
Nato in occasione della pubblicazione in videocassetta, a metà degli anni '90, dell'opera omnia del regista francese, questo libro è un atto d'amore. Attraverso l'analisi dei ventitre film che Francois Truffaut ci ha lasciato (contrappuntata dalle recensioni d'epoca dello stesso Casiraghi), e ripercorrendo l'intreccio tra cinema e vita, nasce un ritratto "morale" tracciato con estrema sensibilità, unico per approccio nella pur sterminata bibliografia truffautiana, con una forte capacità di affabulazione che rasenta il romanzo, e un'intensa partecipazione ai problemi dell'infanzia, dell'adolescenza, del contratto amoroso. Non sono più o non sono soltanto i film a dettare l'impresa, bensì il percorso artistico e soprattutto umano del loro autore che la morte ha elevato a una dimensione superiore, lontana da ogni querelle. In questo che si configura come un vero e proprio testo base, rivolto a un pubblico non solo di cinefili. Prefazione di Walter Veltroni.
Nei suoi cinquant'anni di vita, Rocco e i suoi fratelli non ha mai perso il suo status di opera-chiave di un'epoca in cui il cinema assolveva un ruolo capitale nella cultura del nostro paese. Raccogliendo l'eredità trasgressiva di La dolce vita, il film di Visconti ha urtato sensibilità molto accese in un momento di delicata transizione politica, suscitando un aspro dibattito che ha coinvolto la censura, la politica e la magistratura. Facendo ricorso a documenti in buona parte inediti reperiti in vari archivi, e prendendo le mosse da un'analisi filologica delle carte del regista, questo volume propone nuove ipotesi sulle complesse e tormentate fasi che portano alla stesura della sceneggiatura, sulle fonti (in particolare sul ruolo svolto da Giovanni Testori), sulle vicende censorie e sulla ricezione di quella che resta una delle opere più studiate di Visconti, riletta alla luce del suo contesto culturale.
Il libro è un itinerario teologico-spirituale che segue il percorso delle pitture realizzate presso la chiesa di San Basilio a Roma, ispirate dall'Exameron, raccolta di omelie sul libro della Genesi scritte dell'omonimo santo e padre della Chiesa del IV secolo, Basilio di Cesarea.
Nel testo viene commentata la visione d’insieme dell'opera e vengono approfondite le tematiche di ciascuna delle 21 scene dipinte, ricchissime di colori, elementi che provengono dalla simbolica ricerca dei bestiari cristiani, e di soluzioni artistiche creative che narrano i contenuti della storia della salvezza. In accordo con tutta la tradizione della Chiesa antica, anche san Basilio riteneva che non si potesse conoscere né comprendere la creazione se non a partire dalla redenzione e dalla visione escatologica inaugurata dalla Pasqua di Cristo e dalla Pentecoste, che ha ridonato all'umanità, rinata nel battesimo, il soffio della vita di Dio.
L'uomo, che dopo il peccato aveva perduto la sua relazione vitale con il Creatore e pervertito il suo rapporto con il creato, ritrova il proprio modo di esistenza da figlio e fratello nella vita ecclesiale, e da custode e responsabile di un mondo che gli appartiene intimamente, non più come individuo che possiede e domina ma da persona compiuta nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti i colori della salvezza è un libro, dunque, che dischiude uno sguardo nuovo, ma in realtà antico e radicato nella tradizione della Chiesa, sulle questioni fondamentali della salvezza dell’uomo e sul suo rapporto con l’altro e con il creato.
36 diapositive sulle scene della cappella Redemptoris Mater in Vaticano realizzata dall’atelier del Centro Aletti che si snodano come un itinerario per immagini della storia della salvezza. Accompagna le diapositive un libretto in 4 lingue (italiano, inglese, sloveno, spagnolo) che illustra le scene, suggerendo alcuni dati biblici, teologici e spirituali per l’approfondimento. Uno strumento per la catechesi o per incontri di spiritualità e di preghiera.
La forma delle diapositive, piuttosto che un altro mezzo in sé più concluso, è voluta perché chi ne fa uso abbia una maggiore libertà nell’utilizzo dello strumento.
Cartoline di Natale con 6 soggetti diversi.
Ogni singola cartolina (105 x 210) è corredata di busta.
Un percorso di studio sul pensiero e sui temi magici nella pittura del Rinascimento. Da Dührer a Dosso Dossi, da Raffaello a Botticelli, da Angelo Caroselli a Salvator Rosa, una ricerca documentaria e iconografica con riproduzioni di quadri e incisioni provenienti dai musei di tutto il mondo. "Il movimento di ritorno al passato che caratterizza la stagione rinascimentale si estende anche alla cultura magica... È noto come la raffinata corte di Ferrara sia stata luogo elettivo per l'incontro di diverse culture. Già il Quattrocento mostra nella produzione pittorica interessanti elementi di questo particolare sincretismo che coniuga l'eredità del mondo medievale, con la realtà culturale più aggiornata dell'umanesimo... In particolare un originale artista ferrarese, Dosso Dossi, si avvicina alle argomentazioni magiche con spirito arguto e fantasioso".
I Giardini Vaticani sono un'oasi straordinaria nel cuore della città di Roma. Con i loro 22 ettari costituiscono la metà dell'intero Stato Vaticano e, con il loro armonioso insieme di storia, cultura, arte e natura, rappresentano un luogo unico al mondo. Dove oggi vediamo fontane e siepi c'erano gli Horti di Agrippina e il circo di Nerone, lì è nato il culto di S. Pietro. I Giardini hanno fatto parte della storia della città e del Cristianesimo, sono stati occasione di riposo e preghiera per i Pontefici che li hanno ampliati, adornati di fontane e statue, di piante cariche di significato come l'ulivo proveniente dall'orto dei Getsemani a Gerusalemme. Il tempo di Papa Francesco è un tempo nuovo e pieno di ricchezze spirituali: come la Misericordia a cui il Pontefice ha voluto dedicare questo Giubileo. L'esortazione a prendersi cura del creato si traduce nella prima Enciclica dedicata all'ambiente che prende nome dal Cantico delle creature di S. Francesco d'Assisi: "Laudato si', mi' Signore". Questo volume, il primo uscito sui Giardini Vaticani, viene oggi ripubblicato in una versione aggiornata e arricchita di informazioni e istruzioni. Oggi, come allora, le suggestive fotografie di Erika Young "colorano il singolare spettacolo naturale dalle radici profonde 2000 anni".
The Vatican Gardens constitute an extraordinary oasis in the heart of Rom with 22 hectares comprising half of a State of the Vatican land. Their history, culture, rate and nature define a complex and unique place in the world. It was here that the cult of Saint Peter was born. These gardens are part of the history of Christianity, they have been the setting of rest and prayer for the popes who enlarged them and adorned them with works of art, fountains, statues and plants with powerful significance such as the olive tree from the garden of Gethsemane in Jerusalem. The era of Pope Francis is a new period filled with spiritual richness as evidenced by the dedication of this Jubilee of Mercy.
In this first English edition of The Vatican Gardens, the beautiful photographs of Erika Young "paint the unique environmental sight whose roots span 2000 years".
Quando, tra il 1475 e il 1481, Sisto IV fece costruire la Cappella, un vasto ambiente rettangolare coperto da una volta ribassata, non immaginava certo che avrebbe ospitato alcune tra le massime espressioni dell 'arte rinascimentale. Di certo non pensava che sarebbe divenuta nota in tutto il mondo in quanto sede del conclave e delle altre cerimonie pontificie ufficiali, ma soprattutto per la stupefacente decorazione, una delle opere d 'arte più celebrate della civiltà artistica occidentale. Già commissionando la balaustra della cantoria e l 'elegante transenna marmorea che divide il vano in due parti, il Papa aveva dimostrato una notevole sensibilità per l 'arte. Sensibilità che lo condusse a interpellare, tra il 1481 e il 1483, alcuni tra i più importanti artisti del momento - tra gli altri, Sandro Botticelli, Luca Signorelli, Piero di Cosimo, Perugino, Domenico Ghirlandaio, Pinturicchio - per l 'esecuzione degli affreschi allepareti laterali e di fronte all 'altare. Nel 1506 Giulio II riprese il progetto decorativo e lo affidò a Michelangelo che, tra il 1508 e il 1512, affrescò la volta e in seguito, sotto il pontificato di Paolo III, la parete di fondo dell 'ambiente. Un vasto ciclo pittorico ricopre l 'intera superficie della volta, nella cui zona centrale sono dipinte nove storie della Genesi. La parete di fondo è invece occupata da una grandiosa scena in movimento all 'inteno di uno spazio senza limiti: il Giudizio universale.
Una raccolta di scritti che ha la ricchezza di un repertorio di immagini, dove convivono i quadri di Rubens e di Alma-Tadema, gli affreschi pompeiani e le mostre fotografiche più provocatorie, l'esotismo delle giapponeserie e la ritrattistica russa: questi "incontri", così variegati e policromi, non rappresentano una mera giustapposizione di temi, ma confermano un gusto polivalente e una cultura onnivora, che sa tradursi in forma di saggio. Rinnovando una tradizione che ha nobili precedenti nelle lettere italiane, ma i cui esempi di valore si fanno sempre più rari, "Mai di traverso" è un susseguirsi di illuminanti 'aperçus' in cui sarebbe vano cercare un filo conduttore puramente contenutistico. L'origine occasionale di gran parte di questi scritti non deve far pensare a essi come a semplici cronache o a resoconti, sia pure eruditi. Le ricognizioni di aspetti nuovi della cultura figurativa contemporanea (si pensi al saggio su quei "templi moderni" che sono i cinema o a quello sulla grafica dei dischi jazz e pop) e le ricostruzioni storiche, condotte con attenzione alla storia delle idee e del costume, sono sempre sorrette da un giudizio critico.

