
«Ancora una volta Jeremy Rifkin ha messo la sua brillante mente al servizio delle maggiori sfide dell'umanità, mostrando in termini convincenti come il modo di procedere cui siamo abituati, in campo economico, debba assolutamente mutare. "Green New Deal" è una chiara tabella di marcia per il passaggio dell'economia statunitense a un'era post carbonio e una visione stimolante di quella che potrebbe essere l'opportunità economica più promettente della nostra vita. È una lettura obbligata per investitori, imprenditori e politici.» (Sir Richard Branson)
2 febbraio 2020. È tutto pronto, il grafico incisore che ha avuto dal ministro dell'Economia l'incarico di disegnare la Lira Nuova ha finito, il punto di verde è perfetto. Banconote e monete verranno messe in circolazione a partire dalla mezzanotte. In ossequio al credo nazionale sono stati abbandonati i poeti, gli artisti e gli scienziati: al loro posto le immagini degli eroi popolari e i martiri del governo sovranista. Il governo è in carica da un anno e mezzo, e ormai la maggioranza è costituita da un partito unico, il Psi - Partito sovranista italiano. Per tener fede alle promesse elettorali il Psi ha fatto saltare i conti pubblici. Così non c'è altro da fare che andare fino in fondo: mettere in atto il piano B, uscire dall'euro. Intanto la speculazione internazionale è già preparata e le corazzate finanziarie sono pronte ad affossare l'Italia. E fra chi scommette contro il Paese c'è anche un politico importante, che ha un ruolo di rilievo nell'operazione Morris, com'è stata battezzata in codice. La mattina del 3 febbraio, la nuova valuta crolla in poche ore mentre le Borse vanno a picco. Le banche hanno bloccato i bancomat, la fuga di capitali è immediata e imponente. L'inflazione comincia a galoppare. I tassi d'interesse esplodono, le imprese indebitate dichiarano bancarotta, i mutui vanno alle stelle. Il potere d'acquisto dei salari è divorato dall'impennata dei prezzi, la disoccupazione tocca livelli astronomici, la povertà dilaga. Il paese è in ginocchio. L'Italia sembra uscita da un'altra guerra mondiale. L'unica soluzione è emanare un decreto per vendere i monumenti agli stranieri. I cinesi offrono 100 miliardi di euro per il Colosseo e i russi si prendono Pompei in cambio merce: le forniture di gas naturale all'Italia per 25 anni. Non basterà. Ma neppure si potrà tornare indietro. Il racconto di un'Europa in cui non esistono più scenari impossibili.
John Maynard Keynes e Friedrich von Hayek si ritrovarono su fronti opposti in una contrapposizione che si fece sempre più netta e che diede luogo al maggiore scontro in campo economico della storia contemporanea. Al centro della contesa si impose la questione se spettasse ai governi e allo stato intervenire nel mercato e in economia, o meno. Tutti e due poterono osservare l'espansione e la recessione del ciclo economico dell'epoca, ma giunsero a conclusioni molto differenti in proposito. Hayek era convinto che il fatto di alterare l'"equilibrio" del libero mercato avrebbe provocato una selvaggia inflazione. Keynes credeva invece che per contrastare la disoccupazione di massa e favorire la crescita alla fine di un ciclo servisse la spesa pubblica. Sarebbero stati in disaccordo per il resto delle loro vite e per vent'anni si confrontarono per lettera, con sapienti articoli e interventi accademici, in accalorate conversazioni private e infine tramite i ferventi discepoli: da John Kenneth Galbraith a Milton Friedman. Dalla Grande depressione alla seconda guerra mondiale e dal dopoguerra al presente, Nicholas Wapshott, nel suo stile narrativo e con grande capacità di rendere comprensibili complesse questioni economico-finanziarie, riporta in vita gli animati dibattiti tra questi due giganti del ventesimo secolo, la cui eredità condiziona tuttora il dibattito politico.
Gli economisti più stimati hanno a lungo sostenuto che in economia la sperimentazione non fosse possibile, e che proprio questo valesse a distinguerla dalle scienze applicate. Oggi invece il metodo sperimentale è accettato in tutti i campi dell'analisi economica. Con l'esperimento si possono testare le predizioni enunciate dalle teorie e dai modelli e, quando i dati contraddicono le teorie, si può aprire un dialogo costruttivo su nuove basi. Non solo, la sperimentazione può avere un ruolo importante quando la teoria è assente o carente, e può contribuire al processo decisionale: si possono simulare strategie di mercato e dimostrare l'efficacia delle politiche. Questo libro, molto chiaro nell'esposizione, vuole presentare al lettore la ricchezza dell'economia sperimentale, offrendo una sintesi dei principali risultati di laboratorio.
Nicolas Eber è professore di Scienze economiche all'IEP di Strasburgo e membro di LARGE (Laboratoire de recherche en gestion et économie). Marc Willinger è professore di Scienze economiche nell'Università di Montpellier-I, e dirige il laboratorio sperimentale LEEM.
La casa è la più significativa forma di investimento dei risparmi di buona parte delle famiglie italiane. Come la crisi immobiliare negli Stati Uniti ha rivelato, ciò che accade nel settore delle abitazioni è di fondamentale importanza per il buon andamento dell'economia nel suo complesso. Questo volume fornisce un'introduzione all'analisi economica della casa, secondo diverse prospettive. In un costante confronto con la realtà degli altri paesi ricchi, si mostra come la casa incida sui bilanci delle famiglie italiane e il percorso attraverso cui si è giunti all'attuale assetto del mercato abitativo, con una netta prevalenza della proprietà sull'affitto. Particolare attenzione è dedicata ai casi di "disagio abitativo" delle famiglie. Se il mercato delle abitazioni è dominato dall'iniziativa privata, l'intervento pubblico è comunque centrale, sia in termini regolativi sia per il sostegno ai costi della casa. Si esamina quindi l'evoluzione delle politiche pubbliche, dai piani casa agli interventi che coinvolgono il sistema tributario.
Massimo Baldini insegna Scienza delle finanze nella Facoltà di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
Con l'economia della Cina sono obbligati a fare i conti Stati Uniti, Unione europea e Giappone. Di fronte all'incalzare di questo nuovo attore, si assumono generalmente due atteggiamenti contrapposti: quello difensivo, e quello del riconoscimento di grandi opportunità. Il volume offre gli elementi per capire le caratteristiche dell'economia cinese, il suo ruolo negli scenari evolutivi mondiali, e soprattutto le enormi sfide che il paese deve affrontare, dagli squilibri sociali al problema della sostenibilità energetica e ambientale della crescita economica.
Tutti gli uomini ricercano la felicità, diceva Aristotele. Ne sono consapevoli anche gli economisti, che sempre più nella valutazione del benessere tengono conto di elementi altri rispetto al tradizionale Pil e guardano anche alla situazione familiare così come a quella sociale e politica (il grado di autonomia, partecipazione, libertà). Gli autori analizzano dunque, fra le condizioni che in una prospettiva economica contribuiscono ad influenzare il grado di felicità delle persone, alcuni fattori determinanti, quali denaro, occupazione, democrazia, matrimonio, divorzio
Originale, vivace ed eclettico, questo libro trae dalla storia e dalla letteratura una serie di casi esemplari, narrazioni e riflessioni per affrontare un tema drammatico come quello della disuguaglianza economica. L'intento è spiegare il mistero per cui il reddito e la ricchezza si sono distribuiti per il mondo in maniera tanto disuguale, per non dire iniqua, nel tempo e nello spazio. Apprendiamo così dove si collocava il nonno di Obama nella scala di reddito del Kenya; chi è stata la persona più ricca della storia; quanto incide il luogo di nascita sul reddito futuro; come cambia la disuguaglianza dagli Stati Uniti all'Europa.
L’organizzazione mondiale del commercio sanziona l’UE perché nell’importazione di banane favorisce ex-colonie europee a danno di multinazionali americane, l’UNESCO chiede all’Italia di ridurre il traffico delle navi da crociera a Venezia, l’ISO adotta migliaia di standard internazionali che spaziano dal cacao al «cloud computing». Esistono ormai uno «spazio giuridico» e una «comunità di poteri» globali, con oltre 2.000 regimi regolatori: ma chi decide davvero nel mondo e in che modo? Il libro ricostruisce i processi decisionali di Stati e organizzazioni internazionali, soffermandosi sugli intrecci tra procedimenti locali, nazionali e ultrastatali: come sono ripartite le competenze, quali effetti reciproci si determinano, come sono risolti i conflitti.
Lorenzo Casini è professore ordinario di Diritto amministrativo nella Scuola IMT Alti studi di Lucca. È co-Presidente dell’International Society of Public Law (ICON-S) ed è nel consiglio direttivo dell’Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione (IRPA). Per Il Mulino ha di recente pubblicato «Ereditare il futuro. Dilemmi sul patrimonio culturale» (2016), «Diritto del patrimonio culturale» (con C. Barbati, M. Cammelli, G. Piperata, G. Sciullo, 2017) e «Venti anni di politica e amministrazione in Italia» (a cura di; 2016).
In una prosa che sa stemperare l'erudizione in un racconto affabile e arguto, Cipolla traccia dapprima la storia del denaro nell'alto Medioevo, in cui prevaleva il pagamento in natura e la moneta era un mezzo di scambio al pari di qualsiasi altra merce; poi segue l'emergere di monete a circolazione internazionale - il nòmisma bizantino, il dinar arabo, il fiorino, il ducato veneziano - cui si affiancava una «moneta piccola» per le transazioni della vita quotidiana; e mette a fuoco il curioso caso delle «monete fantasma», usate nella contabilità ma prive di un corrispettivo reale. Infine ricorrendo all'esempio del costo dei trasporti, dei libri e del denaro, insegna a intendere il valore relativo dei prezzi e cosa essi dicano delle condizioni di una società.