
Che cosa vuol dire fare peer education? Quali vantaggi derivano dalla sua applicazione? Quali teorie ne sono a fondamento? Il volume risponde a queste e ad altre domande sulla peer education, una metodologia di prevenzione dei comportamenti a rischio - come l'assunzione di droghe o alcol, la guida spericolata, il nullismo ecc. - particolarmente diffusi tra gli adolescenti e di promozione del benessere psichico, fisico e relazionale. L'intento è quello di fornire indicazioni teorico-operative che permettano a educatori, insegnanti, psicologi e, in generale, agli operatori del sociale di costruire un buon intervento di peer education. Ampia attenzione è rivolta alle modalità attraverso cui organizzare la formazione dei peer educator e alla descrizione delle diverse tecniche di conduzione di gruppo che facilitino il coinvolgimento attivo dei partecipanti e un apprendimento di abilità, e non solo di conoscenze.
A distanza di circa dieci anni dall’inizio della crisi finanziaria, iniziata negli USA nell’agosto 2008 per poi contagiare il resto del mondo e divenire globale, il presente lavoro intende inserirsi nel dibattito sul finalismo aziendale, proponendo un principio-guida, denominato “interesse primario dell’azienda”, che sia applicabile a tutte le classi di aziende, siano esse imprese, amministrazioni pubbliche o aziende non-profit, e che sia in grado di orientare tali organizzazioni produttive verso il bene comune degli stakeholder e della collettività, senza dimenticare la necessità delle organizzazioni stesse di sopravvivere e svilupparsi nel tempo.
Il volume propone una serie ragionata di pratiche operative inerenti alla letto-scrittura attuate nel Laboratorio di educazione linguistica della facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Udine. Le proposte didattiche, indirizzate a coloro che operano nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, offrono un'opportunità di riflessione sui nodi portanti dell'educazione linguistica nel delicato momento in cui il bambino si avvicina alla scrittura.
Il volume propone una serie ragionata di pratiche operative inerenti alla letto-scrittura attuate nel Laboratorio di educazione linguistica della facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Udine. Le proposte didattiche, indirizzate a coloro che operano nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, offrono un'opportunità di riflessione sui nodi portanti dell'educazione linguistica nel delicato momento in cui il bambino si avvicina alla scrittura.
WordPress è utilizzato in tutto il mondo per creare un numero sempre più vasto di siti e blog di ogni genere, grazie alla semplicità di installazione e utilizzo, alla sua flessibilità e alla particolarità di essere facilmente indicizzato dai motori di ricerca. Questa guida completa, aggiornata alla quarta versione del CMS, fornisce tutte le informazioni per installare, configurare e utilizzare al meglio WordPress, illustrandone poi ogni aspetto fondamentale con step graduali, immagini ed esempi pratici. Tutte le funzionalità del CMS sono descritte nella loro forma originale e in seguito ampliate con l'uso di plugin che estendono e potenziano ogni aspetto importante del programma. Particolare risalto viene dato all'argomento design, con una serie di capitoli dedicati alla scelta, all'utilizzo e alla modifica dei temi gratuiti e commerciali, e agli strumenti che permettono di creare da zero la grafica dei siti. Oltre alla promozione del sito sui motori di ricerca e sui social media, ampio spazio è dedicato alla manutenzione e alla sicurezza di WordPress, aspetti fondamentali per conservare l'integrità e l'efficienza di ogni sito nel tempo. Sul sito del libro, wpaz.it, sono disponibili approfondimenti, aggiornamenti e contenuti esclusivi destinati ai lettori di questo volume.
Il Manuale, scritto nel Meridione della Francia tra l’841 e l’843, ha due aspetti di sicura originalità. Primo, non è scritto da un chierico, ma da una donna, non da una religiosa, ma da una laica, una madre di famiglia. Secondo, si tratta di una madre che indirizza un libro di educazione e autobiografico a suo figlio. Questi due aspetti conferiscono al Manuale un posto del tutto singolare nella letteratura mondiale.
Il Manuale è di capitale importanza anche per ricostruire la vita sociale e i modelli di istruzione e di educazione del periodo carolingio.
Il testo lascia trasparire la personalità di Dhuoda, madre affettuosa e forte, intraprendente e audace che ha messo tutte le sue energie e le sue ricchezze familiari a servizio del capofamiglia, cioè suo marito Bernardo. Numerosi sono i riferimenti al periodo storico turbolento e di crisi, alla famiglia carolingia alla quale Dhuoda e Bernardo erano legati da rapporti di parentela e di governo. In questo contesto, per molti aspetti violento e buio, Dhuoda ha cura di trasmettere al suo figlio primogenito, Guglielmo, che le è stato sottratto per essere affidato al re Carlo il Calvo, ciò che lei ritiene essenziale: la fede in Dio, l’amore e la venerazione verso il padre e il rispetto e il servizio verso il re e la Chiesa.
La presente edizione è la prima, in assoluto, edizione italiana con testo critico latino e traduzione a fronte.
Dhuoda ci è nota proprio grazie al suo Manuale. È una donna aristocratica, imparentata con la famiglia carolingia, tanto che sposa suo Bernardo nella cappella del palazzo imperiale di Aquisgrana, il 29 giugno 824. Due anni dopo, il 29 novembre 826, dà alla luce Guglielmo; e quindici anni dopo, il 22 marzo 841, le nasce il secondo figlio, Bernardo. Finì di scrivere il suo Manuale il 2 febbraio 843, e dopo tale data non abbiamo più notizie di lei.
Esattamente nell’anno in cui io sono nato venne pubblicata la prima e unica traduzione in italiano dell’opera di John Dewey The sources of a science of education, la cui edizione originale, in lingua inglese, risale al 1929. Il lettore che mi conoscesse di persona potrebbe sapere, o facilmente intuire, quanto “datata” possa apparire oggi quella traduzione.
Vuoi sperando, forse, in qualche magico effetto collaterale di rivitalizzazione su di me, vuoi per altre ragioni, più serie per la loro connotazione storico-culturale, ho ritenuto che valesse la pena dare alle stampe una nuova traduzione di questa operetta di Dewey il cui numero di pagine è inversamente proporzionale al valore e all’influenza che ha avuto per il mondo dell’educazione per decine e decine di anni. Ho utilizzato come fonte l’edizione della Southern Illinois University Press (The Later Works, 1925-1953, Volume 5: 1929-1930) confrontandola anche con il testo della prima edizione dell’opera, quella di Horace Liverghit del 1929.
Esistono due tipi di matematica: quella facile e quella difficile. Quella facile, che adoperano anche gli uccelli, le formiche e i castori, è innata. La maggior parte delle persone se la cava benissimo quando ogni giorno è costretta ad affrontare compiti matematici. Se però ci si trova di fronte allo stesso compito ma lo si chiama "matematica", la propria precisione spesso diminuisce. Esistono trucchi o strategie che tutti possono utilizzare per migliorare le proprie performance matematiche? E si può imparare dai cani, dai gatti e dagli altri animali che "fanno matematica"? Secondo il divulgatore Keith Devlin, la risposta è un autorevole "sì". Gli esempi davvero coinvolgenti di matematica animale insegnano ai lettori come tirar fuori il meglio da quello che già sanno, per imparare a considerare i numeri come vecchi amici.
Il testo si compone di tre parti. La prima parte si focalizza sulle origini del Servizio sociale: dove è arrivato e quale storia ha attraversato. Tutto ciò per capirne l'attuale collocazione e ipotizzare scenari futuri. La storia aiuta a relativizzare, contestualizzando, gli avveni-menti dentro a un quadro più complesso, ed è ciò che il Servizio sociale sviluppa nella sua prassi. La seconda e la terza parte vogliono presentare le conoscenze di base per l'esercizio della professione e gli strumenti operativi più importanti. In particolare il testo vuole fornire un riferimento teorico, applicabile a tutti gli strumenti e azioni professionali, rappresentato dal modello psico-sociale, dove il dispositivo mentale del setting aiuta a mettere ordine nelle molteplici variabili che caratterizzano la prassi del Servizio sociale. Il libro è rivolto a studenti, giovani laureati e assistenti sociali che desiderano avvicinarsi, conoscere o approfondire il modello psico-sociale proposto. Le considerazioni affrontate nella parte storica, spesso richiamate in altri capitoli del testo, vogliono stimolare un ruolo attivo del Servizio sociale nelle organizzazioni e nelle scelte di gestione dei servizi.