
Nell’attuale dibattito sull’evoluzionismo e sul darwinismo, questo libro di Zubiri offre un interessante contributo da una prospettiva rigorosamente filosofica. Si delinea, infatti, una teoria del divenire, anzi, una metafisica della realtà che diviene e delle sue strutture dinamiche. Nel trattare il tema dell’evoluzione Zubiri si pone da un punto di vista formalmente filosofico: il suo approccio non si confonde né si risolve nelle indagini scientifiche delle strutture che compongono l’universo. Non si tratta pertanto di indagare in modo concreto su quanto le diverse scienze ci dicono, ad esempio, sul divenire dell’universo fisico o degli organismi, sulla loro evoluzione nel corso del tempo. Occorre invece far emergere tutti questi temi da un punto di vista rigorosamente e formalmente filosofico. Si tratta di un’evoluzione concepita in senso metafisico perché concerne nientemeno che la realtà: pur tenendo in grande considerazione l’apporto delle scienze, siamo dinanzi all’ontologia del divenire, ad una metafisica strutturale del divenire. Il dinamismo, che abbraccia tutte le strutture cosmiche, dalla più elementare alla più differenziata e formalizzata, è l’elemento costitutivodella realtà. Le essenze sono fondate le une sulle altre attraverso un processo genetico-strutturale. Ecco un’interpretazione strutturale dell’evoluzione e una lettura evolutiva delle strutture. Il significato metafisico del dinamismo è che diviene la realtà in quanto tale.
A cura di Armando Savignano
GLI AUTORI
XAVIER ZUBIRI (1898-1983) ha dedicato la sua vita alla ricerca in solitudine avendo rinunciato giovanissimo alla cattedra per motivi politici in connessione alla tragica vicenda franchista. Ha elaborato in dialogo con Ortega, Husserl ed Heidegger, un vero e proprio sistema filosofico riproponendo un ritorno alla metafisica sulla base di un’originale teoria dell’intelligenza senziente espressa in una celebre trilogia. Dello stesso autore Marietti ha pubblicato L’uomo e Dio (2003).
En un diálogo continuo con la tradición filosófica, Zubiri va página a página describiendo el acto de la intelección humana y desmontando el cúmulo de hipótesis y teorías que subyacen al llamado «problema del conocimiento». Zubiri consigue descubrir, mediante el recurso a un procedimiento puramente descriptivo, en qué consiste el acto humano por excelencia, la intelección. La intelección humana, dice Zubiri, no es una síntesis trascendental, sino algo más simple a la vez que más radical, la mera actualización de lo real en la inteligencia sentiente.
XAVIER ZUBIRI (1898-1983) ha dedicato la sua vita alla ricerca in solitudine avendo rinunciato giovanissimo alla cattedra per motivi politici in connessione alla tragica vicenda franchista. Ha elaborato in dialogo con Ortega, Husserl ed Heidegger, un vero e proprio sistema filosofico riproponendo un ritorno alla metafisica sulla base di un’originale teoria dell’intelligenza senziente espressa in una celebre trilogia. Dello stesso autore Marietti ha pubblicato L’uomo e Dio (2003).
Este nuevo volumen de inéditos de Zubiri recoge los textos de tres cursos, titulados, respectivamente, «Acerca de la voluntad» (1961), «El problema del mal» (1964) y «Reflexiones filosóficas sobre lo estético» (1975). Los tres tienen en común el desarrollar cuestiones relacionadas con el sentimiento y la volición, constituyendo, por ello, el complemento indispensable del minucioso análisis de la inteligencia que Zubiri llevó a cabo en su trilogía Inteligencia sentiente: Inteligencia y realidad, Inteligencia y logos e Inteligencia y razón, publicada por Alianza Editorial. Si estos volúmenes significaron una aportación decisiva a la historia de la Teoría del conocimiento, este que ahora ve la luz no aportará menos a la historia de la Etica y de la Estética. Con la publicación de Inteligencia y realidad, Zubiri puso las bases de una nueva disciplina filosófica, a la que dio el nombre de Noología. El objetivo de ésta no es sólo el estudio de los actos de intelección («inteligencia sentiente»), sino también del sentimiento («sentimiento afectante») y la volición («voluntad tendente»). Zubiri no llegó a desarrollar en vida estas dos últimas dimensiones con el detalle y la precisión de la primera. Pero entre sus papeles inéditos, procedentes de cursos orales, se encuentran amplios desarrollos que permiten reconstruir buena parte de su contenido. Estos son los que ahora se publican, agrupados bajo el título general de Sobre el sentimiento y la volición.