
Non è difficile comprendere che cosa significa “Europa cristiana”, poiché i temi cristiani si trovano nell’architettura, nella pittura, nella musica, nella letteratura e nella cultura politica e sociale di tutta l’Europa. E allora perché, sin dalla sua fondazione, l’Unione Europea ha spesso preferito ignorare i legami con l’identità cristiana, richiamandosi solo alla tradizione di laicità dello Stato proveniente dalla Rivoluzione francese? Se lo chiede in questo saggio il giurista e docente Joseph Weiler, mostrando i rischi e le criticità legate alla scelta di eliminare il Cristianesimo dalla storia moderna europea. "L’Europa è ancora cristiana?" costituisce una testimonianza profonda per tutti coloro, credenti e non, che si sentono europei, con un saggio che esplora la rilevanza del magistero cristiano rispetto a questioni cruciali per il dibattito sull’integrazione europea.
Il Preambolo della nuova Costituzione europea non fa riferimenti espliciti all'eredità religiosa cristiana. Secondo Weiler si tratta di un'importante questione di principio poiché "un'Europa cristiana è un'Europa che rispetta ugualmente in modo pieno e completo tutti i suoi cittadini: credenti e laici, cristiani e non cristiani. È un'Europa che, pur celebrando l'eredità nobile dell'Illuminismo umanistico, abbandona la sua cristofobia e non ha paura né imbarazzo a riconoscere il Cristianesimo come uno degli elementi centrali nell'evolvere della sua civiltà". Un saggio che va oltre la circostanza dell'attuale processo costituente, ed esplora la rilevanza del magistero cristiano rispetto a questioni cruciali nel dibattito sull'integrazione.