
Nel più lussuoso hotel di Dubai o in uno slum di Bombay. Nel cuore della foresta amazzonica o in una fattoria islandese, per le strade di Times Square, dove gli schermi si moltiplicano, o in un villaggio di Zanzibar, dove le ombre di una piccola tv in bianco e nero sono ancora un miraggio, tutti guardano gli stessi programmi: La ruota della fortuna, Stranamore, Chi vuol essere milionario?, Grande fratello, Affari tuoi, L'isola dei famosi. Sono i format. Il più importante catalizzatore dei gusti che il mondo abbia mai conosciuto. Miliardi di persone li guardano, ma sappiamo pochissimo dei meccanismi più profondi grazie ai quali hanno costruito il "nuovo impero globale dell'intrattenimento". Come si analizza un format? Perché alcuni conoscono un successo planetario e altri scompaiono in una sera? Quali sono le costanti e i legami invisibili che uniscono tutti quelli vincenti? Paolo Taggi, autore e direttore di programmi televisivi, propone una teoria semplice, rifacendosi alla "Morfologia della fiaba" di Vladimir Propp, in chiave libera e riattualizzata, ma anche al mito, alla fiaba, alla performance, al wrestling e al videogame: elenca duecento azioni che, combinate sempre in modo differente, danno vita a tutti i programmi seriali di successo nel mondo. Uno strumento di analisi delle strutture della tv di oggi, ma anche come un metodo originale di lavoro - quasi una sfida - per chi, stanco della televisione che vede, vuole davvero cominciare a costruirne una nuova.
L'autore affronta lo studio dei fondamentali punti di riferimento del Cristianesimo ripercorrendo il Simbolo degli Apostoli. Una particolare attenzione è dedicata alle conseguenze esistenziali e alla comprensione di un uomo di oggi. Tra gli obiettivi principali, il libro intende organizzare la conoscenza del contenuto di fede in un sistema ordinato ed omogeneo, accompagnando l'esposizione di ciascun articolo del Simbolo con considerazioni sulla condizione antropologica e culturale contemporanea. Un valore particolare viene conferito alle fonti della fede, cioè alla Sacra Scrittura, alla Tradizione, soprattutto di epoca patristica, e al Magistero della Chiesa
«Che cos'è la paura? Che significa "aver paura"? Se io dovessi definirla con una sola indicazione - io dovrei recitare la paura». (Ludwig Wittgenstein) «La spregiudicata indagine witttgensteiniana riconduce i concetti della psicologia alle forme di vita degli uomini e ai dintorni del loro agire». (Aldo G. Gargani)
La riedizione di questo testo nella collana "Manuali" conserva la struttura del libro ma con un rafforzamento dell'apparato didattico per studenti che si stanno avviando a un primo esame di linguistica, glottologia, didattica delle lingue moderne. Le integrazioni riguardano in particolare: le carte geografico-linguistiche; l'integrazione di una breve appendice di indicazioni per la trascrizione fonetica; l'aggiunta di domande di verifica e riflessione; l'inserimento dell'apparato di test nel sito internet della casa editrice accompagnato da prove finali di esame, con punteggi indicativi.
Nel sistema complesso dei media di oggi, l'identità dei quotidiani italiani è gradualmente cambiata. I giornali non sono più la fonte delle notizie, ma l'occasione per il loro commento; hanno rinunciato al sogno di un'informazione neutra per presentare, invece, forme sempre più diversificate di sapere, racconti, passioni. Ma cosa rende un articolo credibile? E perché certi giornali sembrano più oggettivi di altri? Come succede di sentirsi partecipi delle emozioni degli eventi che leggiamo? Per la semiotica si tratta di effetti di senso, giochi di simulacri e costruzioni narrative, risultato di precise strategie discorsive che non restituiscono la realtà ma costruiscono impressioni di realtà. È di quelle strategie che questo libro si occupa.
Lorenzo Braccasi insegna Storia greca nell'Università di Padova. Si è impegnato su tre fronti della ricerca storica: colonizzazione greca,ideologia e propaganda nel mondo antico, eredità dell'antico.
Il rapporto tra coetanei in età prescolare dal punto di vista psicologico ed educativo in uno studio che passa in rassegna la molteplicità dei fenomeni relativi alle situazioni interpersonali nelle quali i bambini conducono il loro apprendistato sociale: le relazioni di gruppo e quelle a due, i grandi effetti di piccole differenze di età, le cause e le conseguenze della separazione tra maschi e femmine, lo sviluppo psicologico dell'identità di genere, il tema della popolarità, del rifiuto e della posizione sociale che ciascun bambino occupa all'interno del proprio gruppo.
Creatività è ideare, dar vita, usare gli oggetti, fare dal nulla, dare forma all'informe, ovvero a quel 'qualcosa' che attende di essere creato per assumere vitalità e senso di realtà. Prendendo le mosse dalle teorie del pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott sul processo creativo, questo volume esplora il ruolo della creatività e del gioco nello sviluppo della personalità del bambino e dell'adulto e suggerisce ipotesi di lavoro per individuare i lineamenti essenziali della personalità creativa.
L'ideologia del multiculturalismo ha una teoria assai riduttiva del riconoscimento delle diversità/differenze culturali, che a sua volta rimanda a modi riduttivi di intendere le stesse differenze culturali. Per esempio, il multiculturalismo riconosce il diritto a parlare la propria lingua, perché ritiene che parlare una lingua significhi appartenere a un altro mondo, e che i mondi linguistici siano "intraducibili", il che può essere vero per molti aspetti, ma in ogni caso produce due effetti negativi. Primo, rinuncia a fare uno sforzo per far accedere tutte le persone, quale che sia la loro lingua, a quei servizi essenziali che richiedono solo un minimo di conoscenze linguistiche per essere fruiti; secondo, sottovaluta il fatto che quando si tratta di risolvere dei problemi nella vita pratica esiste una ragione prelinguistica che può mettere in sintonia le persone, come quando si tratta di darsi una mano per soccorrere una persona in difficoltà. Il saggio vuole mettere in luce i limiti delle attuali semantiche del riconoscimento attraverso cui vengono definite e trattate le differenze culturali, per esplorare un'ipotesi: per creare una reale comunicazione interculturale occorre incoraggiare un modo di guardare alle differenze che sia capace di riconoscere nell'altro la comune umanità. Questo è il compito della ragione relazionale.