
Questo è un viaggio nel cuore della più bella stagione del fotogiornalismo internazionale. Da Parigi a Londra, da New York a Roma, da Budapest a Mosca, da Kabul alle pianure della Cambogia, Mario Dondero svela le storie che stanno dietro le fotografie sue e di altri, il confronto con mostri sacri come Robert Capa, i grandi eventi del XX secolo, dalla guerra di Spagna alla Grande Depressione americana, dalla caduta del muro di Berlino alla guerra in Iraq. Nelle sue parole sottili, ironiche, appassionate, scopriremo chi sono stati i primi fotoreporter, i primi creatori di agenzie, le ferree regole del mercato e quello che impongono. Ma, soprattutto, troveremo cosa rende straordinario il mestiere del fotoreporter, lo spirito nomade, il misto di adrenalina e paura nelle situazioni di pericolo, l'impegno civile, la curiosità per l'altro. Una storia ricca di persone e umanità, la vera cifra della migliore fotografia perché "non è che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perché esistono. Diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz'anima."
Il genio di Leonardo è universalmente noto. Il suo mito, tuttavia, ha spesso messo in ombra la vita di un uomo tormentato, dotato di un acuto spirito di osservazione, in conflitto con il sapere istituzionale e dedito a indagare ogni fenomeno naturale. Pittore, scultore, architetto, scienziato, musico, ingegnere: le tante vite di Leonardo sono raccontate da Antonio Forcellino con passione. Una biografia ricca, documenti d’archivio e scritti scientifici arricchiscono il volume: un testo di critica attuale e uno studio approfondito.
Leonardo. Genio senza paceè dedicato a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a una delle più misteriose figure europee del passato. Carlotta Venegoni, “Il Giornale dell’Arte”
Il mito, l’uomo, che nelle premesse ai suoi scritti si definì provocatoriamente «omo sanza lettere», può essere oggi decifrato dal restauro dei suoi grandi capolavori. L’analisi dell’opera pittorica, la comprensione del dettaglio della sua tecnica compositiva, sono infatti una chiave fondamentale per comprendere la personalità del genio.
«Ne li occhi di Maria tutta la malinconia e la pena di me medesimo che pigliami a sera isguardando lo mare da la finestra» immagina Andrea Camilleri che Caravaggio annoti sul suo diario a Messina mentre dipinge l'«Adorazione dei pastori», uno dei suoi capolavori in una Sicilia dove dipinge un'altra «Natività» che sarebbe poi stata trafugata dalla mafia. In occasione della grande mostra «Dentro Caravaggio» (a Palazzo Reale a Milano) un piccolo libro a colori a cura di un critico cresciuto sotto l'ala di Giovanni Testori, Filippo Maria Ferro.
Concita De Gregorio ha compiuto una lunga ricognizione nel territorio della fotografia femminile interrogando, e interrogandosi, sul senso e il valore di un gesto: quello dell'autorappresentazione. "Nel cammino di studio, ricerca, selezione della fantastica galleria di autoritratti femminili, dalla fine dell'Ottocento alle giovani artiste che pubblicano oggi i loro lavori sui blog, mi sono fermata a parlare con cinque fotografe, a lungo. A tutte - Guia Besana, Silvia Camporesi, Anna Di Prospero, Simona Ghizzoni, Moira Ricci - ho chiesto delle loro fotografie; hanno risposto raccontandomi la loro storia: la famiglia, la madre, l'infanzia, la solitudine e la paura, il corpo, il sesso, i figli. Il tempo, l'ossessione del tempo: assenza, presenza. Pieno e vuoto. Cercarsi, mancarsi. Incontrare, incontrarsi. L'autoritratto è la medicina al male di vivere. Il consenso è accidentale, irrilevante. Questo lavoro è iniziato così".
Dalle pitture rupestri a Andy Warhol: decine di migliaia di anni di storia riesaminati attraverso gli indiscussi capolavori dell'arte di tutti i tempi. L'antica Grecia e Giotto, Leonardo e Caravaggio, Ingres e Matisse, Duchamp e Rothko: secolo dopo secolo, tutti gli artisti, le scuole e gli stili che hanno determinato l'evoluzione artistica del mondo occidentale.
Archetipo ed emblema dell'uomo rinascimentale, Leonardo da Vinci è universalmente riconosciuto come il genio più creativo e multiforme della storia. Dalla sua straordinaria capacità di osservare la natura, indagandone le leggi e i misteri, e di coniugare ricerca scientifica ed espressione artistica sono nati capolavori quali la Gioconda e l'Ultima Cena, ma anche strabilianti intuizioni, come l'idea che un giorno l'uomo, al pari degli uccelli, avrebbe potuto librarsi in cielo a bordo di macchine volanti. Il tratto peculiare di Leonardo è dunque un'insaziabile curiosità nei confronti del mondo circostante, ma alimentata e illuminata da una potente immaginazione visionaria. Ed è proprio questa la caratteristica che ha indotto Walter Isaacson a includere il più celebre artista italiano di tutti i tempi nella cerchia degli «innovatori», che sono l'oggetto privilegiato dei suoi interessi di studioso: come Benjamin Franklin, Albert Einstein e Steve Jobs, Leonardo incarna la capacità di rivoluzionare la propria epoca - e di segnare il destino di quelle a venire - grazie a un'originalissima combinazione di inventiva e raziocinio, realismo e fantasia. Ma il genio di Leonardo, sottolinea Isaacson, era qualcosa di squisitamente «umano», forgiato dalla sua volontà e dalle sue ambizioni, basato su abilità che ognuno di noi potrebbe addirittura aspirare a coltivare, e non esente da imperfezioni e debolezze.
Emilio Isgrò scrive in copertina con il gessetto, come su una lavagna, la parola “Autocurriculum”, dopo aver cancellato con la manica della giacca la parola “Autobiografia”. Con questo teatrale sabotaggio di un genere letterario, si innalza sopra il personaggio omonimo che, dentro il libro, tra le righe d’inchiostro di una finzione curriculare, si fa viandante alla costante ricerca di un lavoro e del sentimento del mondo.
Che cosa significa essere artisti oggi? È una forma particolare di imprenditorialità o una vocazione quasi religiosa? È un modo di fare filosofia o di fare intrattenimento? Nei tre atti che lo compongono - fittamente interconnessi ma distinti, intitolati rispettivamente alla politica, alle affinità, al mestiere - questo libro mette a confronto le differenti risposte che si possono dare a una semplice domanda: che cos'è un artista? Basandosi su centinaia di incontri di persona con alcuni dei più importanti artisti a livello internazionale, cerca di spiegare che cosa voglia dire produrre opere d'arte ai nostri giorni nel mondo. Grazie alla guida dell'autrice, abbiamo accesso in modo inedito alle vite degli artisti, attraverso le chat di tarda notte via Skype con Ai Weiwei o le corse in taxi con Maurizio Cattelan per andare e tornare dalla mostra intitolata alla sua morte. Seguiamo Thornton mentre investiga le psicologie, le personalità, le convinzioni politiche, le reti sociali degli artisti, mentre ne scandaglia gli studi, le case e le esposizioni personali, ponendo domande su tutto ciò che li riguarda, dai conti in banca alle camere da letto, e facendo da testimone di un'idea che nasce o di opere che prendono forma, di crisi e trionfi dei protagonisti. Ne risulta una serie di vividi quadri, legati in una narrazione rivelatoria nel giustapporre le diverse risposte, e non risposte, date alla domanda "che cos'è un artista?".
Catalogo d'arte e piccola antologia di scritture contemporanee, questo libro nasce dalla generosità della famiglia dell'artista Vincenzo Dazzi e di alcuni intellettuali impegnati per la pace tra palestinesi e israeliani. È inoltre il frutto dell'incontro virtuoso tra l'associazionismo del volontariato e l'imprenditoria culturale.
Il volume definitivo per comprendere come la musica ha formato il mondo, con la sua capacità di evocare l'intero spettro delle emozioni, indipendentemente da Paese, cultura o gruppo di appartenenza. Una panoramica approfondita in cui storia e musica si intrecciano sia da un punto di vista cronologico che in una prospettiva globale: dagli strumenti più antichi fatti di guscio e osso al sofisticato pianoforte, al liuto o alla chitarra elettrica; dal primo violoncello all'armonica di Stevie Wonder e alle chitarre usate da Bob Dylan. La narrazione esplora le radici di tutti i generi, dai canti medievali fino ai ritmi moderni del blues, jazz, hip-hop e pop. Le immagini mostrano famiglie di strumenti provenienti da tutto il mondo e le biografie di icone, tra cui Mozart, George Gershwin, Elvis Presley e David Bowie, raccontano la vita e le opere dei musicisti più innovativi.
Un capolavoro assoluto come la Gioconda non è solo un quadro da ammirare affascinati dagli occhi che sembrano vivi e dalla magia del sorriso. In realtà è un viaggio nella mente e nelle emozioni di Leonardo. È una porta che si spalanca su un luogo e su un'epoca indimenticabili: Firenze (ma anche Milano, Roma, Mantova, Urbino) e il Rinascimento. Già dall'Ottocento e fino a oggi, è stato detto e scritto moltissimo su Leonardo e su Monna Lisa, un artista e un ritratto su cui si ha sempre l'impressione di non sapere abbastanza. Per andare a conoscere entrambi e svelarne l'eterno fascino, Alberto Angela ha scelto una chiave completamente nuova: lascia che sia la Gioconda a "raccontarci" Leonardo, il genio che l'ha potuta pensare e realizzare. Partendo da ogni dettaglio del quadro e ricostruendo le circostanze in cui Leonardo lo dipinse, scopriamo così che il volto della Gioconda, levigatissimo dallo sfumato, non ha ciglia né sopracciglia (un dettaglio importante nella storia narrata in queste pagine). O che il suo vestito ha molto da dirci sulla moda del tempo, ma anche sulle abitudini e sull'economia della Firenze di inizio Cinquecento. O, ancora, che le sue mani non sarebbero state possibili senza approfonditi e sorprendenti studi di anatomia. O che il segreto del paesaggio va ricercato nel nuovo tipo di prospettiva "aerea", ideato da Leonardo. La Gioconda può raccontarci queste e molte altre cose sul suo autore.
Generoso con gli umili, insofferente con i rivali, attaccatissimo al soldo, ascetico, trasgressivo, Michelangelo Buonarroti è il primo artista veramente moderno, capace di opporsi a tutto e a tutti, pontefici compresi, pur di esprimere se stesso. Scultore, pittore, architetto, poeta, durante la sua lunghissima vita (morì a quasi 89 anni) fu acclamato, strapagato, imitato, odiato. Troppo spesso, fu solo. Per necessità, per scelta, per destino. Senza lasciarsi intimorire né abbagliare dal mito del genio assoluto, Giulio Busi segue le tracce dell'uomo Michelangelo, che si sentiva fuori posto sia nelle botteghe di pittori e scultori sia nei salotti dei principi. Figlio di un'antica famiglia cittadina impoverita, nasce in provincia, tra i monti dell'Appennino toscano, dove il padre Lodovico è podestà di Caprese e Chiusi. Lui dovrebbe studiare latino e invece diviene apprendista di Domenico Ghirlandaio. Lo scopre Lorenzo il Magnifico, che gli dà protezione, mezzi, fiducia in se stesso. Innamorato di Firenze, se ne va appena può, per cercare fortuna a Roma. Affascinato dal moralismo visionario di Savonarola, lavora per i cardinali e scolpisce per i nemici del frate domenicano. Insofferente all'autorità, si piega al volere del terribile papa Giulio II, e per lui progetta una tomba fastosa (gli ci vorranno quarant'anni per finirla) e affresca la smisurata volta della Sistina. Sopporta a stento i Medici, i suoi benefattori, e ne riceve committenze e ricchi incarichi. Ama la bellezza maschile, si lascia affascinare da giovanotti eleganti e da qualche ragazzo di vita, ma s'infiamma d'amicizia per Vittoria Colonna, gran dama e specchio di virtù. Sempre insoddisfatto, inquieto, inarrivabile. Lungo le pagine di un racconto storicamente documentato e sorretto da una felice vena narrativa, Busi rivisita tutte le tappe di uno straordinario percorso creativo (dalla dolorosa bellezza mistica della Pietà vaticana, al titanismo della Cappella Sistina fino al dialogo con la morte della Pietà Rondanini) e di un egualmente straordinario percorso biografico. Da un amore all'altro, dal trionfo all'amarezza, arte e vita s'intrecciano, si fondono, si scontrano, in un'avventura esistenziale compiuta, come Michelangelo stesso ebbe a scrivere, «con tempestoso mar, per fragil barca».