
Il repertorio figurativo di immagini artistiche presentato in questo dizionario rappresenta la progressiva evoluzione delle conoscenze geografiche reali, presunte o immaginarie, a partire dalla scoperta del Nuovo Mondo alla fine del Quattrocento. Il primo capitolo è dedicato al globo terrestre e alla sfera celeste e include la cartografia, le figure del geografo e dell'astrologo, le rappresentazioni allegoriche di luoghi come Gerusalemme, Roma o i grandi fiumi. Il secondo capitolo indaga i continenti e i suoi abitanti, con particolare attenzione agli usi e costumi di popolazioni lontane. Segue infine il capitolo su animali esotici e creature mitiche e fantastiche.
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (MAXXI, 24 febbraio - 30 aprile 2006) dedicata a Iran do Espirito Santo, l'artista di origine italiana che vive e lavora a San Paolo in Brasile. La mostra presenta una serie di installazioni e sculture che illustrano, in maniera completa, l'aspetto prettamente psicologico e visivo della ricerca sulla percezione della realtà compiuta dall'artista nell'oggi contemporaneo.
L'indagine prende spunto dalla opere pittoriche di tutti i tempi, includendo anche civiltà extraeuropee, per approfondire il ruolo che ebbero nell'arte le gemme, i gioielli e i materiali preziosi in genere: talvolta mero accessorio di ornamento; nella ritrattistica ufficiale, attributo di rappresentanza e status symbol; ma spesso anche oggetto carico di significati simbolici come nel caso delle scene allegoriche. Molto interessanti sono i due capitoli dedicati ai materiali (metalli, gemme preziose e semipreziose, pietre dure, perle) e alle tipologie di gioielli e oggetti di pregio, in cui alle rappresentazioni pittoriche dei pezzi si alternano anche gli oggetti reali.
La morte fu celebrata dagli antichi come il culmine della vita eroica, dai poeti quale estrema conseguenza dell'amore, dai cristiani come strumento di salvezza e, di conseguenza, senso ultimo della vita terrena. Anche oggi gli artisti contemporanei - ai quali l'autore dedica ampio spazio - si confrontano con questo tema, talvolta in modo provocatorio e scioccante per il pubblico. Dalla morte violenta alle epidemie, dalla morte del corpo alla simbologia della morte allegorica, dai temi cristiani della Passione e della Rinascita alla raffigurazione dell'aldilà, fino al culto dei morti nelle diverse civiltà, in un percorso di quasi 400 esempi iconografici, l'autore restituisce alla Nera Signora il ruolo che sempre ha avuto nella storia delle civiltà, prima che le odierne società evolute la relegassero a un innominabile tabù.
II dizionario è dedicato all'amore, un tema con il quale si sono confrontati artisti di tutte le epoche. L'autore distingue nettamente l'amore dei sentimenti, che include l'amore coniugale, materno, omosessuale, ma anche l'amore per la patria o l'amore divino, da quello corporale, o erotismo, in cui gli artisti celebrano il trasporto dei sensi in modo più o meno esplicito, dalle immagini maliziose delle settecentesche scene di genere, ai manuali del sesso in Oriente e Occidente, alla simbologia fallica. Tutto un capitolo è inoltre dedicato alle coppie celebri che popolano la Sacre Scritture, i miti e la letteratura di tutti i tempi, partendo da Adamo ed Eva fino a Otello e Desdemona, passando per Marte e Venere, Elena e Paride, Saffo e Faone, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta.
Sin dagli albori della stagione figurativa le donne costituiscono una presenza continua nell'opera d'arte, che le ha rappresentate in una miriade di situazioni diverse. Il repertorio di figure e immagini muliebri è sterminato, così come infinite appaiono le declinazioni della femminilità. Obiettivo dell'opera non è tanto quello di raccogliere un catalogo di immagini di donne in diversi periodi storici, quanto di analizzare come l'opera d'arte abbia raffigurato il femminile e di come le donne si siano raprpesentate attraverso il linguaggio artistico.
Dalla perfezione dei Kouroi greci, personificazione scolpita dell'ideale di bellezza (e bontà) del mondo classico, fino alle avanguardie storiche o alle performance di Vanessa Beecroft, il nudo nella storia dell'arte ha sempre assunto le forme dell'epoca in cui viene rappresentato.
Dal canone greco, appunto, in cui la nudità era sinonimo di bellezza e purezza, ai periodi di censura, ricordando la Controriforma che coprì le pudenda dipinte da Michelangelo nella Cappella Sistina, passando per gli scandali dell'Ottocento francese, con i nudi sfacciati di Manet o Courbet, la rappresentazione del nudo si è evoluta nel valore nell'iconografia (a volte sacra a volte profana) nei significati profondi.
Così il libro è un viaggio all' interno dell' universo simbolico e culturale in cui il corpo umano è stato rappresentato.
Il percorso attraverso i secoli, strutturato in capitoli e sezioni cronologiche o tematiche l'anatomia, le pose, i soggetti come i significati, viene raccontato da sculture e dipinti, molti dei quali risalenti all'antichità classica.
Ritratti individuali, di gruppo, autoritratti, ritratti doppi, ritratti persino di animali: sono infinite le varianti di un genere artistico diffuso in ogni epoca e in ogni cultura e non ancora estintosi nel mondo contemporaneo. Non solo strumento di propaganda e di potere, il ritratto ha rappresentato anche un oggetto di documentazione, senza contare il suo importante ruolo nell'arte religiosa, in quella funeraria e nel collezionismo. Dai miti sull'origine ai molteplici usi e funzioni, passando per i diversi tipi e i soggetti, l'autrice ci svela i significati di ogni tipologia di ritratto, proponendo, accanto agli immancabili classici, un'iconografia piuttosto inconsueta e di grande suggestione.

