
Il tema della definizione dei confini familiari risulta cruciale in tutte le situazioni in cui il nucleo originario subisce una trasformazione irreversibile o comunque a lungo termine, per acquisizioni o perdite «non fisiologiche», per cui si apre il problema di "chi sta dentro" e di "chi sta fuori" della famiglia. Lo strumento qui presentato, applicabile a singoli, coppie e famiglie, chiede di tracciare, all'interno di un disegno simbolico molto semplice descrittivo del proprio mondo psicologico, i confini familiari, così come ciascuno se li rappresenta. Il volume si rivolge agli operatori psicosociali e giuridici che si occupano delle situazioni in cui si verificano ambiguità e conflitto di confini, cioè agli operatori dei diversi servizi delle ASL o dei comuni, nonché agli operatori giuridici che lavorano presso i tribunali, coinvolti nel lavoro con casi di adozione, affidamento, separazione e famiglie ricostituite e, più in generale, nel settore minorile. La necessità di operare in un orizzonte multidisciplinare (psicologico, pedagogico, sociale e giuridico) rende particolarmente prezioso l'utilizzo di uno strumento proiettivo che, somministrato e analizzato dagli psicologi, per la semplicità e l'evidenza della lettura può rappresentare la base per una riflessione comune a partire dalle diverse competenze professionali. "La doppia luna" è infatti uno strumento che può offrire interessanti spunti per la costruzione in équipe di criteri ed ipotesi su cui poggiare le decisioni operative.
Questo libro è rivolto principalmente agli studenti universitari. La materia oggetto del libro è suddivvisa per argomenti e sotto-argomenti (ad es., argomento Il Parlamento; sotto-argomenti: modi di elezione, composizione, durata, funzioni ecc.) e in tale ambito vengono riportati gli articoli della Costituzione che ad essi si riferiscono, talvolta spezzati in comma o capoversi per un'esigenza di omogeneità. Il libro, non è pertanto, né un manuale di tipo classico, nel quale è ricompresa l'illustrazione del testo costituzionale; né un commentario tradizionale della Costituzione, nel quale i vari articoli si succedono uno dopo l'altro nello stesso ordine di cui al testo costituzionale.
Come nasce la bioetica? A quali domande risponde? Stefano Semplici e Mirko Di Bernardo riflettono insieme su una disciplina divenuta, negli ultimi decenni, centrale nella ricerca scientifica e nel dibattito pubblico. Aborto, eutanasia, manipolazione genetica, utilizzo delle cellule staminali, diritti degli animali, gestione delle risorse naturali: problemi e dilemmi letti nella tensione fra libertà della persona, pluralismo dei valori e diritti e doveri nel contesto della globalizzazione.
Stefano Semplici è membro del Comitato internazionale di bioetica dell'Unesco e insegna Etica sociale all'Università di Roma "Tor Vergata". Ha pubblicato presso Morcelliana: Undici tesi di bioetica (2009).
Mirko Di Bernardo è dottorando in Scienze dell'Educazione presso l'Università di Roma "Tor Vergata".
Viviamo immersi nell'ambiente creato dalle nuove tecnologie. Internet, telefoni cellulari, dispositivi autoregolati sono ciò di cui facciamo costantemente uso. Ma a volte nasce il dubbio di non essere tanto noi a utilizzare questi apparati, quanto piuttosto di esserne utilizzati. Questo libro vuole riflettere sul nostro rapporto con le nuove tecnologie e su come tale rapporto può essere realizzato eticamente, in un confronto con i criteri e le procedure che contraddistinguono l'agire tecnologico. Dopo aver distinto tecnica e tecnologia e aver analizzato nel dettaglio alcune tecnologie emergenti, si discutono i modi in cui - attraverso il diritto, l'approccio deontologico e i Comitati etici - vengono affrontate molte questioni di grande attualità; lo scopo è di mostrare come solo un preventivo approfondimento in chiave etica dei problemi qui emersi possa rendere davvero efficaci i tentativi di soluzione proposti.
Se spesso si parla di media digitali dandone una connotazione negativa, questo libro riprende la tradizione delle virtù per proporre un nuovo modo di accostarsi al web. Si tratta di ripartire da un'etica che si costruisce attraverso la pratica. Cosa significa essere prudenti in internet? Come vi si può esercitare la temperanza? E possibile essere giusti, forti, in uno spazio quanto mai "liquido"? C'è posto per la speranza, la carità e la fede? È la ripresa delle virtù - cardinali e teologali - a permettere, senza presupporre adesioni di principio, di individuare strategie e indicazioni operative volte ad acuire la consapevolezza e la responsabilità di chi utilizza i media digitali. Consapevolezza e responsabilità attraverso le quali è la stessa cittadinanza a costruirsi in un vero e proprio circolo virtuoso.
"Nel mondo antico e poi ancora in quello moderno, "La Repubblica" non ha mai mancato di svolgere il suo compito principale: quello di invitare a pensare sul destino della vita individuale e sociale degli uomini. Un destino, secondo Platone, non prescritto e immutabile, ma da immaginare, argomentare, costruire." (Dall'Introduzione di Mario Vegetti)
"Un saggio polemico ed estremamente intelligente, che rivendica la complessità della parola a fronte della videobanalità, della conoscenza a fronte della mera informazione". (Fernando Savater). La domanda di fondo intorno alla quale riflette Giovanni Sartori non può essere elusa: davvero il tele-vedere cambia la natura umana?
"Cento pagine divulgative di uno scrittore affascinante e antropologo di qualità, per smontare un valore forte della nostra cultura: la rivendicazione di sé - etnica, politica, religiosa, localistica - che fissa il confine tra noi e gli altri." (Ferdinando Albertazzi, "Tuttolibri") Francesco Remotti (1943) è professore ordinario di Antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino. Ha condotto ricerche etnografiche tra i Banande del Kivu (Repubblica Democratica del Congo) e dal 1979 al 2004 ha diretto la Missione Etnologica Italiana in Africa Equatoriale (Ministero degli Affari Esteri).
Pochi temi sono stati tanto cruciali e controversi nella storia del XIX e del XX secolo come il cosiddetto 'Welfare State', per molti versi uno dei momenti fondanti della nuova identità dello Stato moderno. In questa edizione italiana, Ritter ne ricostruisce il percorso di formazione e di sviluppo spingendo la sua analisi fino agli esiti più recenti, mentre nel capitolo finale due studiosi italiani, Gaeta e Viscomi, forniscono una lettura specifica della vicenda dello Stato sociale nel nostro paese.
"Un grande storico, noto nel mondo degli studiosi come uno dei maggiori eruditi di storia medievale, ha pubblicato un libro di divulgazione, eccezionale per qualità e interesse. Un libro non solo leggibile ma attraente, che al tempo stesso informa e induce a riflettere." (Jacques Le Goff). Da Odoacre agli Alleati, la storia di un paese da sempre terra di conquista e di incontro fra culture, ma anche dotato di un'identità profonda e sostanziale, acquisita e maturata nel corso dei secoli. Girolamo Arnaldi è stato archivista di Stato e membro della Scuola nazionale di studi medievali e ha insegnato Storia medievale nelle Università di Bologna e di Roma La Sapienza.
Occorre restituire al Sud l'antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato solo da altri. Il pensiero meridiano è, innanzitutto, riformulazione dell'immagine che il Sud ha di sé: non più periferia degradata dell'impero', ma nuovo centro di un'identità ricca e molteplice, autenticamente mediterranea. Questa nuova edizione è arricchita da una nuova prefazione dell'autore. Franco Cassano insegna Sociologia della conoscenza nell'Università di Bari.
Contestata, sopportata, amata, la pubblicità è entrata nella vita di tutti noi attraverso la radio, il cinema, la televisione, i giornali, i manifesti e ora anche il computer. Ma chi c'è dietro uno spot televisivo, un annuncio su un rotocalco o un manifesto? Chi è veramente il pubblicitario? Un istrione, un manipolatore? O, semplicemente, un professionista che svolge un lavoro difficile e complesso? Il libro intende rispondere a queste domande.

