
Questo Profilo di storia del pensiero economico non è una rassegna cronologica delle scoperte scientifiche in economia politica, nè una galleria di ritratti dei principali autori. Tratto caratteristico di questa opera è quello di presentare le antiche teorie non come qualcosa del passato, ma come attualità; e le teorie contemporanee - quelle dell'ultimo cinquantennio - non come verità acquisite una volta per tutte, ma esse stesse come storia. Questo secondo volume abbraccia gli sviluppi contemporanei del pensiero economico dal secondo dopoguerra ad oggi. Il capitolo finale, dedicato alla situazione attuale della scienza economica, chiarisce il senso in cui va vista la fase critica che la disciplina sta attraversando: e cioè positivamente, come una crisi salutare.
Il volume offre un suo punto di vista sull'evoluzione della storia delle idee economiche e sui cambiamenti fondamentali intercorsi nell'arco dei secoli: dal mercantilismo a Smith, da Ricardo al marginalismo, da Marshall a Keynes al monetarismo. Cambiamenti che non costituiscono un lungo percorso in direzione della "verità economica", ma piuttosto visioni alternative sul benessere delle società e degli uomini.
Le apocalittiche previsioni, più volte formulate, sulla crisi dei giornali hanno trovato smentita nei fatti recenti, che evidenziano la realtà di un comparto editoriale in salute. In Italia, molti passi avanti sono stati compiuti per recuperare posizioni rispetto al resto della stampa occidentale, anche attraverso nuove strategie di marketing nate negli ultimi anni per valorizzare il potenziale di marca delle diverse testate. Il quotidiano è oggi un sistema articolato di prodotti e di servizi al lettore, tenuti insieme dall'identità propria di ciascuna testata. Il libro descrive le principali strategie di marketing dei giornali italiani, soffermandosi sull'evoluzione dei modelli giornalistici e imprenditoriali e sui più recenti progetti di diversificazione editoriale.
Il volume fornisce un quadro esaustivo dei concetti chiave in ambito strategico ed è il frutto della lunga esperienza maturata dall'autore nel corso dei suoi insegnamenti di strategia presso l'MBA dell'Harvard Business School. Il libro spazia dall'analisi storica del pensiero strategico all'analisi competitiva, dalla rete del valore alla teoria dei giochi, dalla sostenibilità del vantaggio competitivo alle strategie corporate. Oltre allo stile, al linguaggio e alla ricchezza dei casi pratici presentati, il testo presenta una grande varietà di tematiche in un volume dalle dimensioni contenute che può rispondere alle esigenze scaturite dalla riforma dei corsi universitari. Questo aspetto, unito alla facilità di lettura e all'immediatezza dei concetti espressi, rende il libro particolarmente adatto non solo agli studenti ma anche a tutti coloro, manager e consulenti, che vogliono approfondire il tema dell'analisi strategica.
Il manuale presenta la "cassetta degli attrezzi" di marketing, che nel tempo si è sempre più arricchita di concetti e strumenti. La trattazione assume come riferimento prioritario i mercati dei beni di consumo. Viene delineato il ruolo del marketing come funzione di collegamento tra i sistemi autonomi della produzione e del consumo e i mutamenti salienti intervenuti, sotto questo profilo, nella storia del capitalismo industriale. Il lettore viene condotto a esplorare le diverse aree rilevanti della disciplina: il modo in cui i prodotti intercettano i bisogni dei consumatori, i comportamenti di acquisto e consumo, la definizione della strategia di marketing, il contributo del marketing all'innovazione di prodotto, la gestione della gamma, la comunicazione di marketing, la gestione dei canali distributivi.
Come si sono trasformati i rapporti tra impresa e mercato con l'avvento di Internet? Come cambia la funzione di marketing con il Web? Il testo illustra i mutamenti introdotti dalla Rete nel quadro di relazioni consolidate tra impresa e mercato, evidenziando come le tecnologie intervengano nel ridefinire la capacità dell'impresa di interagire con i consumatori e approfondendo il ruolo del Web come strumento a supporto dei processi di comunicazione dell'impresa.
La storia economica indiana moderna inizia nel 1947 con l'indipendenza dal Regno Unito. Fino agli anni ottanta, l'India ha favorito il controllo pubblico delle imprese e sottomesso quelle private a divieti e obblighi di licenza. In seguito ha virato verso la liberalizzazione e l'apertura internazionale, che accelerano dagli anni novanta. Oggi, l'India ha un'economia prevalentemente basata sui servizi, anche avanzati. Rispetto alla Cina, ha un'industria piccola e poco competitiva e un'apertura internazionale limitata. Il peso della povertà, inoltre, rimane alto. Per rispondere a queste sfide e mantenere una crescita sostenuta, all'India occorrono infrastrutture, occupazione diffusa e completamento delle riforme. Il libro di Chiarlone racconta questa storia e chiarisce in modo sintetico, ma preciso, le caratteristiche (e i limiti) di quello che oggi all'Occidente appare come il "miracolo indiano".
Il libro descrive L'evoluzione del pensiero economico successivo alla "Teoria generale" (1936) di Keynes. ponendolo in relazione con le vicende delle economie e le scelte di politica economica. Nel corso dei decenni post-bellici le idee economiche hanno subito un mutamento radicale: la problematica keynesiana. che aveva favorito un ampio intervento dello Stato nell'economia, ha lasciato il campo a un'economia politica critica della mano pubblica e sostenitrice dell'efficienza dei mercati. Ricostruendo questa trasformazione, il volume narra una vicenda unitaria, il cui esito segna il nostro presente. La trattazione storica facilita la comprensione dei grandi problemi economici contemporanei, evitando nella misura del possibile i tecnicismi.
La conoscenza come nuova frontiera per la società e l'economia: il salto di paradigma più profondo dai tempi della rivoluzione industriale pone una sfida radicale ai criteri manageriali e organizzativi oggi prevalenti. Il libro ne offre una chiave interpretativa originale, e propone un modello di impresa nuovo, basato non sul paradigma della quantità, ma su quello della bellezza.
Il ruolo dell'economia nella Roma repubblicana è oggetto di accese discussioni fra gli storici. Il volume ripercorre le vicende della moneta e i fenomeni dell'indebitamento in rapporto con le strutture politiche e sociali dall'età arcaica, quando l'economia naturale era ancora operante, fino allo sviluppo delle attività bancarie e finanziarie della tarda repubblica. L'indagine sugli aspetti organizzativi della coniazione e della circolazione monetaria, nonché delle strutture del credito, rappresenta un contributo importante alla comprensione di una società sempre in bilico tra ordinamenti arcaici e complessi sviluppi economico-finanziari.
L’acqua è un bene comune o un bene economico? Perché, pur essendo la risorsa più abbondante, è sempre più scarsa? Qual è la relazione fra scarsità e sistema produttivo e stili di vita? Esiste una connessione fra la mancanza di accesso all’acqua potabile e le multinazionali? È un caso che le guerre dell’acqua aumentino in maniera esponenziale? Quali sono le ragioni e gli effetti della privatizzazione? Quali le responsabilità dei governi? Chi decide realmente sulle risorse? A nome di chi? Sulla base di quale legittimità? Il libro propone spunti di riflessione su queste e altre domande, esplorando anche i luoghi della resistenza alla mercificazione dell’acqua, le reti e i percorsi di ripubblicizzazione dei servizi idrici e dell’immaginario collettivo. La nuova edizione approfondisce il caso italiano – al quale è dedicato un intero capitolo – le importanti evoluzioni sociopolitiche verificatesi dall’ottobre 2009 e le modalità con cui si sono realizzate.