Il volume illustra il valore di cura dell'esperienza umana della terapia, in cui il terapeuta si libera della sua uniforme professionale, per sintonizzarsi con aree di sofferenza profonda portate in terapia da persone e famiglie in difficoltà. I suoi strumenti sono le parole quanto l'ascolto e il linguaggio del corpo e del movimento, che diventano veicoli di trasformazione quando il suo mondo interiore si incontra con quello di chi lo ha scelto come fonte di aiuto. La ricerca di autenticità si concretizza in un dono reciproco di verità, in cui l'essenza di ciascuno si incontra con quella degli altri, rompendo le barriere dei ruoli. La cura coinvolgerà dunque l'intera famiglia in un processo trasformativo.
Il modello di terapia proposto si fonda sull’idea che per aiutare coppie in crisi a riscoprire la propria intimità sia necessario adottare una lente intergenerazionale e non limitarsi alla sola dimensione duale. Individuando le trame familiari e i legami affettivi recisi o distorti, si potrà permettere a ciascun partner di pacificarsi con la propria storia e riscoprire la forza del Noi della coppia.
Nel volume si chiarisce come utilizzare la presenza simbolica delle famiglie di origine e dei figli nella terapia di coppia e come invitare genitori, figli e amici in qualità di consulenti in sedute speciali. Dopo aver illustrato le diverse fasi del processo terapeutico, dalla costruzione della motivazione congiunta fino alla conclusione della terapia, gli ultimi capitoli affrontano le problematiche relative alla coppia nel divorzio e nelle famiglie ricostituite.
Il modello di terapia proposto si fonda su un'integrazione originale tra teorie sistemiche e processo di sviluppo multi-generazionale della famiglia. Il problema individuale per cui viene richiesto un intervento terapeutico si trasforma in una porta di accesso al mondo familiare. Partendo dai sintomi di bambini e adolescenti inizia una ricerca di quei significati relazionali e di quelle connessioni affettive che permettono un viaggio a ritroso nella generazione dei padri e dei nonni per tornare al presente con una visione nuova e propositiva. Il bagaglio del terapeuta è fatto di molteplici strumenti, adatti a favorire la fiducia e la collaborazione; la sua presenza è la risorsa terapeutica più efficace per instaurare un contatto diretto e autentico con ciascuno, per sintonizzarsi con la sofferenza espressa da tante famiglie, e per coglierne le forme implicite di vitalità e di speranza, così da trasformarle in elementi di forza e di cambiamento.
Il testo offre una visione dall'interno del modo in cui la comunicazione del bambino evolve nel contesto della famiglia e del modo in cui i genitori possono lavorare insieme o invece avere difficoltà a cooperare. Le autrici presentano casi tratti dalla vita guotidiana e studi di casi tratti da un progetto di ricerca longitudinale che ha usato il Lausanne Trilogue Play per valutare le interazioni tra bambini e genitori in famiglie con figli in età prescolare. La prima parte del volume presenta il caso di Lucas e della sua famiglia, dalla prima infanzia all'età di cingue anni. In ciascun capitolo si analizza come i bambini imparano a comunicare con più persone contemporaneamente. Nella seconda parte si esamina il modo in cui i bambini reagiscono alle difficoltà di cooperazione dei genitori, come la competizione o la possibilità di comunicare solo attraverso il figlio. Le autrici seguono molti casi esemplificativi per illustrare le diverse forme di cogenitorialità problematica e il deragliamento della traiettoria evolutiva del bambino in differenti età e fasi dello sviluppo. Nella terza parte vengono presentati modelli di prevenzione e di intervento basati sul LTP. I capitoli sono dedicati inoltre alla Developmental Systems Consultation, che combina l'uso del LTP e del video-feedback, e a un nuovo modello, il Reflective Family Play, che permette a intere famiglie di impegnarsi in un trattamento.
Cosa c’è dietro la violenza degli adolescenti contemporanei? Come aiutare un adolescente depresso? E sono i farmaci ciò di cui ha bisogno o è la famiglia che potrebbe aiutarlo nel modo più efficace? Sono alcune delle domande a cui il volume risponde, focalizzando l’attenzione sull’adolescenza problematica che si esprime attraverso la violenza, le dipendenze patologiche, la depressione.
Si presentano le linee teoriche che guidano il lavoro clinico con gli adolescenti secondo la prospettiva sistemico-relazionale, attraverso stralci di terapie condotte nell’arco di quarant’anni di esperienza.
Maurizio Andolfi insegna Psicologia dinamica all’università “La Sapienza” e dirige l’Accademia di psicoterapia della famiglia di Roma.
Anna Mascellani, psicologa e psicoterapeuta, lavora presso l’Accademia di psicoterapia della famiglia di Roma.
La resilienza – la capacità di resistere e di riprendersi da una crisi o da condizioni di difficoltà – è un concetto fondamentale per capire perché alcune famiglie sono devastate da eventi traumatici e avversità mentre altre ne escono indenni o addirittura più forti.
Attingendo alla sua vasta esperienza clinica, Froma Walsh pone in evidenza tutti i fattori che promuovono la resilienza e illustra come aiutare le famiglie a superare i momenti difficili. Uno strumento essenziale per i terapeuti familiari e i professionisti impegnati in ambiti affini.
In questo libro il linguaggio di accademici, esperti di psicologia dello sviluppo e di pedagogia scolastica si intreccia con la voce di insegnanti, presidi, pediatri e psicologi della scuola, fino ad abbracciare le esperienze di terapeuti della famiglia e di neuropsichiatri infantili. "Adolescenti tra scuola e famiglia" offre una prospettiva relazionale su come lavorare per una scuola realmente condivisa: non si può sottovalutare il ruolo della famiglia, e i conflitti tra genitori e insegnanti non si risolvono nell'arroccamento e nella separazione ma nella costruzione comune di una scuola davvero educativa.
La autrici rivoluzionano le nostre conoscenze sulle prime forme di interazione bambino-adulto, classicamente centrate sullo studio esclusivo del rapporto madre-bambino, ipotizzando l'esistenza di una triangolazione primaria alla base della comunicazione che il bambino rivolge fin dai primi mesi di vita a entrambi i genitori. Sono descritte sia le modalità di sviluppo normali sia le modalità comunicative patologiche che possono intercorrere tra i membri di questo triangolo primario, la famiglia, intesa come unità di base. Il volume si rivolge sia a psicologi e operatori che lavorano nell'ambito della prima infanzia sia a terapeuti interessati a interventi precoci sulla comunicazione patologica tra il bambino e i suoi partner.
Il volume è un'introduzione a un metodo innovativo di terapia familiare: utilizzare il lavoro intergenerazionale con le famiglie d'origine dei clienti non come momento terapeutico a sé stante, ma come consulenza all'interno di terapie individuali, di famiglia e di coppia. Il metodo permette al terapeuta di sfruttare le importanti possibilità offerte dal lavoro intergenerazionale senza essere obbligato a impostare in tal modo l'intera terapia.