
Pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 1976, "Il gene egoista" ha modificato drasticamente il modo con cui gli scienziati - ma anche i non "addetti ai lavori" - leggono la storia dell'evoluzione. Il nocciolo centrale del saggio è oggi parte fondante dell'insegnamento della biologia in tutto il mondo, una logica derivazione del darwinismo che ha scelto di cambiare prospettiva, concentrandosi non sul singolo organismo ma osservando la natura dal punto di vista del gene. La deduzione scientifica è, per dirla con l'immaginifico linguaggio dell'autore, che noi siamo «macchine da sopravvivenza, robot semoventi programmati ciecamente per conservare quelle molecole egoiste note sotto il nome di geni». Rivolto a tre tipi di lettori - il profano, lo studente, l'esperto -, questo libro è pensato per stimolare con ironia l'intelligenza di chiunque si chieda qual è il posto dell'uomo nell'universo. Un saggio imprescindibile che riesce a semplificare e rendere accessibili complicati concetti scientifici, senza che ne vada perduta la sorprendente essenza.
Se può non stupire che la tortura sia tuttora perpetrata come abuso, sorprende invece constatare che nell'ultimo ventennio si sia riaperto - in particolare in seguito agli eventi dell'11 settembre 2001 - il dibattito giuridico e politico riguardo ad una sua ipotetica legalizzazione anche nel contesto dello Stato di diritto. A fronte di un orizzonte normativo chiaro, perché il dibattito si riapre? Perché, dunque, la tortura "ritorna in vita"? è possibile considerarne anche solo in ipotesi la legalizzazione? Per rispondere a tali interrogativi si rende necessaria un'analisi della struttura della tortura al di là delle diverse finalità per cui possa essere praticata, e nel suo rapporto con i presupposti essenziali della giuridicità. Tale compito è svolto nel presente volume attraverso alcuni percorsi nel diritto (a livello internazionale, storico-giuridico e del diritto penale) considerati in chiave giusfilosofica, e sviluppando un'analisi fenomenologico-strutturale della tortura, secondo il metodo dell'ontofenomenologia giuridica di Sergio Cotta. Sul piano interpretativo è illustrato il significato della tortura in relazione all'uomo e al diritto in quanto attività umana, mostrando come la tortura sia strutturalmente diretta contro l'esser se stesso della vittima, ovvero contro l'identità vitale e personale della stessa e le sue potenzialità. Contestualmente, la tortura si rivela un attacco contro la coesistenza sociale, poiché contraddice i caratteri fondamentali del diritto, in particolare regolarità, universalità, simmetria e reciprocabilità, che tutelano l'uguaglianza e la parità ontologica. Infine, il volume mostra come il divieto di tortura quale "assoluto giuridico" eserciti una funzione vitale per il diritto e per la sua sopravvivenza.
La conquista di Roma capitale faceva parte integrante degli obiettivi del Risorgimento, sia nelle visioni di Mazzini, Cavour e Garibaldi, che nei programmi dei governi dello Stato liberale. Dopo l'antica Roma e la Roma dei Papi, l'Urbe aveva avuto anche due Repubbliche, che ne avevano consolidato l'idea di città rivoluzionaria e avevano così segnato l'immaginario collettivo della prima metà dell'Ottocento. È anche per questo che i Savoia, e i politici dell'unificazione, si innamorarono del mito della Città eterna: la "Terza Roma". Non perché guardassero alla città repubblicana, ma perché ne percepirono lucidamente il ruolo di centro, anche politico, della nazione: il progetto fu realizzato nella costruzione della città nazionale. Oltre il mito Roma è divenuta così città del popolo, di una nuova società che avrebbe segnato l'affermazione italiana.
La seconda edizione del "Nuovo manualetto di linguistica italiana" è un'introduzione allo studio della nostra lingua, vista nelle sue strutture e nel suo percorso storico. Dopo aver trattato le principali correnti della linguistica moderna, si esaminano i vari livelli di analisi dell'italiano: fonetica, morfologia, sintassi, testualità, lessico, semantica, pragmatica, sociolinguistica. I due capitoli finali sono dedicati alle origini della nostra lingua e ai dialetti italiani. Una cura particolare è dedicata alla terminologia linguistica, presentata in molti casi anche in lingua inglese. Alla fine di ogni capitolo sono proposti numerosi esercizi la cui soluzione si trova in fondo al volume. Un'aggiornata bibliografia completa un'opera che si rivolge non soltanto a un pubblico universitario, ma anche a tutti coloro che operano nella scuola.
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) hanno visto riconosciuta una propria autonomia nosografica in ambito psicopatologico nel DSM-5. I dati epidemiologici evidenziano una loro rapida crescita nelle società sviluppate. I numerosi studi sull'Anoressia Nervosa (AN), sulla Bulimia Nervosa (BN), sul Binge Eating Disorder (BED) e sugli altri DCA, hanno prodotto molti dati, ma poche certezze sull'etio-patogenesi di questi disturbi, con ricadute negative sul loro trattamento e prevenzione. L'instabilità diagnostica dei DCA, fenomeno per il quale i paz. con AN, BN o altri DCA tendono a migrare da una categoria diagnostica all'altra, rappresenta un'area clinica problematica, per cui gli AA propongono una diagnosi trans-nosografica dei DCA. È dimostrato scientificamente che la psicoterapia può modificare la struttura e la funzione delle reti neurali disfunzionali sottese ai DCA. La psicoterapia è in grado di indurre neuroplasticità terapeutica. La sfida è quella di una nuova cultura organizzativa dei servizi di salute mentale che possa mettere al centro i pazienti, le loro scelte, il sostegno all'empowerment e allo sviluppo dei processi di recovery del soggetto affetto da DCA.
La presente pubblicazione riporta articoli di: Lorenzo Ornaghi, Piero Damosso, Chiara Sapigni, Lino Lacagnina, Luisa Santolini, Paolo Beni, Edorado Patriarca, Luca Borgomeo, don Vinicio Albanesi, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, Luigi Angeletti, Guido Boldrin, Maria Guidotti, don Antonio Mazzi, Livio Ferrari, Giulia Maria Mozzoni Crespi, Sergio Marelli, Roberto Della Seta, Ilaria Borletti, Marco Bertotto, Michele Zanzucci, Lucia Fronza, Luigi Bobba.

