
La paternità riassume in sé i due volti di Dio: quello della misercordia, dell'amore, della tenerezza, e quello severo di colui che deve correggere, educare, formare la sua creatura. Con questo libro il cardinale Ravasi indaga un concetto centrale nel mondo antico e nella Bibbia in un percorso che inizia in Mesopotamia e in Egitto, prosegue nelle pagine dell'Antico Testamento, attraversa i Vangeli, si sofferma sulla preghiera del Padre Nostro e si conclude con le lettere di san Paolo. Un viaggio che conduce alla consapevolezza che «non solo Gesù, il Figlio unigenito, e non soltanto i cristiani ma tutti gli uomini ricevono il «mantello d'oro» della paternità di Dio che si stende su tutte le sue creature»
Ciclo di conferenze tenute al centro culturale S. Fedele di Milano
Sabato 27 febbraio 1999
La paternità di dio. Dio, padre dell'Israele giusto e peccatore
Sabato 6 marzo 1999
Dio, padre del fedele ebreo e dell'intera umanità
Sabato, 13 marzo 1999
La rivelazione del Dio Abbà nel vangeli
Sabato 20 marzo 1999
Commento al padre nostro
Sabato 27 marzo 1999
"Il padre delle misericordie" secondo Paolo
Ciclo di conferenze tenute al centro culturale S. Fedele di Milano
Sabato 23 novembre 2002
Conflitti e armonie nell'interpretazione biblica
Sabato 30 novembre 2002
I nuovi metodi dell'interpretazione biblica
Sabato 14 dicembre 2002
L'interpretazione biblica nella vita della Chiesa
Prima conferenza:
Sabato 22 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro arido?
Seconda conferenza:
Sabato 29 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro nel deserto?
Terza conferenza:
Sabato 5 aprile 2003 - La prima lettera ai Tessalonicesi: un testo arduo?
Quarta conferenza:
Sabato 12 aprile 2003 - La seconda lettera ai Tessalonicesi: un testo oscuro?
«Il "beato" cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio … Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da Cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel Regno di Dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso.» È questo il contenuto rivoluzionario delle Beatitudini, nucleo centrale della «buona novella», paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante «mondo alla rovescia» in cui si addentra il cardinale Gianfranco Ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di Matteo e di Luca.
A chi sono destinate le Beatitudini? A «classi speciali e privilegiate di fedeli», chiamate a vivere con particolare radicalità il Vangelo, o a ogni cristiano? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di Cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale.
Seguendo queste coordinate, Ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle Beatitudini già tra le righe dell'Antico Testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le Beatitudini ebraiche. Dai passi biblici l'orizzonte si allarga ai più svariati contributi culturali. Ecco allora che la parola si fa poesia, come nei versi folgoranti di Ungaretti o Turoldo, diviene musica nei maestosi oratori di César Franck e Georges Migot, si traduce in sequenza cinematografica, come nel Vangelo secondo Matteo di Pasolini o nell'indimenticabile finale del Grande dittatore di Charlie Chaplin, o in spettacolare immagine artistica, come nelle grandiose opere di Caravaggio e del Beato Angelico o nelle solenni architetture del santuario sul Monte delle Beatitudini, in Terra Santa. Un viaggio sorprendente e imprevedibile, in cui fanno capolino personaggi inattesi, come Ennio Flaiano o Herman Melville. Una polifonia dove c'è spazio anche per le voci dissonanti, come quella del filosofo Friedrich Nietzsche.
Emerge così tutta la forza dirompente e l'intramontabile freschezza di quello che si può considerare il più grande discorso all'umanità di ogni tempo.
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale S. Fedele di Milano
Sabato 2 marzo 1996
Le lettere pastorali: genesi storica, letteraria, teologica
Sabato9 marzo 1996
Prima lettera a Timoteo: un profilo essenziale e una guida di lettura
Sabato 16 marzo 1996
Prima lettera a Timoteo: temi teologici e pastorali
Sabato 23 marzo 1996
Seconda lettera a Timoteo: la trama letteraria e spirituale dello scritto
Sabato 30 marzo 1996
Lettera a Tito: la trama letteraria e spirituale dello scritto
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale S. Fedele di Milano
Sabato 16 novembre 1991
LE "Confessioni" di Geremia. Diario intimo del profeta
Sabato 23 novembre 1991
Geremia e le ore fatali di Giuda. Una teologia della storia
Sabato 30 novembre 1991
il "Libro della Consolazione" di Geremia (CC. 30-31)
Sabato 14 dicembre 1991
Il messaggio della raccolta di oracoli del profeta Geremia
Sabato 21 dicembre 1991
Le cinque grandi lamentazioni e il libro di Baruc
Il fascino che i profeti esercitano è indiscutibile: la loro libertà di fronte alle strutture socio-politiche ed "ecclesiastiche", la loro vivissima capacità di intuizione, la tormentata esperienza della loro vocazione e missione, il bagliore della loro parola e del loro carisma li rendono cittadini del nostro mondo e contemporanei della nostra storia.
In questo libro ormai diventato un classico, l'Autore, con la competenza che lo contraddistingue, ci presenta la figura dei profeti, e attraverso l'analisi dei loro testi ci fa conoscere il loro messaggio, così antico e così attuale.
Con la consueta sapienza e chiarezza il cardinale Ravasi ci guida mese per mese lungo l'Anno Santo indetto da papa Francesco per approfondire il tema della misericordia. La lettura e il commento di pagine bibliche più o meno note fanno brillare nelle sue diverse iridescenze questa virtù, definita dal pontefice come "l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro". Ogni riflessione è corredata da un'illustrazione del pittore e incisore francese Gustave Doré.
"Mentre si sfoglia questo straordinario 'atlante' di immagini gloriose e semplici, spirituali e folcloriche, religiose e popolari, scoperte e contemplate dall'occhio fine e affettuoso di due grandi fotografi come Luca e Pepi Merisio, affiora nel lettore un'impressione interiore spontanea. È la convinzione che la devozione verso questi modelli di vita evangelica continua ancor oggi e riesce a rivestire l'intera società contemporanea, così arida e superficiale e secolarizzata, di un manto di gentilezza. È come un giardino fiorito in mezzo al traffico e al cemento d'una città indaffarata e rumorosa. È una nota delicata, che può passare quasi inosservata; ma, se un giorno venisse a mancare, il mondo si sentirebbe più povero. Con questa opera abbiamo a disposizione un manuale composto da tante immagini e da pochissime parole, capaci di manifestare grandi sentimenti: la profonda devozione personale e popolare e, forse, la convinzione ancestrale che tutto nella vita, anche il denaro, è sotto il giudizio di un Altro, è immerso in un orizzonte trascendente". (Dal saggio introduttivo "Una mirabile galleria di Santi" di Gianfranco Ravasi)