
Per interpretare il mondo c'è bisogno di ethos, logos e pathos. Per cambiarlo dobbiamo riscoprire un quadro di principi per cui valga la pena impegnarsi a costruire un altro mondo possibile.
Il volume definisce in modo sistematico il ruolo del difensore del vincolo nei processi di nullita del matrimonio. Qual e il ruolo del Difensore del Vincolo nei processi di nullita matrimoniale? E' lui il convenuto in tali processi? Oppure e il rappresentante in giudizio di quello che e vero convenuto, l'autorita amministrativa della Chiesa? Il presente lavoro cerca in modo sistematico un risposta a queste domanande che ritroviamo nel dibattito dottrinale, ripercorrendo la storia dell'istituto del difensore del vincolo, esamonando la normativa passata e presente che lo riguarda ed analizzando cio che viene offerto dagli autori.
L'opera nasce dall'intento di raccogliere una serie di contributi riguardanti alcune problematiche che possono caratterizzare la coppia matrimoniale e che sovente portano non solo alla dissoluzione della stessa ma anche all'introduzione di una causa di nullita'.
Nel volume vengono pubblicate le sentenze di Aurelio Sabattani emesse negli anni 1942-1954, periodo nel quale l'illustre Ponente rotale fu giudice presso il Tribunale Flaminio e il Tribunale di Appello di Bologna. Si tratta complessivamente di 56 decisioni, suddivise in decreti incidentali e sentenze, organizzate qui in due parti, tenendo conto dell'istanza in cui esse vennero pronunciate. Grazie a un accurato lavoro di trascrizione e di collazione è stato recuperato, a beneficio degli studiosi, un patrimonio rimasto sinora sconosciuto. Un articolato indice analitico ne facilita la consultazione.
Papa Francesco ha più volte ribadito che per la comunità ecclesiale l'attenzione per i poveri è prioritaria. In tale prospettiva la centralità della trasparenza nell'amministrazione dei beni della Chiesa, testimoniata nelle relazioni e nel governo dei processi economici e gestionali, è essenziale e imprescindibile. La trasparenza non è soltanto un obbligo per chi amministra i beni della Chiesa, ma oltre a essere una formidabile opportunità pastorale, può trasformarsi in una risorsa. Una gestione chiara, comprensibile, spiegata e verificabile, costituisce una testimonianza cristiana autentica e efficace, in grado di suscitare ulteriore generosità, per le esigenze della comunità. La strumentalità dei beni e di tutte le risorse della Chiesa, che ha nella salus animarum la finalità ultima dell'evangelizzazione e della missione, fa sì che tale sensibilità cresca e si sviluppi sempre più anche nelle comunità ecclesiali.
E così, dopo l’ennesimo rinvio della riforma dell’esame di avvocato, la riforma si è trasformata in farsa: ogni anno, infatti, puntuale come le sconfitte del piddì, interviene una manina che rimette sui banchi i codici annotati cancellati virtualmente dall’art. 46, comma 7, L. 247/2012 («Le prove scritte si svolgono con il solo ausilio dei testi di legge senza commenti e citazioni giurisprudenziali»). Anche il decreto milleproroghe 2018 ha mantenuto viva questa prassi, facendo slittare la riforma al 2020.
Nelle intenzioni del legislatore la proroga non è fine a sé stessa, ma risponde all’esigenza, da un lato, di non creare disparità di trattamento tra i giovani tirocinanti, in un momento in cui non vi è uniformità di preparazione tra gli stessi e, dall’altro, di non complicare ulteriormente l’ingresso nel mondo forense, già di per sé estremamente aleatorio, in attesa di ripensare l’intero sistema di accesso attraverso una riforma organica e meritocratica dell’intero percorso professionale.
E veniamo al Corso, completamente rinnovato nell’impostazione e nei contenuti.
I Pareri sono preceduti dall’indicazione delle norme di riferimento e delle massime più rilevanti, nonché da una breve esposizione teorica che indica gli aspetti principali degli istituti coinvolti dalla traccia. Lo svolgimento richiama e integra la parte teorica, tenendo conto delle pronunce più recenti e significative.
Gli Atti giudiziari hanno conservato, invece, la struttura tradizionale (traccia e svolgimento), con l’aggiunta, per gli atti più importanti, di note esplicative.
Ma quali sono le regole per scrivere elaborati dignitosi? Ecco le più importanti:
1) sembra banale dirlo, ma il primo aspetto da considerare è la correttezza formale dell’esposizione. Gli errori di grammatica, un’esposizione zoppicante, periodi lunghi e contorti, pieni di frasi subordinate, rischiano di pregiudicare l’esito della prova a prescindere dalla bontà dei contenuti. Lo stile retorico va di moda negli atti giudiziari e, ahimè, in molti manuali giuridici. Le prove d’esame, però, sono un’altra cosa. Occorre scrivere in maniera chiara, con periodi brevi, rendendo facilmente comprensibile ciò che si intende dire. I commissari sono costretti a leggere migliaia di elaborati e uno stile fluido e scorrevole è indubbiamente apprezzato;
2) non avvelenate i commissari con fiumi d’inchiostro: quattro/cinque pagine ben scritte sono sufficienti; perciò, a meno che si tratti dell’argomento che conoscete meglio, non esagerate;
3) evitate il «copia-incolla» delle massime: dovete elaborare qualcosa di personale e non limitarvi a copiare. La giurisprudenza non va presa di peso dai codici e messa su carta, ma occorre riformulare i principi inserendoli in un’esposizione personalizzata;
4) nel parere date conto delle tesi a voi favorevoli ma anche di quelle contrarie, perché si tratta di un’illustrazione ragionata di tutte le teorie sul tappeto, per consentire al cliente di decidere se iniziare o no la causa;
5) nell’atto giudiziario date spazio prevalentemente alla giurisprudenza utile alla vostra tesi: è un atto indirizzato al giudice e alla controparte e indicare la giurisprudenza a voi contraria sarebbe un assist per il vostro avversario.
Applicando queste poche e semplici regole eviterete gli errori più gravi e sarete in grado di sfruttare al meglio gli atti e i pareri di questo Corso, i quali, è bene sottolinearlo, sono aggiornati alla giurisprudenza più significativa degli ultimi anni.
Il manuale illustra l'ordinamento costituzionale italiano in modo esaustivo e aggiornato ai più recenti progetti di riforma. Sono descritti in dettaglio gli istituti, il loro funzionamento, i loro rapporti e la loro evoluzione, senza tralasciare richiami all'ordinamento internazionale e al diritto dell'Unione Europea. Un ricco apparato di focus permette inoltre di approfondire le principali tematiche affrontate nel testo.
Il manuale costituisce uno strumento per comprendere una realtà articolata e complessa come è quella del Parlamento italiano, di cui esamina in dettaglio i meccanismi di funzionamento. Approfondire la conoscenza dei procedimenti parlamentari, disciplinati da una serie di regole e di prassi, può aiutare a decifrare i meccanismi interni della politica e a orientarsi meglio nelle odierne vicende politico-istituzionali. Questa nuova edizione aggiornata offre puntuali analisi delle ultime, importanti innovazioni istituzionali, come la legge elettorale n. 165/2017 e la riforma del regolamento del Senato. Prefazione di Andrea Manzella.
Premessa alla diciassettesima edizione. – Premessa alla prima edizione. – I. L’attività giurisdizionale. – II. Il processo e i suoi requisiti. – III. La situazione giuridica globale del soggetto che chiede la tutela: l’azione. – IV. La situazione giuridica globale del soggetto che presta la tutela: il dovere decisorio del giudice e i suoi limiti. – V. La situazione giuridica globale del soggetto contro il quale è chiesta la tutela: il convenuto. – VI. L’oggetto del processo: identità delle azioni e limiti del giudicato. Connessione e concorso di azioni – VII. Il giudice, i suoi ausiliari e gli uffici complementari. – Sezione prima: La giurisdizione. – Sezione seconda: La competenza. – Sezione terza: Le garanzie dell’imparzialità del giudice, gli uffici complementari e gli ausiliari del giudice. – VIII. Le parti e i difensori. – Sezione prima: Parte, capacità, legittimazione e rappresentanza processuale. – Sezione seconda: I difensori e i consulenti tecnici di parte. – Sezione terza: I doveri e le responsabilità delle parti e dei difensori. – Sezione quarta: Pluralità di parti (litisconsorzio) e mutamenti nella posizione delle parti (intervento, estromissione, successione). – IX. Il pubblico ministero. – X. Gli atti processuali. – Sezione prima: La disciplina formale degli atti del processo in generale. – Sezione seconda: Provvedimenti del giudice, comunicazioni e notificazioni. – Sezione terza: La nullità degli atti processuali. – XI. Il codice vigente ed i principi ai quali è ispirato.

