
La tenerezza salva i matrimoni: due sposi che sappiano esercitare la tenerezza avranno sempre un medicamento potentissimo per risollevarsi da combattimenti e prove. Preparare un pasto e mangiare insieme è un linguaggio speciale per parlare la tenerezza. In questo libro, guidati dal Cantico dei Cantici, sono raccolte tante ricette e 18 menù, uno per ogni circostanza in cui ogni coppia può ritrovarsi. C'è un menù per la passione degli sposi ma anche uno per i momenti di crisi, uno per fare pace e uno per quando occorre prendere decisioni.
Qual è il momento più adatto per mangiare le fragole? Che differenze d'impiego ci sono fra i carciofi inermi e quelli spinosi? Perché il radicchio di Treviso ha quel bel colore rosso? A queste e a tante altre domande rispondono Gualtiero Marchesi e Fabiano Guatteri mettendosi nei panni del consumatore di oggi che, disorientato davanti all'offerta costante di ogni tipo di frutta e verdura, ha perso la bussola del tempo e delle stagioni. Insieme ci spiegano che se aspettiamo il periodo di maturazione naturale, ne beneficeremo in molti modi: nel gusto, negli apporti nutrizionali, nel risparmio sulla spesa quotidiana. E stando al passo con la natura, avremo anche aiutato i nostri agricoltori a fare bene il loro lavoro.
La tavola non è solo occasione di nutrimento, ma è anche luogo di incontro e di amicizia ed è specchio dei rapporti umani e della comunione tra le persone. Questo libro parla della cultura della tavola orientata alla bellezza e alla valorizzazione dei valori familiari e sociali connessi con il mondo del cibo e del vino. Si parla dell'importanza che la società occidentale ha dato a questo tema, di storia della cucina, dei cibi e dei loro valori simbolici; della tavola, della famiglia e degli amici; delle usanze di altri popoli e altre religioni; con qualche commento sui film e sulle trasmissioni televisive che parlano di cucina, chef e buona tavola.
Oltre duecento gustosissime ricette che vanno dagli antipasti ai dolci; il meglio di un'antica tradizione culinaria viene offerto e messo a disposizione, in modo completo e ragionato, affinché ogni lettore possa concedersi il piacere e la felicità conviviale che solo una buona tavola può dare. Se c'è un campo in cui è giusto e opportuno conservare e difendere la tradizione, questo è il campo della gastronomia. Ciò vale in particolar modo per la cucina romana, le cui origini vengono fatte risalire da alcuni studiosi addirittura alla Roma imperiale: cucina semplice e non ricercata per eccellenza, realizzata con ingredienti facili da reperire e sempre a portata di mano (pur nel rispetto dei cicli stagionali). Il volume raccoglie inoltre le principali ricette della cucina ebraico-romanesca: dai notissimi carciofi alla giudia al risotto di Shabbat, dal pane a forma di treccia agli aliciotti con l'indivia, il lettore trova qui elencate e commentate gustosissime pietanze nate dalla semplicità e soprattutto in seno all'ambiente familiare. Infatti è proprio nella casa che la cucina ebraica ha avuto sempre la sua base, seguendo i dettami di un'arte culinaria tramandata oralmente da madre in figlia, da suocera a nuora. E grazie alla sua genuinità la cucina ebraico-romanesca si affianca benissimo a quella romana e ambedue si completano scambievolmente per la delizia e il piacere dei buongustai romani e non romani.
Perché "A tavola nel convento del santo"? Perché è lì che ci porta il manoscritto n. 9, compilato da un umile e quasi ignoto cuoco al servizio della comunità. Poco sappiamo di lui: proveniente da un piccolo borgo del Trentino, con qualche difficoltà di scrittura, egli annota nel suo quaderno cibi e vivande che prepara a pranzo e cena per i frati del convento, e per le altre numerose persone spesso ospiti presso la comunità francescana di Padova. Il cuoco tuttavia non scrive solo di gastronomia, ma anche di eventi e personaggi che attirano la sua attenzione, lasciando così testimonianze di grande interesse per la storia sociale e religiosa di quegli anni, i primi decenni dell'Ottocento. Riguardo alla descrizione dei menu quotidiani si può dire che il documento è fino ad oggi l'unico riguardante la storia della cucina padovana del periodo. Il manoscritto ci consegna dunque una cucina fortemente legata al territorio e ai prodotti stagionali, spesso provenienti da proprietà del convento; abbonda il riso, usato quotidianamente insieme alla pasta per le minestre, mentre pesci, uova, formaggi e verdure sono consumati nei giorni di magro. Non mancano eventi più o meno lieti: celebrazioni legate al culto del Santo, presenza di celebri predicatori, ma anche la paura dell'incipiente epidemia di colera, o i danni che la città subisce per temporali e grandinate eccezionali. Il tutto descritto con garbo e umiltà, e ravvivato da velate "riflessioni" personali che danno al testo gradevole vivacità.
Le più belle ricette da realizzare in cucina insieme ai propri bambini, con ingredienti e gusti ispirati alle figure dei santi e alle feste più importanti del calendario. Un modo per sperimentare nuovi piatti e conoscere da vicino le storie di grandi donne e uomini che hanno seguito Gesù. Un libro nato dall'idea di due mamme sempre alle prese con i fornelli e con l'educazione del gusto dei loro piccoli.
Questo saggio sul Decameron propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle; ma intende anche stimolare alla lettura del capolavoro di Boccaccio, forse più famoso che frequentato. Esso è presente nelle biblioteche degli italiani, ma si ignora quanti lo abbiano letto tutto intero, andando oltre le novelle incontrate per dovere scolastico. E allora questo libretto vorrebbe indurre il lettore di, oggi a riprendere in mano l'opera che, come i veri "classici", è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini; narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli; crea personaggi che si affollano intorno a noi e ci somigliano, in quanto tesi (come sempre e dovunque gli esseri umani) alla ricerca della felicità. I passi inseriti mostrano come le difficoltà legate alla lingua trecentesca siano superabili e abbiano il loro premio nella scoperta di un mondo piacevole e cordiale, libero e disinibito, nell'incontro festoso con individui di ogni genere, ambiente e livello sociale, ciascuno a suo modo espressione della bonaria e sorridente umanità del narratore.
"In questo libro ho voluto riportare il più fedelmente possibile il sapore dei piatti gustati nel corso dei miei viaggi ma, soprattutto mi piacerebbe preparare le ricette tradizionali della mia famiglia con quella stessa passione ispirata ai luoghi in cui ho vissuto. Ho provato a rendere queste ricette più veloci da realizzare utilizzando ingredienti che si trovano facilmente al supermercato senza andarli a pescare in una gastronomia orientale. Le ricette che vi propongo sono originarie del Marocco, della Tunisia, dell'Algeria, del Libano, dell'Egitto ma anche dell'Iran, di Israele, della Grecia e della Turchia. Spero che tra queste, troverete quelle che vi faranno viaggiare."
Settanta ricette illustrate passo a passo. Cinque capitoli specifici su: Vreme & co, dolci semplicissimi, dolci in kit, dolcetti, torte.
Una proposta di cucina genuina, semplice, legata al territorio, per riscoprire il gusto della tradizione e il bello di un'attività creativa alla portata di tutti. A Genova, nel quartiere di San Fruttuoso, c'è un convento che produce cose buone, golose e che fanno del bene. È quello delle suore Gianelline, che anni fa cucinavano per i bambini della loro scuola. Da quella prima esperienza, che nel tempo si è consolidata, è nata nel 2006 Catering Più, una società tutta al femminile gestita con amore e piglio manageriale da suor Mafalda. La cucina del convento, sempre più rinomata, allestisce buffet e ricevimenti, fornisce pranzi completi a domicilio, organizza serate di degustazione. Un'impresa sociale unica nel suo genere, che unisce religiose e laici e investe gli utili in progetti di solidarietà. Una squadra affiatata che si è fatta conoscere per la bontà dei suoi prodotti e ha attirato l'attenzione dei media. In questo libro suor Mafalda racconta la storia e la filosofia di un'attività nata dalla passione per i deliziosi cibi della tradizione ligure. E presenta 150 ricette per riscoprire i sapori della sua terra, dai pansoti alla torta pasqualina, dal pesto alle focaccine, dai sughi di pesce al pandolce. Piatti rivisitati o creati con l'intento di diffondere il gusto dei cibi semplici e genuini e il piacere di realizzare proposte originali usando ingredienti facilmente reperibili. Un'occasione per sperimentare la "cucina del buonumore", un'occupazione piacevole e alla portata di tutti, e un modo per prendersi cura delle persone che ci sono care.