
Integrando concetti classici della neurolinguistica con le più recenti nozioni derivanti dalle moderne tecniche per lo studio del cervello, il manuale fornisce un quadro completo dei processi e delle basi nervose sottostanti il farsi, disfarsi e rifarsi del linguaggio, sia in età adulta sia in età evolutiva, e tratta non solo i temi fondamentali della disciplina, ma anche gli aspetti relativi alla riabilitazione del linguaggio.
Il volume è qui presentato in una edizione aggiornata alle più recenti acquisizioni delle neuroscienze cognitive e affettive. I vari argomenti della neuropsicologia sono trattati seguendo una impostazione teorica e metodologica intermedia tra gli approcci più tradizionali, che privilegiano gli studi condotti su ampie casistiche e sulla localizzazione anatomica delle lesioni responsabili del deficit cognitivo, e gli approcci "ultra-cognitivi", che tendono a enfatizzare i meccanismi sottostanti le funzioni prescindendo dalle basi neurobiologiche.
Il volume è qui presentato in una edizione aggiornata alle più recenti acquisizioni delle neuroscienze cognitive e affettive. I vari argomenti della neuropsicologia sono trattati seguendo una impostazione teorica e metodologica intermedia tra gli approcci più tradizionali, basati sulla localizzazione anatomica delle lesioni responsabili del deficit cognitivo, e gli approcci «ultra-cognitivi», che privilegiano i meccanismi sottostanti le funzioni prescindendo dalle basi neurobiologiche.
Il manuale è rivolto a quanti desiderino approfondire i più importanti e attuali argomenti in questo campo disciplinare. Ogni capitolo presenta l'interconnessione fra aspetti biologici e aspetti psicologici, fra ciò che comunemente si intende come neurologia dello sviluppo e componenti psichiche e ambientali, in modo da guidare il lettore dal momento della diagnosi a quello della terapia di ciascun disturbo con esordio in età evolutiva.
È noto a tutti che l'apprendimento delle lingue da adulti è molto faticoso e spesso dà risultati deludenti, mentre i bambini possono acquisire con facilità le lingue a patto che vengano osservate alcune semplici "regole". Questo libro illustra tali regole e ne discute gli aspetti più rilevanti alla luce delle ricerche più avanzate nell'ambito delle neuroscienze.
Come descrivere la capacità umana di leggere nella mente degli altri individui, comprendendo in modo immediato i loro pensieri e sentimenti e reagendo in modo appropriato alle azioni da essi compiute? Finora la scienza non era riuscita a spiegare questa fondamentale possibilità del nostro cervello, che, creando un ponte tra il sé e l'altro, permette lo sviluppo della cultura e della società. Oggi, grazie alla scoperta dei neuroni specchio si è aperta una prospettiva di ricerca rivoluzionaria. I neuroni specchio sono stati localizzati inizialmente, circa una ventina di anni fa, e la loro attività è stata subito connessa al riconoscimento di azioni finalizzate al raggiungimento di oggetti. In particolare, si è constatato che durante l'osservazione di un'azione eseguita da un altro individuo, il sistema neurale dell'osservatore si attiva come se fosse egli stesso a compiere la medesima azione che osserva: di qui il nome "neuroni specchio". Si ritiene che essi rendano possibile l'apprendimento imitativo e la comunicazione verbale, e che un loro cattivo funzionamento provochi un grave deficit come l'autismo. Marco Iacoboni ci conduce direttamente al cuore di queste ricerche, illustrando i principali esperimenti che ne hanno segnato le tappe e discutendo la loro ricaduta a livello scientifico, filosofico e sociale.
Il libro copre un settore, quello della applicazione delle moderne tecniche di neuroscienze ai settori dell'economia e del marketing, di recente nascita e di grande interesse per l'opinione pubblica, per gli addetti alla pubblicità nonché agli studiosi di neuroscienze. Il libro presenta, in un linguaggio piano e non per gli esperti della materia, la struttura ed il funzionamento cerebrale (così come si conosce ad oggi) durante i processi decisionali nell'uomo. Di interesse l'analisi di come i diversi sistemi neuronali all'interno del cervello possono cooperare fra loro nel generare delle decisioni. Tutta questa semplice trattazione fisiologica è inserita nel contesto dell'analisi dell'attività cerebrale durante la visione di clip commerciali. Nello studio originale presentato in questo libro, le variabili interessate sono state quelle relative al ricordo della pubblicità televisiva in un campione di soggetti normali giovani. Questo studio è semplicemente il primo che si effettua di tale tipo in Italia e sarà destinato ad essere un punto di riferimento per i successivi studi nel settore.
Che cosa hanno da suggerire le neuroscienze cognitive a chi si occupa di didattica? Quali indicazioni forniscono allo studioso e all'insegnante per la comprensione dell'apprendimento e del modo per renderlo più efficace? Come evidenziare la loro importanza in modo corretto, evitando il rischio di riduzionismi e sovrainterpretazioni? Il volume risponde a queste domande attraverso un percorso che, muovendo dalla discussione critica di alcune "neuromitologie" (nativi digitali, cervello destro e cervello sinistro), delinea lo statuto epistemologico della neurodidattica e ne individua i principali ambiti di indagine: i processi attraverso cui conosciamo (memoria, emozioni, attenzione, motivazione), il cervello visivo (la funzione dell'immagine per l'apprendimento), i neuroni specchio e le dinamiche dell'azione (modellamento, esperienza), il rapporto tra tecnologie della conoscenza e plasticità cerebrale. In ogni capitolo, i risultati della ricerca neuroscientifica vengono messi in relazione con temi e motivi della ricerca e dell'agire didattico, con l'obiettivo di delineare un quadro operativo in grado di suggerire linee di lavoro e ipotesi di intervento
Questa edizione si presenta come una guida per gli studenti di medicina, i quali, durante il percorso accademico, hanno come priorità le strutture macroscopiche e microscopiche del sistema nervoso e la loro vasta gamma di funzioni. In questo senso, un forte stimolo alla comprensione delle strutture e delle normali attività funzionali è rappresentato dagli esempi clinici che illustrano le conseguenze di alterazioni di vario tipo. La struttura del testo propone infatti una integrazione verticale, ossia usa la sequenza descrittiva "struttura-funzione-disfunzione".
Le tecnologie digitali sono state, nel corso degli anni, accusate di danneggiare i rapporti sociali, fino a condurre gli individui all'isolamento, o entusiasticamente esaltate come infallibile strumento di democrazia e di coesione sociale. "Networked" propone una lettura finalmente libera da accentuazioni utopiche e distopiche, attenta solo a "ciò che le persone fanno con le tecnologie". Gli autori illustrano la tripla rivoluzione (la diffusione dei network sociali, di internet e del mobile) attraverso un solido apparato teorico e un'ampia evidenza empirica, in larga parte basata sulle ricerche del Pew Internet and American Life Project.
Le tecnologie della comunicazione non creano un universo separato dal mondo offline, ma rappresentano per l’utente uno strumento in più per attivare i processi identitari e relazionali tipici della network society, dentro e fuori dagli ambienti tecnologicamente mediati.
Oggetto centrale di questo lavoro non sono dunque le tecnologie. Sono i processi di proiezione identitaria e le forme sociali che le persone attivano anche a ridosso delle tecnologie di rete.