
Questo manuale, leader mondiale fra i testi di finanza aziendale, descrive la teoria e la pratica della gestione e delle decisioni finanziarie delle imprese. Il volume si rivolge agli studenti che frequentano i corsi di finanza aziendale impartiti in particolare nelle facoltà di Economia, ma anche in quelli presenti nei corsi di laurea di Ingegneria gestionale.
Giunto ormai alla sua settima edizione italiana, il testo è stato ulteriormente adattato al contesto italiano. Gli interventi hanno riguardato, in particolare, l'aggiornamento e l'arricchimento dei dati e i cambiamenti giuridici, fiscali e istituzionali che hanno interessato la finanza in Italia negli ultimi quattro anni. Sono stati anche ulteriormente migliorati gli aspetti applicativi, rinnovando e aumentando gli esempi riferiti alla realtà italiana. In questo modo il lettore potrà assimilare meglio i concetti proposti verificandone l'applicabilità in vari contesti.
Questa edizione non è solo più ricca di argomenti, più approfondita e ancora di più adattata alla realtà italiana. è anche rinnovata dal punto di vista grafico e arricchita dal punto di vista pedagogico. La sua veste grafica è stata resa più gradevole e funzionale allo studio e sono stati inseriti alcuni casi ed è stato migliorato l'apparato di esercizi di fine capitolo. Ulteriori risorse sono disponibili sul sito web del volume.
Il testo è stato migliorato sia nella parte di microeconomia sia in quella di macroeconomia, al fine di renderlo sempre più fruibile didatticamente. In molti punti il manuale è stato snellito e in altri integrato rifacendosi alla nuova edizione inglese, al fine di creare uno strumento ancora più adeguato e completo per un corso di base. In particolare, sono da segnalare la scelta di mettere tutte le appendici sul web e l'introduzione di due capitoli scritti ex novo: il capitolo 15 (economia comportamentale) e il capitolo 32 (riguardante le crisi).
Il manuale di Frank Bernanke è un punto di riferimento tra i testi accademici della disciplina. L’obiettivo di questa nuova edizione è stato quello di conservare il principale vantaggio che il testo originale aveva su tutti gli altri testi: la cura nel trasmettere i contenuti in una forma che fosse in grado di catturare l’interesse del lettore e fornirgli un solido contributo nella comprensione dei fondamenti economici della vita quotidiana.
Una caratteristica fondamentale del testo è il cosiddetto “naturalismo economico”. Mostrando esempi e ponendo problemi si cerca di fornire risposte a domande che dovrebbero incoraggiare i lettori a osservare il mondo attraverso gli occhi di un economista.
Questa edizione del testo è stata arricchita di nuovi materiali: il Capitolo 6 (Offerta in concorrenza perfetta: il lato dei costi) è stato integrato in quanto alcuni argomenti, quali teoria della produzione ed economie di scala. Inoltre è stato radicalmente rivisto il Capitolo 10 (Pensare strategicamente: la teoria dei giochi e l’oligopolio), nel quale è stata ampliata la parte relativa alla teoria dei giochi, esponendola in modo estremamente semplice, e cercando di migliorare l’integrazione tra questa teoria e quella dell’oligopolio. Le integrazioni apportate si sono attenute ai seguenti criteri: vi è maggiore informazione su alcuni aspetti istituzionali riguardanti l’Europa, e la BCE in particolare; in più punti si avanzano informazioni e riflessioni sulla crisi finanziaria “prima fase” (ossia 2008-2010), ma soprattutto vi sono maggiori approfondimenti, anche analitici, per quanto riguarda l’interpretazione e il senso delle politiche pubbliche in relazione alla crisi europea dei debiti pubblici.
È stato aggiunto un nuovo capitolo, il Capitolo 16, alla fine della sezione di microeconomia.
Questo capitolo illustra il ruolo che i problemi del settore finanziario hanno avuto nella “grande contrazione”, la crisi finanziaria, del 2008-2010, fenomeno che molte persone ritengono sia stato una conseguenza del collasso della Lehman Brothers. Segnaliamo, che uno degli autori di questo volume - Ben Bernanke -, in quanto Presidente del Federal Reserve System statunitense negli anni della grande crisi finanziaria (2008-12), è colui che forse più di chiunque altro ha contribuito a disegnare le politiche attivate per contrastarla.
"I testi di diritto amministrativo possono essere scritti in modi molto diversi. Devo quindi dar conto dei criteri adottati e delle ragioni che hanno ispirato la scelta. Una disciplina che riguarda i profili giuridici della organizzazione e dell'attività delle collettività territoriali e dei loro rapporti con i soggetti che le compongono risente in modo immediato dei cambiamenti che si producono nel contesto economico e sociale. Se ne era ben resa conto la scienza del diritto amministrativo nella seconda metà del secolo scorso. Ci aveva spiegato che a seguito delle innovazioni tecnologiche che hanno impresso ai rapporti un dinamismo prima sconosciuto e consentito la creazione di nuovi beni, l'industria manifatturiera ha profondamente modificato il precedente assetto fondato sull'agricoltura. I bisogni di nuove classi sociali sono entrati nella sfera pubblica determinandone un grande ampliamento e una modifica nelle funzioni. I servizi pubblici si sono affiancati alle attività di ordine e sicurezza esercitate dagli stati e dai comuni."
Il nuovo libro di Milton Bennett Principi di Comunicazione Interculturale. Paradigmi e pratiche non è solo una nuova edizione di Principi di comunicazione interculturale, tradotto e pubblicato in Italia nel 2002 da FrancoAngeli. Seppure mantenga la struttura di testo con sezione antologica, è completamente rinnovato nei contenuti. Nelle prima parte l'autore si concentra sull'accuratezza del lessico e dei livelli di analisi appropriati per potere parlare di comunicazione interculturale. Focalizza poi la propria prospettiva entro la dimensione epistemologica costruttivista, alla base del noto Modello Dinamico di Sensibilità Interculturale (MDSI). Lo stesso modello è qui presentato nella sua ultima versione in cui rivede alcune posizioni e soprattutto suggerisce un diverso linguaggio per riferirsi al continuum di esperienza della differenza all'interno del paradigma quantistico. In questa nuova edizione amplia i contenuti relativi all'analisi dell'interazione tra persone di culture diverse, pubblicando finalmente anche la sua teoria di stili percettivi sottostanti il modo in cui individui con diverso retroterra culturale preferiscono, collettivamente, pensare e imparare. Infine inserisce un capitolo su come la prospettiva interculturale costruttivista si declina in diverse applicazioni pratiche. Nella seconda parte offre una selezione di letture antologiche "classiche" su alcuni concetti fondamentali della comunicazione interculturale.
Dall'Atene antica a Montesquieu, da Aristotele a Rousseau, nessuno ha mai considerato le elezioni strumento democratico per eccellenza. La migliore espressione della democrazia è stata vista, semmai, nell'estrazione a sorte, garanzia di rigorosa uguaglianza. Per converso, esiste un'irriducibile componente aristocratica nel governo rappresentativo dei moderni, in origine ritenuto sostanzialmente diverso dalla democrazia. La sua crisi di oggi, dunque, suggerisce di guardare senza nostalgia alla presunta età aurea dei partiti di massa. Le tendenze recenti, che valorizzano il ruolo dei leader e della comunicazione, rammentano a Manin la fase genetica dell'esperienza democratica, fondata sulle persone e i rapporti diretti. Alla "democrazia dei partiti" subentra così la "democrazia del pubblico", il confronto fra individui rimpiazza quello fra grandi ideologie interpretate da grandi organizzazioni. Di questo passaggio scrive Ilvo Diamanti: "Non è detto che una democrazia più tiepida, con partiti più esili, leader più forti, una pluralità di luoghi di controllo e di partecipazione più o meno informali, un cittadino scettico e anche un po' cinico ci riservi un futuro peggiore".
L'avvenuta adozione dei principi contabili internazionali per la redazione dei conti annuali e consolidati delle imprese ha costituito una sorta di "rivoluzione copernicana" dei principi generali di redazione del bilancio. Fino all'adozione degli IAS/IFRS tali principi generali, con riferimento alle imprese di matrice nazionale, si informavano esclusivamente a criteri basati sul principio cardine della "prudenza amministrativa", al fine di evitare possibili annacquamenti di capitale ed eventuali distribuzioni di utili fittizi, in tal senso recependo un tipo di impostazione retaggio del "vecchio" sistema normativo del 1942 se non dell'ancora più antico codice di commercio del 1882. L'introduzione dei principi contabili internazionali ha determinato radicali cambiamenti, in primo luogo nelle finalità del bilancio. Il "framework" dei principi IAS/IFRS, infatti, assegna al bilancio un fine completamente diverso rispetto all'obiettivo ad esso attribuito dalla normativa domestica. Ai sensi dell'art. 2423 c.c. il bilancio deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio. Dal punto di vista dei principi IAS/IFRS il bilancio deve fornire informazioni finanziarie, utili ad un'ampia gamma di utilizzatori per prendere decisioni in campo economico.
Considerato dagli psichiatri di tutto il mondo il testo imprescindibile di riferimento, il DSM (Diagnostic and Statistical Manual), pubblicato dalla American Psychiatric Association e tradotto in decine di lingue, è la fonte primaria che definisce il limite tra ciò che è normale e ciò che è patologico in relazione alla psiche. Passato attraverso quattro edizioni, il manuale è giunto ora alla quinta stesura, il DSM-5, ma questa volta la pubblicazione ha scatenato feroci e allarmanti polemiche. A capo dei critici più agguerriti si trova Alien Frances, l'autore di questo libro, scienziato autorevole e psichiatra tra i più apprezzati, che sa bene di cosa parla, dal momento che proprio lui aveva diretto la redazione del precedente DSM-IV. Secondo la sua analisi, precisa e convincente, la nuova edizione del manuale diagnostico rischia di fare più male che bene. L'impostazione del volume allarga infatti a tal punto lo spettro delle patologie psichiche da lasciare ben poco spazio alla "normalità", che quasi scompare. Siamo tutti malati: un regalo alle industrie degli psicofarmaci e una resa di fronte alla crescente medicalizzazione della società, divenuta sempre meno capace di gestire serenamente fenomeni comuni, che sono sempre esistiti, come il lutto, l'invecchiamento o la naturale vivacità dei giovani. Si moltiplicano invece le diagnosi di patologie per ogni comportamento, perdendo in questo modo la visione pluralista dell'universo psichico...
I bambini hanno una passione naturale per la «scoperta». Bussano volentieri alle porte dell'esplorazione dei fenomeni fisici e atmosferici che li incuriosiscono nella vita di tutti i giorni. Dov'è il sole quando piove? Perché si galleggia? Come mai ci sono il giorno e la notte? Che cos'è l'aria? A molti perché... gli adulti - insegnanti, educatori, genitori - possono rispondere semplicemente con un esperimento o aiutando i bambini a effettuare semplici osservazioni «scientifiche», per scoprire che la scienza non è nulla di astruso o di astratto, ma è l'interessante e spesso sorprendente spiegazione di ciò che ci circonda. Attraverso oltre 50 attività (esperimenti e osservazioni) in cui sono attivamente partecipi, con questo libro possiamo guidare i bambini della scuola dell'infanzia e primaria alla comprensione delle proprietà dell'acqua, dell'aria, degli effetti del sole, della luna, alla spiegazione dei fenomeni atmosferici (nuvole, pioggia, vento) e del tempo cronologico (il giorno, le stagioni). Le attività, semplici, realizzabili a scuola come a casa, ideali se svolte in piccoli gruppi, sono guidate passo passo e corredate dalle domande e risposte che l'adulto può stimolare nei bambini o che più di frequente emergono nel realizzare gli esperimenti. Età di lettura: da 6 anni.