
Il volume raccoglie, accanto a contributi teorici d'inquadramento, soprattutto esperienze e riflessioni su casi d'interventi di comunità: esperienze di lavoro, progetti e valutazioni relative a ricerche-azioni sul territorio su tematiche quali la promozione della salute, l'educazione e i nuovi soggetti formativi, la qualità della vita urbana.
«È oggi ancora più forte l'esigenza di una educazione linguistica che arricchisca le nostre capacità comuni di comprensione e intelligenza, di rapporto autentico e attivo con gli altri e col vasto mondo. Una educazione linguistica che dia diffusamente, a tutte e a tutti, quella lingua che, continuiamo a sperarlo e a operare per ciò, ci fa eguali.» La lingua parlata e scritta, il suo valore di emancipazione sociale e la scuola che ne costituisce il principale veicolo, sono stati al centro della ricerca intellettuale e civile di Tullio De Mauro. Questo libro ne raccoglie alcuni dei principali contributi.
La riedizione di questo testo nella collana "Manuali" conserva la struttura del libro ma con un rafforzamento dell'apparato didattico per studenti che si stanno avviando a un primo esame di linguistica, glottologia, didattica delle lingue moderne. Le integrazioni riguardano in particolare: le carte geografico-linguistiche; l'integrazione di una breve appendice di indicazioni per la trascrizione fonetica; l'aggiunta di domande di verifica e riflessione; l'inserimento dell'apparato di test nel sito internet della casa editrice accompagnato da prove finali di esame, con punteggi indicativi.
«È oggi ancora più forte l'esigenza di una educazione linguistica che arricchisca le nostre capacità comuni di comprensione e intelligenza, di rapporto autentico e attivo con gli altri e col vasto mondo. Una educazione linguistica che dia diffusamente, a tutte e a tutti, quella lingua che, continuiamo a sperarlo e a operare per ciò, ci fa eguali.» La lingua parlata e scritta, il suo valore di emancipazione sociale e la scuola che ne costituisce il principale veicolo, sono stati al centro della ricerca intellettuale e civile di Tullio De Mauro. Questo libro ne raccoglie alcuni dei principali contributi.
All'inizio del 2020 pare che solo 570 mila italiani lavorassero in smart working. Ai primi di marzo, con l'isolamento imposto dal Covid-19, sono improvvisamente diventati 8 milioni. Che cosa è successo nel frattempo, e che cosa avverrà in futuro? Quali sono i motivi che finora hanno impedito il diffondersi di una modalità di lavoro più produttiva, ecologica, meno costosa e stressante? E come cambierà, sul lungo periodo, la nostra routine quotidiana finora scandita dall'alternanza tra ufficio e tempo libero? Per rispondere a queste domande urgenti e radicali Domenico De Masi, il maggiore studioso e teorico italiano dello smart working, ha messo a frutto quarant'anni di esperienze e ricerche nel settore e, durante i mesi del lockdown, ha coordinato un'indagine a tutto campo, giungendo alla conclusione che quello in atto sia solo l'inizio di un processo che vedrà rivoluzionato non solo il tempo e il luogo del lavoro, ma il suo significato, il suo contenuto e il suo ruolo. Con il contributo di imprenditori, manager, accademici e ricercatori, ripercorrendo il cammino che ha portato dalla bottega rinascimentale alla rivoluzione digitale, De Masi restituisce un'immagine aggiornata della realtà quotidiana di milioni di lavoratori, e offre gli strumenti per capire quanto dovrà fare l'Italia per adeguarsi ai tempi che evolvono. Con i contributi di Pietro Abate, Marco Bentivogli, Federico Butera, Francesco Caio, Luca De Biase, Giordano Fatali, Donata Francescato, Umberto Romagnoli, Elisabetta Romano, Chiara Saraceno, Luisa Todini.
"Il libro che ci apprestiamo a leggere percorre un territorio pionieristico per gli studi psicoanalitici ed è la testimonianza di quanto la psicoanalisi come teoria e come modello di lavoro sia flessibile e possa adattarsi a diversi ambiti della vita, della cultura e della società, possa articolare un dialogo con il mondo giuridico e carcerario e collaborare con essi. Il volume, che si suddivide in una parte teorica e in una clinica, mostra nella prima la ricchezza della comprensione psicoanalitica in questi disturbi, mentre nella seconda ci permette di entrare nel vivo di una pratica abbastanza lontana dal setting psicoanalitico o anche psicoterapeutico. Il bel capitolo di De Mari che leggiamo dopo l'introduzione, pone da subito i problemi specifici di questo ambito. De Mari precisa anzitutto che non si può parlare sempre e comunque di patologie mentali ma che dobbiamo guardare a questi fenomeni come «aspetti di personalità, che possiamo ritrovare in diversi quadri sindromici psicopatologici, come anche nelle persone 'sane'» e mette inoltre in luce come possa esistere «un'apparente normalità di comportamento» che coesiste con «una visione distorta della relazione da un punto di vista morale e soprattutto affettivo». Questi aspetti, tra gli altri, rendono molto arduo l'intervento sia sul piano farmacologico che su quello psicoterapeutico, perché questi soggetti possono anche tentare manipolazioni al fine di «ridimensionare la propria responsabilità e ottenere, in modo opportunistico, tutti i vantaggi secondari possibili, primo fra tutti una riduzione della pena». Le domande che De Mari si pone fin da questo capitolo sono quelle cruciali: anzitutto se la teoria psicoanalitica è utile in questi casi e se possiamo chiamare psicoanalisi gli interventi, modificati e adattati al contesto, che vengono utilizzati. Il libro si dispiega poi ad ampio spettro, da capitoli che con un coerente impianto teorico tentano di discutere le problematiche della perversione e della follia criminale a temi che si occupano delle istituzioni giudiziarie o delle varie fasi del processo." (dalla prefazione di Anna Maria Nicolò)
Come si favorisce l'allattamento materno? Quali sono i segnali di fame del lattante? Come si gestiscono le coliche? Come si introducono i nuovi alimenti nello svezzamento e quali sono le strategie migliori nel caso di rifiuto del cibo? Il libro risponde ai dubbi e alle domande dei genitori e degli educatori riguardo all'alimentazione nei primi tre anni di vita, dall'allattamento al seno, o con il biberon, alla fase dello svezzamento, dell'esplorazione del cibo e del piacere della convivialità. Uno dei suoi fili conduttori è il confronto tra ciò che accade in famiglia e ciò che i bambini vivono al nido, nella convinzione che si debba favorire un dialogo e uno scambio di buone pratiche da un luogo di cura all'altro. Il testo, agile e documentato senza essere specialistico, offre suggerimenti per gestire situazioni tipiche della vita quotidiana e fornisce semplici indicazioni dietetiche e ricette per i più piccoli.
Il libro illustra il processo attraverso cui si costruisce una ricerca in ambito politico sociale. L’obiettivo degli Autori è di proporre un testo chiaro orientato al “saper fare”, dando l’idea di cosa succede davvero “dietro le quinte” della ricerca sociale. Il principale elemento di forza è rappresentato dai numerosi esempi e dalle schede di approfondimento, in cui sono presentate problematiche centrali nella ricerca sociale, sviluppate nel corso del volume per illustrare in modo concreto, attuale e facilmente accessibile le varie fasi in cui si articola un percorso di ricerca empirica. Particolarmente adatto alla didattica, il testo può essere usato anche per l’autoapprendimento.

