
Una lettura dell'innovazione scolastica, un ponte tra la riflessione pedagogico-didattica sui media e l'analisi degli spazi della scuola, per aprire un terreno di ricerca basato sul passaggio dal pensiero dei media come ambienti ai media negli ambienti formativi. Questa posizione è sostanziata da una ricerca svolta da studenti-insegnanti della Libera Università di Bolzano presso alcune scuole del Trentino-Alto Adige. Attraverso questionari e workshop si presentano dati interessanti che esprimono la voce degli insegnanti, la visione d'insieme dei dirigenti, le visioni dei bambini sulla scuola del futuro.
Con l'obiettivo di ripensare e ridisegnare la scuola attraverso l'intreccio di qualità e competenze diverse, discipline diverse e punti di vista diversi, viene raccontata l'esperienza di ricerca-azione tra l'Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento, l'associazione professionale SCF-Scuola Centrale Formazione e il gruppo di ricerca PAD-LAB dell'Università di Bolzano. Il lettore acquisirà linee guida per avviare l'affascinante percorso di trasformazione dello spazio didattico, attraverso esempi concreti e proposte a cui ispirarsi. Con l'auspicio di rendere spazi e didattiche vettori di benessere per tutti, in modo particolare per i nostri giovani.
La scuola ha oggi bisogno di una didattica che attivi i sensi e recuperi la materialità del sapere, ponendo attenzione, ai fini dell'apprendimento, alla qualità sensibile e quindi anche estetica degli oggetti. Qui vogliamo definire i fondamenti, i criteri e le qualità tramite i quali è possibile realizzare una didattica sensoriale in dialogo tra le scienze dell'educazione e quelle della progettazione, presentando una rassegna di schede che catalogano oggetti e materiali provenienti sia dal mondo del design, sia dal mondo della formazione. Un approccio sinergico tra educazione e design costituisce infatti la premessa per sviluppare "oggetti per imparare", che da un lato sostengano l'apprendimento aperto e diversificato e dall'altro stimolino l'esplorazione e la creatività. Prendere in considerazione la potenzialità educativa degli oggetti significa impadronirsi di una tecnica che può offrire nuovo nutrimento culturale alla didattica scolastica: la sfida di questo libro è dare forma concreta a questa nuova visione della didattica.
Il libro racconta un percorso di riflessione nato dall'incontro con il pensiero di grandi pedagogisti, studiosi e architetti e dall'osservazione di alcune scuole di metodo che sono punti di riferimento e apripista per pensare agli edifici scolastici come un corpo da inventare. Una scuola da vedere, da sentire e da toccare, una scuola che ha un corpo che parla con la sua fisicità, sul quale iniziare a ragionare concretamente.