
Sei storie esemplari di donne del Medioevo e del loro rapporto con la maternità. C'è l'esperienza di Dhuoda (vissuta nel IX secolo), il cui figlio Guglielmo fu consegnato come ostaggio a Carlo il Calvo; c'è - due secoli dopo - la vicenda di Matilde di Canossa, donna potentissima ma delusa nelle sue aspettative di maternità. C'è l'esempio di Caterina da Siena, che pur non avendo figli agisce e scrive da 'grande madre' italiana. C'è Christine de Pizan, impegnata nell'ultimo scorcio di Medioevo a destreggiarsi tra i figli e la carriera. Ancora, c'è Margherita Datini, che cresce come fosse sua figlia una bambina che il marito ha avuto da una schiava; c'è infine Alessandra Macinghi Strozzi, vedova di un esule, che fa da madre e padre ai suoi 5 figli. Pagina dopo pagina, si rovescia ciò che crediamo di sapere sulle donne del passato: scopriamo figure di madri oltre la retorica che le relega a un ruolo angusto, incontriamo autentiche madri anche oltre l'effettiva esperienza biologica, osserviamo donne in azione oltre la sfera domestica, protagoniste oltre i limiti imposti dal tempo in cui vissero al loro genere. Insomma, madri e donne che vanno ben al di là delle nostre (spesso ristrette) concezioni del Medioevo.
C'è un passero coraggioso, che fin dal primo giorno di vita vuole scoprire il mondo che lo circonda, scappa dal nido, si perde, prova e sbaglia, sbaglia e prova e, a un certo punto, si scopre una vocazione inaspettata: quella di aiutare i suoi compagni ad affrontare quanto di brutto incontrano nel corso della loro vita. Un passero chiamato Cipì, protagonista di una storia scritta da Mario Lodi e i suoi bambini della scuola elementare di Vho di Piadena, alla fine degli anni Cinquanta. Un testo che inaspettatamente diventerà uno dei classici più letti nella storia della letteratura italiana per l'infanzia. Un piccolo libro che per la prima volta dà forma alla voce di chi non è mai stato ascoltato da nessuno, cioè i bambini, dentro la scuola. Un atto politico che fa da modello, tra gli altri, a don Milani. Dietro Cipì c'è la riflessione di una generazione di maestri su Antonio Gramsci e John Dewey, ma anche su Giovanni Gentile e la tradizione idealistica, c'è il lavoro culturale di Gianni Bosio e la sua convinzione che debba essere annullato il distacco fra chi produce la cultura e chi la 'consuma'. Cipì racconta la storia di una pratica che ha cambiato dall'interno la scuola italiana, prima del Sessantotto, più delle riforme: quella della didattica democratica.
La scienza delle finanze, chiamata anche dagli economisti "economia pubblica", è un punto di incontro tra "pubblico" e "privato". Questo ne giustifica lo presenza e l'importanza nei concorsi per il reclutamento di chi dovrà, in prospettiva, gestire i rapporti dei pubblici uffici con l'economia. A questo fine, senza definizioni nozionistiche né ostici schemi matematici, il volume contestualizza i concetti chiave del ragionamento economico-sociale. A partire dal sistema produttivo basato sulle "aziende tecnologiche" come organizzazioni pluripersonali, di cui vengono spiegate le caratteristiche, le rigidità, i rapporti con le istituzioni. A queste ultime viene riferita lo spesa pubblica, ordinata per settori, e il tutto viene combinato con le grandezze di contabilità pubblica (ad es. PIL), le banche, i mercati finanziari, lo moneta, l'inflazione, il finanziamento del settore pubblico, i condizionamenti europei e l'Euro, il debito pubblico e lo spread e molto altro. La trattazione snella, e al tempo stesso organica, consente di mettere a fuoco aspetti fondamentali delle società postindustriali e globalizzate.
Il compendio presenta:
·struttura schematizzata
·indice analitico dettagliato
·testo snello
·sinteticità e completezza nella trattazione degli istituti
·stile semplice e diretto
·utilissime tecniche di paragrafazione e di evidenziazione delle parole chiave per una più facile memorizzazione
·analisi completa dei testi di legge
·trattazione approfondita e unitaria
·massimo aggiornamento dell’opera
·formato compatto: 15 x 21 cm
·contenuti innovati
Aggiornato:
- alle misure per fronteggiare la diffusione del Covid-19
- alla modifica della disciplina in materia di trasparenza finanziaria SCV
- alla più recente giurisprudenza
Il presente codice: costituisce una preziosa fonte di consultazione e guida per chi esercita, a vario titolo, le professioni legali, e per tutti gli studenti universitari delle istituzioni di diritto privato; è arricchito dalle principali leggi complementari in tema di: Adozione, Banca, Consenso Informato, Consumatori, Diritto d'autore, Diritto internazionale privato, Divorzio, Fallimento e altre procedure concorsuali, Famiglia, Finanza, Locazioni, Privacy, Procreazione medicalmente assistita, Rent to buy, Sovraindebitamento, Subfornitura delle attività produttive, Testamento biologico, Unioni civili e convivenza; è completato dalla normativa CEDU e da quella del Trattato sul funzionamento della Unione Europea. È aggiornato a: L. 15 luglio 2022, n. 91, in tema di potere regolamentare della Consob; L. 29 giugno 2022, n. 79, conv. D.L. 36/2022, di modifica dell'art.1677-bis c.c.
Questo libro propone una serie di laboratori di animazione da realizzare con gli ospiti delle strutture residenziali per la terza età. Si tratta di percorsi di diverso taglio – autobiografico, artistico creativo, teatrale, musicale, sensoriale, pet-therapy, clown terapia – le cui finalità sono indirizzate a coinvolgere gli ospiti che presentano varie esigenze, problematiche e capacità residue, per sviluppare l’espressività individuale o di gruppo. La descrizione dei laboratori è preceduta da una parte teorica, che approfondisce gli approcci, le metodologie e gli interventi messi in campo per rispondere ai bisogni della terza età nei contesti residenziali e non solo.
Riconoscere tempestivamente condizioni di criticità nello sviluppo dei bambini e dei ragazzi non significa formulare diagnosi cliniche o valutazioni fossilizzanti, ma piuttosto creare le condizioni indispensabili per progettare attività educative efficaci e ideare strategie di intervento scientificamente fondate. Questa consapevolezza, suffragata dalle più recenti scoperte sul funzionamento del cervello umano, ha suggerito ai dirigenti della Federazione italiana delle scuole materne (FISM) di Parma di affidare al Centro studi sulla disabilità e la marginalità (CeDisMa) dell'Università cattolica di Milano una ricerca-azione con l'obiettivo di studiare, costruire e validare uno strumento di osservazione e analisi, rivolto a educatori e insegnanti, utile a intercettare le difficoltà e le problematiche riscontrabili nei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. Il volume presenta gli esiti di questo lavoro, che si pone come preziosa risorsa per chiunque operi nel campo dell'educazione.
Nella scuola d'infanzia di oggi i bambini passano molto più tempo con esercizi didattici e schede fonetiche che a costruire cose o dipingere con le mani: l'asilo somiglia sempre di più ai gradi scolastici successivi. Con questo libro, frutto della sua esperienza trentennale al Media Lab del MIT, Mitchel Resnick ci dice che dovrebbe essere esattamente il contrario: è il resto della scuola (e il resto della vita) che deve diventare più simile alla scuola dell'infanzia. Nella società in cui viviamo la creatività è tra le abilità più richieste e più premiate, e il modo migliore per impararla, e soprattutto mantenerla, è continuare a immaginare, creare, giocare, condividere e riflettere... proprio come fa un bambino all'asilo. Prefazione di Ken Robinson.
Le ultime scoperte sul cervello tradotte in semplici suggerimenti per i genitori. I vostri bambini non smettono di fare capricci esasperanti. Stanno complottando per rendervi la vita impossibile? Ma no, sono solo in balia del loro cervello, ancora in via di sviluppo! In questo libro, Daniel Siegel, neuropsichiatra, e Tina Payne Bryson, consulente genitoriale di grande esperienza, fanno luce sulle tempeste emotive dell'infanzia, spiegando come nei bambini l'emisfero destro del cervello e l'emotività che lo contraddistingue tendano ad avere la meglio sulla logica e sulla razionalità dell'emisfero sinistro. Seguendo le 12 strategie suggerite dagli autori, sarà possibile trasformare l'esplosione di rabbia del bambino in un'opportunità per realizzare l'integrazione fra le diverse parti del suo cervello e favorire uno sviluppo adeguato.
Strumenti semplici ed efficaci per interagire al meglio con i propri figli. In questa guida pratica, che affianca "12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino", gli autori presentano un'ampia raccolta di fumetti, esercizi, schede e attività pratiche che, sulla scorta delle più recenti scoperte sullo sviluppo cerebrale, sono finalizzati a fornire un aiuto concreto ai genitori e a quanti si prendono cura di un bambino. Il libro non intende dettare regole né indurre sensi di colpa: l'obiettivo è indicare strumenti efficaci per superare i molti momenti difficili che si possono incontrare ogni giorno nell'interagire con un bambino, ma anche trasformare questi momenti in opportunità per alimentare le risorse e le potenzialità del bambino e dell'intera famiglia. In questo volume troverete: esercizi da fare da soli, con il bambino o con altri genitori, e attività pratiche diverse a seconda dell'età del bambino, fumetti, schemi e illustrazioni che esemplificano con chiarezza le attività e i concetti descritti nel libro, strategie per favorire un equilibrato sviluppo mentale del bambino che possono diventare un vocabolario comune per genitori, educatori e terapeuti.
Viviamo in paesi ricchi, ci siamo affrancati dalla povertà di massa e abbiamo accesso ai beni di consumo, all’istruzione, alla sanità, a una vita più lunga e sana. Eppure ognuno di noi avverte nell’aria il serpeggiare di un’insoddisfazione diffusa, di un malessere e un disagio psicologico che si esprimono in una dolente e ostinata litania che passa di bocca in bocca: la mancanza di tempo. Viviamo di corsa in mezzo a individui frettolosi. E a mancare è prima di tutto il tempo delle relazioni con gli altri, sacrificate sull’altare del benessere materiale, che conosce due soli imperativi: lavoro e consumo. Siamo più ricchi di beni e sempre più poveri di relazioni. Ecco perché siamo sempre più infelici. È questo il quadro desolante confermato dagli studi di varie scienze sociali sulla «felicità» nei paesi a più alto grado di sviluppo. Ma davvero per divenire più ricchi economicamente dobbiamo per forza essere poveri di relazioni interpersonali, di benessere, di tempo, di ambiente naturale? Davvero non esiste un’altra strada? Parte da queste basilari domande l’analisi e la proposta di un economista che da anni studia il tema della felicità nelle società avanzate. Perché i paesi ricchi non sono riusciti e non riescono a coniugare sviluppo economico e benessere? Perché i dati evidenziano che la felicità non è migliorata dal secondo dopoguerra, e anzi in certi casi, come negli Stati Uniti, è addirittura peggiorata? Ad attenderci in queste pagine è dunque un viaggio attraverso le cause e le soluzioni dell’insoddisfazione contemporanea. Il cuore del problema è che lo sviluppo economico si è accompagnato a un progressivo impoverimento delle nostre relazioni affettive e sociali. Questo tipo di sviluppo non solo non produce benessere ma crea anche enormi rischi per la stabilità economica, come la crisi attuale dimostra. Essa infatti è il prodotto di un’organizzazione sociale che genera la desertificazione delle relazioni umane. Ecco dunque perché il nostro sistema economico e molti aspetti della nostra esperienza sia individuale che collettiva – la famiglia, il lavoro, i media, la vita urbana, la scuola, la sanità – hanno bisogno di un profondo cambiamento culturale e organizzativo. Governi e amministrazioni locali, partiti e movimenti politici, imprenditori, manager, genitori, docenti, medici e noi tutti abbiamo la possibilità e la necessità di riprogettare il nostro mondo: coniugare prosperità economica e felicità è necessario e possibile. Cambiare la scuola. Cambiare le città. Cambiare lo spazio urbano. Ridurre il traffico. Ridurre la pubblicità. Sono alcune delle proposte concrete che compongono un vero e proprio manifesto per la felicità.
I temi della qualità nei processi formativi e dello sviluppo delle persone nelle organizzazioni rappresentano la cartina di tornasole dello stato di salute e di crescita di un paese nel tempo della globalizzazione.