
Ultimo dei tre volumi dedicati a Eduardo, il secondo tomo della "Cantata dei giorni dispari" raccoglie i testi che vanno dalla metà degli anni Cinquanta all'ultima opera, "Gli esami non finiscono mai", del 1973. In questo volume compaiono pertanto capolavori della maturità, come "De Pretore Vincenzo", "Sabato, domenica e lunedì" e "II sindaco del Rione Sanità". L'edizione, curata da uno storico della lingua, Nicola De Blasi, e da una storica del teatro, Paola Quarenghi, analizza sia il lavoro dell'autore che quello dell'attore: il confronto tra il testo a stampa, i manoscritti e l'edizione televisiva delle opere di De Filippo ha consentito di risolvere problemi di datazione, di seguire l'evoluzione drammaturgica, di testimoniare del continuo work in progress dalla scena al testo dato alle stampe.
Raffaello, Parmigianino, Valentin de Boulogne, Cantarini, Watteau, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Tancredi, Gnoli, Manai, Majakovskij: le ultime ore di vita dei "divini fanciulli" che hanno incontrato la morte a trentasette anni.
Lo storico dell'arte Flavio Caroli e il giornalista Lodovico Festa ripercorrono lo sviluppo dell'arte occidentale nelle sue peculiarità, proponendo stimoli e spunti di discussione in un dialogo aperto, non specialistico, ricco di racconti e aneddoti. L'osservatorio privilegiato della creatività artistica consente infatti di sondare nel profondo la complessità del mondo contemporaneo. Attraverso gli innumerevoli volti dell'arte, ecco allora profilarsi i lineamenti della civiltà occidentale, fino a delineare lo spirito controverso del nostro tempo in pagine che entrano nel corpo vivo del mercato dell'arte, dei rapporti fra pittura e cinema e delle ultime avanguardie.
Oltre 9.000 voci per una guida all'arte di tutti i tempi e di tutto il mondo, dai graffiti rupestri alla computer art. Artisti, critici, grandi periodi della storia dell'arte, movimenti, generi e tecniche, musei, riviste specializzate, istituzioni e scuole di fama mondiale si affiancano alle nuove tendenze e ai nuovi protagonisti (designer, fumettisti, performer), ai grandi collezionisti e mercanti d'arte, ai movimenti contemporanei (fluxus, net art, post human). Centoventotto pagine a colori, due gallerie riccamente illustrate ideate dal curatore Fabio Caroli "La pittura dell'anima" e "La luce nella pittura occidentale". Completa l'opera un CD-ROM che oltre alla possibilità di effettuare ogni tipo di ricerca nel testo integrale, offre moltissime immagini e un "museo virtuale" costituito da una fitta rete di collegamenti a siti web.
La presente edizione di tutto il teatro di Shakespeare include nei suoi otto volumi, oltre ai trentasei drammi raccolti nel 1623 dagli attori Heminge e Condell, anche quelle opere in cui la critica più recente è concorde nel riconoscere la mano dell'autore. Oltre al "Pericle", del quale non era mai stata posta seriamente in dubbio l'autenticità, e ai "Due nobili congiunti", scritto in collaborazione con John Fletcher, anche i drammi storici anonimi "Edoardo III", del quale SHakespeare scrisse almeno un atto e mezzo, e "Sir Tommaso Moro", rimasto in manoscritto fino a un secolo e mezzo fa. I testi sono presentati al lettore secondo sequenza cronologica.
Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un'opera d'arte contemporanea abbiamo pensato: "Questo lo potevo fare anch'io!". Eppure i critici ci assicurano che si tratta di capolavori, mentre i collezionisti spendono cifre da capogiro per quadri che sembrano tele imbrattate e sculture che appaiono come ammassi di rottami. Come è possibile che una tela strappata possa chiamarsi "arte"? Gli artisti contemporanei sempre più spesso occupano le pagine dei giornali, mentre il loro lavoro è circondato da un'aura di mistero che ne fa un prodigio alla cui comprensione sembrano ammessi solo pochi eletti. Eppure tutte le grandi capitali del mondo occidentale hanno ospitato esposizioni sempre più grandi e costose, producendo un giro di affari di tutto rispetto. Francesco Bonami sfida il lettore ad "assaggiare" le opere senza pregiudizi, aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo artista, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol abbiano superato la prova del tempo e perché invece tanta parte del lavoro di un pittore come Renato Guttuso o di uno scultore come Arnaldo Pomodoro siano sopravvalutati. Spiega perchè Anish Kapoor piace a tutti al primo sguardo e ci svela cosa si nasconde dietro il clamore e lo scandalo delle opere di Maurizio Cattelan. E se è vero che nell'ultimo secolo l'arte si è evoluta al punto da essere quasi irriconoscibile, Bonami ci fa capire una volta per tutte perché non è vero che potevamo farlo anche noi.
Flavio Caroli si è interrogato sui vari modi di rappresentare Gesù, curiosità nata da ragazzo confrontando il Cristo con la barba del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini con quello imberbe dei mosaici ravennati di Sant'Apollinare Nuovo e del mausoleo di Galla Placidia. Sollecitato da tale contrasto, l'autore ripercorre la tradizione iconografica millenaria che vede il Figlio di Dio raffigurato ora simile a un giovane Apollo ora nei panni di un uomo maturo, con barba e capelli lunghi. Passando dai primi affreschi paleocristiani a Cimabue, da Piero della Francesca a Michelangelo, da Gauguin a Warhol, da Pasolini a Olmi, "Il volto di Gesù" ripercorre in modo appassionante quasi venti secoli di storia dell'arte raccontando come pittori, scultori e registi hanno risposto al mistero delle sembianze di Cristo. Una sfida all'immaginazione, poiché "anche le immagini che produrrà su di lui la fantasia del futuro non saranno né oggettive né innocenti. Saranno le immagini del Gesù di cui avrà bisogno il mondo di domani".
L'arte figurativa coincide da sempre con lo spirito di una civiltà. È una finestra aperta sul visibile e sull'invisibile, accompagna da millenni le conquiste filosofico-scientifiche e spesso le anticipa. In Occidente la sua evoluzione si snoda lungo due grandi percorsi. Il primo è interiore, e nella sua ricerca introspettiva esplora il corpo, il volto e in definitiva l'anima dell'uomo. Il secondo è un viaggio in tutto ciò che è "esterno alla pupilla umana", e dunque soprattutto nella natura, principale referente di ogni creatura. La rappresentazione della natura diviene così lo specchio attraverso cui l'essere umano riflette le sue passioni, la sua visione del mondo e il senso stesso della sua esistenza. Al punto che in epoca romantica gli artisti conieranno l'espressione "paesaggio - stato d'animo" che riassume con inequivocabile chiarezza l'essenza di un itinerario dalle infinite diramazioni, che comincia a delinearsi già secoli prima e conoscerà in seguito svolte decisive e traumatiche. Flavio Caroli ci guida in questo ultimo percorso per mostrarci l'"altra faccia della luna", quella complementare alla raffigurazione umana nell'arte. Tratteggia quindi il volto della natura, ma insieme anche l'anima, giacché la meta è sempre il cuore dell'uomo occidentale che oscilla costantemente tra i poli di Ragione e Tragedia, pilastri fondanti della nostra civiltà. Il suo racconto muove dalla percezione razionale e pagana del visibile nella pittura romana; attraversa le grandiose allegorie di affreschi e codici miniati medioevali, in cui la natura è vista come una meravigliosa emanazione del divino; dà conto delle rivoluzioni della modernità, dalla scoperta della pittura a olio, capace di far risplendere la luce in ogni corpuscolo della composizione, e della prospettiva, fino alla "camera ottica" dei vedutisti veneziani; indugia sui grandi precursori di una visione moderna e drammatica del paesaggio come Leonardo, Giorgione, Lotto, Rubens, Rembrandt e Goya, nei quali irrompe già la luce "attimale" che sarà propria degli impressionisti. Da Monet in poi l'artista non vedrà più con gli stessi occhi: il punto di vista si farà molteplice, frammentato e l'anima dilaniata e perduta dell'uomo contemporaneo diventerà paesaggio incendiato dal colore puro di Van Gogh o dal gesto fulminante di Pollock. E, infine, l'autore non manca di evocare i capolavori di maestri del cinema come Michelangelo Antonioni, Stanley Kubrick, Ridley Scott che ci conducono verso la visione naturale del futuro. Futuro in cui, ancora una volta, la natura sarà lo scenario d'elezione dell'eterna lotta fra "la volontà inesausta degli esseri umani di padroneggiare il visibile e il dramma che è parte inevitabile del loro destino".
Un classico della letteratura musicale, risalente al 1934, ma ancora di grande valore per il lettore che ami e conosca la musica classica, o che desideri affacciarsi a questo mondo vasto e complesso quanto ricco e affascinante. Un’ampia panoramica sulla storia della musica, sui suoi movimenti e protagonisti, sui suoi capolavori, cha aiuta a comprendere un aspetto, quello musicale, di grande importanza nella costruzione di una civiltà.
Dopo il successo di Tutti i volti dell’arte, Il volto di Gesù e Il volto e l’anima della natura, Flavio Caroli affronta il tema della rappresentazione dell’amore nell’arte occidentale. Dalla pittura dell’antica Roma al Rinascimento, dal Romanticismo all’Impressionismo, dal Cubismo all’Astrattismo l’amore non è stato solo uno dei temi che hanno ispirato i più grandi artisti, ma la sua iconografi a ha scandito duemila anni di storia dell’arte e della cultura, anticipando movimenti e lineamenti della nostra civiltà. Se la rappresentazione del “volto della natura” è un percorso in ciò che è esterno alla “pupilla umana”, la storia dell’immagine dell’amore è un viaggio interiore, attraverso il corpo e l’anima: l’amore è lo specchio attraverso cui l’uomo riflette le proprie passioni, il sentimento verso gli altri e il senso stesso della propria vita. Un libro riccamente illustrato, che si legge come un racconto, pieno di curiosità, aneddoti e dettagli illuminanti.
Enzo Mari è probabilmente il designer italiano più geniale e innovativo del Novecento: cresciuto nella Milano prebellica, ha vissuto a lungo in condizioni di povertà prima di iniziare nel primo dopoguerra il suo percorso artistico all’Accademia di Brera. Negli anni del boom economico ha rivoluzionato il concetto di design, realizzando quella che lui stesso chiama un’utopia democratica: disegnare e produrre oggetti belli e utili per le persone comuni, fi no ad allora escluse da un’arte considerata di lusso. Divenuto celebre, negli anni seguenti ha realizzato progetti in tutto il mondo, collaborando con i più grandi artisti e architetti, e si è dedicato all’insegnamento, portando sempre avanti coerentemente la filosofia originaria senza cedere alle tentazioni del marketing, colpevole a suo avviso di aver trasformato il designer da filosofo creativo a semplice interprete del mercato. Questa sorta di autobiografia del guru del design italiano non è solo un tagliente manifesto artistico e architettonico, ma anche una riflessione intellettuale sulla vita e sul degrado della civiltà contemporanea.
La storia della musica è costellata di misteri risolti e irrisolti, veri e propri thriller che con rare eccezioni, come la morte di Mozart, sono rimasti un territorio parzialmente inesplorato di musicisti, musicologi e appassionati: eppure si tratta di trame che spesso non hanno niente da invidiare a quelle dei grandi gialli della letteratura, vicende che mischiano risvolti biografi ci storicamente noti a incursioni nella leggenda e nel fantastico. A tutt’oggi non è facile separare il ritratto di Paganini dalle ombre demoniache che lo circondarono, o comprendere perché la musica di Wagner sia considerata inscindibile dal profilo di Hitler, o più semplicemente capire perché Rossini si ritirò dalle scene a soli trentasette anni. Filippo Facci, appassionato ed esperto di musica classica, porta alla luce gli scheletri negli armadi dei più celebri musicisti, ricostruendo in questo modo anche la loro biografi a: un libro organizzato in brevi capitoli, ognuno dei quali dedicato a un grande musicista e ai fatti misteriosi che hanno caratterizzato la sua vita.