
Cartoline di Natale con 6 soggetti diversi.
Ogni singola cartolina (105 x 210) è corredata di busta.
Un percorso di studio sul pensiero e sui temi magici nella pittura del Rinascimento. Da Dührer a Dosso Dossi, da Raffaello a Botticelli, da Angelo Caroselli a Salvator Rosa, una ricerca documentaria e iconografica con riproduzioni di quadri e incisioni provenienti dai musei di tutto il mondo. "Il movimento di ritorno al passato che caratterizza la stagione rinascimentale si estende anche alla cultura magica... È noto come la raffinata corte di Ferrara sia stata luogo elettivo per l'incontro di diverse culture. Già il Quattrocento mostra nella produzione pittorica interessanti elementi di questo particolare sincretismo che coniuga l'eredità del mondo medievale, con la realtà culturale più aggiornata dell'umanesimo... In particolare un originale artista ferrarese, Dosso Dossi, si avvicina alle argomentazioni magiche con spirito arguto e fantasioso".
I Giardini Vaticani sono un'oasi straordinaria nel cuore della città di Roma. Con i loro 22 ettari costituiscono la metà dell'intero Stato Vaticano e, con il loro armonioso insieme di storia, cultura, arte e natura, rappresentano un luogo unico al mondo. Dove oggi vediamo fontane e siepi c'erano gli Horti di Agrippina e il circo di Nerone, lì è nato il culto di S. Pietro. I Giardini hanno fatto parte della storia della città e del Cristianesimo, sono stati occasione di riposo e preghiera per i Pontefici che li hanno ampliati, adornati di fontane e statue, di piante cariche di significato come l'ulivo proveniente dall'orto dei Getsemani a Gerusalemme. Il tempo di Papa Francesco è un tempo nuovo e pieno di ricchezze spirituali: come la Misericordia a cui il Pontefice ha voluto dedicare questo Giubileo. L'esortazione a prendersi cura del creato si traduce nella prima Enciclica dedicata all'ambiente che prende nome dal Cantico delle creature di S. Francesco d'Assisi: "Laudato si', mi' Signore". Questo volume, il primo uscito sui Giardini Vaticani, viene oggi ripubblicato in una versione aggiornata e arricchita di informazioni e istruzioni. Oggi, come allora, le suggestive fotografie di Erika Young "colorano il singolare spettacolo naturale dalle radici profonde 2000 anni".
The Vatican Gardens constitute an extraordinary oasis in the heart of Rom with 22 hectares comprising half of a State of the Vatican land. Their history, culture, rate and nature define a complex and unique place in the world. It was here that the cult of Saint Peter was born. These gardens are part of the history of Christianity, they have been the setting of rest and prayer for the popes who enlarged them and adorned them with works of art, fountains, statues and plants with powerful significance such as the olive tree from the garden of Gethsemane in Jerusalem. The era of Pope Francis is a new period filled with spiritual richness as evidenced by the dedication of this Jubilee of Mercy.
In this first English edition of The Vatican Gardens, the beautiful photographs of Erika Young "paint the unique environmental sight whose roots span 2000 years".
Quando, tra il 1475 e il 1481, Sisto IV fece costruire la Cappella, un vasto ambiente rettangolare coperto da una volta ribassata, non immaginava certo che avrebbe ospitato alcune tra le massime espressioni dell 'arte rinascimentale. Di certo non pensava che sarebbe divenuta nota in tutto il mondo in quanto sede del conclave e delle altre cerimonie pontificie ufficiali, ma soprattutto per la stupefacente decorazione, una delle opere d 'arte più celebrate della civiltà artistica occidentale. Già commissionando la balaustra della cantoria e l 'elegante transenna marmorea che divide il vano in due parti, il Papa aveva dimostrato una notevole sensibilità per l 'arte. Sensibilità che lo condusse a interpellare, tra il 1481 e il 1483, alcuni tra i più importanti artisti del momento - tra gli altri, Sandro Botticelli, Luca Signorelli, Piero di Cosimo, Perugino, Domenico Ghirlandaio, Pinturicchio - per l 'esecuzione degli affreschi allepareti laterali e di fronte all 'altare. Nel 1506 Giulio II riprese il progetto decorativo e lo affidò a Michelangelo che, tra il 1508 e il 1512, affrescò la volta e in seguito, sotto il pontificato di Paolo III, la parete di fondo dell 'ambiente. Un vasto ciclo pittorico ricopre l 'intera superficie della volta, nella cui zona centrale sono dipinte nove storie della Genesi. La parete di fondo è invece occupata da una grandiosa scena in movimento all 'inteno di uno spazio senza limiti: il Giudizio universale.
Una raccolta di scritti che ha la ricchezza di un repertorio di immagini, dove convivono i quadri di Rubens e di Alma-Tadema, gli affreschi pompeiani e le mostre fotografiche più provocatorie, l'esotismo delle giapponeserie e la ritrattistica russa: questi "incontri", così variegati e policromi, non rappresentano una mera giustapposizione di temi, ma confermano un gusto polivalente e una cultura onnivora, che sa tradursi in forma di saggio. Rinnovando una tradizione che ha nobili precedenti nelle lettere italiane, ma i cui esempi di valore si fanno sempre più rari, "Mai di traverso" è un susseguirsi di illuminanti 'aperçus' in cui sarebbe vano cercare un filo conduttore puramente contenutistico. L'origine occasionale di gran parte di questi scritti non deve far pensare a essi come a semplici cronache o a resoconti, sia pure eruditi. Le ricognizioni di aspetti nuovi della cultura figurativa contemporanea (si pensi al saggio su quei "templi moderni" che sono i cinema o a quello sulla grafica dei dischi jazz e pop) e le ricostruzioni storiche, condotte con attenzione alla storia delle idee e del costume, sono sempre sorrette da un giudizio critico.
Con numerosi riferimenti ai testi letterari, questo dizionario illustra episodi e personaggi ricorrenti nell'arte occidentale di ispirazione classica o cristiana, dal Medioevo fino al Settecento. Nel libro si dispiega il complesso dei topoi del patrimonio iconologico occidentale, siano essi temi narrativi oppure figure storiche e allegoriche caratterizzate da precisi attributi che ne contrassegnano l'identità. Il volume, pubblicato in prima edizione nel 1983, è qui proposto in ottava edizione.
In questo testo Betty Edwards offre una proposta stimolante, poiché è convinta che tutti siano dotati di creatività e che esistano semplici tecniche basilari che possiamo usare per accrescere la nostra stessa espressione artistica e liberare il nostro vero potenziale creativo, indipendentemente dal fatto che il risultato finale sia un'opera d'arte o un'idea originale, un intuito personale o la soluzione creativa a un problema d'affari. Basando il proprio studio sulle più recenti ricerche attorno alla duplice funzione del cervello, l'autrice ci conduce in un'affascinante esplorazione della natura del processo creativo in sé, il quale nasce dalla combinazione del procedimento percettivo-visivo dell'emisfero destro.
"La via dell'artista" incomincia dall'idea che l'espressione artistica non sia qualcosa di artificiale o d'innato, bensì la naturale direzione della vita di ognuno. Una direzione che va scoperta al di là delle paure, seguita amorevolmente, abbracciata con tutti noi stessi. Non c'è bisogno di lunghi tirocini nè di sofferenze inaudite per "creare": basta capire come mettersi in ascolto di se stessi. Nel percorso tracciato da Julia Cameron è possibile imparare come diventare artisti, superando quei blocchi psicologici e pratici. Il percorso si articola in dodici settimane iniziando con alcuni esercizi semplicissimi, che daranno risultati sorprendenti indipendentemente dalla propria abilità.
Tutti possono imparare a disegnare, purché imparino a far emergere la capacità di "vedere artisticamente", ossia di percepire la realtà non secondo gli schemi precostituiti della mente razionale che è gestita dall'emisfero sinistro del cervello, bensì attraverso lo sviluppo delle categorie intuitive e della creatività, cui presiede l'emisfero destro. La Edwards propone una serie di esercizi e strategie per "ingannare" l'emisfero sinistro, tendenzialmente dominante, e permettere a quello destro di "dirigere le operazioni". Ricco di immagini esplicative e di suggerimenti pratici, il manuale insegna come riuscire a esprimere se stessi disegnando.
La raccolta, proveniente dalle collezioni reali spagnole, si formò in gran parte tra la fine del '500 e del '700 grazie alle acquisizioni degli Asburgo e alle realizzazioni dei Reali Laboratori di Pietre Dure di Napoli e Madrid. Tavoli di marmo intarsiati di pietre, vasi di ebano e porfido, stipi, scrittoi, tessuti, lastre di alabastro, ori, ametiste e lapislazzuli testimoniano il fulgore di un'arte di corte di altissimo livello, espressione dell'intenso rapporto che legò la penisola iberica a quella italiana attraverso artigiani eccellenti e un mecenatismo illuminato. Il volume si avvale di un'ampia introduzione, con documenti inediti, e di schede che accompagnano le riproduzioni a colori delle opere.