
È difficile pensare a un mondo senza i suoi divi, le sue icone, le sue star. Fanno parte della nostra storia e della nostra cultura, come se il loro successo fosse qualcosa di già scritto, e di definitivo. Come racconta Cass Sunstein in questo libro sorprendente, però, la situazione è molto diversa. Attraverso le vicende di artisti, scrittori, scienziati, politici, attori e musicisti più o meno celebri, più o meno dimenticati, o semplicemente ignorati, esplora le ragioni per cui alcuni raggiungono la fama e altri no, soffermandosi soprattutto sul ruolo che hanno il talento, la fortuna e il caso. Grazie agli sviluppi recenti della ricerca su modelli a cascata, effetti di rete e polarizzazione di gruppo, Sunstein indaga quello che trova spazio nei libri di storia, o nel canone letterario, per dimostrarci come e perché queste scelte cambino radicalmente nel corso del tempo.
Oltre un certo livello di efficienza, la comunicazione tende a produrre confusione più che a favorire l'intesa: non promuove l'armonia ma alimenta il conflitto. Apprezzatissimo interprete dei modi in cui le tecnologie cambiano la vita umana, Nicholas Carr accompagna il lettore alla scoperta degli effetti perniciosi che da sempre, come un'ombra, accompagnano il progresso in questo campo. Mostra come le piattaforme di messaging sacrificano le sfumature, come i social network innescano dinamiche aggressive, come i dibattiti politici in rete rendono più angusti i nostri orizzonti e distorcono la percezione della realtà. Da un lato Carr chiarisce perché i giganti della tecnologia e le loro piattaforme hanno tradito le nostre aspettative, dall'altro ci obbliga a fare i conti con verità scomode sulla nostra natura. La psiche umana è male attrezzata per gestire la "superfioritura" di informazione che la tecnologia ha scatenato. Attingendo esempi memorabili dalla letteratura storica, scientifica e politica, Carr offre una visione panoramica delle ripercussioni sociali dei nuovi media. Forse è troppo tardi per cambiare il sistema, ma siamo ancora in tempo per cambiare noi stessi.
"Secondo Gabriel García Márquez, la vita si vive per raccontarla. E secondo Elias Canetti, la vita che si vive per raccontarla sta negli incontri interessanti che la punteggiano. Questo libro è appunto un racconto, o un resoconto, di incontri con persone che valeva la pena incontrare e ascoltare, e che hanno reso la mia vita più piena e degna di essere vissuta." L'intenzione dell'autore, provocatorio e ironico come sempre, è quella di trovare punti di contatto tra le due culture, scientifica e umanistica, per mostrarne la sostanziale unità dietro l'apparente separazione. Il politico Giulio Andreotti, il religioso Dalai Lama, il filosofo Jacques Derrida, l'attore Dario Fo, il matematico John Nash e lo scrittore José Saramago sono solo alcuni dei numerosi personaggi, ventuno dei quali premi Nobel, che con le loro passioni e le loro curiosità insospettate ci mostrano in questo libro, una volta di più, che le divisioni culturali sono spesso, se non sempre, fittizie.
"Charles Darwin era un uomo complicato, coraggioso ma timido, ispirato ma travagliato, con una mente brillante e un cuore tenero. Se fosse stato più unitario e trasparente, non sarebbe stato altrettanto interessante". Sulla teoria dell'evoluzione e sul suo creatore sono state scritte montagne di libri e articoli, dai più divulgativi ai più specialistici, eppure ancora oggi il pensiero di Darwin non è compreso da tutti. La selezione naturale è un'idea che, osservata sul nascere, con la totalità delle sue implicazioni, è al contempo fenomenale e scioccante. David Quammen parte dal dato biografico del naturalista inglese per intrecciarlo con il percorso intellettuale e scientifico che lo portò a pubblicare - dopo anni di letture, approfondimenti, ricerche e tentennamenti - il testo che avrebbe posto le basi della biologia contemporanea: L'origine delle specie. Il risultato è il ritratto a trecentosessanta gradi di un uomo che dalla tranquilla campagna inglese stava preparando una rivoluzione culturale che ancora oggi non ha esaurito il proprio vigore.
Il futuro computer quantistico potrebbe fare in pochi secondi calcoli che richiederebbero milioni di anni al più potente calcolatore oggi esistente. Non si tratta di un semplice miglioramento dell'attuale tecnologia ma di un cambio di paradigma nel modo in cui l'informazione viene oggi elaborata e trasmessa da un punto all'altro della Terra. Ma come funzionano questi calcolatori "impossibili" e perché sono così efficienti? La prima rivoluzione quantistica ha cambiato la nostra percezione del mondo, costringendoci a rinunciare a una descrizione deterministica dell'universo; la rivoluzione ora in atto mira a costruire vere e proprie macchine: computer che ubbidiscono alla logica quantistica, capaci di affrontare sfide attualmente impensabili, un internet intrinsecamente sicuro e sensori ultraprecisi che cambieranno la nostra vita di tutti i giorni, dalla medicina alla finanza e alla sicurezza informatica. In forma concisa e accessibile al lettore non esperto, questo libro presenta la rivoluzione delle tecnologie quantistiche che è già in parte realtà.
La Terra è il nostro mondo. L'unico. Lo spazio, al contrario, è un mondo ostile. Per poterlo esplorare siamo costretti a costruire veicoli molto diversi rispetto a quelli che usiamo sulla Terra e per poterci andare di persona dobbiamo ricreare nel veicolo un ambiente artificiale che protegga il nostro equilibrio fisiologico e la nostra stessa vita. Ma la sfida dell'esplorazione spaziale è proprio questa: superare i limiti, conoscitivi e tecnologici, per arrivare sempre più lontano. Paolo Ferri, per anni a capo del dipartimento di operazioni spaziali dell'Agenzia spaziale europea, rivela non solo cosa si fa nello spazio, ma come lo si fa. Attraverso le missioni di ieri e di oggi racconta cosa si intende per volo spaziale - i satelliti artificiali, le capsule, le piattaforme, i sistemi di sopravvivenza degli astronauti, i sistemi di lancio - ma anche i retroscena, le difficoltà, i vicoli ciechi e i successi imprevisti. Il risultato è un'avventura irripetibile ai confini del cosmo, e una riflessione su potenzialità e limiti della conoscenza scientifica.
Daniel C. Dennett, filosofo e scienziato cognitivo tra i più influenti del nostro tempo, ha dedicato la sua vita allo studio dei misteri della nostra mente. Esiste il libero arbitrio? Cos'è la coscienza, come nasce? Cosa distingue la mente umana dalla mente degli animali? Le sue risposte hanno orientato in modo significativo il dibattito filosofico degli ultimi decenni. La sua incessante curiosità l'ha portato da Beirut, dove ha trascorso l'infanzia, alle aule di Harvard, dai Jazz club di Parigi ai laboratori di tutto il mondo. Questo libro esplora i grandi temi della filosofia contemporanea - il linguaggio, l'evoluzione, la logica, la religione, l'intelligenza artificiale - rivelando intuizioni ed errori dell'autore e dei suoi interlocutori: Douglas Hofstadter, Willard Van Orman Quine, Thomas Nagel, John Searle e Stephen Jay Gould sono solo alcuni dei grandi pensatori che l'autore ha incrociato sulla sua strada. Pensare, scrive Dennett, è difficile, ed è rischioso. Qualunque forma di ragionamento filosofico porta inevitabilmente con sé una discreta dose di frustrazione e insicurezze. Ma è solo sbagliando che, molto raramente, troviamo una via verso la verità.
La fisica è un campo tradizionalmente riservato agli specialisti, e questa situazione deriva principalmente dal modo in cui i fisici tendono a condividere le loro conoscenze con il resto del mondo. Da un lato, la divulgazione spesso non arriva al cuore degli argomenti; dall'altro, studiare fisica vorrebbe dire intraprendere un percorso lungo e spesso frustrante. Questo libro è la dimostrazione che esiste un modo per cogliere l'essenza della disciplina senza dover affrontare anni e anni di studio. Le intuizioni della fisica sul funzionamento dell'universo si presentano spesso sotto forma di equazioni che sembrano incomprensibili. Eppure per Sean Carroll sono proprio queste equazioni che, come poesie, ci consentono di solcare i cieli alla scoperta di paesaggi multidimensionali, deformazioni spaziotemporali e forze sconosciute. Il calcolo infinitesimale, per esempio, è una meraviglia che merita la nostra attenzione non meno di un'opera d'arte. Sulla scia delle leggendarie lezioni di Richard Feynman, questo libro ci introduce a un modo nuovo di vedere, che risuonerà per molti anni a venire.
Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, Paolo fu "afferrato, ghermito, conquistato, impugnato" da Cristo. È questa la linea di demarcazione tra il prima e il poi, tra il persecutore e l'apostolo del cristianesimo. Da quel giorno, a poca distanza dalla morte di Cristo, Paolo diventa il più appassionato missionario cristiano. L'evangelo che egli annuncia però non è solo una teoria, è anche un modo di esistere: le sue Lettere sono questo intreccio tra parole e vita. Per scoprire il contenuto del messaggio di Paolo e la stessa trama della sua esistenza è dunque necessario rifarsi al suo epistolario. Si tratta di lettere genuine e non solo rivestite fittiziamente del carattere epistolare: la trattazione teologica è sempre aperta alla proposta etica, pastorale, esistenziale. Questo itinerario nel mondo personale e ideale dell' "Apostolo per eccellenza" è un invito a staccare Paolo dalle pagine agiografiche per farlo scendere nel nostro mondo secolarizzato.
Per Luciano Floridi l'informazione è un concetto cruciale, che merita un'indagine approfondita. Questo libro, frutto di lunghi anni di studio, presenta dunque il primo programma di ricerca unitario e coerente per quello che era un campo ancora inesplorato: la filosofia dell'informazione. Il libro spiega che cos'è la filosofia dell'informazione, esplora la natura complessa di vari concetti e fenomeni informativi e dà risposta ad alcune delle classiche domande filosofiche in termini di teoria dell'informazione. Una filosofia che sa dialogare con il mondo contemporaneo, una nuova e indipendente area di ricerca.
Avete mai notato che quello che vi entusiasma il lunedì, il venerdì vi sembra noioso? Relazioni, lavori, persino i capolavori dell'arte dopo un po' perdono il loro fascino. A un certo punto, non facciamo più caso a ciò che c'è di buono nelle nostre vite, e non notiamo più nemmeno ciò che non va. Ci abituiamo all'aria inquinata, tolleriamo relazioni tossiche, giustifichiamo qualsiasi deriva autoritaria e corriamo rischi inutili. Ma è possibile iniziare a vedere tutto in modo nuovo? Tornare ad apprezzare ciò che funziona e provare a cambiare quello che invece non ci rende felici? In questo studio rivoluzionario, frutto di una ricerca decennale in psicologia e biologia, i due autori ci mostrano che cambiare anche per poco l'ambiente in cui viviamo e le persone che frequentiamo è la strada per riconoscere e apprezzare il bene in modo più consapevole.
Una domanda anima da sempre gli studi di LeDoux: come il senso di identità scaturisce dai neuroni, pur mutando di continuo il mondo circostante e i circuiti neuronali? Gli studi sui pazienti dal cervello diviso, svolti a metà degli anni Settanta, lo avevano indotto a pensare che l'io non fosse un'entità fissa ma una "narrazione" che intessiamo per dare un senso al mondo. Da allora, ne ha cercato le conferme nel cervello, studiando le emozioni e la memoria. Lo ha fatto anche ricostruendo, in Lunga storia di noi stessi, i quattro miliardi di anni di evoluzione dei viventi, per capire "come eravamo". E da qui questo libro riparte per spiegare "come siamo" noi umani: un intreccio inestricabile di quattro mondi (biologico, neurobiologico, cognitivo e cosciente) dalla cui continua interazione scaturisce la nostra coscienza, unica tra i viventi per la sua capacità di sperimentare noi stessi come un passato, un presente e un futuro; una capacità in virtù della quale costruiamo una narrazione della nostra vita, "una vita che imita l'arte", per dirla con Oscar Wilde.
Il titolo vorrebbe suggerire che "una pillola matematica al giorno leva il medico di torno". La malattia da curare è l'analfabetismo matematico di cui soffrono il mondo intero, in generale, e il nostro paese, in particolare. Risulta infatti da anni che i ragazzi hanno un grande deficit nelle competenze di italiano e di matematica, e le due cose non sono separate: "leggere, scrivere e far di conto" era l'obiettivo minimale posto dalla legge di istituzione della scuola pubblica obbligatoria promulgata nel 1859 dal Regno Sabaudo. Le "pillole matematiche" giocano su entrambi i campi, e intendono mostrare non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti, come la matematica sia presente, a volte sommessamente e altre prepotentemente, in tutta la cultura, umanistica e scientifica: nelle discipline dove la si aspetta, dalla fisica all'economia, ma anche in quelle in cui meno la si aspetta, dai romanzi alle opere d'arte.
In "Diversi" il primatologo di fama mondiale Frans de Waal trae spunto da anni di osservazioni sul comportamento degli esseri umani e degli altri animali per dimostrare che, nonostante esista un collegamento tra genere e sesso biologico, la biologia non avalla automaticamente i tradizionali ruoli di genere presenti nelle società umane. Avvalorando le sue tesi con riferimenti agli scimpanzé e ai bonobo, de Waal mette in dubbio le convinzioni ampiamente diffuse su mascolinità e femminilità e le opinioni comuni su autorità, leadership, legami filiali e comportamenti sessuali. Nelle comunità di scimpanzé il maschio è dominante e violento, mentre tra i bonobo è la femmina a prevalere e la società è relativamente pacifica. Nelle due specie il potere non è limitato a un genere ed entrambi i sessi mostrano vere capacità di leadership. Con umorismo, chiarezza e sensibilità, il libro amplia la discussione sulle dinamiche di genere nelle società umane, promuovendo un modello inclusivo capace di abbracciare le differenze, invece di cercare di negarle.
Il concetto di libero arbitrio è essenziale per le nostre relazioni interpersonali e le pratiche morali e giuridiche. Se risultasse che nessuno è mai libero e moralmente responsabile, che cosa vorrebbe dire per la società, la moralità, la vita di tutti i giorni? Daniel Dennett e Gregg Caruso presentano le loro argomentazioni pro e contro l'esistenza del libero arbitrio e ne discutono le implicazioni. Dennett sostiene che il genere di libero arbitrio richiesto per la responsabilità morale è compatibile con il determinismo. Caruso è di parere opposto: per lui, quel che siamo e ciò che facciamo rappresentano, in ultima analisi, il risultato di fattori che sono al di là del nostro controllo, e per questo non siamo mai moralmente responsabili delle nostre azioni nel senso che ci renderebbe davvero meritevoli di biasimo o di lode, di punizione o di ricompensa. "A ognuno quel che si merita" introduce i concetti centrali del dibattito sul libero arbitrio e sulla responsabilità morale mediante un dialogo filosofico coinvolgente, rigoroso e talvolta acceso tra due eminenti pensatori.
Istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali. Questa trasformazione epocale implica dubbi e preoccupazioni, ma anche straordinarie opportunità. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità di modellarla in senso positivo, a vantaggio dell'umanità e del pianeta. Ma a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. È cruciale comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto e uno dei passaggi oggi fondamentali è quello dell'intelligenza artificiale, della sua natura e delle sue sfide etiche, che Luciano Floridi affronta in questo libro, offrendo il suo contributo di idee a un quanto mai necessario sforzo collettivo di intelligenza.
La paura, affi nata da milioni di anni di selezione naturale, ha mantenuto in vita i nostri antenati. Ma abbiamo ancora molto da imparare su come gestire la nostra risposta al pericolo. Da più di trent'anni, Daniel Blumstein studia le risposte di paura degli animali. Le sue osservazioni portano a una conclusione defi nitiva: la paura preserva la sicurezza, ma a caro prezzo. Uno stormo di uccelli in cerca di cibo spende energia preziosa prendendo rapidamente il volo quando appare un rapace. Ma se, da un lato, gli uccelli riescono a fuggire, dall'altro si lasciano alle spalle la loro fonte di cibo. Tra gli esseri umani, la paura è spesso una risposta comprensibile alle fonti di minaccia, ma può comportare un impatto elevato sulla salute e sulla produttività. Approfondendo le origini evolutive e i contesti ecologici della paura tra le specie, Blumstein considera ciò che possiamo imparare dai nostri simili animali, dai successi e dai fallimenti. Osservando come gli animali sfruttino l'allarme a proprio vantaggio, possiamo sviluppare nuove strategie per affrontare i rischi senza panico.
Questa "biografia" di Gesù è condotta camminando sul crinale tra fede e storia. Dopo una cornice preliminare che isola le coordinate storicoculturali e geopolitiche entro cui fiorisce la tetrade dei Vangeli, si inizia il viaggio all'interno delle loro pagine, che non ricostruisce accademicamente un personaggio e la sua vicenda ma ne ricompone ritratti da angolature diverse. Gianfranco Ravasi elabora il profilo di Gesù seguendo alcuni lineamenti fondamentali. Innanzitutto la sua vita pubblica nel villaggio di Nazaret, le sue parole che si raggruppano spesso in narrazioni paraboliche, le sue mani che operano gesti sorprendenti, catalogati sotto la categoria "miracoli". Poi l'atto supremo, quello della sua morte per esecuzione capitale avallata dal potere romano. Ma è proprio quando è calato il sipario sulla vicenda terrena di Gesù che si apre un'altra faccia della sua vita, una discriminante inedita, definita come "risurrezione". Per attingerla è necessario un altro canale descrittivo, affidato sostanzialmente a una conoscenza trascendente, quella che è denominata come "la fede pasquale".
Che cosa accadrebbe se l'umanità potesse alterare la sostanza stessa del codice genetico? Questa domanda è rimasta a lungo confinata al campo della fantascienza, ma tutto questo sta per cambiare, come ci rivela qui Kevin Davies. "Riscrivere l'umanità" ci porta per mano all'interno dell'affascinante mondo di una nuova tecnica di editing genetico chiamata CRISPR, una potente cassetta degli attrezzi che permette di correggere il DNA di qualsiasi organismo, la cui scoperta è valsa a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna il Nobel per la chimica 2020. Davies aiuta il lettore a conoscere quella che è forse la più radicale conquista scientifica della nostra epoca, incontrando gli scienziati in prima linea nelle ricerche e i pazienti la cui storia commovente riporta il racconto a un livello più umano. L'autore chiarisce infatti le conseguenze che questa nuova tecnica può avere, risparmiando a milioni di persone gli effetti devastanti delle malattie ereditarie o i problemi che crea la disabilità.
Perché solo gli esseri umani sono capaci di inventare? In questo libro, lo psicologo ed esperto di autismo di fama mondiale Simon Baron-Cohen propone una nuova, audace risposta: perché possiamo identificare i modelli, in particolare i modelli del se e del come. E sostiene che i geni legati a questa capacità unica si sovrappongono ai geni dell'autismo. Dal primo strumento musicale alle rivoluzioni agricole, industriali e digitali, Baron-Cohen mostra come questa capacità unica abbia guidato il progresso umano per 70.000 anni. Collegando uno dei più grandi punti di forza della specie umana a una condizione molto spesso fraintesa, questo libro ci sfida a pensare in modo differente a chi ha un modo differente di pensare.