
Come la Resistenza anche il Risorgimento, a 150 anni dall'Unità d'Italia, è negato. Dalla Lega, dalla sinistra, che con il Risorgimento è sempre stata critica, e dalla destra di Berlusconi. Ma oggi è in dubbio perfino la sopravvivenza stessa della nazione, stemperata nell'Europa e nel mondo globale, frammentata dalle leghe, dai particolarismi, dai campanili. Aldo Cazzullo ha scritto un libro di storia e, insieme, politico: il racconto - privo di retorica e ricco di tanti dettagli curiosi - dell'idea di patria, dei protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, dei combattenti che sono morti gridando “Viva l'Italia”; con un capitolo sulla Grande Guerra - Ungaretti in uniforme, Gadda indignato da “La grande guerra” di Monicelli che considera antipatriottico - e un capitolo sui caduti dell'Iraq e dell' Afghanistan. Accanto al racconto, una forte tesi politica in difesa dell'Unità nazionale e di un dato storico: in epoche diverse gli italiani hanno dimostrato di saper combattere per un'idea di Italia che non fosse solo quella del Belpaese e del “tengo famiglia”.
Le piazze italiane sono vuote. Vuoti i cinema, le chiese, gli stadi. Sono andati tutti all'outlet: una parola magica sulle insegne delle città, il luogo dove oggi ferve la vita sociale. Il nuovo libro di Aldo Cazzullo, inviato di punta del "Corriere della Sera", si apre con il racconto dell'outlet di Serravalle Scrivia, il più grande d'Italia, e prosegue descrivendo i posti degli incontri e del divertimento di massa, quelli classici e quelli più recenti, dalla mostra del fumetto di Lucca alla Riviera romagnola, dal carnevale di Viareggio al turismo enogastronomico di Alba. E conduce il lettore in un viaggio nelle metropoli e nella provincia italiane, da "quel ramo del lago di Clooney" al nuovo Sud, mostrando, tramite storie poco conosciute (i pozzi di petrolio della Lucania, gli scandali di Parma, i pellegrini di Assisi e di padre Pio) e sorprendenti ritratti di personaggi noti, i punti di forza e di crisi di un paese che cambia.

