
Oggi siamo testimoni di migrazioni di massa che portano milioni di individui a spostarsi in terra straniera, poveri, senza conoscere la lingua del paese in cui forse approderanno, respinti o drammaticamente, talvolta tragicamente, emarginati e dunque di fatto esiliati.
E' cercando di definire questa dimensione, che questo libro, cha ha la struttura di un'indagine e di una narrazione, cerca di attraversare alcuni territori, soprattutto letterari e artistici, che sono profondamente segnati dall'esilio.
Le tecnoscienze dominano la nostra vita. Si parla sempre più di un superamento dell'umano, del mito del superamento delle malattie e persino della morte. Siamo ormai prossimi, è stato scritto, al postumano: al momento in cui uno deciderà come, quando e addirittura se morire. Il libro discute questa mitologia, confrontandola con i territori in cui l'umano si manifesta nella complessità del quotidiano, faccia a faccia con il mondo e con i problemi che investono uomini e donne nella profondità della loro esistenza, nella profondità del loro rapporto con il dolore, con la morte e con una diversa consapevolezza di sé. I libro si chiude nel luogo misterioso dell'infanzia in cui i bambini disegnano la mappa di un altro territorio: il territorio spesso ignorato di un altro umano con cui confrontarci.
"Per quale ragione si compie allora l'azione morale? Perché Giordano Bruno ha salito il rogo? Forse per la semplice pazzia di non voler ritrattare la propria fede?". In questo libro, pubblicato postumo nel 1942 a cura dell'allievo Alessandro Fersen, Giuseppe Rensi affronta il problema del fondamento razionale dell'etica. Ribadendo l'impossibilità di una dottrina morale universale che sappia guidare la vita in tutti i suoi aspetti, privati e politici, il filosofo conduce una critica serrata delle teorie utilitariste - a cominciare dai padri Jeremy Bentham e John Stuart Mill - e accetta i rischi di una riflessione che si gioca ormai sul confine del nichilismo. Preso atto del fallimento di qualunque giustificazione razionale, l'unica motivazione che possiamo accordare all'agire morale è l'assenza di ragione, la pazzia, magari portandoci a postulare l'esistenza di un demone - il daimon socratico - che ci spinge a operare il bene, anche contro la nostra convenienza e la nostra incolumità. Una morale, dunque, al di là del principio di piacere, anormale, essenzialmente spiritualistica, fondata sulla convinzione che non esistono autorità indiscutibili e inattaccabili che possano essere chiamate a garanzia delle nostre scelte. Prefazione di Nicola Emery.
In questa riflessione sulla logica di Hegel. Giuseppe Rensi dimostra come l'esito dei complessi e ardui ragionamenti concettuali del grande pensatore tedesco non sia una somma di astruse e talvolta incomprensibili formule teoretiche, ma la dimostrazione chiara e rigorosa dell'esistenza di un Essere Supremo. Ripercorrendo i luoghi principali delle opere hegeliane dedicate allo sviluppo dialettico della coscienza. Rensi individua nel rapporto tra pensiero e materia il luogo di incontro tra umano e divino, dalla cui feconda e ininterrotta relazione prende forma tutto ciò che chiamiamo con il nome di mondo e realtà. Hegel, così, rivela Dio nella vita interiore dell'uomo.
A ottant'anni dalla pubblicazione de Le Réalisme méthodique (tradotto in italiano e commentato da Antonio Livi nel 2010 per la Casa Editrice Leonardo da Vinci, con il titolo: Il realismo, metodo della filosofia), questo volume di vari autori offre un'ampia disanima delle posizioni favorevoli e contrarie alla tesi del grande filosofo francese Étienne Gilson sull'essenza del realismo filosofico. Ecco gli argomenti trattati nei cinque contributi: Non è l'intenzione ma il metodo a rendere sostenibile il realismo. Gilson critico dell'idealismo (Antonio Livi); Il realismo critico di Jacques Maritain a confronto con Étienne Gilson (Samuele Pinna); Essenza e verità: per una rivalutazione epistemologica del metodo eidetico del filosofare (Francesco Arzillo); Il metodo della fenomenologia e l'impossibile realismo (Francesca Pannuti); Realismo critico ed empirismo logico: sul progetto di eliminare la metafisica (Umberto Galeazzi).
Quale parte del cervello fa di noi "noi"? Il libero arbitrio è un'illusione? Sarà mai possibile costruire un supercervello? Cos'è la conoscenza? Cos'è quella cosa che chiamiamo amore? Restak, uno dei principali esperti mondiali nel campo delle neuroscienze, prende in esame venti complesse domande sulla coscienza, l'identità e la mente. Con le sue straordinarie intuizioni egli mostra i limiti delle nostre conoscenze attuali e illustra gli aspetti scientifici dei sogni, delle sensazioni, dell'immaginazione e della memoria, e spiega in quale modo quella strana materia grigia comune a tutti noi possa forgiare singole personalità tanto diverse l'una dall'altra, creare modi diversi di pensare e suscitare emozioni del tutto personali, come la felicità, la rabbia e perfino l'amore.
Esistenza e Persona riporta degli articoli su argomenti come trascendenza, libertà, amore, amicizia, religiosità, che l’Autrice ha approfondito seguendo la traccia dell’essere. Proprio da qui è nato il confronto tra i principali filosofi contemporanei presi in considerazione: Martin Heidegger e, d’ispirazione tomista, Cornelio Fabro e Carlos Cardona.
L’essere è, infatti, il punto di riferimento ulteriore dell’“esistente” heideggeriano — il Dasein — e della “persona” nella tradizione metafisica tomista.
L’ineludibile confronto viene tematizzato già nel primo capitolo, che delinea l’itinerario speculativo di Heidegger; i due successivi capitoli, s’incentrano sul gran tema della libertà. Il quarto mette in luce il silenzio heideggeriano sull’amicizia. Su questa base si sviluppa l’analisi critica presente nei capitoli cinque e sei. Infine, nell’ultimo capitolo si tratteggiano alcuni suggerimenti che mirano al superamento di uno dei componenti più caratteristici della cultura odierna: il nichilismo.
Cristina Reyes (Cile) è Laureata in Psicologia presso l’Università del Cile (Santiago del Cile) ed è Professore Incaricato di Metafisica presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma).

