare il comportamento criminale in modo più profondo e sistematico.Nella prima parte del volume vengono riportati alcuni contenuti teorici riguardanti le situazioni (psicologiche, psicosociali, sociologiche) che possono collocarsi alla base del comportamento criminale e i fattori individuali che spesso interferiscono sull' esecuzione dell' atto delittuoso. Nella seconda parte vengono esaminati i principali strumenti a disposizione del criminologo per acquisire informazioni utili all' analisi del crimine, come lo studio della scena del delitto, le tecniche di interrogatorio, l' uso della psicodiagnostica criminologica ecc..Nella terza parte vengono trattate alcune aree tematiche specialistiche della Criminologia, alcune "classiche" nel mondo del crimine (omicidi, pedofilia ecc.), altre più moderne e non ancora trattate in modo ampio dalla letteratura scientifica, come il computer crime, la Criminologia del lavoro o i crimini maturati nell'ambiente delle sette sataniche. Il volume è corredato da una serie di strumenti operativi ( test, questionari, griglie di analisi ) utili all' attività criminologico-investigativa.
È illusorio pensare che l’Unione europea possa fondarsi soltanto su motivazioni di tipo economico; infatti gli interessi economici possono unire, ma più spesso dividono. Al di là delle dimensioni del mercato o della moneta unica, occorre riscoprire altre ragioni dell’unione tra i popoli europei.
Queste ragioni si possono sinteticamente ricondurre a tre:
1. La salvaguardia e il rafforzamento dell’identità degli europei, al di là delle loro diversità. Un’identità indiscutibilmente formatasi e rafforzatasi, nel tempo, nel crogiolo di fusione del cristianesimo.
2. La salvaguardia del principio di laicità, elemento caratterizzante dell’identità europea. Per tale scopo è fondamentale il ruolo delle Chiese poiché vi sono degli ambiti sottratti al potere politico.
3. Obiettivo della Convenzione europea è, tra gli altri, di rendere più democratica, partecipata, solidale l’Unione. Per fare ciò occorrono valori etici forti, condivisi, continuamente proposti, evitando comunque che l’Unione cada nell’antica tentazione totalitaria dello Stato-etico.
Giuseppe Dalla Torre è professore ordinario di Diritto ecclesiastico dal 1980. Dopo aver insegnato nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, attualmente è rettore della Libera Università Maria SS. Assunta, dove insegna Istituzioni di Diritto Pubblico, Diritto Ecclesiastico e Storia di Diritto Canonico. Insegna anche Rapporti tra Chiesa e Comunità politica nella Pontificia Università Lateranense. È componente, dalla sua costituzione, del Comitato Nazionale di Bioetica. Tra le sue opere si segnalano: L’attività assistenziale della Chiesa nell’ordinamento italiano (Milano 1977); Chiesa particolare e comunità politica (Modena 1983); La riforma della legislazione ecclesiastica (Bologna 1985); La questione scolastica nei rapporti fra Stato e Chiesa (Bologna 19892); Il primato della coscienza (Roma 1992); Il fattore religioso nella Costituzione. Analisi e interpretazioni (Torino 19552); La città sul monte (Roma 1996); Le frontiere della vita. Etica, bioetica e diritto (Roma 1997); Individuo e istituzioni: il futuro della cittadinanza (in collaborazione; Cinisello Balsamo 2000).
Giuliana Mazzoni, sulla base della sua esperienza di ricercatrice e della sua collaborazione con le istituzioni giudiziarie negli USA e in Italia, ci spiega come si può anche "mentire" non sapendo di mentire. La nostra memoria non è mai una fotografia esatta di quanto è accaduto, ma una ricostruzione che può essere influenzata e distorta dalle nostre conoscenze, dal contesto, dal desiderio di compiacere chi ci interroga, dal modo con cui sono poste le domande, dall'autorevolezza di chi le fa, per non parlare dei metodi coercitivi talvolta usati dalla polizia. Tra ricerche sulla memoria, casi giudiziari ed esempi di come altri paesi hanno regolamentato l'assunzione di una testimonianza il volume offre numerosi spunti di riflessione.

