L'Italia è un paese di eccezionale varietà linguistica, cui contribuiscono l'italiano standard (con le sue diverse colorazioni regionali), i dialetti e le minoranze linguistiche. Completano il quadro i dialetti parlati fuori della penisola, in aree prossime o, talvolta, in terre assai lontane. Questo libro descrive, secondo varie prospettive, la situazione del dialetto - con le sue qualificazioni più correnti: arcaico, schietto, locale, rustico, urbano -, ciò che si pensa del (proprio) dialetto, il rapporto con l'italiano e le sue varietà, le diverse forme di documentazione (vocabolari, grammatiche, atlanti linguistici), i gruppi dialettali. La nuova edizione è stata rivista sulla scorta dell'esperienza dell'uso didattico e contiene i necessari aggiornamenti bibliografici, così come aggiornato risulta anche l'apparato cartografico.
Il volume ricostruisce il lungo processo attraverso il quale si è costituita e affermata la lingua letteraria in Italia, dall'età di Dante, Petrarca e Boccaccio agli anni tra fine Ottocento e inizio Novecento. Nell'illustrare i momenti chiave di questa vicenda, l'autore insiste sulle forze culturali che hanno consentito alla lingua e alla letteratura di vivere e di contribuire a determinare un'identità che è tutt'ora libera dalle ipoteche etniche e localistiche risorgenti in vari paesi del mondo. Questa nuova edizione contiene miglioramenti consigliati dall'esperiernza dell'uso didattico e ritocchi dettati dall'esigenza di aggiornare l'informazione.