
La presente pubblicazione è dedicata a Claude Monet, caposcuola del movimento che rivoluzionò la pittura europea della fine dell'Ottocento. Dalle prime prove, al Salon, alla storica esposizione del gruppo impressionista nel 1874, dalla scoperta della pittura en plein air, all'estrema avventura della Ninfee, l'itinerario di Monet è ricostruito passo per passo anche con l'aiuto dei documenti dell'epoca e dei ricordi del pittore.
La presente pubblicazione è dedicata a uno tra i più squisiti interpreti dell'arte fiorentina del Quattrocento: Sandro Botticelli, universalmente noto per la musicalità delle linee e per il fascino delle sue enigmatiche mitologie, dalla Primavera alla Nascita di Venere, dalla Pallade a Venere e Marte. Uno studio puntuale e documentato permette di leggere questi capolavori nelle loro strutture formali e nei loro significati simbolici, dedicando un ampio spazio a tutto l'arco della produzione del pittore.
La presente pubblicazione è dedicata a Rembrandt Harmenszoon van Rijn che nacque a Leida nel 1606. Iniziò a dipingere nelle botteghe di pittori famosi all'epoca. Trasse la sua prima ispirazione dalla pittura italiana, soprattutto caravaggesca; in seguito maturò uno stile proprio e una tendenza alle complesse scene d'insieme, oltre a una spiccata predilezione per il ritratto. A partire dagli anni Trenta il suo successo fu straordinario: declinò solo molto più tardi.
La presente pubblicazione è dedicata al disegno di Leonardo da Vinci (Vinci 1452 - Amboise 1519), che inizia la sua attività di pittore alla bottega del Verrocchio. Lavora a Firenze e poi a Milano, alla corte degli Sforza dove ottiene alcune delle sue commissioni più importanti: Cenacolo, affreschi nel Castello sforzesco, apparati per feste. Dal 1499 inizia a viaggiare fra Mantova, Venezia, Firenze Milano, Roma e poi approda in Francia, alla corte di Francesco I. La vocazione pittorica di Leonardo passa attraverso il disegno, scoperto nell'adolescenza trascorsa in ambito appartato rispetto ai grandi centri d'arte. E un'impeccabile impostazione disegnativa rimarrà a fondamento di tutti i suoi dipinti, da quelli che, non finiti, rivelano il disegno preliminare, come l'Adorazione dei Magi, alla Gioconda.
Nella presente pubblicazione si ripercorre per intero la vicenda artistica del toscano Piero della Francesca (1415/1420-1492), ricostruendo la sua ricerca su luce, forma e proporzione. Piero si forma a Firenze alle scuole di Domenico Veneziano, del Beato Angelico e dell'Alberti. Al suo primo periodo appartengono il Battesimo di Cristo e il Polittico della Misericordia. Successivamente giungono i capolavori del ciclo di Arezzo e le opere eseguite ad Urbino, alla corte dei Montefeltro.
La presente pubblicazione è dedicata ai protagonisti e alle opere dell'impressionismo. La pittura francese degli ultimi vent'anni dell'Ottocento conobbe una stagione decisiva per gli sviluppi dell'arte contemporanea: l'affermarsi e il prendere forma di una nuova corrente: l'impressionismo. Un nutrito gruppo di pittori indirizzò la sua ricerca in senso antiaccademico e apertamente naturalistico, dipingendo preferibilmente "en plein air", dal vero, e abbandonando i soggetti tradizionali per ispirarsi liberamente al paesaggio, alle variazioni dei colori e della luce, ad aspetti ed ambienti della vita quotidiana. Fu una rivoluzione del gusto e della tecnica pittorica.
La presente pubblicazione è dedicata a Paul Cézanne (1839-1906) e alla sua pittura che è alla base dell'arte moderna. Di agiata famiglia provenzale, compie studi regolari durante i quali si lega d'amicizia con Emile Zola. Abbandona poi gli studi di diritto per dedicarsi alla pittura e si reca a Parigi. Frequenta l'ambiente degli impressionisti e nel 1874 Pissarro lo convince a partecipare alla prima mostra del gruppo. Col passare del tempo la sua ricerca si fa sempre più solitaria: rompe con Zola, si ritira in campagna ad elaborare un suo stile personale: un'indagine rigorosa sui rapporti fra colore e volumi, nutrita di concretezza, ispirata alla natura della Provenza e attenta alle strutture compositive della natura morta.
La presente pubblicazione è dedicata a Edgar Degas (Parigi 1834-1917). Aderì presto alla cerchia degli impressionisti, ma la sua idea di arte era lontanissima dall"'en plein air" di Monet e compagni: lo spettacolo della natura lo lasciava indifferente e preferiva di gran lunga il teatro, l'ippodromo, le scuole di ballo. Proprio alle ballerine (nella pittura come nella scultura) dedicò gran parte della sua ricerca, fino ai suoi ultimi anni, perseguendo un realismo ispirato alla vita, alla quotidianità, attento alla resa istantanea del movimento attraverso la luce e non disdegnando soggetti quasi banali.
Nella presente pubblicazione si ricostruisce la figura del pioniere dell'arte contemporanea, iniziatore dell'astrattismo, ma anche teorico del linguaggio artistico: Vasilij Kandinskij (1866-1944). Si formò all'Accademia di belle arti di Monaco. Nei primi nel Novecento pose le basi teoriche e sperimentali di una pittura "non oggettiva", liberata dalla figurazione con l'esposizione del suo primo acquerello astratto e il suo saggio Lo spirituale nell'arte.
La presente pubblicazione è dedicata a Pierre-Auguste Renoir (1841-1919). Cominciò come decoratore di ceramica, ma poi, trasferitosi a Parigi, entrò in contatto con gli impressionisti esponendo nelle principali mostre del gruppo. Amico di Monet e Sisley, come loro si appassionò alla pittura "en plein air", ma predilesse soggetti di vita quotidiana, vivaci scene di gruppo e il nudo.
La presente pubblicazione è dedicata a uno dei massimi testimoni della Venezia del Settecento: Pietro Falca, detto Pietro Longhi (Venezia 1702-1785). Un itinerario artistico del pittore, famoso per quei dipinti che propongono garbati e ironici spaccati di vita quotidiana dove cose e persone vengono liricamente osservati e acquistano espressività grazie alle sottigliezze del disegno minuto e dei colori teneri e armonici come pastelli.
La presente pubblicazione è dedicata a Tamara de Lempicka (Varsavia 1898 Messico 1980). È l'artista simbolo degli "anni ruggenti" perché la sua vita artistica si svolge nella Parigi vitale e creativa degli anni Venti e Trenta, dopo la fuga da San Pietroburgo durante la rivoluzione comunista. I suoi dipinti, i ritratti dei fantasma di un'epoca e di una vita, sono diventati i più noti dell'Art Deco: la sua raffinata cultura figurativa, il rapporto con l'insegnamento del cubista André Lhote, la sua adesione al "moderno". Sorprese e scoperte inedite sul suo percorso artistico, finalmente libere da leggende e confusioni.