
Questa edizione dell'opera di Zevi presenta aggiornamenti riguardanti l'ultimo quarantennio e una radicale revisione filologica e critica delle vicende che, prendendo le mosse dagli "architetti della rivoluzione" francese, sfociano nelle grandi figure di Wright, Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Mendelsohn, Aalto. Per la vastità del materiale illustrativo, questa storia dell'architettura potrebbe essere considerata una vera e propria enciclopedia dell'architettura moderna, anche perché include l'intera opera urbanistica, dai grandiosi lavori ottocenteschi di Parigi, Vienna e Madrid alle "New Towns" britanniche e scandinave, ai progetti della città del 2000.
I 5 monologhi nati dalla collaborazione tra Marco Paolini e la trasmissione "Report" di Milena Gabanelli, sono riproposti in questo DVD accompagnato da un volume che è un racconto o un diario di bordo della genesi di queste storie. Un esperimento originale di narrazione televisiva in cui trovano spazio argomenti disparati: si va da "Binario illegale", viaggio autobiografico nell'Italia conosciuta stazione dopo stazione, attraverso i ricordi di un bambino cresciuto sui treni, a "U 238", simbolo del famoso "uranio impoverito" di cui non si parla più, mentre si continuano a raccogliere dati su una malattia che colpisce i reduci delle missioni in Kosovo e Bosnia. Racconti in cui la "forma breve" concentra storia, memoria e autobiografia collettiva.
L'azione si svolge ai giorni nostri, probabilmente In Cile, ma potrebbe trattarsi di un qualsiasi altro Paese in cui è tornata la democrazia dopo un lungo periodo di dittatura. I protagonisti sono Gerardo Escobar, un dissidente del precedente governo, ora prescelto dal nuovo presidente per una commissione d'indagine che deve far luce sui crimini commessi durante l'ex dittatura, Paulina Salas, sua moglie, che durante il regime fascista è stata violentata e torturata dagli aguzzini che la tenevano prigioniera, e Roberto Miranda, un medico dal passato a dir poco equivoco. Nella loro casa si svolgerà un vero e proprio processo a Miranda, accusato di complicità nelle torture da Paulina, che lo riconosce quando, per un banale incidente, capiterà a casa sua.
Nel 1938 Federico Fellini approda a Roma, in cerca di lavoro. Lo trova al "Marc'Aurelio", un giornale umoristico che esce due volte alla settimana e che vende circa mezzo milione di copie. Un vero fenomeno di massa, paragonabile, oggi, a quello della trasmissione televisiva Zelig e al successo dei suoi comici e dei loro tormentoni. In questo volume, Claudio Carabba raccoglie una scelta dei pezzi scritti dal futuro regista per il giornale: molti della rubrica "Ma tu mi stai a sentire?", diventata presto una frase ricorrente nel linguaggio dell'epoca, ma anche brevi storielle, barzellette, la maggior parte firmate e altre non firmate ma altrettanto riconoscibili per stile e tipo di umorismo.
Petrolini è un artista solista che lavora sul pedale parodistico, inventando via via macchiette, caratteri e personaggi che negano il sentimentalismo, la prosopopea, le mode del tempo, l'idiozia infinita e l'infinita cretineria dell'umanità. I suoi lazzi e le sue filastrocche possono essere letti quale metafora della perdita di senso, nozione nuova di comico che si rovescia nel suo contrario, che fonda "l'unica forma di tragedia per l'uomo moderno", ma la sua arte resta monologante, non è recuperabile a un'idea di teatro fondato sulla regia. Questa antologia raccoglie le pagine più esilaranti e dissacratorie, le affabulazioni demenziali e futuriste del grande artista, comprendendo i suoi famosi quadretti per il varietà e ventitré testi inediti.
Chiara Frugoni ha scritto una guida della Cappella Scrovegni in stretto rapporto con il DVD. Oltre alla spiegazione del ciclo di Giotto, l'autrice ne presenta un'interpretazione nuova che ha per protagonista il committente Enrico Scrovegni, per nulla pentito delle ricchezze accumulate e dell'ombra del peccato d'usura. Il DVD documentario contiene le splendide riprese della Cappella degli Scrovegni a Padova, eseguite dopo i recenti restauri del 2002. Esso consente di esaminare tutti gli affreschi di Giotto, ascoltando il commento di Chiara Frugoni che ne illustra il significato e il contesto. Un modo particolare per ammirare la Cappella, consacrata 700 anni fa, il 25 marzo 1305.
Dopo il ritrovamento di due casse di inediti, è stato possibile mettere insieme la raccolta completa degli scritti di Brecht con protagonista il signor Keuner, "l'uomo che pensa" - alcuni in parte già pubblicati nelle "Storie da calendario". 121 brevi testi, alcuni brevissimi: parabole, aforismi, aneddoti, semplici commenti agli avvenimenti del mondo. Sono brani scritti dal 1926 fino alla morte, con i quali Brecht intendeva sperimentare un modello di prosa sapienziale, molto diversa dalle sue opere teatrali e narrative. Più che racconti, sono "operette morali", testi che illustrano il significato profondo della sua filosofia. Il signor Keuner è laconico, pensoso, abrasivo, pone delle domande, apparentemente anodine, che solleticano, disturbano e mettono a soqquadro molte certezze.
Questo volume raccoglie oltre un centinaio di monologhi di Shakespeare; si indirizza a tutti gli amanti della poesia teatrale (e della bellezza che essa, a dispetto dell'oltraggio del tempo, continua, dopo secoli, con intatta vigoria, a esprimere) ma, in particolare, a quei giovani che, nelle varie facoltà universitarie, seguono con passione gli studi teatrali e a quei loro coetanei, che, in altre scuole, si preparano ad intraprendere la carriera dell'attore. La traduzione è quella realizzata per Einaudi da Cesare Vico Lodovici, i cui primi campioni videro la luce nel 1950.
Il teatro è forse la produzione meno frequentata di Natalia Ginzburg, ma non rappresenta affatto un'attività minore della scrittrice. Il volume propone undici commedie scritte fra il 1965 e il 1991, da "Ti ho sposato per allegria" al breve dialogo "Il cormorano", ultimo testo di invenzione della Ginzburg. Protagonisti sono persone generalmente sprovvedute, ignare della realtà e di se stesse: perlopiù figli diventati autonomi senza entusiasmo e senza grandi capacità di cavarsela. I genitori sono spariti. Le madri si manifestano solo come presenze all'altro capo del telefono, a loro si ricorre per sfogarsi o chiedere soldi urgenti; i padri, invece, non compaiono nemmeno come personaggi assenti.
Tre eccezionali firme - Galiani, Lorenzi e Paisiello -, portarono nell'ottobre del 1775 sul palcoscenico del Teatro Nuovo una famosa commedia in musica, il "Socrate immaginario". Una Napoli intelligente che trova nella grazia e nella follia del sorriso la sua chiave di interpretazione del mondo, riuscendo con lo sbuffo di una risata amara a rasciugare il tragico dalle sue lacrime e a restituirgli echi forse ancor più struggenti. Con i "Prolegomeni al Socrate immaginario", e un altrettanto acuto esercizio d'ironia, Roberto De Simone propone la sua rilettura dell'opera originale. Nasce così un testo che è surreale luogo narrativo in cui due opere teatrali, con antica intelligenza napoletana, conversano tra loro in un'armonia quasi alchemica.
Secondo l'autore il mistero di Vermeer non dipende, come si è sempre sostenuto, da una enigmatica qualità poetica; al contrario, Vermeer ha costruito deliberatamente questo mistero, con l'intento di esercitare un particolare effetto sullo spettatore. Attraverso l'analisi dettagliata delle opere, delle loro strutture e contenuti, Arasse dimostra, ad esempio, come ogni "scena d'interno" diventi in lui pittura dell'intimità, "d'interno di un interno", una sfera riservata e inaccessibile nel cuore del mondo privato. La poetica di Vermeer è inseparabile dalle sue ambizioni pittoriche. Ambizioni non senza relazioni col cattolicesimo del pittore, con la fede nell'immagine dipinta che incorpora una misteriosa presenza.