
A quale identità è chiamato il presbitero? Quale volto, stile e postura, assume oggi? Il presbitero non è, e non deve aspirare a essere, un superuomo, né un leader carismatico, né tanto meno un manager. Non è un uomo onnipotente e onnisciente. Eppure, oggi come ieri, qualora il bisogno di riconoscimento sociale e di dominio sugli altri prevalga rispetto a un atteggiamento umile e modesto, il presbitero si allontana dalla sua vera e più profonda identità. L’autore, in questo agile libro, tenta di dare spessore alla spiritualità del ministro ordinato, delineandone un “volto diverso”, volto che parte dalla parola di Dio e che si rispecchia nella spogliazione e nell’abbassamento scelti da Cristo, narrati dalla scena della lavanda dei piedi nel Vangelo secondo Giovanni.