La scuola è sempre più importante nel processo di formazione e crescita dei ragazzi, per questa ragione è indispensabile viverla "bene" con un approccio sano e positivo; questo vale tanto per gli studenti quanto per i loro genitori. In queste pagine Luigi Ballerini affronta i grandi noti del rapporto famiglia, scuola e studenti con grande chiarezza e profondità. Si comincia dal "Com'è andata oggi?", che tra le righe vuol dire "Che voto hai preso?"; una domanda che porta con sé una visione riduzionistica, legata strettamente alla performance e che come tale rischia di scivolare in una valutazione globale sul ragazzo. Ma la scuola è ben altro, è un luogo di esperienza, di autonomia, di pratica nelle relazioni, di conoscenza delle norme e (conseguente) responsabilità e non è assolutamente detto che il successo nella vita coincida con il successo a scuola. Vengono poi affrontati: la "relazione umana" del ragazzo con l'adulto insegnante - con uno sguardo lucido sul tema della "didattica a distanza" -, la "fobia scolare" che sempre più spesso porta i ragazzi a ritirarsi dalla scuola e dalla socializzazione; l"alleanza tra scuola e famiglia"; l'"insuccesso scolastico" legato sia alle difficoltà di apprendimento che a problematiche non specifiche (ribellione, svogliatezza, disistima, auto-isolamento) con consigli e strategia per "disinnescare" possibili situazioni problematiche degli studenti; infine un capitolo è dedicato al delicato tema della scelta delle scuole superiori, con un'interessante proposta di "sguardo" e preziosi strumenti di riflessione per accompagnare i ragazzi a una scelta serena, ponderata, che non deve necessariamente diventare "questione di Stato", ma tappa di vita.
Aprile 1912. Il Titanic, il più grande e splendido transatlantico che abbia mai solcato i mari, sta per salpare.
A gestire il ristorante di prima classe, il Ritz, è chiamato un italiano, Luigi Gatti – per tutti monsieur Gatti – che seleziona i migliori professionisti del settore, per la gran parte suoi connazionali. Giovani e giovanissimi che coronano il sogno di lavorare nel più prestigioso ristorante dell’epoca. Fra loro Italo Donati, diciassette anni, aiuto cameriere.
A bordo, la vita dei ragazzi del Ritz procede a ritmi serrati. E tutti, personale e passeggeri, devono sottostare al rispetto di rigide gerarchie sociali. Solo ai lussuosi tavoli del ristorante il mondo dei camerieri e quello degli ospiti si incrociano. Ma per Italo e Alice, la bambinaia inglese al seguito di una facoltosa famiglia, è sufficiente uno sguardo per innamorarsi.
Quando l’iceberg sperona il Titanic i sogni si infrangono. E ciascuno sarà chiamato a compiere una scelta.
I papà non sono tutti uguali. Possono essere alti oppure bassi. pigri o sportivi, pazienti o nervosetti. Però tutti, ma proprio tutti hanno un segreto.
Si dice che non si è mai pronti a essere genitori, non esiste scuola, corso o università cui ci si possa iscrivere, che si possa preventivamente frequentare per prepararci almeno un po’ a questo compito.
Proprio per questa incertezza, ma anche per reali difficoltà personali o talora solo cattivi consigli, si inizia a seguire modelli inadeguati, che complicano le cose, le ingarbugliano, e rendono tutto più difficile, anche ciò che altrimenti potrebbe venire facile perché facile è.
Capita così che a volte ci si possa trasformare in un genitore chioccia, uno tigre, uno elicottero o uno spazzaneve. Modelli fissi, ripetitivi, stereotipati, e per certi versi rassicuranti, ma al tempo stesso anche fluidi, con contaminazioni e incursioni reciproche l’uno nel campo dell’altro. Ma pur sempre modelli. Prendiamoci allora il tempo di esaminarli insieme, uno per uno, ciascuno nella sua propria specificità, per poi trovarne gli elementi in comune e di contatto, così come quelli di lontananza e di maggiore criticità. Tutto questo prima di trovare una, speriamo, valida alternativa. Che forse, giusto per anticipare le conclusioni, starà proprio nel non conformarsi a un modello predeterminato, ma trovare, anzi costruire, una strada personale.
Mamme e papà si trovano, al giorno d’oggi, ad affrontare una sfida educativa delicata e ineluttabile: svolgere il loro ruolo in una società in cui la tecnologia pervade ogni momento della nostra vita. La tecnologia non va però vista come un nemico ma approcciata nel giusto modo, ossia dal punto di vista educativo. In questa ottica, il primo passo da compiere è comprendere come il rapporto che i ragazzi hanno con essa sia molto diverso da quello dei loro genitori.
Questo libro aiuta mamme, papà ed educatori ad avvicinarsi in modo costruttivo e non solo regolativo e restrittivo al mondo dei social e della tecnologia in generale. Non un controllo passivo quindi, ma un ruolo attivo che prenda coscienza della realtà che ci circonda ed educhi i ragazzi al corretto rapporto con essa.
Salonicco 1943. Le SS sono giunte nella città occupata dall’esercito tedesco con lo scopo di annientare la grande e ricca comunità ebraica che vi abita da secoli, deportando tutti i suoi membri e impadronendosi dei loro beni. Mentre le partenze dei treni verso i campi di concentramento della Polonia si susseguono senza interruzione, nella città devastata dalla follia nazista due storie – destinate a incrociarsi – scorrono parallele: la storia di Hanna e Yosef, due quindicenni ebrei rinchiusi nel ghetto di Kalamaria, testimoni del crescere delle violenze e alla ricerca di una possibile via di salvezza e la storia del console italiano Guelfo Zamboni e del capitano Lucillo Merci, suo assistente, che in una frenetica corsa contro il tempo si adoperano per salvare quante più vite possibili. Se per Hanna l’incontro con Yosef sarà la scoperta di un amore sorprendente che neppure le circostanze più cupe potranno cancellare, per il console Zamboni e il capitano Merci quei drammatici mesi saranno invece l’occasione per 9 788892 212336 riaffermare il primato della coscienza sul rispetto delle leggi: «Avremmo potuto non farlo? Avremmo davvero potuto non aiutare quelle persone?».
È sempre più difficile fare i genitori. Alle tradizionali preoccupazioni quotidiane (la scuola, le amicizie, i capricci), se ne aggiungono di inedite che rischiano di trovarci impreparati: le nuove tecnologie, Facebook, la realtà virtuale, ad esempio. "E adesso cosa faccio?" (una frase che, prima o dopo, tutti abbiamo pronunciato) affronta le questioni più urgenti, con un taglio originale: non offre ricette o istruzioni per l'uso, ma propone uno sguardo nutrito di stima verso il bambino e il ragazzo. Con i figli, infatti, le strategie e le pianificazioni non hanno successo. Non si gestiscono i figli. I giovani sono più di ciò che sembrano, sanno costruire desideri grandi e soprattutto pensano: pensano sé, il mondo e gli altri. Riconsiderare e rilanciare il rapporto con loro è quanto tocca, oggi più che mai, ai genitori. Perché ricompaia la soddisfazione e la pace nelle nostre case.
La vacanza di Euforbia è quasi giunta al termine e la maestra pasticciera è ansiosa di tornare a casa per inaugurare il nuovo negozio e rivedere Marta e Matteo, i suoi allievi del corso di pasticceria. Ma proprio l'ultimo giorno di crociera, Euforbia conosce il signor Eugenio De' Divitis, maestro profumiere. I due diventano subito amici ed Eugenio, ammirato dall'abilità e dalla passione per il lavoro che animano la pasticciera, rivela a Euforbia la sua preoccupazione più grande: è stato un profumiere sopraffino e ha creato fragranze famose, ma ora ha smarrito l'ispirazione. Ha bisogno che qualcosa risvegli la sua creatività. Euforbia propone al nuovo amico di insegnare a lei e a Marta e Matteo l'arte della profumeria, perché non c'è niente di meglio che trasmettere il proprio sapere per rendersi conto di quanto sia importante e prezioso. Dopo qualche titubanza, Eugenio accetta e Matteo si rivela essere un ottimo allievo. La data di inaugurazione della Nuova Pasticceria Euforbia si avvicina, ma scoppia una grana: Andrea, il padre di Marta, si è innamorato di Euforbia - che per la ragazza, orfana di madre, è già come una seconda mamma - ed è geloso del signor Eugenio. Chi sceglierà Euforbia? Ed Eugenio insegnerà a Matteo tutti i segreti della sua arte? Età di lettura: da 10 anni.
Salonicco 1943. Le SS sono giunte nella città occupata dall'esercito tedesco con lo scopo di annientare la grande e ricca comunità ebraica che vi abita da secoli, deportando tutti i suoi membri e impadronendosi dei loro beni. Mentre le partenze dei treni verso i campi di concentramento della Polonia si susseguono senza interruzione, nella città devastata dalla follia nazista due storie - destinate a incrociarsi - scorrono parallele: la storia di Hanna e Yosef, due quindicenni ebrei rinchiusi nel ghetto di Kalamaria, testimoni del crescere delle violenze e alla ricerca di una possibile via di salvezza e la storia del console italiano Guelfo Zamboni e del capitano Lucillo Merci, suo assistente, che in una frenetica corsa contro il tempo si adoperano per salvare quante più vite possibili. Se per Hanna l'incontro con Yosef sarà la scoperta di un amore sorprendente che neppure le circostanze più cupe potranno cancellare, per il console Zamboni e il capitano Merci quei drammatici mesi saranno invece l'occasione per riaffermare il primato della coscienza sul rispetto delle leggi: "Avremmo potuto non farlo? Avremmo davvero potuto non aiutare quelle persone?". Un romanzo appassionante tratto da una storia vera che porta con sé un messaggio di coraggio e di speranza. Età di lettura: da 12 anni.
Mangiare non è solo ingurgitare alimenti. È anche preparazione, compagnia e racconto. Nelle nostre case, però, la TV e l'improvvisazione restano spesso gli unici ingredienti della cena, ridotta a evento alimentare quando invece è l'unico momento "insieme" della famiglia. Esiste un altro modo di cenare: preparare un risotto con cura, apparecchiare la tavola in modo simpatico, conversare tra figli e genitori narrando di noi. Così il cibo diventa ciò che è: emblema di una relazione e simbolo di un "tu" che arricchisce il nostro vivere. "Una tavola, pane e companatico. La compagnia di casa e dei figli. (Ri)scopriamo il gusto del pasto. Che non è mai solamente cibo?"