
"La monnezza è oro". Lo disse nel 1992 Nunzio Perrella, un camorrista napoletano mentre era detenuto a Vicenza a Franco Roberti, all'epoca alla direzione distrettuale antimafia di Npoli. Anticipava quello che si è scoperto negli anni: la storia di un business che non conosce crisi, un business che ingrassa mafie, colletti bianchi, imprenditori, personaggi dello stato e delle istituzioni. Già, perché come dimostra Massimiliano Iervolino, la macchina dei rifiuti olia una serie di ingranaggi che muovono rapporti, appalti, posti di lavoro, consulenze e quindi consenso, l'ingrediente che sfama la politica. Mentre le organizzazioni criminali si inseriscono in un sistema di illegalità e corruzione e trovano le soluzioni giuste.
La discarica più grande d'Europa è il capolavoro di Manlio Cerroni. Se quest'uomo di 86 anni chiude Malagrotta, Roma rischia di finire peggio di Napoli. Perché la capitale si è ridotta così male? Il libro attraverso retroscena, pareri di esperti, documenti pubblici, atti inediti, mette il dito nella piaga e tratteggia uno scenario alternativo. Il quadro è chiaro: la partitocrazia di ogni colore per miopia e inadeguatezza di visione ha contribuito a creare un "mostro" di 220 ettari. L'ottavo colle di Roma. Prefazione di Gian Antonio Stella.