
I nostri amici Pietro e Buff ci accompagnano in un viaggio alla scoperta del significato della prevenzione e del primo soccorso! Le basi del "Pronto soccorso" sono importantissime perché, pur essendo un insieme di norme semplici, ci permettono di salvare con pochi mezzi una persona e di tenerla in vita in attesa dell'intervento di esperti soccorritori. La nostra casa può essere paragonata ad una jungle: in ogni stanza si nascondono insidie e pericoli specialmente per chi, come i bambini, non conosce molto bene l'ambiente che lo circonda! Tubi del gas e fili della corrente si snodano come serpenti, interruttori, fiamme dei fornelli e sporgenze sono in agguato! Pietro ci invita così a controllare che le spine da dove passa la corrente non siano danneggiate, fino ad essere pronti ad aiutare un amico che si è ferito! Grazie alla lettura del testo e con l'aiuto dei disegni, il bambino è in grado di acquisire delle buone abitudini, di riconoscere tutti i pericoli in cui incorre quotidianamente e a sapere come evitarli. Il libro è realizzato sia nella lingua italiana che inglese così da abituare il bambino all'utilizzo della lingua straniera sin da piccolo e nelle più difficili situazioni! Età di lettura: da 4 anni.
Nell'economia globalizzata dell'impresa moderna, sempre più attenta alla competitività e alla clientela, il marketing, e non la finanza o la produzione, è divenuto il centro del sistema organizzativo e intorno ad esso va costruito il successo dell'impresa stessa. La raccolta e l'analisi dei dati rilevanti per la pianificazione delle strategie operative aziendali non possono però prescindere dal ricorso agli strumenti statistici di misurazione dei fenomeni di mercato. La pubblicazione pone l'attenzione sull'importanza dell'approccio quantitativo nella soluzione dei problemi del marketing, analizzandone gli aspetti più significativi, e fornisce le principali tecniche statistiche utili alla loro soluzione. Prefazione di Sillio Rigatti-Luchini.
Succede spesso che iniziative assunte per stato di necessità si trasformino, poi, in proposte di grande portata politica. È accaduto con il commercio equo e solidale. È avvenuto in Brasile con la rete di economia solidale ed è successo in Argentina con il rilevamento delle imprese da parte dei lavoratori. Un modo di fare impresa che dovremmo studiare con estrema attenzione, perché potrebbe aiutare noi stessi a trovare nuove vie per risolvere il problema occupazionale e nuove vie per gestire in maniera efficiente e partecipata beni e servizi comuni come acqua, rifiuti, sanità. Ma l'autogestione argentina riapre anche vecchi dibattiti che la nostra sinistra troppo frettolosamente ha messo in soffitta: la natura e la legittimità del profitto, la proprietà dei mezzi di produzione, la programmazione economica, i rapporti di subordinazione fra mercato e politica. Temi ineludibili per la progettazione di un altro modello di società e di economia di cui abbiamo urgente bisogno.
Le banane eque - ormai è chiaro a tutti - non crescono sugli scaffali. I prodotti del commercio equo e solidale arrivano infatti da lontano, nel tempo e nello spazio. E tuttavia ci sono diventati familiari e - dal caffè all'artigianato - hanno tutti un volto e una storia. Sono l'avanguardia dell'economia solidale: hanno cambiato la lista della spesa di un italiano su cinque e la maniera di valutare il prezzo di un prodotto o leggere la sua etichetta. "Un commercio più equo" racconta questo straordinario percorso, attraverso le voci autorevoli di chi il fair trade lo ha sognato, immaginato, progettato e realizzato - in Italia e nel mondo - ha aperto le prime botteghe, ha fatto i conti con la crescita e le sue contraddizioni. In parte il commercio equo resta infatti un ossimoro: pratiche commerciali e spirito solidale, produttori nel sud e consumatori del nord, piccole dimensioni e grande distribuzione. Ma la tensione a superare questa contrapposizione sprigiona un'energia capace ribaltare il mondo.
Sullo sfondo del mercato globale, tenebrosi personaggi tirano i dadi decidendo la vita o la morte per fame di milioni di persone. È "Il Grande Gioco della Fame": le mani della finanza internazionale muovono sul terreno di gioco pedine inconsapevoli. L'avido speculatore, il perfido hedge fund, la potente banca manovrano risparmiatori ignari e il contadino del Sud del mondo. Questo manuale d'istruzioni ci spiega i rudimenti per divertirsi con "Il Grande Gioco della Fame" e racconta con disarmante chiarezza l'intreccio tra speculazione finanziaria e cibo. Un perverso ma affascinante meccanismo per guadagnare tantissimi soldi scommettendo sulla vita altrui. La differenza tra questo e gli altri giochi? Semplice: "Il Grande Gioco della Fame" è reale.
Il presente contributo ha lo scopo di realizzare un sintetico "identikit alimentare" delle produzioni alimentari siciliane di qualità, individuando accanto alle eccellenze già note (prodotti DOP e IGP) o ad alcuni prodotti dall'eco internazionale (i cannoli, la cassata, la pasta con le sarde ecc.) altre produzioni non altrettanto conosciute ma meritevoli certamente di un approfondimento, di una maggiore diffusione della loro conoscenza e di una valorizzazione che potrebbe contribuire, nello specifico, ad un maggiore sviluppo del Sistema agro-alimentare isolano e, più in generale, a quello socio-economico della Sicilia.
Negli ultimi due secoli l'economia del Friuli ha subito radicali trasformazioni, che hanno coinvolto in larga misura tutti I settori produttivi. Analogamente con quanto è accaduto in altre aree del Paese, ma con un percorso non privo di specificità, l.agricoltura ha lasciato dapprima il passo all'industria e, successivamente, al terziario. Il volume, scritto a più mani, considera tale percorso, evidenziando le principali caratteristiche e gli aspetti evolutivi del tessuto economico regionale.