
Un approccio basato sulla ricerca e l’analisi della realtà, grazie anche all’uso di nuovi strumenti, fornisce agli studenti gli stimoli per usare la loro intelligenza in modo critico, quale miglior garanzia per raggiungere ottimi risultati nel mondo accademico. Uno dei pregi principali del testo è l’uso della tassonomia di Bloom per sviluppare il pensiero critico e la capacità di risoluzione dei problemi e migliorare allo stesso tempo l’apprendimento degli argomenti affrontati.
L’undicesima edizione porta avanti la nostra tradizione di fornire agli studenti delle linee guida chiare per lo studio, attraverso l’analisi dei dati e il ragionamento quantitativo. Il nostro scopo comune è cercare di migliorare sempre il testo integrando gli strumenti didattici migliori e più all’avanguardia con i metodi che si sono dimostrati più efficaci ai fini dell’apprendimento. Vi sono varie caratteristiche tipiche della ricerca scientifica, compresa una maggiore enfasi sull’aspetto quantitativo nelle figure denominate RAGIONIAMO SCIENTIFICAMENTE. L’enfasi sul potere organizzativo dell’evoluzione e sull’importanza della biologia cellulare e molecolare e della genomica offre agli studenti un testo che è facilmente utilizzabile e ha un contenuto moderno ed equilibrato.
Quando ha origine la vita umana? Qual è il momento in cui sorge un nuovo essere umano? Cosa accade dopo la morte? Sono domande che l'uomo si è posto da sempre, ma che oggi - grazie alle straordinarie possibilità di prolungamento e miglioramento della vita che la scienza sembra in grado di assicurare - diventano imprescindibili. Nel rispondere a questi interrogativi, l'Autore sceglie la strada dell'interdisciplinarietà: «Certo la bioetica non può fornire tutte le risposte, ma essa necessita dell'apporto di altre scienze (oppure essa stessa deve essere considerata come l'unione di più discipline?). Questo, pur non volendo essere un testo per soli specialisti, affronta argomenti inevitabilmente complessi; lo fa utilizzando discipline diverse, in particolar modo la biologia, la filosofia e la teologia» (dalla Prefazione). Lo studio si divide in due parti. Nella prima si esamina la problematica di quando nasce l'uomo. Nella seconda parte affronta la fine della vita biologica.
Struttura e sovrastruttura. Realtà economica e realtàsocio-politica. Sono i due poli attorno ai quali ruota il presente studio. Con l'intento di confutare la posizione marxista, secondo la quale si deve cambiare prima la realtà economica per poi cambiare la realtàsocio-politica, Pezzimenti intende dimostrare che la "sovrastruttura" giuridica e morale non è solo una conseguenza ma anche una condizione preliminare che consente la nascita e lo sviluppo dell' economia stessa la quale, mano a mano che si sviluppa, può perfezionare e arricchire il diritto e la morale. L'Autore sviluppa tale tesi, dopo aver dimostrato che è stato spesso così nei periodi di sviluppo politico ed economico, anche nel lontano passato (nel Mondo Antico, nel Medioevo e nella Rivoluzione Industriale inglese).
Il rapporto tra Stato e Chiesa, tra politica e mondo cattolico attraversa come un fil rouge la storia dell'Italia dall'unità (1861) ad oggi. Una storia ora di netta separazione, ora di avvicinamento e di impegno diretto. Un percorso storico che va dal "Non expedit" di Pio IX (1868) - con il quale la Chiesa invitava i cattolici all'astensione dalla vita politica italiana alla Rerum novarum di Leone XIII attenta ai problemi sociali e politici. Il volume porge un contributo importante al dibattito in corso attraverso l'esame del pensiero di Antonio Rosmini, Giuseppe Toniolo, Romolo Murri, Don Luigi Sturzo e la nascita del Partito Popolare: interclassista, non conservatore, democratico, cristiano, ma non confessionale per arrivare a De Gasperi con la DC e l'apporto fondamentale al processo di unificazione europea.
Quando si trovano ad affrontare situazioni sgradite come fare i compiti o andare a dormire, oppure discussioni sul tempo consentito per stare davanti alla TV o al PC, i bambini si fanno prendere spesso dalla rabbia o si chiudono a riccio, adottando un comportamento reattivo. Gli adulti di riferimento possono contrastarlo favorendo lo sviluppo di uno yes brain, di un atteggiamento di apertura e curiosità nei confronti degli altri e della vita; possono alimentare la capacità di dire sì al mondo e di accogliere tutto ciò che la vita ha da offrire, anche nei momenti difficili. I bambini ricettivi, rispetto a quelli reattivi, sono più curiosi e ricchi d'inventiva, maggiormente portati a osare e a esplorare, meno preoccupati di commettere errori. Sono anche più competenti sul piano delle relazioni, più inclini alla flessibilità e alla resilienza davanti alle avversità e alle emozioni intense. In questo volume, gli autori forniscono a genitori e operatori gli strumenti (idee, strategie, "piani d'azione") per accompagnare i bambini di ogni età nel percorso verso una positività ricca di straordinari benefici.
Iscrivere i figli di genitori separati a un gruppo con altri soggetti che stanno vivendo la stessa esperienza del divorzio o della famiglia ricomposta è un dono grande che gli adulti e la comunità possono offrire a coloro che si trovano in questa difficile transizione. Una risorsa assolutamente innovativa, recentemente disponibile in alcuni servizi per la famiglia, ci viene qui presentata nei suoi fondamenti teorici e nell’applicazione pratica. «Ci si separa perché non si riesce più a stare insieme sotto lo stesso tetto… ma ci vuole un po’ di tempo perché mamma e papà possano riuscire a vedersi di nuovo senza litigare»: questo riesce a dire Simona al primo incontro con un piccolo gruppo di bimbe che si ritrovano per mettere delle parole sulla vicenda. Professionisti e genitori scopriranno in questo libro quante cose sanno i figli di famiglie separate, quanti interrogativi ‘ingombrano la loro testa’ e quali sono i loro bisogni reali. Un’analisi dei testi prodotti da venti gruppi di bambini tra 6 e 12 anni per i loro genitori divisi ci fa vedere che essi desiderano prima di tutto la continuità degli affetti al di là dei conflitti; viene ribadito il loro disagio emotivo e l’esigenza di essere informati su quanto accade attorno a loro. Potersi fidare del gruppo e del conduttore esperto per far sapere quanto manca papà in casa, ed enunciare la necessità di avere un posto certo nella nuova geografia familiare. «Noi vogliamo bene a tutti e due e non ci piace sentirvi urlare!»: richieste semplici accompagnate da indicazioni operative, espresse dai figli di separati per poter continuare a sperare nei legami ed escogitare strategie utili per navigare in acque tempestose. Un ampio confronto con le esperienze straniere arricchito dall’osservazione diretta di due situazioni condotte da mediatrici familiari, fanno conoscere questa iniziativa dalla forte valenza preventiva e di supporto al corpo familiare. L’appendice sui libri disponibili per parlare del divorzio completa l’opera fornendo a grandi e piccoli itinerari utili per mettere parola sulla complessa vicenda della separazione che coinvolge sempre più numerose famiglie italiane.
I «Quaderni del Centro Famiglia» costituiscono una collana di pubblicazioni, promossa dal Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia (CASRF) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che presenta, con una finalità operativa, metodologie e strumenti di ricerca e intervento nel lavoro con e per le famiglie. Il Centro Famiglia, che opera dal 1976, si occupa di ricerca scientifica sulla famiglia in ambito interdisciplinare e promuove iniziative di formazione a vario livello. Gli studiosi che ne fanno parte si riconoscono in una specifica prospettiva relazionale di comprensione della famiglia intesa come luogo costitutivo del legame tra generi, generazioni e stirpi. A essa è attribuito lo statuto di ‘soggetto societario’, protagonista attivo nella costruzione dell'identità personale, dell'azione educativa e delle politiche sociali.
Questo libro fornisce al lettore una serie di strumenti per acquisire la sensibilità metodologica necessaria all'analisi del web e dei nuovi media. A tale scopo presenta una ricostruzione dei percorsi storici degli Internet Studies particolarmente attenta alle questioni metodologiche (Tosoni) e una serie di approfondimenti tematici su quelli che oggi costituiscono i principali filoni di ricerca. Ciascun saggio inquadra storicamente il proprio oggetto di studio, approfondisce il rapporto tra elaborazione teorica e strumenti metodologici di volta in volta utilizzati, ed esemplifica i principali punti esaminati con la presentazione di una ricerca empirica. Vengono così affrontati i seguenti settori di studio: la 'domestication' e l'appropriazione dei nuovi media da parte degli utenti, focalizzando le esigenze di triangolazione metodologica (Vittadini); la convergenza e ibridazione mediale, illustrando le nuove forme di etnografia virtuale multisituata necessarie per leggerle (Barra, Tarantino, Tosoni); la politica in rete, chiarendo lo stretto legame tra opzioni teoriche - e ideologiche - e scelte metodologiche (Murru); il tema emergente delle folksonomy - i sistemi cooperativi di catalogazione dei contenuti tipici del web 2.0 - e i nodi problematici di ordine metodologico (Vergani); il marketing digitale e gli specifici approcci alla rete che lo caratterizzano (Paruzzi).
La questione dell'autorità, tema classico delle filosofie dell'educazione, del diritto e della politica, non pare aver trovato altrettanta attenzione da parte della filosofia morale. Tale difetto di interesse potrebbe avere a che fare con un certo sospetto che la nozione tradizionalmente suscita, sospetto riconducibile a una presunta alternativa tra l'autorità e la libertà. Dal punto di vista sostanziale, tuttavia, la libertà ha una sua genealogia: si sviluppa e matura nel tempo, grazie anche a mediazioni esteriori, simbolicamente istituite, le quali assumono per il soggetto e per la collettività la figura dell'autorità. Autorità è ciò che genera libertà e umanità: questa è la conclusione a cui giunge un secolo di studi sul tema, ma è anche l'intuizione fondamentale di una peculiare filosofia italiana dell'autorità che, iniziata da Vico nel XVIII secolo, conosce significative riprese nel XX secolo e apre prospettive future in vista di un'antropologia e di un'etica dell'autorità.
Nel costante dibattito sulle trasformazioni della democrazia, riemerge spesso la tentazione di dare forma a un nuovo modello di organizzazione del potere che faccia a meno delle mediazioni, così da consentire a ogni cittadino di essere direttamente in contatto con il decisore politico. Questo libro cerca di discutere problematicamente tale ipotesi, sottolineando come la distanza tra rappresentanti e rappresentati sia un elemento indispensabile per il funzionamento della democrazia. L'obiettivo principale è infatti quello di riportare l'attenzione della teoria politica sull'area intermedia tra chi governa e chi è governato, a partire da una ricostruzione del tortuoso percorso di sviluppo e di legittimazione dei corpi intermedi e dalla discussione delle principali teorie della mediazione (e della disintermediazione). Uno spazio particolare verrà riservato alla «democrazia immediata»: un'espressione usata in tempi recenti per indicare un modello politico fortemente influenzato dai processi di disintermediazione che, in verità, ha una lunga storia alle spalle, intrecciata con i processi di sviluppo della democrazia rappresentativa.

