
Le annotazioni e il commento alle Lettere a Timoteo sono scanditi secondo due livelli:
Il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi.
Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblico. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, là dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
Destinatari
Biblisti, studenti, ricercatori, religiosi, gruppi di lettura biblica.
Punti forti
La nuova versione della Bibbia a cura della Redazione biblica delle Edizioni San Paolo.
Un team di giovani biblisti italiani.
La relazione tra vita famigliare e vita lavorativa è, oggi, estremamente complessa. Con la rivoluzione industriale e il processo di emancipazione femminile, i rapporti e gli equilibri fra le due parti sono cambiati profondamente. Oggi prevalgono forme di famiglia diversificate nelle quali l’accento è posto sull’autorealizzazione; tuttavia, anche da un punto di vista economico, solo la gratuità e la reciprocità nella relazione possono favorire l’armonia tra lavoro e famiglia, base necessaria per la costruzione di una corretta vita sociale. Ambedue economisti, i coniugi Zamagni mettono a disposizione del lettore la loro conoscenza professionale ed esperienza di vita.
Destinatari
Coniugi, professionisti, sacerdoti.
Autori
Stefano e Vera Zamagni, coniugi, ambedue economisti e professori universitari, da tempo collaborano con la CEI per i temi connessi al rapporto tra lavoro e famiglia. I campi di ricerca coltivati in comune includono l’economia civile, la cooperazione e lo sviluppo economico, con un approccio teorico e di storia del pensiero (Stefano) e storico-quantitativo (Vera). Genitori e nonni felici, trovano nella vita famigliare la spinta per il loro lavoro. Tra i volumi di Stefano Zamagni ricordiamo: Economia ed etica. La crisi e la sfida dell’economia civile (La Scuola, 2009) e Avarizia. La passione dell’avere. I 7 vizi capitali (Il Mulino, 2009), invece tra i volumi di Vera Zamagni: Dalla rivoluzione industriale all’integrazione europea. Breve storia economica dell’Europa contemporanea (Il Mulino, 1999) e Dalla periferia al centro. La seconda rinascita economica dell’Italia (1861-1990) (Il Mulino, 2003). Insieme hanno pubblicato La cooperazione (Il Mulino, 2008)
La categoria di simbolo da tempo è al centro di una vasta riflessione: fa incrociare diverse discipline e interseca problemi molto lontani. Questo libro vuol essere una maneggevole introduzione al tema e insieme una base di partenza per riflessioni ulteriori, in campo filosofico e teologico: infatti proprio dalla “questione simbolica” passano oggi alcune delle strade più promettenti per la filosofia e la teologia a venire.
Gli autori
Stefano Biancu insegna etica presso l’Università di Ginevra ed è professore a contratto presso l’Università Cattolica di Milano. Dottore di ricerca in filosofia e scienze umane (2006) e in teologia (2010), ha pubblicato La poesia e le cose. Su Leopardi (Milano 2006) e Saggio sull’autorità (Milano 2012), oltre a numerosi saggi su riviste internazionali. Ha recentemente curato i volumi: L’uomo e la rappresentazione. Fondazioni antropologiche della rappresentazione mediale e dal vivo (2012); Culpabilité et rétribution: essais de philosophie pénale (2011); Autorità. Una questione aperta (2010). Direttore responsabile di Munera. Rivista europea di cultura, dal 2012 collabora con il Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Kessler di Trento. Andrea Grillo, padre di Margherita e Giovanni Battista, è professore ordinario di teologia dei sacramenti e filosofia della religione presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo in Roma. Insegna liturgia presso l’Istituto di Liturgia Pastorale dell’Abbazia di Santa Giustina in Padova, presso l’Istituto Augustinianum in Roma e presso l’Intitut Superieur de Liturgie di Parigi. Tra le sue pubblicazioni: Riti che educano. I sette sacramenti, Assisi 2011; Introduzione alla teologia liturgica. Approccio teorico alla liturgia e ai sacramenti cristiani, Padova 1999 (2a ed. 2011); Grazia visibile, grazia vivibile, Padova 2008; Oltre Pio V, Brescia 2007.
Tonino Cantelmi, il primo a studiare in Italia la tecnodipendenza e l’impatto della tecnologia digitale sulla mente umana, sostiene che stiamo vorticosamente precipitando in una “società incessante”, sempre attiva, sempre più incapace di staccare la spina, sempre intenta a digitare,
a twittare, a condividere, senza differenze tra giorno e notte, tra feriale e festivo, tra casa e ufficio, forse avviata verso una colossale dipendenza dalla “connessione”. In tal modo la rivoluzione digitale e la virtualizzazione della realtà intercettano, esaltano e plasmano alcune caratteristiche dell’uomo liquido: il narcisismo, la velocità, l’ambiguità, la ricerca di emozioni e il bisogno di infinite relazioni light. Tuttavia la caratteristica fondamentale della socialità tecnoliquida consiste nella pervasiva tecnomediazione della relazione. In fondo, però, si ha la sensazione che la fine della società di massa e il transito nella tecnoliquidità postmoderna dovranno fare i conti con l’esasperazione della solitudine esistenziale dell’individuo e forse non sarà Facebook, né Twitter o neanche ogni altra forma di “socializzazione virtuale” a placare l’irriducibile bisogno di “incontro con l’altro-da-sé” che è proprio dell’uomo e della donna di
ogni epoca: il bisogno di “incontro con l’altro” nell’autenticità è così prepotente e vitale che oltrepasserà il mondo tecnoliquido.
L'AUTORE
Tonino Cantelmi è psichiatra e psicoterapeuta. Dirige la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo interpersonale di Roma. È presidente e fondatore dell’Associazione Psicologi e Psichiatri Cattolici. È professore universitario e autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche e di numerosi libri, tra cui: Amori difficili (San Paolo, 2007), Cattolici e psiche (San Paolo, 2008), L’immaginario prigioniero (Mondadori, 2009), Omosessualità e psicoterapie (Franco Angeli, 2010), Scusa se non ti chiamo (più) amore. Come scegliere il partner e vivere felici (San Paolo, 2010 con Michela Pensavalli) e Erosi dai media. Le trappole dell’ipersessualizzazione moderna (San Paolo, 2011 con Emiliano Lambiase, Stefano Lassi e Daniele Mugnaini).
In un unico testo, tutti i trattati che formano la materia della Dogmatica: Gnoseologia, Creazione, Cristologia, Pneumatologia, Trinità , Mariologia, Escatologia, Ecclesiologia, Sacramenti, Grazia.
L'autore, titolare della cattedra di Dogmatica all'Università di Monaco di Baviera, presenta una dogmatica cattolica per lo studio e la prassi della teologia che persegue un orientamento aggiornato e soddisfa il bisogno di un accertamento sull'origine, la direzione di marcia e il futuro della fede cristiana. Completano il volume una serie di indici e una bibliografia pressoché completa, appositamente aggiornata per l'edizione italiana.
Destinato a studenti delle facoltà teologiche e Istituti Superiori di scienze religiose e professori.
Una meditazione sapienziale sul tempo attraverso alcune grandi categorie dell'etica: ecco ciò che questo libro intende essere. Una meditazione, ovvero un soffermarsi su alcune parole importanti per lasciarne emergere la profondità, senza tuttavia sacrificare il rigore della riflessione. Una meditazione di tipo sapienziale, ovvero fondata sull'esperienza della vita: le parole sulle quali ci si sofferma sono infatti quelle suggerite dall'esperienza, così come essa prende forma nell'esistenza di ciascuno e viene a parola nella scrittura di poeti, pensatori, donne e uomini spirituali. Un libro sul nostro rapporto con il tempo come esperienza di bisogno, di dovere, di diritto, di virtù. Un cammino slanciato sulla speranza, l'unico modo per vivere "a proposito" e per non essere sempre irrimediabilmente assenti quando il tempo è presente.
Uno studio approfondito e rigoroso che, attraverso una lettura storica di lungo periodo, va a dimostrare come la famiglia interpretata nella sola chiave economicistica, come "società a responsabilità limitata", con tutte le funzioni (dalla fedeltà dei coniugi al desiderio di avere figli) relegate in un'ottica di mercato, ha un inevitabile destino: la progressiva disintegrazione. L'analisi si basa sul confronto di diversi modelli politico-istituzionali: dal socialismo al sistema capitalistico, con uno sguardo alla crisi attuale e alla finanziarizzazione dell'economia che ha ulteriormente sconvolto gli equilibri socio-demografici, insieme ai valori e alla bioetica. Ma se la famiglia rappresenta un valore (anche) economico, questo si fonda su beni e capacità non misurabili secondo i criteri dell'economia tradizionale. Per comprenderla, "l'impresa famiglia", bisogna tenere conto anche di concetti come dono, beni relazionali, capitale sociale, felicità.
Queste pagine intendono affrontare i tre capovolgimenti che più seriamente costituiscono una minaccia tanto per una visione corretta dei processi che regolano la crescita di un bambino, quanto per l'impresa educativa che ci riguarda tutti, genitori in primis, ma non solo: la generale, distratta accettazione della pratica della maternità surrogata; il prevalere di una considerazione del bambino come essere fragile e quindi da proteggere a oltranza; la rinuncia a un'educazione alle virtù che nasce dal mancato riconoscimento di precoci competenze morali. Così facendo, alla luce di numerosi riscontri scientifici, il volume fornisce un compendio dei relativi processi di sviluppo che risultano fondamentali a partire dal concepimento: la matrice intercorporea del sé; la resilienza a fronte di eventi avversi; la precoce disposizione a sviluppare una coscienza morale. Si tratta di un insieme di fattori biologici, corporei e disposizionali, da un lato, e relativi alle relazioni primarie di accudimento e alla dimensione sociale, dall'altro, che fanno di noi ciò che siamo, definendo l'unicità dello sviluppo umano. Il saggio è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore i bambini: genitori, studenti, educatori, persone curiose di saperne di più. Ma anche a coloro che i bambini non li amano, che - se proprio devono - li tollerano per il breve spazio di una cena, o di una visita d'obbligo, o di una passeggiata al parco. Che «di figli non se ne parla proprio, figurati! », che pensano di non essere pronti né ora né mai, che «tutta la vita un animale di compagnia che niente ti chiede e tutto ti dà!». Perché possano finalmente arrendersi alla verità e alla bellezza di un bambino, e quindi della loro natura umana. «Non occorre avere sempre le risposte giuste, occorre piuttosto sapersi interrogare». Dalla Prefazione di Massimo Ammaniti.
Don Severino Dianich è un noto teologo, che ha pubblicato libri e importanti articoli di riviste per lo studio dei problemi della fede cristiana. In questo piccolo libro, egli tralascia le questioni scientifiche che si agitano intorno ai temi della fede e scrive per il lettore qualsiasi, soprattutto pensando a una persona di fede diversa o non credente. Egli ha immaginato di avere davanti a sé un uomo o una donna che non ha mai, o quasi mai, sentito parlare di Gesù, oppure un cristiano che lungo la sua vita ha perso interesse per la fede. Con un taglio narrativo di sorprendente efficacia, l'autore racconta in dodici capitoli l'avventura di quel Gesù che, con soli tre anni dedicati alla sua missione, ha cambiato l'esistenza di milioni e milioni di credenti e ha offerto al mondo una nuova speranza. In queste pagine Gesù rivive e prende carne ai nostri occhi. Chi era? In che ambiente viveva? Da chi era circondato e, soprattutto, perché fu messo a morte? Le risposte ci sono consegnate dall'autore con maestria di narratore e profondità di teologo. Il libro è arricchito da dodici disegni di un giovane artista che dà vita a una raffigurazione di Gesù immediata, moderna, fuori dagli schemi.
Per molti secoli la considerazione e la condizione dei bambini è stata molto difficile, anche in una società, come quella medievale, che era costruita attorno al messaggio evangelico. Il "se non ritornerete come bambini- di Gesù risuonava dalle Sacre Scritture, ma sembrava non penetrare negli animi degli adulti, quando si rivolgevano al mondo dell'infanzia. Il libro ci fa comprendere il perché di tante difficoltà per i piccoli e come si sono create le premesse per la loro comprensione e il loro apprezzamento come persone. L'autore ci accompagna in un percorso affascinante: all'ascolto di pensatori autorevoli (Agostino, Ambrogio, Anselmo di Canterbury...), papi e educatori, fino a Tommaso d'Aquino e Bonaventura... ispiratori di Dante Alighieri anche su questo tema. Senza dimenticare san Francesco e la sua speciale attenzione per l'infanzia. «Gli adulti hanno paura dei bambini. Senza dubbio, possono dissimulare o travestire in mille modi quella paura: da affetto, da cura, da preoccupazione, da severità. E sanno anche dominarli: terrorizzandoli, seducendoli, corrompendoli, violentandoli, ingannandoli, obbligandoli, trascurandoli. Quel che resta più difficile, tuttavia, è prenderli per quello che sono...» Dalla prefazione di Franco Cardini.
Un grande personaggio del Medioevo e una delle pochissime donne medioevali la cui voce è giunta fino a noi, segno dell'ammirazione di cui era circondata. Chiara d'Assisi, amica di San Francesco, appassionata delle sue idee, tenne testa non solo ai suoi familiari all'atto di seguire la propria vocazione ma anche al papa al momento di preservare l'amore alla povertà e la fedeltà a Francesco. L'autore, illustre storico medioevalista di Perugia, ricostruisce la personalità carismatica di Chiara in una biografia originale, fedele alle fonti storiche e godibile nella lettura. Marco Bartoli è professore di storia medioevale presso l'Università di Perugia ed ha al suo attivo diversi studi sulla vita di Chiara.
Cronaca locale, nazionale; articoli di nera, di costume; economia, politica, vita quotidiana, eventi epocali. I giornali racchiudono nelle loro pagine tutte le sfaccettature delle nostre esistenze, le raccontano, ci informano e poi passano oltre. A noi resta la scelta di limitarci a prendere atto di ciò che succede, più o meno vicino, o di fare un passo in più e prendere spunto dalla notizia per approfondire e riflettere su temi più grandi, più universali. Dalla sua posizione privilegiata di direttore del settimanale diocesano Il Popolo, Matteo Colombo ha scelto la seconda strada e ha raccolto una selezione di suoi editoriali, pubblicati dal novembre 2019 al febbraio 2025, che, pur riferendosi a eventi ben circostanziati, allargano il nostro sguardo verso punti di vista, riflessioni, considerazioni che, a volte col senno di poi, permettono di comprendere meglio la realtà che stiamo vivendo e ciò che abbiamo vissuto. E ci aiutano anche a ricordarci di cercare in tutto ciò che accade vicino o lontano da noi traccia della presenza, costante seppur discreta, di Dio, che è sempre pronto ad accoglierci ma da cui gli eventi caotici della nostra vita, troppo spesso, ci allontanano.

