
Il Discorso sul metodo, pubblicato nel 1637, segna la nascita del pensiero moderno. Attraverso un'esposizione biografica, Cartesio fonda una nuova metodologia da applicare alla ricerca filosofica e scientifica. Geniale matematico e brillante scienziato, memore della lectio agostiniana, Cartesio pone come punto di partenza la riflessione su di sé (il celebre cogito ergo sum) per poi arrivare alle prove dell'esistenza di Dio. Un'opera diventata il nucleo del pensiero razionalista moderno. Con un saggio di Émile Faguet.
Il volume ripropone il capitolo dal medesimo titolo contenuto nel "Manuale di diritto pubblico" curato da G. Amato e A. Barbera, volume I "Diritto pubblico generale", precedentemente edito. È stata aggiunta una parte conclusiva che riguarda le più recenti tendenze degli assetti statuali contemporanei, che debbono confrontarsi con forme di governo multilivello e con il governo delle diversità, con il multiculturalismo e con varie forme di regionalizzazione.
Questo volume ripropone le pagine scritte da due specialisti sulla poesia epica medievale di area romanza e pubblicate originariamente nel manuale "La letteratura romanza medievale" (a cura di C. Di Girolamo, 1994). Dopo aver fatto il punto sulla questione delle "origini", gli autori passano in rassegna le tradizioni epiche fiorite nelle singole aree geografiche e linguistiche: dalle "chansons de geste" in lingua d'oïl ai testi di area provenzale, dalle opere nate nella penisola iberica (una su tutte, il "Cantar de mio Cid") alla circoscritta produzione italiana settentrionale.
È difficile, nella produzione di Jean-Jacques Rousseau, separare le opere di narrativa da quelle di saggistica, la riflessione politica da quella pedagogica, la filosofia dall'autobiografia. Tutte sono percorse dagli stessi temi, in ognuna di esse Rousseau è insieme autore, personaggio, pensatore, narratore. In bilico tra romanzo di formazione e trattato di pedagogia, "Emilio o dell'educazione" si colloca esattamente in questa zona di intersezione. A una trama complessa e seducente si sovrappone una teoria dell'educazione altrettanto affascinante, e i due livelli rinviano continuamente l'uno all'altro, in un'armonia capace di coinvolgere il lettore anche sugli argomenti più complessi. Trattato sull'educazione suddiviso in quattro parti, ognuna corrispondente a una diversa fase della crescita del fanciullo, Emilio resta ancora oggi una pietra miliare nella riflessione relativa a che cosa vuoi dire occuparsi della formazione di un giovane.
Il "Protagora" è uno dei capolavori drammatici di Platone e una brillante introduzione alla sua filosofia. In quest'opera viene esaminata la possibilità di insegnare ai giovani la virtù, termine che indicava presso i Greci la capacità di realizzarsi pienamente come uomini 'kaloi kai agathoi', virtuosi ed eccellenti da tutti i punti di vista. Ambientato nella casa del ricco e dissoluto Callia, il dialogo assume i tratti di un'opera teatrale, sul cui scenario si misurano due grandiose e opposte personalità, l'affascinante Protagora, padre di tutti i sofisti e portavoce di una visione relativa dei valori politici e morali, e Socrate, il grande maestro di Platone; intorno, tra i curiosi spettatori, partecipano alla discussione i due sofisti Prodico e Ippia, e il celebre Alcibiade. Nell'introduzione Maria Lorenza Chiesara analizza puntualmente il dialogo e ne traccia le principali linee interpretative.
Agli albori del cinema, Pirandello racconta il dramma di un uomo dietro la macchina da presa.
L'"Emilio", insieme al "Contratto sociale" l'opera più famosa e più diffusa di Jean-Jacques Rousseau, fu pubblicato nel 1762. Trascorsi oltre due secoli, nulla di Rousseau è andato perduto. I temi fondamentali della sua ricerca sono ancora attualissimi; anzi, hanno conosciuto una vitalità straordinaria anche nei nostri anni, quando si è avvertita universalmente la necessità e l'urgenza di difendere la naturalità dell'uomo dalle sovrastrutture che minacciano di soffocarla.
Amate il sudoku, gli enigmi, le parole crociate, i rebus? La matematica, forse più di qualsiasi attività, si presta al gioco, richiedendo strategia, astuzia, immaginazione. Una punta di malizia, un tocco di logica e un pizzico di perseveranza costituiscono la migliore ricetta per affrontare un gioco matematico. Non si richiede la conoscenza di teorie particolarmente impegnative. L'enunciato è intrigante, sorprende e pone una sfida a colui che lo legge; suscita la curiosità e la voglia di saperne di più. La stessa soluzione diverte e persino, a volte, stupisce per la sua semplicità.
La matematica, forse più di qualsiasi attività, si presta ai giochi che richiedono strategia, astuzia, immaginazione. Una punta di malizia, un tocco di logica e una manciata di perseveranza costituiscono la migliore ricetta per affrontare un gioco matematico. Non si richiede la conoscenza di linguaggi e di teorie matematiche particolarmente impegnative. L'enunciato sorprende e pone una sfida a colui che lo legge; suscita la curiosità e la voglia di saperne di più. La stessa soluzione diverte e persino, a volte, stupisce per la sua semplicità.
Quando si parla di psicoterapia si allude sempre a una relazione: a un rapporto tra due individui che tentano, insieme, di comprendere il senso e il significato dell'accadere psichico. È una sorta di "alleanza" quella che viene a crearsi tra analista e paziente, nella quale ogni sforzo e ogni emozione sono indirizzati verso la comprensione del mondo interno del paziente innanzitutto. Tuttavia nel fare questo anche il terapeuta non può che mettere in gioco una parte della propria interiorità. L'intento comune è quello di utilizzare quanto avviene nel "qui ed ora" della relazione analitica per aprire uno squarcio di luce sulle dinamiche inconsce di chi ha richiesto l'aiuto.

