
Tra le tante opere d’arte presenti nell’area vaticana e scomparse nel tempo, la chiesa di Santa Marta al Vaticano è una di quelle che suscita il maggiore rimpianto, sia per la perdita di una testimonianza artistica di valore, sia per l’oblio delle attività e istituzioni, personaggi e artisti legati all’edificio. Nei quasi quattro secoli della sua esistenza (1537-1930) infatti l’ospedale e in seguito il seminario, nonché la presenza per quarant’anni dei Trinitari, sono testimonianze di attività di tutto rilievo legate all’edificio, senza dimenticare l’importante ubicazione della chiesa, unitamente a quella di Santo Stefano dei Mori, a ridosso della Basilica di San Pietro. Nel presentare il dettagliato studio storico artistico, con puntuali riferimenti alle attività connesse, dell’architetto dott. Ilaria Delsere, è sembrato opportuno riprodurre in appendice, con note interpretative del dott. Vincenzo Mario Piacquadio, la monografia storica “S. Marta al Vaticano” del 1883, a cura del beneficiato del Capitolo vaticano Gaetano Bossi: è un testo poco noto e rimane la testimonianza più valida del tempo in cui ancora esisteva l’edificio. Conservare la memoria di realtà storiche e artistiche, di notevole valore umano, serve sia alla cultura sia alla fede, anche se lascia un po’ d’imbarazzo la mancata avvedutezza nei secoli passati nell’averle sottratte per sempre alla diretta conoscenza dei posteri.
Attraverso le Icone, ognuno dei 20 misteri del santo rosario sono meditati dalla Madre Canopi con la sua sapiente lettura
egli episodi del Vangelo alla luce della Verità di Gesù e della azione instancabile di mediazione di Maria.
Un rosario bellissimo, metodologico, da pregare insieme o da soli.
Antonio Allegri detto il Correggio è stato uno dei più grandi artisti della sua epoca, con la sua pittura energica, raffinata e spettacolare al tempo stesso. Ma la sua vita è avvolta in larga parte nel mistero, tanto che per secoli le sue opere principali sono state erroneamente attribuite ai più grandi maestri della pittura a lui contemporanei. Solo nel corso del XIX secolo la sua figura è stata rivalutata e gli è stata riconosciuta la paternità delle sue opere, come le cupole affrescate a Parma in cui si possono ritrovare anche sorprendenti tracce di una conoscenza di prima mano delle coeve teorie astronomiche. Nelle pagine di questo libro, Dario Fo ricostruisce la vita e i tempi di Antonio Allegri con la passione e la competenza che distinguono le sue lezioni-spettacolo dedicate alla storia dell'arte: i rapporti del pittore con gli artisti che ammirava, Andrea Mantegna su tutti, con i committenti e con la moglie Girolama, sua modella prediletta, sono raccontati con tratti vivaci che fanno rivivere i personaggi in tutta la loro umanità. Accompagnati dagli inconfondibili disegni dello stesso Fo, i dipinti di Correggio, dalle spettacolari cupole alle delicate Madonne, passando per soggetti profani di grande sensualità, si rivelano al lettore sotto una luce nuova, quella del loro rapporto con le vicende del pittore, dei suoi famigliari, dei suoi committenti. Un grande protagonista dell'arte italiana riscoperto dalla sensibilità di uno straordinario narratore.
Il tema dell'ombra affascina da sempre l'uomo e lo si incontra nelle arti figurativa e letterarie di tutti i continenti. Secondo un'antico mito greco, fu proprio ricalcando l'ombra dell'amato in procinto di partire per un lungo viaggio che una donna diede vita all'arte della pittura, mentre appartiene al romanticismo tedesco la storia di Peter Schlemhil, che vende la sua anima al diavolo. Teatri di ombre si trovano fin dai tempi antichi in Oriente e si sono poi diffusi in Europa nel corso del XVII secolo, gli stessi anni in cui prendeva piede la moda della silhouette, alla cui base si trova come nel mito antico, la proiezione dell'ombra della persona ritratta. La cultura di massa e la "piccola stampa" non sono ovviamente rimaste immuni al fascino delle ombre, come dimostrano i materiali raccolti in questo volume, provenienti dagli archivi del Museo della Figurina di Modena: dalle ombre cinesi alle sagome grottesche ed espressive dei Notgeld, il denaro d'emergenza della Repubblica di Weimar illustrato con storie popolari delle città emettitrici. E, ancora, ombre che rivelano la vera natura di chi le proietta, silhouette per lanterna magica e indovinelli visivi. Alle immagini si accompagna il testo critico del curatore Roberto Alessandrini, che inquadra il tema dell'ombra e delle silhouette nella storia dell'arte e della letteratura, collocando i materiali nel contesto storico e culturale che li ha prodotti.
Eccelsa testimonianza di fede, il cui altissimo significato spirituale si lega alla vicenda e all'insegnamento del Santo Patrono d'Italia, la Basilica di San Francesco ad Assisi è anche uno dei monumenti più insigni del nostro Paese, uno scrigno di capolavori che hanno segnato un profondo rinnovamento nello sviluppo dell'arte occidentale. Questo volume prende in esame, con un percorso fotografico rapido ma esauriente, l'intero patrimonio artistico della Basilica, illustrando sia i tesori pittorici della Chiesa inferiore, opera somma di Giotto, Simone Martini e Pietro Lorenzetti, sia la decorazione della Chiesa superiore, capolavoro di Cimabue e di Giotto e delle rispettive botteghe.
Scandito da riprese di eccezionale efficacia visiva, capaci di rivelare aspetti sovente inediti dei vasti cicli pittorici della Basilica, il percorso fotografico si snoda come un incalzante reportage attraverso alcuni tra i momenti più alti, toccanti e suggestivi dell'arte dell'affresco, mostrando al lettore, oltre alle scene d'assieme dei vari cicli pittorici, tutta una serie di dettagli in grado di restituire con flagrante immediatezza non solo il ductus politico dei vari maestri, ma la loro stessa personalità.
Catalogo di una collezione straordinaria, il volume indicizza circa 140 pubblicazioni a stampa che contengono vedute e carte geografiche del territorio italiano. Costituisce, insieme al primo volume ancora disponibile, la più completa catalogazione di questo tipo. Di ogni titolo è riportata la completa dicitura comprensiva di sottotitoli, occhielli, frontespizi, incisi, anteporte, oltre all'elenco completo delle vedute e carte geografiche contenute all'interno. Il volume è decorato dalle riproduzioni di oltre 80 frontespizi illustrati e tipografici e contiene gli indici sia del secondo volume sia dell'opera complessiva.
Il tema dell'architectura picta, per quanto ricco di esempi notevoli, non è stato ancora indagato propriamente. Eppure in esso sono molteplici i punti d'incontro tra la storia dell'architettura e quella della pittura e numerose le sue sfaccettature, declinazioni e sperimentazioni. Ripercorrendo la grande tradizione pittorica italiana, da Giotto a Leonardo, da Tiziano a Vasari, si vede come gli artisti abbiano dialogato con l'architettura classica e a volte quella orientale, o ricercato fantasiosi edifici 'impossibili', oppure progettato e rinnovato forme architettoniche esistenti, che diventarono fonte di ispirazione per opere edificate. Sulla superficie pittorica, l'architettura si relaziona con lo spazio, i corpi, la natura e la visione prospettica; essa assimila, ripropone, cambia, reinterpreta, crea, innova; è al contempo sfondo e protagonista della narrazione. Questo volume, che nasce da un dialogo tra storici dell'architettura e storici della pittura, è una finestra aperta sul vasto e variegato mondo dell'architectura pictà, per esplorarlo, studiarlo e comprenderlo, o semplicemente osservarlo ammirati.
Costruita sulle rive del Tevere all'inizio del Cinquecento come dimora del banchiere e mecenate Agostino Chigi, la Villa Farnesina è uno dei più riusciti esempi rinascimentali di fusione tra progetto architettonico e decorazione pittorica in una dimora privata. Progettata dall'architetto e pittore Baldassarre Peruzzi come un inedito punto di incontro tra il palazzo urbano e la villa di campagna, la Farnesina è uno dei più riusciti esempi rinascimentali di fusione tra progetto architettonico e decorazione pittorica in una dimora privata. La decorazione degli spazi interni, spesso ispirata dalla vita del committente, vide quasi sfidarsi sul terreno dell'inventiva e del richiamo ai modelli antichi alcuni tra i migliori artisti dell'epoca. Raffaello, a cui si devono la Galatea e l'imponente messa in scena della volta della Loggia di Amore e Psiche, si confronta con le invenzioni mitologiche di Peruzzi, autore anche dell'illusionistica sala del primo piano, trasformata in una loggia da rigorose visioni prospettiche. A loro si affiancano il Sodoma, che affrescò la camera nuziale, e il giovane Sebastiano del Piombo, scoperto a Venezia dallo stesso Chigi. Dai giardini ai dettagli più minuti della decorazione pittorica, il percorso fotografico di questo volume accompagna il lettore alla scoperta della bellezza e dei segreti della Villa Farnesina. Introduzione di Alessandro Zucarri.

