
La presente pubblicazione è dedicata al Giudizio universale dipinto da Michelangelo Buonarroti nella cappella Sistina tra il 1536 e il 1541. Il testo ricostruisce nei particolari e attraverso i documenti le vicende esecutive del grande affresco e la tecnica pittorica dell'artista; gli interventi eseguiti nel corso dei secoli, dalle "braghe" della Controriforma ai restauri successivi; e, infine, le procedure dell'ultimo restauro che restituisce al mondo intero uno dei massimi capolavori della storia dell'arte.
La presente pubblicazione è dedicata ad Andrea Palladio (Padova 1508 Treviso 1580). Diviene in breve l'architetto dell'aristocrazia veneta, ma anche l'interprete più accreditato della tradizione artistica, rivisitata con originalità di spunti decorativi e novità di soluzioni urbanistiche. Il suo stile (la campagna veneta nel Cinquecento si popola di case patrizie dalla caratteristica facciata a colonne che ricorda il tempio classico, il cui artefice è Palladio), un'immagine di assoluta, olimpica serenità, è destinato ad una fortuna straordinaria, a sopravvivere nel tempo e a diffondersi in Europa.
Durante il corso della sua vita Leonardo da Vinci (1457 1519) riempì pagine e pagine di studi, appunti, note, disegni di carattere sorprendentemente eterogeneo. Il complesso degli scritti, dopo la sua morte, fu variamente disperso, riunito, trafugato, acquistato da musei e collezionisti secondo una trama che somiglia a quella di un giallo. Una trama che viene dipanata in questa pubblicazione da uno dei massimi studiosi di Leonardo.
La presente pubblicazione è dedicata al maestro del vedutismo: Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto (Venezia 1697-1768). Si dedicò interamente alla veduta, secondo un gusto diffuso a livello europeo. Le sue inquadrature di città, nitide e luminose, i capricci, le vivide scene di vita veneziana, diffuse anche in incisione, gli dettero fama presso un pubblico di colti committenti, soprattutto inglesi, e proprio a Londra ebbe occasione di vivere e lavorare per ben dieci anni.
La presente pubblicazione è dedicata a uno dei prototipi dell'artista romantico: Jean-Louis-Théodore-André Gericault (1791-1824). Una vita breve, trascorsa tra disgrazie e bizzarrie, una fama di ribelle, ma anche un attento studio dei classici. Nella sua pittura ricca e pastosa non mancano l'attenzione ai temi sociali e un rapporto diretto con la realtà, ma emerge prepotente soprattutto il desiderio di esprimere energia. La zattera della Medusa, un quadro di ben trentacinque metri, è uno dei più celebri dipinti dell'Ottocento francese ed è firmato Gericault.
La presente pubblicazione è dedicata ad un artista che ha un posto di assoluto rilievo nell'immaginario del nostro presente, il padrino della Pop Art: Andy Warhol (Pittsburgh 1928 - New York 1987). Il processo di serializzazione delle immagini, il ''prelievo'' di soggetti dalla vita quotidiana, dai fumetti, dalla pubblicità sono divenuti elementi fondanti dell'estetica della Pop Art. L'estensione dell'attività dell'artista a campi limitrofi rispetto a quelli tradizionali ha preannunciato un atteggiamento ormai generalizzato nel mondo artistico contemporaneo.
La presente pubblicazione è dedicata a colui che contribuì a delineare i caratteri principali dell'Art nouveau: Alphonse Mucha (Moravia 1860 - Praga 1939). Deve la sua fama ai manifesti teatrali concepiti per Sarah Bernhardt, immagini-simbolo dell'Art nouveau che resero celebre il suo tratto elegante e decorativo. Dietro al linguaggio apparentemente facile e superficiale, dietro al gusto spiccato per la decorazione emergono una robusta formazione e un legame solido e profondo con la tradizione slava.
La presente pubblicazione è dedicata ad un artista che fece un'apparizione brevissima e folgorante sulla scena del primo Rinascimento: Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai detto il Masaccio (1401-1428). Muore a soli ventisette anni, ma il suo apporto di innovazione nel primo Quattrocento fiorentino è paragonabile a quello di Donatello per la scultura e di Brunelleschi per l'architettura. Produce alcuni capisaldi della rivoluzione naturalistica nella rappresentazione pittorica, altrettanti modelli per le generazioni successive: la Trinità di Santa Maria Novella, gli affreschi della cappella Brancacci nella chiesa del Carmine sempre a Firenze.
La presente pubblicazione è dedicata a Domenico Zampieri, detto il Domenichino (1581-1641). L'accettazione del "modello" ideale (si forma come allievo e collaboratore dei Carracci e osserva i grandi modelli rinascimentali) non gli impedisce di praticare un realismo certamente mediato da studi e teorizzazioni ma nutrito di sincera attenzione e sorretto da una straordinaria abilità tecnica, come dimostrano i suoi capolavori romani: le Storie di santa Cecilia, la Caccia di Diana, gli affreschi in Sant'Andrea della Valle.
La presente pubblicazione è dedicata ad uno dei più grandi artisti italiani del Trecento: Giotto (1267?-1337). Giovanissimo lavora nella bottega di Cimabue, ma in breve diventa uno degli artisti più contesi della penisola. Lascia i suoi capolavori in San Francesco ad Assisi, nella cappella degli Scrovegni a Padova, in Santa Croce a Firenze. È l'artefice di un rinnovamento radicale del linguaggio in pittura: è il discrimine tra l'arte medievale e la rinascita di una cultura figurativa improntata all'osservazione del reale, al punto che si può affermare che le vicende dell'arte italiana abbiano un "prima" e un "dopo" Giotto.
La presente edizione è in lingua inglese ed è dedicata a Paolo Uccello (1397 1475). Fu apprendista alla bottega del Ghiberti e lavorò prevalentemente a Firenze. Nel duomo di Firenze eseguì il Monumento a Giovanni Acuto e in Santa Maria Novella le Storie di Noè. Paolo Uccello, con la sua pittura insieme drammatica e visionaria, fu tra gli artisti più celebrati del suo tempo, in quella straordinaria fucina di talenti che era la Firenze del Quattrocento. Tra i suoi estimatori, gli stessi Medici, e i suoi tre episodi della Battaglia di San Romano, ornarono a lungo la camera privata di Lorenzo.
Una pubblicazione interamente dedicata a Benozzo Gozzoli (Firenze 1427 Pistoia 1497), un grande artista che ha segnato il passaggio fra la concezione artistica del Quattrocento, che ancora guardava al secolo precedente e al gotico cortese, e le grandi innovazioni del Cinquecento. Un pittore che seppe rinnovare il linguaggio visivo pur impiegando tecniche tradizionali. Come tutte le monografie della collana "Dossier d'art", una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.