
Nel 2011 ricorre il centesimo anniversario dell'assegnazione del premio Nobel per la chimica a Marie Curie e si celebra l'Anno Internazionale della Chimica. Abbiamo perciò l'occasione di riscoprire una scienza che più di altre dà forma al nostro quotidiano: è grazie alle sue applicazioni che il rossetto tiene una giornata intera, che abbiamo pneumatici per ogni condizione climatica, che curiamo i sintomi del raffreddore con una compressa, o che sappiamo perché la maionese impazzisce. D'altra parte, la storia della chimica si può leggere come una storia del rapporto dell'uomo con la natura e poi con la materia, fin dentro agli atomi: le idee dei chimici permeano il nostro immaginario, oltre che la nostra vita. Così, nello spazio di poche pagine, Sposare gli elementi ripercorre questa storia in maniera semplice, raccontando le scoperte, i personaggi e i passaggi principali, e costellando il racconto di spunti interdisciplinari sull'influenza della chimica nell'arte e nella letteratura.
Un dialogo vivace fra due professionisti di grande esperienza e di respiro internazionale - uno spagnolo, l'altro italiano. Un doppio libro che raccoglie ciò che tutti e due hanno imparato in decenni di pratica e di successo. Un manuale preciso e concreto, moderno e attuale. Ma anche un libro di piacevole lettura, ricco di esperienze personali, esempi, aneddoti, episodi in gran parte inediti. Un'analisi tecnicamente puntuale, ma anche divertente, di tutti i fattori che possono contribuire al successo. E in più un'analisi pratica delle possibilità che offrono l'internet, il dialogo interattivo, le risorse di comunicazione e di marketing che si sono sviluppate con le tecnologie elettroniche.
L'utopia è un'idea innocua? Assolutamente no. Essa ha sempre generato sangue e non a caso. In questo libro si mettono in evidenza quelle che sono le radici filosofiche dell'idea di utopia. Ne viene fuori un risultato che pochi conoscono: l'utopia è strutturalmente antiumana. Per due motivi: il primo, perché si pone volutamente al di fuori dell'ordine naturale; il secondo, perché deve necessariamente poggiare su un vero e proprio delirio dell'immaginazione. Da qui un'incompatibilità irrisolvibile tra l'idea di utopia e la filosofia naturale e cristiana. Corrado Gnerre insegna Storia dell'Utopia in età moderna e contemporanea presso l'Università Europea di Roma. Collabora con riviste a tiratura nazionale e ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui "L'Incarnazione alla prova della Storia" (Udine 1999) e "La religiosità orientale. Induismo e Buddismo a confronto con il Cristianesimo" (Roma 2003).
Che cosa ha a che fare Omero con l'intelligenza artificiale? E I viaggi di Gulliver, i trattati di Giordano Bruno, le opere di Borges: cosa ci possono insegnare dell'accelerazione tecnologica? Nel racconto Nella colonia penale, Kafka immagina un uomo assoggettato al potere della macchina: una figura che sembra perdere del tutto la propria umanità di fronte allo splendore matematico, logico ed efficientista di un automa. È proprio esplorando esempi letterari e filosofici come questo che Andrea Colamedici e Simone Arcagni si interrogano sul nostro futuro in relazione all'incredibile sviluppo dell'intelligenza artificiale e al mistero dell'algoritmo di Babele. Attraverso molti capolavori e autori del passato - dai dialoghi di Platone ad Asimov - possiamo infatti ricostruire il codice genetico della nuova frontiera informatica, mostrando come il suo immaginario sia profondamente intrecciato con la nostra società. Ne emerge un affascinante atlante archeologico della modernità che stiamo vivendo, in cui ogni esempio culturale si lega perfettamente alla dimensione contemporanea e al dibattito che si sta generando sul fronte etico e cognitivo. «La torre di Babele è diventata oggi l'algoritmo di Babele, che si situa all'incrocio tra la spinta tecnologica e l'accumulo dei saperi e che rappresenta una sfida avvincente e allo stesso tempo una minaccia inaggirabile. E incarna un racconto, un simbolismo e una visione straordinari.»
L'economia post-industriale ha sempre più bisogno della 'materia digitale", in tutte le sue articolazioni: dispositivi, sensori, algoritmi, contenuti e interfacce. Quando si parla di terziarizzazione dell'economia non vuol dire che sta scomparendo la dimensione fisica della produzione, ma semplicemente che il virtuale è sempre più importante e interagisce con la dimensione fisica, si interconnette. In questo dialogo le due dimensioni non si limitano a giustapporsi e a complementarsi, ma si avvicinano e si modificano reciprocamente: la materia cerca leggerezza e significati e il virtuale corporeità e concretezza. L'obiettivo di questo breve saggio è suggerire un percorso verso il digitale per i progettisti e gli operatori del settore che tenga però presente con attenzione il punto di vista e le esigenze autentiche (anche quelle meno manifeste) degli utilizzatori.
Su un iceberg vicino alle coste dell'Antartide, un gruppo di maestosi pinguini imperatore vive secondo abitudini consolidate dalla notte dei tempi. Fino a quando uno di loro scopre una minaccia potenzialmente catastrofica, che potrebbe distruggere le loro case. Nessuno però vuole ascoltarlo: è più facile continuare a vivere facendo finta di niente che accettare di rivoluzionare il proprio mondo, anche se per il bene di tutti. Come fare a convincere, organizzare e condurre l'intera colonia verso il cambiamento? I personaggi di questo racconto - Fred, Alice, Louis, Buddy, il Professore e NoNo - sono molto simili alle persone con cui entriamo in contatto quotidianamente, persino a noi stessi. La loro è una storia di resistenza alle novità e di gesti eroici, di ostacoli apparentemente insormontabili e tattiche ingegnose per affrontarli. La loro realtà riflette la nostra, e, in questa metafora colorata e arguta, i pinguini ci offrono un modello a cui ispirarci per adattarci, trovare soluzioni e avere successo. Fondato sul metodo innovativo di John Kotter per realizzare cambiamenti rapidi e intelligenti, questo libro regala consigli preziosi in un mondo in continua evoluzione.
Come risulta evidente dalla pratica clinica e riabilitativa, il bambino disprattico non sa prevedere ed organizzare un progetto d'azione; quindi non sa fare, ma potremmo anche ammettere che non ha ancora imparato a realizzare funzioni. Funzioni e azioni possono però essere rispettivamente apprese e svolte con l'aiuto di esercizi mirati e svolti in modo continuativo. L'autrice propone un modello di valutazione e di intervento che tenga conto di ipotesi eziologiche e neuropsicologiche, sottolineando la necessità di procedere con un'analisi su diversi livelli: percettivo, motorio e rappresentativo. Particolare importanza viene data alla diagnosi e all'intervento precoce. Infine, vengono illustrati esercizi ideati e sperimentati da logopedisti.
L'opera intende essere un valido supporto nella formulazione di una diagnosi certa in bambini che presentino difficoltà in più ambiti dello sviluppo (Disturbi dell'Apprendimento, Deficit di Attenzione e Iperattività, segni di Disprassia). Nel Protocollo APCM vengono considerate sia alcune funzioni di base e specifiche capacità (schemi di movimento), sia il comportamento del bambino in termini di prassi o funzioni adattive. Oltre al Protocollo, validato per le fasce di età dai 3 agli 8 anni, viene descritta l'esperienza clinica con bambini affetti da Sindrome di Williams e con bambini con Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL).
Il libro copre un settore, quello della applicazione delle moderne tecniche di neuroscienze ai settori dell'economia e del marketing, di recente nascita e di grande interesse per l'opinione pubblica, per gli addetti alla pubblicità nonché agli studiosi di neuroscienze. Il libro presenta, in un linguaggio piano e non per gli esperti della materia, la struttura ed il funzionamento cerebrale (così come si conosce ad oggi) durante i processi decisionali nell'uomo. Di interesse l'analisi di come i diversi sistemi neuronali all'interno del cervello possono cooperare fra loro nel generare delle decisioni. Tutta questa semplice trattazione fisiologica è inserita nel contesto dell'analisi dell'attività cerebrale durante la visione di clip commerciali. Nello studio originale presentato in questo libro, le variabili interessate sono state quelle relative al ricordo della pubblicità televisiva in un campione di soggetti normali giovani. Questo studio è semplicemente il primo che si effettua di tale tipo in Italia e sarà destinato ad essere un punto di riferimento per i successivi studi nel settore.
L'opera nasce dall'esigenza di raccogliere in una pubblicazione unitaria le conoscenze sul tema dei disturbi cognitivi nella malattia di Parkinson e nei "parkinsonismi". Il forte impulso dato alla ricerca sull' argomento ha, infatti, prodotto negli ultimi anni un'ampia letteratura che documenta l'elevato livello di complessità della questione, per la cui comprensione si rende necessaria un'analisi ragionata di natura multidimensionale. La parte iniziale dell'opera è dedicata all'illustrazione delle caratteristiche neuropatologiche che definiscono la malattia di Parkinson. I successivi contributi si incentrano sulle proprietà dei deficit neuropsicologici e sui metodi di valutazione attualmente disponibili. Ampio spazio è riservato, in questa parte, alla discussione sui modelli di interpretazione neurobiologica dei deficit cognitivi con particolare attenzione all'interazione tra tali disturbi e i meccanismi d'azione di neurotrasmettitori-neuromodulatori quali, ad esempio, l'acetilcolina e la dopamina. I capitoli della sezione finale del volume sono dedicati alla disamina dei correlati neurali dei deficit neuropsicologici nella malattia di Parkinson così come emergono dall'applicazione di metodiche di neuroimaging e di stimolazione magnetica transcranica. Il volume, per sua natura, può inoltre rappresentare un utile riferimento di studio per soggetti in formazione.

