
Ogni nuova edizione del testo vede l'inserimento di nuovi casi e approfondimenti, mantenendo intatta la struttura del volume e la sua prospettiva ampia sui principali argomenti del management dell'innovazione. Questa caratteristica, insieme alla chiarezza di esposizione, al linguaggio aperto, e alla freschezza e ricchezza dei casi, rende il volume adatto in Italia a una molteplicità di corsi di laurea, sia triennali sia magistrali, Concepito per le facoltà di Economia e di Ingegneria, è adatto ai corsi di laurea dove i temi dell'innovazione sono affrontati con un maggior grado di approfondimento, sia in una prospettiva tecnologica sia con un orientamento al marketing come, per esempio, ad Architettura (dove il design e le tecniche di sviluppo di nuovi prodotti conquistano sempre maggiore spazio), a Medicina e a Biotecnologie (dove la gran parte dei temi e degli strumenti presentati nel testo ritrovano uno degli ecosistemi ideali di applicazione), a Giurisprudenza e a Scienze politiche (dove lo studio dei diritti della proprietà intellettuale comincia ad assumere un ruolo significativo).
Il volume si rivolge agli studenti dei corsi in cui i temi dell'innovazione giocano un ruolo decisivo per comprendere le strategie e i comportamenti delle imprese nonché le scelte dei consumatori. Si rivolge in particolare agli studenti delle facoltà di Economia e di Ingegneria, ma si rivela un utile strumento anche per coloro che frequentano facoltà scientifiche e corsi master, così come per i manager e i consulenti che desiderano esplorare la frontiera degli studi aziendali. Il testo si distingue per la chiarezza del linguaggio, il rigore di metodo e la ricchezza di casi aziendali e box di approfondimento, trasversalmente rivisti e aggiornati in questa nuova edizione e ulteriormente arricchiti della nuova tipologia Innovazione nel mondo, che privilegia esperienze di aziende a livello internazionale. La prima parte del volume descrive i fondamenti delle dinamiche dell'innovazione tecnologia; la seconda presenta il processo di sviluppo di una strategia di innovazione tecnologia, mostrando i criteri di valutazione dei progetti, le strategie di collaborazione e i meccanismi di protezione dei diritti di proprietà; la terza parte, infine, approfondisce l'impatto dell'innovazione tecnologica sulle strutture organizzative delle aziende e prende in esame gli strumenti di gestione del processo di sviluppo dei nuovi prodotti.
Da cosa dipende la brand equity? Qual è il percorso sottostante alla generazione e allo sviluppo del valore della marca, nella prospettiva del consumatore? Quali sono le decisioni manageriali più critiche per la gestione e la misurazione di tale valore? Il libro risponde a queste domande con un linguaggio chiaro e un percorso analitico rigoroso, integrato da esempi reali e continui riferimenti alla realtà operativa. Il testo si conclude affrontando due temi di rilevanza centrale ai fini del sistematico accrescimento del valore della marca: il brand management in diversi contesti geografici e segmenti di mercato e il sistema di misurazione della brand equity.
Una colossale partita a scacchi, nella quale regole numerose e complicate possono cambiare durante il gioco; molti giocatori si affannano sulla stessa scacchiera; i pezzi, che tutti muovono simultaneamente senza aspettare il loro turno, hanno per ciascuno un valore diverso: è il disordine che caratterizza le relazioni internazionali. In questo caotico panorama, restituire ordine, razionalità e logica alla politica - impresa fuori dalla portata dei suoi stessi attori - è compito della geopolitica, grazie alla quale i diversi fattori possono venire interpretati. Il libro, con ricchezza di esempi e testimonianze, guida il lettore attraverso un'area di studi ancora poco conosciuta ma strategica per capire le complessità della scena globale.
Non esistono popoli buoni o cattivi. Esistono però governi che governano bene e altri che governano male. Questo non significa che le società non riescano ugualmente a progredire: la storia e la geografia politica ed economica del pianeta lo dimostrano ampiamente. Il XXI secolo segnerà la grande svolta solo se popoli e governi, pur con ideali, culture e lingue diverse, sapranno dar luogo a un nuovo concetto di nazione per perseguire insieme il medesimo fine: intraprendere un comune percorso di sviluppo sostenibile. Capiremo finalmente che l'uso della violenza brucia inutilmente risorse sull'altare dell'incomprensione e degli interessi corporativi. La maturità e la consapevolezza raggiunte dopo secoli di contrapposizioni e di sprechi si spera spingeranno sulla strada per superare le lotte di potere e i problemi generati dallo sviluppo demografico e dall'accelerazione dei consumi che distruggono inesorabilmente le risorse del pianeta. "Geopolitica delle prossime sfide", percorrendo temi centrali all'analisi interdisciplinare degli spazi politici, crede in un'unica sfida: sviluppare le capacità di dire basta con gli errori del passato e avviarci lungo un nuovo cammino.
Stanno ritornando alla luce gli interessi nazionali, le scelte politiche di tipo regionale, le autonomie culturali e, quindi, anche economiche e organizzative. La globalizzazione ovvero americanizzazione che ha seguito la caduta dell'URSS è cessata, ognuno farà per sé e si ricostruiranno aree omogenee, nuovi progetti strategici, nuovi punti di comando globale. L'imposizione a tutti gli Stati e a tutte le popolazioni della stessa pillola globalista non funziona, la gente e le stesse élites non la vogliono né la digeriscono più. L'autore analizza con competenza le grandi questioni geopolitiche che stanno cambiando il mondo in cui viviamo. Si va dalla Turchia del tentativo di golpe militare all'asse Cina Russia, dalla Brexit alla questione nordcoreana, dalla strategia jihadista in Europa alla crisi siriana, dalla finanza iraniana alla nuova strategia economica e finanziaria della BCE. Un viaggio nella stretta attualità per allontanare l'alone d'incertezza che avvolge la nostra epoca, per capire meglio il presente del mondo e per cercar di prevedere gli equilibri geopolitici futuri.
Il testo si pone il problema di un nuovo modello di sviluppo, di una nuova ecologia umana e di una nuova ecologia della modernità, attraverso una riscoperta dei limiti e della misura. Il rischio di stare insieme senza avere nulla in comune viene messo a confronto con il bisogno di comunità e di appartenenza. L'educazione alla dimensione locale, e poi nazionale ed europea, verso una più comprensiva forma di identità terrestre, viene vista come passaggio a forme di comunità mediatrice di universalità, oltre i nazionalismi che uccidono e i cosmopolitismi che mentono.
Geografie dello sviluppo affronta il tema del rapporto fra disuguaglianze e spazio geografico intrecciando teorie (dibattiti scientifici che spiegano come lo sviluppo abbia preso forma in determinati luoghi in passato, o come si presume avverrà), strategie (le pratiche concrete di governi, agenzie internazionali, Ong, comunità locali), ideologie (i sistemi di valori che guidano la definizione di obiettivi e visioni della società che si intende costruire) e politiche di sviluppo. Il punto di vista adottato è riassunto nei due aggettivi che figurano nel sottotitolo: critico e globale. La prospettiva è, innanzitutto, critica, perché ogni fatto sociale presenta sempre aspetti positivi e negativi, esiti virtuosi e altri potenzialmente perversi. Ogni spiegazione, per quanto convincente e fondata, rappresenta sempre un punto di vista parziale, fallibile, contestabile. Assumere una posizione critica significa allontanarsi da descrizioni semplicistiche e appiattite su toni celebrativi, normativi o stereotipati. Una geografia critica tenta quindi di problematizzare, piuttosto che offrire soluzioni, enfatizzando la complessità e dando voce a punti di vista 'diversi', anche lontani dalle logiche dei discorsi dominanti. In secondo luogo, la geografia discussa in questo volume intende orientarsi al globale. Questo non significa soltanto prendere in esame l'influenza della globalizzazione, quanto piuttosto - per riprendere una celebre espressione di Immanuel Wallerstein - riconoscere che esiste solamente uno e un solo mondo. Senza negare le enormi diversità che caratterizzano lo scenario contemporaneo, l'idea che vi siano teorie e modelli per il 'Sud' e altri per il 'Nord' lascia spazio alla constatazione di come il problema dello sviluppo prenda forma ovunque giungano i circuiti del capitale. Questa nuova edizione del libro, ampliata e aggiornata, tenta inoltre di utilizzare un linguaggio più neutrale rispetto al genere.
Questo libro deriva dall'adattamento di un manuale largamente adottato nelle università americane in corsi introduttivi di geografia umana e culturale: "Visualizing Human Geography" di Alyson L. Greiner, edito da Wiley in collaborazione con la National Geographic Society. Il testo unisce tre elementi di forza molto innovativi per la didattica della geografia di livello universitario: una pedagogia visiva integrata con un testo completo, l'utilizzo di situazioni e problemi concreti estratti dalle collezioni della National Geographic Society, l'inserimento di un sistema multimediale interattivo. Questa scelta è coerente con un indirizzo pedagogico, ormai affermato a livello internazionale. Esso consiste in un superamento del pregiudizio secondo cui l'apprendimento visivo si accompagni necessariamente a un indebolimento nei processi cognitivi superiori e che quindi le immagini siano alternative ai concetti e al ragionamento, o debbano avere un ruolo banalmente strumentale. Occorre invece prender atto dei consolidati progressi della pedagogia visiva e soprattutto dei grandi mutamenti in atto nell'ambiente socio-culturale in cui vive lo studente del XXI secolo. Come scrive la psicologa Patricia M. Greenfield sulla prestigiosa rivista "Science" (n. 323, gennaio 2009, pp. 69), "politiche e didattiche dell'educazione devono corrispondere al mutamento introdotto, sul piano dei processi di apprendimento, da televisione, videogames e internet".
Questo libro deriva dall'adattamento di un manuale largamente adottato nelle università americane in corsi introduttivi di geografia umana e culturale: "Visualizing Human Geography" di Alyson L. Greiner, edito da Wiley in collaborazione con la National Geographic Society. Il testo unisce tre elementi di forza molto innovativi per la didattica della geografia di livello universitario: una pedagogia visiva integrata con un testo completo; l'utilizzo di situazioni e problemi concreti estratti dalle collezioni della National Geographic Society; l'inserimento di un sistema multimediale interattivo. Questa scelta è coerente con un indirizzo pedagogico, ormai affermato a livello internazionale. Esso consiste in un superamento del pregiudizio secondo cui l'apprendimento visivo si accompagni necessariamente a un indebolimento nei processi cognitivi superiori e che quindi le immagini siano alternative ai concetti e al ragionamento, o debbano avere un ruolo banalmente strumentale. Occorre invece prender atto dei consolidati progressi della pedagogia visiva e soprattutto dei grandi mutamenti in atto nell'ambiente socio-culturale in cui vive lo studente del XXI secolo. Come scrive la psicologa Patricia M. Greenfield sulla prestigiosa rivista «Science» (n. 323, gennaio 2009, pp. 69), «politiche e didattiche dell'educazione devono corrispondere al mutamento introdotto, sul piano dei processi di apprendimento, da televisione, videogames e internet». Questo ambiente multitasking produce attitudini cognitive diverse, connotate da una forte reattività visivo-spaziale, che non può essere ignorata, ma va utilizzata e orientata a sostegno di processi cognitivi basati sulla lettura e la comprensione del testo scritto. I robusti contenuti visuali del libro offrono un livello di rigore in grado di migliorare l'apprendimento ed il coinvolgimento degli studenti. Inoltre il manuale si caratterizza per: un contenuto che riflette i più recenti sviluppi della scienza geografica; la descrizione di modelli geografici e di elementi teorici legati alle loro applicazioni pratiche; un eccellente apparato cartografico; statistiche accurate e aggiornate; un'appendice on line dedicata alle proiezioni cartografiche. Questo manuale offre un percorso nuovo ed originale per iniziare gli studenti alla ricchezza della geografia, inclusi i suoi molti diversi approcci, prospettive, tecniche e strumenti. Cerca inoltre di dotare gli studenti di abilità geografiche e analitiche per diventare creativi e capaci di prendere decisioni, di porre correttamente i problemi e di valutarne le soluzioni.